I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Chiamate di emergenza
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Buongiorno a tutti,
Posto in questo sottoforum perchè non trovo un sottoforum "Sicurezza".

Non mi è chiara la situazione e desidererei avere più informazione.

Le possibilità per chiedere soccorso in una situazione di emergenza in mare o comunque sull'acqua sono:

1) radio VHF
2) telefono mobile 1530
3) telefono mobile 112

Quale o quali sono quelli ufficiali, che fanno partire una SAR della Guardia Costiera o di altri?

Sembra che, tecnicamente, con alcuni di questi modi chi riceve possa individuare automaticamente la posizione approssimativa del chiamante senza intervento da parte di quest'ultimo. Con qualcuno meglio che con altri.

Sembra che in 20 paesi europei i Call Centers che ricevono la chiamata forniscano immediatamente la posizione del chiamante ai servizi di soccorso.
In Italia questo non succede ancora e la Commissione Europea ha in corso un'azione legale al riguardo.

Ho letto queste cose in un forum inglese di proprietari di barche Drascombe.
L'indirizzo è:

http://www.drascombe-association.org.uk/...Number-112

(al posto dei puntini ... c'è:
vbforum/showthread.php?3318-Emergency-Telephone-
non so perchè non lo vuole copiare integralmente)

Se qualcuno ha chiara la situazione in Italia e ha la pazienza di farlo, farebbe bene ad esporla qui, dato che può essere interessante o perfino vitale per molti.

Grazie

Sandro
ti dico quello che sò:
- L'italia è uno dei pochi paesi europei che ancora non ha il numero unico per le emergenze (il 112) per cui esistono una serie di coordinamenti tra i vari call centers (assurdità tutta Italiana) dei vari numeri telefonici 1530; 112; 113; 115; etc... La gara per la realizzazione del call center unico doveva uscire già 8 anni fà(all'epoca di Maroni ministro dell'interno) ma poi è stata sempre rimandata tanto è vero che paghiamo una multa molto salata per non avere ancora ottemperato alla normativa Europea. Inutile dire che, tale realizzaizone, avrebbe consentito di eliminare 4 call centers facendo risparmiare un sacco di soldi ma togliendo anche un sacco di posizioni di "potere".

- Il rilevamente automatico della posizione credo venga fatto in maniera molto approssimativa solo con le reti mobili, tramite le info recuperabili dalla cella (bastano dei comandi Javascript per ottenere info). Via radio si può fare ma servirebbero almeno 3 stazioni in ascolto dotate di radiogoniometro e coordinate tra loro. Forse queste cose le fanno per le emergenze più importanti, ma non credo vengano applicate per il diportista.

In sostanza, come spesso accade, siamo al livello dei paesi del terzo mondo pur avendo tutta la tecnologia e le competenze necessarie per essere tra i primi.
la situazione italiana non è poi così distante dagli altri paesi europei, poi secondo me prima di prendersela con l'organizzazione italiana bisognerebbe fare tutto quello che è già nelle nostre possibilità, e non sono poche..

-escludi il 112 ( che senso ha? )
-1530 va bene per i gommonauti a 5 metri dalla riva per chiamare col cellulare la GC per farsi fare la multa perché sono dove non dovrebbero essere
- VHF in fonia la posizione gliela dai tu, Dsc con il tuo MMSI, se il GPS è interfacciato manda la posizione,se non lo è puoi anche inserire manualmente le coordinate (sconsigliato) però ci vogliono i tituli..
-EPIRB zero tituli...
La differenza sostanziale tra un 1530 e un VHF e' che il VHF lo sentono anche altre imbarcazioni e non solo la centrale operativa della GC (con evidente vantaggio di quest'ultimo).

Quindi mi auspico che l'uso del VHF, del canale e della modalita' di richiesta di soccorso sia chiara a tutti.

Invito tutti gli amici della vela a tenere sempre il VHF acceso sul 16.
Non disturbare con inutili chiamate gli amici dai 0 ai 03 e da 30 ai 33...
Se proprio non potete, fatelo lontano da questa fascia protetta.
Imparate le differenze tra PAN PAN ...SECURITE'...MAYDAY...
Scandite bene il nome della barca...
Preparatevi a dare la posizione in modo chiaro con latitudine e longitudine (non: sono fuori poiu' o meno un tre miglia a destra della boa rossa e bianca...).

