Buonasera, perdonate la domanda da neofita...la mia barca è dotata di fiocco e genoa armati su strallo (senza avvolgifiocco) e di randa infierita direttamente sull'albero senza garrocci o carrrelli...essendo le vele nuove ma scomodissime da usare in solitario, mi ciedevo se fosse possibile aggiungere i garrocci alla randa in modo che sia issabile e soprattutto possibile da ammainare da solo anche con vento e idem dicasi se posso rendere avvolgibile il fiocco ed il genoa montando chiaramente un avvolgifiocco...spero di essere stato chiaro...
il problema è che la randa è difficile da issare solo dal pozzetto perchè si incastra continuamente e scorrendo male ha bisogno di una persona dedicata all'albero...
in sostanza non voglio rifare il corredo velico perchè di buona qualità (VELERIA MONTEFUSCO - LECCE) ed in buone condizioni.
Grazie per le risposte
Trova i garrocci, cursori, adatti alla tua canaletta e lo puoi fare, devi andare da un velaio per le modifiche della randa e del genoa, levare i garrocci, mettere la ralinga che entri dentro lo strallo cavo.
L'importante è non infierire sulle vele, poverine.
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Certo, tutto si può fare, ci sono degli accorgimenti, però che rendono la cosa meno banale di quanto potrebbe sembrare
Conoscendo le dimensioni della barca e delle vele, i suggerimenti potrebbero essere più precisi.
Aggiungendo le slitte o i carrelli alla randa, tutta la randa si allontana di 4-5 cm dall'albero, dunque si devono adattare gli occhielli dei terzaruoli e della mura a questa nuova situazione; si dovrebbero poi mettere dei rinforzi in corrispondenza degli occhielli delle slitte, e, se ci sono delle stecche full, sostituire i puntastecche da ralinga con quelli da carrello o slitta.
L'ingresso della canalina dell'albero va modificato e se la fessura di entrata della vela è ad una certa altezza, va dotata di sportellino per impedire la fuoriuscita delle slitte o dei carrelli e permetterne la discesa fino alla trozza.
Per quanto riguarda i genoa, oltre a togliere i garrocci ed a cucire la ralinga per la canalina, bisognerà quasi certamente ridurre la lunghezza dell'inferitura per adattarla alla misura utile dell'avvolgifiocco tra il grillo della girella di penna e quello della mura sul tamburo.
Inoltre, se vengono lasciati avvolti, ci va messa la banda anti uv o la calza di copertura.
L'ingresso della canalina dell'albero va modificato e se la fessura di entrata della vela è ad una certa altezza
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Credo che albert si riferisce a questo
Grazie delle risposte...effettivamente va chiuso l ingresso sull alvero altrimenti la randa esce una volta ammainata..per i terzaroli non è un problema perchè non sono armati e credo che anche la vela di prua nom vada accorciata perche pur aggiungendo l avvolgitore resta di certo dello spazio tra la penna e l attacco dello strallo all albero.....comunque vanno modificate le vele dalla veleria...vedremo se vale la pena intraprendere questa strada..comunque la barca è un 25 piedi crociera/regata classe ior IV se non sbaglio...vele in sandwich mylar etc.
solo il paterazzo credo rappresenti un problema perchè essendo le vele concepite per regata, la randa è leggermente allunata forse x raccimolare superficie velica e già adesso fatica a passare vicino al paterazzo..con i garrocci ed il relativo arretramento credo possa rappresentare un problema.
(08-12-2015 23:56)MaxLuna Ha scritto: [ -> ]Grazie delle risposte...effettivamente va chiuso l ingresso sull alvero altrimenti la randa esce una volta ammainata..per i terzaroli non è un problema perchè non sono armati e credo che anche la vela di prua nom vada accorciata perche pur aggiungendo l avvolgitore resta di certo dello spazio tra la penna e l attacco dello strallo all albero.....comunque vanno modificate le vele dalla veleria...vedremo se vale la pena intraprendere questa strada..comunque la barca è un 25 piedi crociera/regata classe ior IV se non sbaglio...vele in sandwich mylar etc.
solo il paterazzo credo rappresenti un problema perchè essendo le vele concepite per regata, la randa è leggermente allunata forse x raccimolare superficie velica e già adesso fatica a passare vicino al paterazzo..con i garrocci ed il relativo arretramento credo possa rappresentare un problema.
