Ciao AdV,
il winch montato sull'albero per la drizza di acciaio ruota solo in un senso e non mi consente di gestire la drizza come un tempo.
Al di là di chiedervi lumi su come potrei ovviare all'inconveniente mi chiedevo se fosse il caso di modificare il tutto e gestire una drizza in tessile.
Allego anche 2 link di foto in quanto il winch è datato e la marca è di difficile interpretazione (non è necessario registrarsi).
https://www.dropbox.com/s/stqp6on1ba7m15...1.jpg?dl=0
https://www.dropbox.com/s/8txcdjbqz7z2vb...5.jpg?dl=0
Grazie per i contributi.
C'è una marca impressa ma dalla foto non si legge.
Somiglia al raccoglitore drizza randa in acciaio che ho anche io sul mio Comet 420 del 1987, è della ANTAL di Padova e mi avevano detto che non è più in produzione.
Per me è un sistema ottimo: non cede nulla, si regola benissimo (specie accoppiata col cunnigam) Non restano in giro matasse di code drizza, il peso è ridotto, anche in confronto alle moderne e carissime fibre supertecnologiche.
La drizza all'albero Va benissimo, specie se sei solo, quando devi terzaruolare e contemporaneamente operare sulla drizza ed infilare i corni, io lascerei tutto come è salvo aggiungere il cunnigam se già non c'è.
Nella foto si vede come è raccolto l'avvolgitore drizza, la trozza con relativi corni e l'inferitura randa:
[
attachment=12291]
Il winch è della "Baron"
B.V.
Problema di nottolini e molle, devi procurarti i ricambi, olio e grasso adatti e fare manutenzione ad inizio e fine stagione.
Sulla barca come quella di RMV Comet 12, C'era tutta la drizza in acciaio l'issata risultava lenta, l'ho cambiata facendola acciaio tessile in modo che uno all'albero tirava il tessile alla fine si metteva sul vericello. tessile che dentro aveva l'acciaio per 3/4 metri così anche prendendo i terzaeruoli c'era sempre l'acciaio inestensibile.Ora ci sono le fibre esotiche costano meno che fare una acciaio tessile, pesano anche meno.
Le impiobature le facevo io e non costavano niente.
La drizza è un'oppppppinione.-
Anch'io sul Tagudo avevo la drizza randa in metallo. Quando issavo la randa era un "lungo ma lungo" processo ... La drizza saliva con la velocità di rotazione del winch ... Se dovevi sbrigarti era una comica !!
Per accelerare per disperazione ti veniva istintivo "aggrapparti" alla drizza di metallo con conseguente ferite alle mani Quando dovevi ammainare era difficile regolare la velocità ...
UN CASTIGO DI DIO !!
Ho risolto sostituendo la drizza in metallo con quella in tessile, mettendo un nuovo winch e uno stopper. Non ho sostituito la puleggia in testa d'albero e fino ad adesso non ho avuto fastidi.
Credimi è una cosa molto ma molto diversa che apprezzerai quando devi issare e/o ammainare rapidamente .
(16-09-2015 18:31)bullo Ha scritto: [ -> ]Sulla barca come quella di RMV Comet 12, C'era tutta la drizza in acciaio l'issata risultava lenta, l'ho cambiata facendola acciaio tessile in modo che uno all'albero tirava il tessile alla fine si metteva sul vericello. tessile che dentro aveva l'acciaio per 3/4 metri così anche prendendo i terzaeruoli c'era sempre l'acciaio inestensibile.Ora ci sono le fibre esotiche costano meno che fare una acciaio tessile, pesano anche meno.
Le impiobature le facevo io e non costavano niente.
La drizza è un'oppppppinione.-
Se sei in equipaggio può essere giusto ma se sei da solo va benissimo, basta girare la manovella e la vela sale, lentamente e con sforzo modesto e arrivato in testa hai finito senza neanche dovere adugliare e riporre la coda.
Per calare basta allentare il freno e ti trovi tutta la randa nel bag in un attimo.
Per la crociera, sopratutto da solo, lo trovo un ottimo sistema, per la regata in equipaggio con più persone che operano (uno all'albero, due al recupero della drizza di cui, solo alla fine, uno al winch) si può evidentemente fare meglio come dici.
Le drizze del fiocco sono come dici tu in acciaio/tessile con l'acciaio che arriva ben oltre lo stopper per cui lavora solo lui, il tessile è una pura coda.
Devo dire che e' molto comodo gestire la situazione attuale.
Stiamo pensando di sostituire l'ingranaggio attuale - che pare abbia la sede dei nottolini usurata per cui al primo giro escono dalla sede e bloccano il senso antiorario a vuoto - con uno preso da un winch inutilizzato.
In alternativa andro' di sostituzione perche' pare che non si facciano piu' i winch in questo modo.
(11-04-2016 17:54)vesuvio Ha scritto: [ -> ]Riprendo la discussione in quanto ho bisogno di aiuto.
A chi mi potrei rivolgere se volessi tentare di recuperare i nottolini?
Allego un altro link per mostrarvelo:
https://www.dropbox.com/s/zed98otu8smdsf...7.JPG?dl=0
il nottolino è l'unico pezzo che sembrerebbe a posto. La molla è da cambiare, ma anche questo sarebbe il meno. Il problema mi pare che sia la sede del nottolino che si è allargata, ed il nottolino balla nella sede e probabilmente esce fuori e blocca la rotazione. Sbaglio?
PS: scusa ho letto adesso il post precedente. O sostituisci la sede con altra nuova (ma è difficile, fanno tutte questa fine con il tempo) oppure, perso per perso, provi a far apportare materiale per ripristinare la sede del nottolino.
Altrimenti c'era una ditta in Australia che fabbricava parti di vecchi winch, prova a fare qualche ricerca su internet
La soluzione che mi propongono e' di fresare l attuale sede per allargarla ed inserirvi nottolini piu' grandi.
Qualche adv ha gia' fatto esperienza simile?
Ho risolto cosi:
Allargata la sede del nottolino ed inserito uno di dimensioni maggiori di una ditta australiana.
Mi sono rivolto a maretorino dove il sig. carlo mi ha dato la dritta giusta
Totale spesa incluso spedizione Mi/To/Mi: 50€. 7gg.
Grazie sailor13 per il suggerimento che mi ha aperto a valutare la possibilita' definitiva