Buoni soccorsi. Smiley34
Oppure Plb (zero tituli) ma solo per emergenze GRAVI
Io suggerirei di fare l'esame per l'SRC e quindi usare il Vhf con tutte le sue potenzialità.
Al di là della seccatura dell'esame, studiare come funziona la rete per le comunicazioni e soccorsi è una ha bella cosa
(20-07-2015 16:19)poppy Ha scritto: [ -> ]Io suggerirei di fare l'esame per l'SRC e quindi usare il Vhf con tutte le sue potenzialità.
Al di là della seccatura dell'esame, studiare come funziona la rete per le comunicazioni e soccorsi è una ha bella cosa
----
La differenza sostanziale tra un 1530 e un VHF e' che ...
----
Mi permetto di aggiungerne un'altra a quelle che con chiarezza ha esposto Mr. Cinghia e cioe' che (in tutti i Paesi) NON e' per nulla garantita la copertura continua ne' quella ad ampio raggio per il sistema telefonico mobile (il "telefonino" e suoi "derivati") e cio' rende insicuro appoggiarsi prevalentemente a tale mezzo: il sistema d'elezione per la sicurezza in mare e' la radio (VHF o SSB) e comunque piu' in generale l'insieme dei dispositivi previsti dal sistema GMDSS (Global Maritime Distress and Safety System), fra questi l'EPIRB, i sistemi satellitari, ecc...
Mi associo poi per ricordare che il VHF serve prevalentemente per la sicurezza e non per chiedere di "buttare la pasta che sto arrivando" e che solo con adeguata autorizzazione (in abbonamento) e' permesso usarlo (ed anche questo solo su appositi canali) per funzioni di "traffico" (conversazione).
Il CB, caro vecchio CB della nostra infanzia, averlo è come un giocattolo, puoi conversare con chi ce l'ha senza rompere le scatole a nessuno e, in caso di emergenza, il camionista che passa sulla strada a portata d'onda, se di buona volontà, una telefonata la fa, perché pare che lo usino solo i camionisti ormai.
Salve a tutti... Il cb é obsoleto, oltre le 10-15 miglia non hai portata o se ne hai ti ascoltano in sud america ma non sulla costa. Il VHF va benissimo ma é senz'altro l'attrezzatura più trascurata in barca. Bisogna assicurarsi di avere una buona antenna, un cavo a bassissima perdita e connettori ben fatti e si passa da sentir poco a grande efficienza...il tutto a costi moderati rispetto alle attrezzature nautiche. BV
Ma davvero stiamo facendo questa discussione? 1530 chi ?!? CB con la speranza che un camionista si sia svegliato dal lato giusto ?

In barca si usa la roba certificata. Ergo VHF se in portata. Se no MF/HF o Inmarsat.

La GC ha l'obbligo di monitoraggio e risposta sulle frequenze ufficiali e per tutto quanto riguardi il GMDSS (e pure le navi passeggeri e quelle oltre le 3000t).

Gli epirb e plb servono, ma solo in casi estremi (pericolo di vita, affondamento ecc).

I cellulari lasciateli perdere che e' solo falsa sicurezza. Si, forse, possono anche servire. Ma non certo come fonte primaria di comunicazione.
La procedura GMDSS dovrebbe essere spiegata al corso per la licenza VHF:

Il MAYDAY e PAN PAN marittimi si danno sul canale 16 del VHF marino. Non è previsto l'uso di telefoni anche perchè la ricezione è chiaramente frammentaria.

Una radio VHF DSC dovrebbe avere codificato l'identificatore MMSI. Le radio VHF DSC sono predisposte per ricevere la posizione dal GPS di bordo via NMEA a 4800 bps.

Premendo il bottone rosso di un VHF digitale (la procedura dipende da marca e modello, quindi bisogna riferirsi al manuale) la radio invia un messaggio DSC di soccorso automatico che include la posizione presa dal GPS (se opportunamente collegato), poi si mette in ascolto sul canale 16. E' consigliato se possible che l'operatore a quel punto ripeta il MAYDAY o PAN PAN a voce sul canale 16 VHF come da procedura GMDSS.