25' > Classe IOR VI
Se la barca è armata frazionata, il paterazzo si può allontanare con un flicker.
Altrimenti, quando si fa il lavoro dei garrocci, si rifila quanto serve.
Timidamente, solo una questione di correttezza formale.
Le vele si INFERISCONO, anche se purtroppo qualcuno INFIERISCE su di esse.
Inferire e infierire hanno significato alquanto diverso....
Ciao a tutti.
Marcello
(09-12-2015 11:16)albert Ha scritto: [ -> ] (08-12-2015 23:56)MaxLuna Ha scritto: [ -> ]Grazie delle risposte...effettivamente va chiuso l ingresso sull alvero altrimenti la randa esce una volta ammainata..per i terzaroli non è un problema perchè non sono armati e credo che anche la vela di prua nom vada accorciata perche pur aggiungendo l avvolgitore resta di certo dello spazio tra la penna e l attacco dello strallo all albero.....comunque vanno modificate le vele dalla veleria...vedremo se vale la pena intraprendere questa strada..comunque la barca è un 25 piedi crociera/regata classe ior IV se non sbaglio...vele in sandwich mylar etc.
solo il paterazzo credo rappresenti un problema perchè essendo le vele concepite per regata, la randa è leggermente allunata forse x raccimolare superficie velica e già adesso fatica a passare vicino al paterazzo..con i garrocci ed il relativo arretramento credo possa rappresentare un problema.
25' > Classe IOR VI
Se la barca è armata frazionata, il paterazzo si può allontanare con un flicker.
Altrimenti, quando si fa il lavoro dei garrocci, si rifila quanto serve.
Mi aggancio all'ultima frase: In caso di fili orientati quanto farà schifo da 1 a 10 il rifilo di una trentina di cm con randa originaria di circa 13,30 x 4,60?
Sarebbe funzionale un'implementazione della fibratura mediante tape drive?
Via con gli insulti
(08-12-2015 23:56)MaxLuna Ha scritto: [ -> ]Grazie delle risposte...effettivamente va chiuso l ingresso sull alvero altrimenti la randa esce una volta ammainata..per i terzaroli non è un problema perchè non sono armati e credo che anche la vela di prua nom vada accorciata perche pur aggiungendo l avvolgitore resta di certo dello spazio tra la penna e l attacco dello strallo all albero.....comunque vanno modificate le vele dalla veleria...vedremo se vale la pena intraprendere questa strada..comunque la barca è un 25 piedi crociera/regata classe ior IV se non sbaglio...vele in sandwich mylar etc.
solo il paterazzo credo rappresenti un problema perchè essendo le vele concepite per regata, la randa è leggermente allunata forse x raccimolare superficie velica e già adesso fatica a passare vicino al paterazzo..con i garrocci ed il relativo arretramento credo possa rappresentare un problema.
Per chiudere l'ingresso della canaletta dell'albero non serve un gran che. mi pare che qualcuno commercializzi un lungo garroccio in metallo con un pomello che si infila nella canaletta e poi avvitando il pomello si blocca ostruendo completamente l'uscita. Io l'avevo e ce lo dovrei avere da qualche parte poi sono passato ai carrelli harken
La slitta con le viti va bene solo se l'apertura della canalina è in prossimità della trozza, ma sugli alberi predisposti per la ralinga, per ovvi motivi di praticità dell'issata, l'ingresso è predisposto a 30-40 cm di altezza. Se si bloccano a quell'altezza i cursori della vela, si ottengono due effetti indesiderati: la randa si ferma più alta del boma e diventa difficoltoso piegarla e coprirla, e se per caso a randa ammainata il boma si abbassa, si strappa il cursore più basso ( e poi anche il successivo se si insiste ).
@shein: ma devo proprio risponderti ???
