Mi accingo a controllare e revisionare l'intera attrezzatura della barca. Tra le altre cose intendo cambiare le vecchie scotte della trinchetta e della randa con nuove cime.
Alla SVB propongono una cima ad alta resistenza ad un prezzo buono (per quanto posso capire) che andrebbe bene per entrambi ruoli ma che ha una misura massima inferiore alle attuali, 12 mm invece di 14 e 16 rispettivamente. Credo che nonostante il minor diametro questa cima abbia una resistenza nettamente superiore alle vecchie.
Vedete qualche problema in questa sostituzione a ridurre tranne il problema di winch che comunque non si pone nel mio caso perché compatibili con la nuova misura? Grazie del vostro parere
una scotta in dyneema è sicuramente più resistente e sopratutto meno elastica, per le scotte, essendo di diametro minore, si fatica di più con le mani.
Mio parere, il dyneema per le scotte è sprecato, per le drizze certamente meglio e consigliabile, a meno che le tue scotte non abbiano da sopportare chissà quale carico (non specificato barca, utilizzo crociera, regata) non dovresti avere problemi con gli stopper perchè poca differenza diametro, semmai dovrai mettere il pezzo di calza cucito, dove strozza lo stopper, ciao.
Regata o crocera in santa pace?????
Alta resistenza non vuo dire niente, fatti dare il nome del materiale utilizzato per l'anima e la tabella dei carichi, e poi confronti.
una drizza da 12mm in PBO o DSK78, arriva mediamente sui 7000kg, che sono più o meno i carichi di un poliestere da 14-16
Il 12 mm di questa cima, che si chiama GLEISTEIN Cima CRUISE XP - The Allrounde, ha circa 5000 kg di carico di rottura (5000 daN per l'esattezza ma non sono sicuro di questa equivalenza). La uso per crociera.
Quella che segue è la sua descrizione sul sito della SVB:
"Ottima resistenza, allungamento minimo ed estrema durata: cima tuttofare con prestazioni al top. Cruise XP, una linea intransigente per drizze e scotte per la crociera e la regata. Un nucleo di fibre in Dyneema® offre ottimi carichi di rottura con un allungamento minimo. Questo nucleo assume il carico mentre la calotta in fibre di poliestere ad alta resistenza fornisce stabilità e protegge il nucleo da danni. Adatta a tutti i tipi di drizze, bitte e verricelli self-tailing.
Easy-to-split, doppia treccia Dyneema®-Core Adatta anche per piccolo diametro di rullo Design accattivante in tre colori
Cima universale per drizze e scotte dello spinnaker, avvolgifiocco , ecc. Ottimo rapporto prezzo / prestazioni"
Ma la mia domanda più generale è se la riduzione di diamero comporta particolari difficoltà e aspetti negativi, come ad es mastegabrodo mi dice
a giudicare dal carico di rottura direi che dyneema c'è ne pochino, ma il punto è quali sono in crociera i pro di avere una riduzione del diametro ed un minore allungamento per le scotte? se vai su un buon poliestere spendi anche meno
Uso cime con core in dyneema da 7 anni, prima dsk75 adesso dsk78
Prrsonalmente prediligendo gottifredi
Uso prima croceristico adesso anche regatantistico. Certo ho avuto ed ho barche sportive, ma se anche dovessi un giorno avere una barca crocieristica non avrei mai alcun dubbio. Cime in dyneema di buona/otiima qualita. Portafoglio permettendo. Motivo: meno peso non solo in generale, ma soprattutto dove fa male, quindi in alto. Oltre ovviamente alle prestazioni intrinseche del materiale.
Estendo il discorso: i moschettoni in acciaio sulla mia barca sono solo sulle drizze. Il resto solo spft shakles (auto costruiti)
il peso che si risparmia in crociera puo essere recuperato imbarcando casse di prosecco sottocoperta...
(13-02-2016 09:30)giulineu Ha scritto: [ -> ]Ma la mia domanda più generale è se la riduzione di diamero comporta particolari difficoltà e aspetti negativi, come ad es mastegabrodo mi dice
Secondo la mia esperienza il limite è sotto i 10mm.
Anni fa sono passsato da scotte in poliestere del 12 a dyneema e poliestere del 10 senza rimpianti.