Le procedure GMDSS richiedono ogni paese sottoscrivente di monitorare il canale 16 VHF e i messaggi VHF DSC. Altri mezzi di comunicazione utilizzati sono EPIRB e NAVTEX utilizzato dai centri di coordinamento per ridistribuire il MAYDAY. Il GMDSS non prevede l'utilizzo di telefonini, chiamate al 112 o altro che vengono utilizzate in genere da coloro che non sono opportunamente equipaggiati. Il telefoni mobili peraltro hanno una scarsa copertura in mare.
Se può interessare se ne parlava anche qui,dopo un esperienza vissuta:

http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=66379

BV
A Trieste dicono: " Chi naviga, naviga, chi non naviga strologa"
Chi naviga sa, ha, sa usare e spera di non usare mai.
Tutto il resto è vita di banchina: le norme ben dettagliate, le accurate istruzioni per l'uso e il frasario internazionale (libretto che pochissimi hanno a bordo) ci sono e chi decide di andare, deve sapere e avere.
(20-07-2015 21:10)JARIFE Ha scritto: [ -> ]Se può interessare se ne parlava anche qui,dopo un esperienza vissuta:

http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=66379

BV
Molto corretto: pochi hanno il libretto delle istruzioni di tutto, sinteticamente redatto, le procedure, e cose simili.
Ma sai molti prendono sottogamba il mare, mentre invece anche l'uscita per fare il bagnetto o tirare due bordi può diventare una cosa seria, ma pochi lo considerano.
Grazie a tutti gli intervenuti.
Ho letto anche il rimando di Jarife.
Mi sembra strano che fra i dati da comunicare con la richiesta di soccorso non ci sia il numero di persone a bordo.
Copierò il riassunto a colori che penso sia utile avere sotto mano, se si ha il VHF.

In argomento di soccorso, vorrei raccontare un piccolo fatto successomi recentemente.
Sul mare c'è l'organizzazione che più o meno funziona. Sui laghi (parlo per il Maggiore che conosco) sono convinto che potrei, in caso di bisogno, dare uno spettacolo di fuochi artificiali e fumogeni e nessuno mi c...bbe.

Ecco il fatto, successo tre giorni fa sul Lago Maggiore (non dico dove per non parlare male di un certo circolo, anche se se lo meriterebbero):

Con la mia Drascombe Dabber (yawl aperta di 4,72 m più buttafuori e bompresso) io e mio nipote Giacomo di 8 anni stiamo rientrando a motore in calma piatta al cantiere che ci ospita (non il circolo di cui sopra) , nel tardo pomeriggio.
A qualche centinaio di metri a prua, a un centinaio di metri da riva, di fronte al circolo, vediamo un Laser (credo un Laser a due perché era armato a sloop, col fiocco - non so come si chiami) che dolcemente scuffia e poi si gira a 180°. La deriva sparisce giù nello scafo. In acqua c'è una persona con la muta.
Dapprima penso ad una esercitazione di scuola ma poi capiamo che non è così.
Aumento i giri e ci portiamo vicino, il Naufrago accetta volentieri l'aiuto, sale a bordo da noi, tutti compiangiamo la perdita della deriva, che non era legata. Dopo poco la deriva, che galleggia, ricompare e con gioia viene ricuperata.
Mettiamo il Laser rovesciato a rimorchio e lentissimamente facciamo strada verso il circolo da cui era partito, pensando a cosa fare quando l'albero toccherà il fondo e confidando che qualcuno dal circolo ci darà una mano.
Durante tutte queste manovre, ben in vista e abbastanza vicino a terra, nessuno si fa vivo.
Il Naufrago vede uscire dal circolo una barca a vela sugli 8 metri con diverse persone, che si dirige al largo. Vede che a bordo c'è S., istruttore del circolo, fischia con un volume da fare invidia a una locomotiva ma quelli niente.
A questo punto il principale del nostro cantiere, lì vicino, esce col gommone di servizio, ci si avvicina, sente la situazione, parte all'inseguimento della barca a vela, prende a bordo S. lo porta da noi; S. monta la deriva, raddrizza il Laser e il Naufrago torna sulla sua barca.
Il gommone riporta S. ai suoi clienti/allievi e noi rientriamo.
Non un grazie da parte del Naufrago, ma non lo critico: sarà stato un po' shoccato dall'avventura.

Se non l'avessimo visto noi è difficile dire quanto tempo sarebbe durato il bagno, sia pure piacevole data la temperatura di questi giorni; in un'altra stagione le cose avrebbero potuto diventare più serie.

Buon vento

Sandro
URL di riferimento