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Versione completa: S.O. 34.2 - Scotta randa "in mano"?
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Ciao a tutti,

questo è il mio primo post e mi scuso da subito se la mia domanda risulterà banale o se l'argomento fosse già stato trattato nel forum (non l'ho trovato).

Ecco il quesito che vi pongo, in breve ma non troppo 19.

Sono un velista con poca esperienza, ma se una cosa l'ho imparata è l'importanza di poter avere la randa "in mano", sopratutto quando il vento si fa fresco e rafficato.

La mia barca è un Sun Odyssey 34.2 (sisi, ho letto, molti la ritengono uno scoglio, cattiva boliniera, roulotte ecc ecc, ma non è questo il punto e poi questo passa il convento), che ha il trasto della randa sulla tuga e la scotta randa rinviata e strozzata sulla tuga stessa.

E dunque, come faccio ad avere la randa "in mano" e timonare contemporaneamente?

Come ho letto in molti post del forum è noto il problema della presenza di soli 2 winch, che sul lato sinistro non consentono di lavorare contemporaneamente e rapidamente su genoa e randa. Ho visto anche sul forum che c'è chi è riuscito ad aggiungere un 3° winch sulla tuga proprio a sinistra, per randa e drizze.

http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=66706

Mi pare una buona idea che terrò in considerazione, ma non risolve il mio problema principale: come faccio ad avere la randa "in mano" mentre sono al timone?

Pensavo forse alla possibilità di installare un paranco per la scotta in pozzetto, pur mantenendo il carrello sulla tuga, così da mantenere abitabilità del pozzetto alla fonda, ma potere al contempo agire con facilità sulla scotta in navigazione.

Per capirci, una soluzione simile a quella adottata su questo Hanse (mi scuso se posto il link di un altro forum, spero non sia vietato, ma mi serve per spiegare meglio):

http://www.myhanse.com/scotta-randaun-su...ic488.html

La palla passa agli esperti, soprattutto ma non solo se possessori di SO 34.2.
Ritenete che sia fattibile? Utile? Dannoso?

Ripeto, non mi piace starmene al timone con la scotta della randa lontana e strozzata in tuga, senza possibilità di rapida regolazione.

Grazie a tutti!
Premesso che "tenere la scotta randa in mano" su un cabinato non è la cosa più naturale del mondo, per gestire meglio la randa secondo me hai 2 possibilità:
1- rinvii la scotta randa attuale anche a destra, devi ovviamente eliminare l'arricavo sul bozzello e fare un rinvio della scotta identico a quello che hai a sinistra. In questo modo hai sempre un winch libero sopravvento per la scotta randa, anche se quello sotto è impegnato dalla scotta genova.
2- fai un circuito cosiddetto "alla tedesca", facendo esattamente la stessa cosa descritta al punto 1 ma deviando le scotte a poppa, tramite un bozzello posto alla base delle sartie. Questo ti permetterebbe di regolare le scotte dal timone.
Per chiarimenti, cerca "circuito randa alla tedesca" su google e guarda le varie soluzioni che puoi trovare.
Buon divertimento!
"Premesso che "tenere la scotta randa in mano" su un cabinato non è la cosa più naturale del mondo."
Un 34 piedi timonato a mo' di deriva, non è che dovresti cambiare atteggiamento sulla conduzione della tua barca?
Comunque attendiamo il parere degli esperti, anche se già tanno risposto.
Se navighi da solo, la tua paura è mollare scotta randa sotto raffica, per questo vuoi avere la scotta in mano?
Non esiste una cosa del genere, riduci le vele per il vento che c'è e ti concentri esclusivamente sul timone. Quando arriva la raffica l'anticipi orzando e problemi non ne avrai. E se proprio ti distrai, cosa vuoi che succeda mai con una straorza!?
eviterei il circuito alla tedesca, troppo complicato per via dei winch da condividere con le scotte del fiocco

cercherei invece di trovare un punto sul fondo del pozzetto dove installare un golfare (con relativa contropiastra interna) e agganciare un semplice circuito con strozzatore....ovvio che dovrai portare l'attacco della scotta sul boma quasi in varea ma questo è un bene
(06-10-2015 19:06)burrascaforza5 Ha scritto: [ -> ]eviterei il circuito alla tedesca, troppo complicato per via dei winch da condividere con le scotte del fiocco

cercherei invece di trovare un punto sul fondo del pozzetto dove installare un golfare (con relativa contropiastra interna) e agganciare un semplice circuito con strozzatore....ovvio che dovrai portare l'attacco della scotta sul boma quasi in varea ma questo è un bene