Va detto che se parliamo di scotte del genoa il problema della manegevolezza è limitato alla virata/strambata.
Ragionamento diverso va fatto su scotte di spi/gennaker dove sicuramente risenti maggiormente della "scomodità" del diametro ridotto visto che vengono maneggiate più, risolvibile aumentando lo spessore con una calza aggiuntiva nella zona di lavoro di winch e mani.
Le cime che hai individuato hanno (se non ricordo male) oltra alla calza in poliestre un calza interna (sempre in poliestre) ed un anima in dyneema al suo interno. Avrai qualche difficoltà in più ad impiombarle.
Mi aggiungo, scusate, in questo post perché sto facendo anche io le stesse riflessioni.
Voglio sostituire la scotta randa, attualmente da 14. Ovviamente c'è il paranco che riduce lo sforzo. Secondo voi riduce solo lo sforzo per cazzare la randa o il paranco riduce anche lo sforzo sulla cima? Mi spiego meglio: se, ad esempio, il tiro della randa fosse 1000kg (cifra detta a caso), se non ci fosse il paranco la scotta dovrebbe sopportare 1000kg. Se c'è un paranco a 4 vie, all'interno del paranco la cima è sottoposta a uno sforzo di 250kg?). E la cima, una volta che esce dal paranco, "tira" 1000 o 250?
Questa è una mia curiosità, non un ragionamento fatto per risparmiare i 2mm di diametro della scotta.
Inoltre pensavo: in caso di strambata, dove per strambata non intendo un'abbattuta, una cima in prestirato non risparmierebbe un po' la "sberla" al carrello ecc. ecc.?
Detto questo, io non strambo: abbatto.
Grazie per le risposte.
allora se il paranco NON ha cascate ogni punto della cima è sottoposto al medesimo carico che è pari al carico totale diviso il numero delle vie. se tiri 20 kg vuol dire che ci sono 20 kg di trazione su quella cima da dove la afferri fino a dove è annodata/gassata/fermata/impiombata.
se il paranco è a cascata ogni ramo sarà sottoposto ad un carico dato dalla posizione del paranco e dal suo numero: esempio dati i 100 kg famosi, se hai una cascata con 2 bozzelli singoli in serie (che fanno un 4:1) la cima del primo tratto si becca 50 kg, la seconda (che poi è quella che prendi per manovrare) 50/2 kg cioè 25
se vuoi qualche info in più su come funzionano i paranchi
https://it.wikipedia.org/wiki/Carrucola
riguardo la strambata: si, una cima elastica ti ammortizza la botta, senza dubbio. probabilmente se non badi alle prestazioni ha senso. altrimenti non tanto: per quell'unica volta che rischi di strambare involontariamente, condizioni le prestazioni della barca sempre.
Perfetto grazie ADL!
Il mio paranco di scotta è il tipo 4.
https://it.wikipedia.org/wiki/Carrucola
La randa è circa 36mq, in laminato DCX triradiale per barca con linee IOR con dislocamento circa 10T.
Secondo me potrebbe bastare una scotta in Dyneema, forse anche SK75, senza esagerare con SK78.
Il mio dubbio è adesso, visto che la scotta attuale è da 14 (e da 14 sono anche i bozzelli del paranco), se mettere la nuova scotta da 14 oppure da 12. Non vorrei che ci fossero problemi con il paranco. Me ne servono 20m e trovarle da 14 è più difficile che trovarle da 12 (a buon prezzo intendo)...
(17-02-2016 13:04)BeppeZ Ha scritto: [ -> ]Mi aggiungo, scusate, in questo post perché sto facendo anche io le stesse riflessioni.
Voglio sostituire la scotta randa, attualmente da 14. Ovviamente c'è il paranco che riduce lo sforzo. Secondo voi riduce solo lo sforzo per cazzare la randa o il paranco riduce anche lo sforzo sulla cima? Mi spiego meglio: se, ad esempio, il tiro della randa fosse 1000kg (cifra detta a caso), se non ci fosse il paranco la scotta dovrebbe sopportare 1000kg. Se c'è un paranco a 4 vie, all'interno del paranco la cima è sottoposta a uno sforzo di 250kg?). E la cima, una volta che esce dal paranco, "tira" 1000 o 250?
