(13-08-2015 23:41)alexflibero Ha scritto: [ -> ]Allora innanzitutto grazie per i commenti, vi do' qualche info in piu.
La deriva è in piombo fuso ( cosi dice Bavaria), il danno è stato provocato da un incaglio con una catena di un corpomorto. È successo a mia insaputa ma poi i vicini d'ormeggio "hanno cantato". In pratica la barca è stata spinta a forza con un gommone per far uscire la catena e questo ha provocato il danno.
I perni di fissaggio alla ciglia sono OK.
Ora la domanda è: come si ripara ? Ho capito la storia del tassello ma non mi risulta che il piombo si saldi inoltre mi piacerebbe trovare un metodo che evitasse lo smontaggio della deriva. Si puo' fare ? E dovea Roma ?
...smontaggio deriva??!! Per mettere una manciata di stucco? Forse si sta pensando di sparare ad una mosca con un cannone...
....Allora se i vicini d'ormeggio hanno cantato, la causa e' individuata. Penso che gli sforzi applicati alla deriva siano stati essenzialmente trasversali, quindi la chiglia, fissata allo scafo (al canoe body in zona rinforzata di vetroresina ) con i noti pernoni, abbia pochissima probabilità di aver subito danneggiamento permanente: si pensi agli sforzi laterali quando la barca e' ben inclinata sotto forte vento laterale e batte sull'onda (portanza della chiglia, peso della chiglia e inerzia dovuta alle accelerazioni verticali!). Per questo mio pensiero tranquillizzerei l'amico, e suggerirei solo un rattoppo estetico e di forma, al prossimo alaggio.
Il peso perso reputo sia dell'ordine di ca 1 kg: ca 1/1000 dell'intera chiglia: orpo! quanta stabilità viene modificata?? La riparazione, con materiale adeguato, potrebbe prevedere anche un eventuale innesto a vite (tipo protesi dentaria....) con una sorta di prigioniero sul corpo sano e gia' a spessore maggiore. Importante invece la finitura (stucco) che dara' la corretta forma e superficie liscia al bordo d'uscita della "pinna". Se pertinente, farei pagare tali riparazioni a chi ha causato il danno. BV!
(14-08-2015 15:03)oudeis Ha scritto: [ -> ]"trasforma la ghisa in grafite "??????
Questa mi è nuova!!!
Se hai anche un pezzetto di pietra filosofale me la presti mezz'ora?
Ormai siamo OT, e visto che mi hai quotato solo parzialmente, ti lascerò il piacere di fare una ricerca
. La spiegazione di come funziona l'ho accennata nella parte che hai tolto
(15-08-2015 17:16)refosco Ha scritto: [ -> ]....Allora se i vicini d'ormeggio hanno cantato, la causa e' individuata. Penso che gli sforzi applicati alla deriva siano stati essenzialmente trasversali, quindi la chiglia, fissata allo scafo (al canoe body in zona rinforzata di vetroresina ) con i noti pernoni, abbia pochissima probabilità di aver subito danneggiamento permanente: si pensi agli sforzi laterali quando la barca e' ben inclinata sotto forte vento laterale e batte sull'onda (portanza della chiglia, peso della chiglia e inerzia dovuta alle accelerazioni verticali!). Per questo mio pensiero tranquillizzerei l'amico, e suggerirei solo un rattoppo estetico e di forma, al prossimo alaggio.
Il peso perso reputo sia dell'ordine di ca 1 kg: ca 1/1000 dell'intera chiglia: orpo! quanta stabilità viene modificata?? La riparazione, con materiale adeguato, potrebbe prevedere anche un eventuale innesto a vite (tipo protesi dentaria....) con una sorta di prigioniero sul corpo sano e gia' a spessore maggiore. Importante invece la finitura (stucco) che dara' la corretta forma e superficie liscia al bordo d'uscita della "pinna". Se pertinente, farei pagare tali riparazioni a chi ha causato il danno. BV!
Pensavo anch'io ad un intervento del genere ma non conosco chi possa farlo. Chiederò al cantiere in cui mi servo di solito. La mia preoccupazione e 'trovare qualcuno con le competenze giuste. In giro ci sono tanti improvvisatori e non vorrei spendere soldi per interventi sbagliati o addirittura dannosi.
Presenta il problema a chi ti ha causato il danno.
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Si potrebbe pensare a modellare i bordi per creare un incastro in cui inserire lateralmente un pezzo trapezoidale realizzato con del piombo fuso in una forma ricavata allo scopo e aggiustata con lima e frullino. Due vitoni autofilettanti (tirafondi) e stuccatura estetica con epossidico.