Sul SO 34.2 c'è il tavolo lì... Smiley26
Sul tavolo si potrebbe fissare, con una dovuta contropiastra saldata sui gambi del tavolo. Il bavaria 33 cruiser ce l'ha così
Avessi io una roulette come quella! Complimenti per la barca, a me piace molto, soprattutto se senza randa rollabile. E' la più spaziosa sotto i 10 metri. Purtroppo ha quotazioni per me ora inarrivabili.
Ne avevo visitata una un po' di tempo fa, ma non mi ricordo esattamente il circuito randa. Potresti mettere una foto? Mi ricordo che la scotta arriva sulla tuga e non è raggiungibile dal timone. Effettivamente far arrivare un capo a poppa su un golfare potrebbe funzionare, ma dove c'è lo spazio per agganciarla? E poi dovrebbe essere bene demoltiplicata.
Secondo me hai ragione che la scotta deve essere facilmente lascata in caso di raffica. Non so di dove sei. Da noi con bora è abbastanza necessario.
una mano di terzaroli, eventualmente due


(oddio, o qualche giro di una randa avvolgibile Smiley4 )
Ho una barca simile, non tieni la scotta di randa in mano ma riduci la tela in funzione del vento.
Non la porti al limite né tipo barca da regata, né tipo deriva.
Regoli la tela in funzione delle condizioni, poi vai solo di timone.
.
Ho la tua stessa barca e pensare di portare la scotta in pozzetto è' improponibile o si riduce o si viaggia in due
Fai come me, un autopilota con tutti gli attributi pensa al timone, tu stai davanti alla ruota e fai tutte le manovre necessarie sulle vele.

898989
non si tratta tanto di tenere fisicamente la scotta in mano, quanto piuttosto di poterla mollare rapidamente sotto raffica.
ora come ora non puoi.
probabilmente rinviare a centro del pozzetto con un punto fisso è una soluzione attuabile, posto che ci sia un rinforzo strutturale adeguato...potrebbe essere anche un "metti e togli" (un golfare, un moschettone wichard, il paranco attaccato ad esso) in modo che in rada/con vento normale la configurazione torna come ora.
Quando avrai un pochino imparato a tenere il timone in mano, un minimo di sensibilità, non avrai più di questi patemi, assurdi!
Su una barca commerciale è impensabile fare una modifica del genere.
Qualunque golfare si strapperebbe sotto sforzo portandosi con sé pure un pezzo di coperta.
Dovrebbe sventrare il pozzetto, resinare una piastra inox bella grande e ricoprire il tutto con gelcoat e teak. Lavoro enorme e dai dubbi risultati.

Il Bavaria 32 di Farr (e il restyling 33) non ha il golfare sul tavolo, se lo si guarda bene è il tavolo che è attaccato al golfare. La differenza è che se si scarica la forza della scotta sul tavolo quest'ultimo prima o poi si strappa dalla sua sede.

Tra l'altro è un lavoro assolutamente inutile. Se hanno messo la scotta in tuga un motivo c'è.
Se una raffica coglie impreparati, comunque, si ha sempre il winch del Genova sottomano. Mollandolo di colpo la barca si raddrizza e va all'orza. Si può tenere la scotta del Genova in mano finché non si diventa abbastanza abili da cavarsela col solo timone.
Mi sembra anche difficile manovrare la scotta e la ruota insieme (la ruota "copre" la scotta) quindi alla fine ci vogliono due persone.

Il Bavaria 32 (quello con la scotta sul tavolino in pozzetto) l'ho affittato un'estate e non e' per niente agevole. Anche perché il paranco e' un 5:1 e a mano ci devi dare dentro...
Alla fine la manovra che fai è quella di RMV2605D: pilota automatico e fai quello che ti pare con le scotte con calma.