Allora, se tu rifili 30 cm di vela in ghinda, a prescindere dal grasso che se ne va, tutte le fibre del fascio penna/mura ed eventuali mani di terzi e quelle di scotta/mura e quelle di balumina che arrivano in penna, se ne uscirebbero dal bordo senza convergere su occhielli, brancarelle e tavoletta, e comunque non seguirebbero più le linee di tensione.
L'unico modo di ovviare al problema sarebbe quello di rifare in tape drive, e dunque esternamente, tutti i fasci di fibre oggetto dell'amputazione.
Ne vale la pena ??
Non credo.
(10-12-2015 11:15)marbergami Ha scritto: [ -> ]Timidamente, solo una questione di correttezza formale.
Le vele si INFERISCONO, anche se purtroppo qualcuno INFIERISCE su di esse.
Inferire e infierire hanno significato alquanto diverso....
Ciao a tutti.
Marcello
I love you
La vita é un brivido che vola via, un equilibrio sopra la follia...
E siccome sono un principiante assoluto abbiate clemenza e pazienza con me quando magari pongo domande indecenti
(11-12-2015 20:16)albert Ha scritto: [ -> ]Allora, se tu rifili 30 cm di vela in ghinda, a prescindere dal grasso che se ne va, tutte le fibre del fascio penna/mura ed eventuali mani di terzi e quelle di scotta/mura e quelle di balumina che arrivano in penna, se ne uscirebbero dal bordo senza convergere su occhielli, brancarelle e tavoletta, e comunque non seguirebbero più le linee di tensione.
L'unico modo di ovviare al problema sarebbe quello di rifare in tape drive, e dunque esternamente, tutti i fasci di fibre oggetto dell'amputazione.
Ne vale la pena ??
Non credo.
Grazie della risposta, eri stato sufficientemente eloquente anche prima ma sei sempre gentilissimo
(08-12-2015 20:41)MaxLuna Ha scritto: [ -> ]Buonasera, perdonate la domanda da neofita...la mia barca è dotata di fiocco e genoa armati su strallo (senza avvolgifiocco) e di randa infierita direttamente sull'albero senza garrocci o carrrelli...essendo le vele nuove ma scomodissime da usare in solitario, mi ciedevo se fosse possibile aggiungere i garrocci alla randa in modo che sia issabile e soprattutto possibile da ammainare da solo anche con vento e idem dicasi se posso rendere avvolgibile il fiocco ed il genoa montando chiaramente un avvolgifiocco...spero di essere stato chiaro...
il problema è che la randa è difficile da issare solo dal pozzetto perchè si incastra continuamente e scorrendo male ha bisogno di una persona dedicata all'albero...
in sostanza non voglio rifare il corredo velico perchè di buona qualità (VELERIA MONTEFUSCO - LECCE) ed in buone condizioni.
Grazie per le risposte
Sono passato da un 26 piedi con garrocci a un 35 con randa inferita ma trovo grande difficoltà sia nell'issata dal pozzetto che nell'ammainata (che anche con i garrocci richiede di andare all'albero). La randa inferita lavora meglio e quando è sventata non sbatte.
Per il fiocco inferito il mio problema è che bisogna andare a prua e tirarlo evitando che vada in acqua. Ho letto che è anche possibile ammainarlo facilmente mettendosi con il vento in poppa, ma non ho ancora provato.
(13-12-2015 20:22)Fraaa Ha scritto: [ -> ]La randa inferita ....quando è sventata non sbatte.
Secondo quale principio ??
(13-12-2015 21:02)albert Ha scritto: [ -> ] (13-12-2015 20:22)Fraaa Ha scritto: [ -> ]La randa inferita ....quando è sventata non sbatte.
Secondo quale principio ??
non so quale principio ma sia nell'issata-ammainata che quando riduco la randa non sbatte, la tensione sembra distribuita su tutta la supericie dell'inferitura. Con i garrocci si formano facilmente delle pieghe e la tensione è concentrata proprio sugli stessi garrocci.
La tua affermazione lapidaria lasciava intendere che la randa inferita quando la sventi non sbatte, come un'ala rigida di coppa america ....