Buongiorno, sto sostituendo le piastre di rinforzo dell'attacco della deriva all'interno dello scafo perche' quelle precedenti (in ferraccio) anche se resinate, ormai erano arrugginite. sotto la piastra centrale la superficie risulta disomogenea e pare ci sia del materiale tipo sigillante gommosoa duro...ammesso che riesca a pulire il tutto cosa posso usare per livellare bene la superficie e cosa usare per incollare e sigillare la piastra nuova? Allego le foto.
di quale piastra scrivi? quelli della prima foto a sx sembrerebbero delle piastre a C (in INOX?) che poggiando sui longheroni in vtr scaricano lo sforzo della deriva che e' collegata attraverso quei bulloni che li attraversano. se le cose sono cosi' e' meglio verificare in primis l'integrita' dello scafo e dei perni della deriva. Quindi si puo' procedere alla giusta "riparazione". Che barca e'?
Ciao Freya
I longheroni piu' stretti laterali sono in ferro anche quelli poi c'e' una piastra centrale piu' larga che nella seconda foto centrale si vede meglio.quelli in inox piu' piccoli trasversali sono stati applicati successivamente dal vecchio proprietario. Lo scafo e' integro e i prigionieri della deriva sono sani. La barca e' stata costruita da un cantiere zona Versilia ma non so esattamente di che modello si tratti.
la vedo complicata....senza smontare il bulbo, e' chiaro che tutto quel ferro va' tolto ma poi come puoi procedere lo puo' dire solo un progettista o perito nautico, se la stratificazione dello scafo e' OK probabile che si possano ricostruire i longheroni in VTR rinforzata e quindi montare le piastre a C per la deriva/bulbo...un lavoro comunque complicato e probabilmente non "amatoriale". ciao Freya
Sto facendo costruire delle nuove piastre in acciaio inox sulla base di quelle vecchie il mio unico dubbio e' cosa applicare sotto la piastra sika? O qualcosa di simile piu' adatto?
perdonami ma non sono in grado di suggerirti cosa fare almeno solo sulla base di foto, quando dovrai riposizionare la lastra di acciaio (ma perché poi una lastra?) immagino che sbulberai cosi' potrai controllare meglio. Per riempire spazi vuoti si puo' mettere epossidica caricata con microsfere o altro. Comunque e' davvero un lavoro che implica la sicurezza strutturale della barca, fai attenzione... dove sta' la barca? ciao Freya
In secca a Brindisi io vorrei evitare di togliere il bulbo anche perche' non ci sono segni di crepe sia interne che esterne. Lo scafo e' integro e l'attacco con la deriva non presenta fessurazioni.
Mah, fooorse una foto da fuori e l'anno di costruzione ci farà capire il modello.
Come fai a dire che i perni sono sani?
Di che materiale è il bulbo?
Come sta la vtr lì sotto?
Come ho detto non sono in grado di risalire all'anno di costruzione ne tantomeno al cantiere (magari potessi),l'ho acquistata a Viareggio e mi hanno detto che un cantiere della zona ha costruito la barca rilevando degli stampi da una grande azienda che chiudeva negli anni 80.i perni non presentano ossidazioni almeno dall'esterno per la parte che si vede in cabina.Il lavoro del bulbo lo volevo rinviare all'anno prossimo. Allego le foto a disposizione in questo momento della barca e della deriva.
come non quotare oudeis!
se smonti tutti i dadi che reggono il bulbo/deriva per togliere la piastra a quel punto......stai sbulbando.
Lo so ma non voglio staccarla, per ora voglio solo sostituire le piastre originali e proseguire con altri interventi.
Piu' precisamente mi conviene appoggiare la piastra e imbullonata o devo applicare un collante\sigillante?
Carina, direi dal bulbetto a trapezio fatta a cavallo dell'80.
Se non l'hanno appesantita con gli allestimenti cammina pure.
Come ho detto più volte non è dalle foto che si fanno diagnosi,
però se c'è tutta quella ruggine io ci darei una bella controllata
prima di ogni altro lavoro.
Poi, se tutto è come dovrebbe, carteggi per avere una superficie
pulita e vai di epoxi con opportuni addensanti (trovi tutto sul web)
Tanto per sapere, hai una chiave dinamometrica o pensi di tirare
a occhio?
Grazie per aver detto carina pensavo di aver preso una mezza sola ...La coperta della barca è tutta in compensato marino quindi c'è solo il guscio in vetroresina per quanto riguarda lachiave dinamometrica dopo potrei averla disponibile però non ho il valore di serraggio corretto tu cosa mi consigli
La barchina è carina, ma chi ha installato la chiglia o non aveva mai visto una barca, o aveva veramente fretta e pochi soldi da spendere.
Io non vedo nemmeno un madiere, vedo solo una lamiera che trasmette lo sforzo del bulbo pari pari dal suo spigolo ad una zona molto ristretta del fasciame in vtr, dato che sotto mi dici che c'è un riempimento elastico (se fosse rigido, sarebbe anche peggio).... e se tanto mi da tanto, una controllatina anche al resto delle strutture la darei.
Prima di rimontare tutto, e purtroppo bisognava pensarci prima di spendere inutilmente denaro in lamiere di inox, la farei vedere da un ing., ma bravo ....
Finora ti è andata bene ... e credimi, non sto scherzando.
Dei madieri ci ho pensato anche io ma se ha navigato per 30anni credo che qualcosa di giusto abbiano fatto.
(19-10-2015 16:58)emilianodellatti@virgilio.it Ha scritto: [ -> ]Dei madieri ci ho pensato anche io ma se ha navigato per 30anni credo che qualcosa di giusto abbiano fatto.
Questo mi ricorda la prova ontologica sull'esistenza di Dio
@Albert: sì, ma a quei tempi in mancanza di ing. e di dati facevano degli
strati esagerati... semprechè non si siano slaminati
Le rime sono gratisss
ammesso e concesso che tutto sia in ordine e il problema sia solo di come attacare la lamiera:
pulizia con benzina o altro solvente.(arieggiare bene l'ambiente)
poi sika con spatola dentata e riposizionamento del lamierone curando la zona prigionieri.
Grazie Andros intendi 291 o 292?
Comunque sia ringrazio tutti a prescindere in quanto piu' che supporto tecnico avrei bisogno di un supporto morale perché non pensavo che sarei arrivato a questo livello di manutenzione fino a pochi giorni fa. Il problema e' che con barche datate le sorprese non mancano.grazie ancora.