Come già detto, sotto raffica basta andare al vento e la barca si stabilizza subito; poi hai il tempo e il modo di ridurre o regolare le scotte anche da solo.
Ovviamente se sei a equipaggio ridotto (o da solo) non aspetti la n-esima straorzata a ridurre le vele.
Innanzitutto lasciatemi ringraziare tutti.

Grazie per essere intervenuti in tanti e con tanto entusiasmo in questo mio primo post.

Cerco di rispondere un po' a tutti i suggerimenti ricevuti, spero di non dimenticare nessuno.

Naturalmente ho scritto "in mano" tra virgolette proprio perchè non mi sogno certo di gestire scotta e timone come su una deriva, ma la mia principale preoccupazione è quella evidenziata da alcuni, ovvero poter mollare rapidamente la scotta in caso di raffica senza lasciare il timone.
Navigando anche solo nel golfo di Follonica mi sono trovato con condizioni in rapida mutazione, tanto che sembrava di stare al lago.
Tra l'altro in condizioni di vento simili si presume ci sia anche onda, dunque l'autopilota di serie non sarebbe efficace.

A questo aggiungo che pur con tutta la dovuta prudenza - mani di terzaroli prese per tempo ecc - in generale non mi piace non avere il pieno controllo della barca.
Mi spiego: se le velo sono, come evidenziato correttamente in vari posto del forum, il "motore" della nostra braca, allora le scotte rappresentano in qualche modo l'acceleratore, giusto?
Ecco, forse sarò strano io, ma l'idea di avere l'acceleratore "bloccato" non mi piace affatto.

La poca esperienza che ho l'ho fatta con una barche piccole - meteor e first 24 - con le quali, anche da solo, avevo tutto sotto controllo: mi volevo fermare? Lascavo le vele è il gioco era fatto.
E' dunque evidente che passando ad una barca - per me - grande dovrò modificare completamente il mio approccio alla navigazione.

Non di meno non mi dispiacerebbe "risolvere" questi due problemi: lavorare sulla regolazione delle due vele contemporaneamente (con due soli winch non si può) e poter mollare la randa con estrema rapidità.

Il circuito "alla tedesca" mi risolve forse il primo problema ma non il secondo, soprattutto essendo i due winch sulla tuga e non essendoci la possibilità strutturale di aggiungerne altri due sul passamare a poppa.

Per lo stesso motivo non posso mollare rapidamente neppure il genova: sempre in tuga devo andare ad operare.

Dunque per poter quantomeno agire sulle due vele contemporaneamente - seppur lasciando il timone - la soluzione migliore sembra l'aggiunta del 3° winch in tuga come ha fatto edanade.

Resta il problema principale, poter mollare la randa rapidamente e senza lasciare il timone.

Ed è per quello che avevo pensato alla soluzione golfare+paranco in pozzetto.

Per questa modifica il problema del tavolo non credo si ponga: è smontabile e io lo tengo smontato nel gavone, tirandolo fuori solo quando pranzo o ceno in pozzetto (e in quei casi sgancerei il paranco).
Cmq appena posso vi posto le foto (io vivo a Milano, la barca è in Toscana, Scarlino).

Il mio timore è che volendo fare queste modifiche ma non essendo un tecnico non so davvero se sulla mia barca sia possibile o se invece non ci sia il rischio che il golfare non regga lo sforzo a cui verrà sottoposto. Inoltre e soprattutto non saprei a chi far fare la modifica.

Qualcuno di voi conosce un buon tecnico in zona Scarlino/Follonica che ne capisca e che potrebbe aiutarmi a valutare e nel caso a fare le due modifiche (aggiunta winch e golfare+paranco)?

Grazie ancora a tutti,

buon vento!
Io ne conosco uno se vuoi, è di base proprio lì a Scarlino.

La mia di winch ne ha quattro, due in tuga e due per il Genova vicino alla ruota.
Comunque la tua barca attuale si porta in maniera differente delle tue precedenti, per questo non serve la scotta in mano.
Investi in un buon autopilota con gyro interfacciato alla stazione del vento e stai alle scotte.
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