Questa è una mia curiosità, non un ragionamento fatto per risparmiare i 2mm di diametro della scotta.
Inoltre pensavo: in caso di strambata, dove per strambata non intendo un'abbattuta, una cima in prestirato non risparmierebbe un po' la "sberla" al carrello ecc. ecc.?
Detto questo, io non strambo: abbatto.
Grazie per le risposte.
scusate la mia ignoranza se non è all'altezza della vostra, io avrei detto che bisogna distinguere se la scotta sta ferma o si muove. Il ragionamento di ADL è valido solo in caso di cima ferma, se cazzi la scotta varia il carico e varia la suddivisione, perchè in movimento ogni passaggio sulla puleggia aumenta il carico sulla cima, vuoi per l'attrito della puleggia sul suo asse, vuoi per quello della cima sulla puleggia. e in parte anche per l'allungamento della cima.
[/quote]
scusate la mia ignoranza se non è all'altezza della vostra, io avrei detto che bisogna distinguere se la scotta sta ferma o si muove. Il ragionamento di ADL è valido solo in caso di cima ferma, se cazzi la scotta varia il carico e varia la suddivisione, perchè in movimento ogni passaggio sulla puleggia aumenta il carico sulla cima, vuoi per l'attrito della puleggia sul suo asse, vuoi per quello della cima sulla puleggia. e in parte anche per l'allungamento della cima.
[/quote]
Io penso che il ragionamento dello sforzo su un paranco prenda necessariamente in considerazione una cima in movimento, perché è a quello che serve il paranco.
Penso anche che possano essere considerati trascurabili gli attriti della scotta sulle pulegge e delle pulegge sull'asse.
Ma cercavo conferme sul fatto che essendo la scotta randa parancata, "tutta" la scotta che lavora, non solo quella all'interno del paranco a 4 vie, anche quella che esce dal paranco per arrivare al winch, è soggetta ad uno sforzo di 1/4 di quello che sarebbe se fosse collegata direttamente dal boma al winch.
(12-02-2016 13:07)giulineu Ha scritto: [ -> ]Mi accingo a controllare e revisionare l'intera attrezzatura della barca. Tra le altre cose intendo cambiare le vecchie scotte della trinchetta e della randa con nuove cime.
Alla SVB propongono una cima ad alta resistenza ad un prezzo buono (per quanto posso capire) che andrebbe bene per entrambi ruoli ma che ha una misura massima inferiore alle attuali, 12 mm invece di 14 e 16 rispettivamente. Credo che nonostante il minor diametro questa cima abbia una resistenza nettamente superiore alle vecchie.
Vedete qualche problema in questa sostituzione a ridurre tranne il problema di winch che comunque non si pone nel mio caso perché compatibili con la nuova misura? Grazie del vostro parere
Ciao, ho fatto la stessa cosa l'anno scorso, ricadendo su una soluzione simile alla tua. Io ho scelto le cime della Liros, modello Dynamic Plus, lo vedi qui:
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Credo che sia pressoché identica a quella che hai trovato su SVB, è una doppia calza con carico di rottura di 4.800 kg nella versione da 12mm. Non potrei essere più contento, scorre tutto a meraviglia anche perché la calza esterna è a trama fitta, molto liscia e resistente. Dopo una stagione sembrano come nuove, per un uso crocieristico la consiglio senza riserve. A proposito della riduzione del diametro, il 12 è comunque assai ben maneggiabile, non spacca le mani come potrebbe farlo un 8 o al limite anche un 10 e rispetto ad un 14 o ad un 16 guadagni molto in termini di scorrimento.
(17-02-2016 15:37)BeppeZ Ha scritto: [ -> ]Perfetto grazie ADL!
Il mio paranco di scotta è il tipo 4.
https://it.wikipedia.org/wiki/Carrucola
La randa è circa 36mq, in laminato DCX triradiale per barca con linee IOR con dislocamento circa 10T.
Secondo me potrebbe bastare una scotta in Dyneema, forse anche SK75, senza esagerare con SK78.
Il mio dubbio è adesso, visto che la scotta attuale è da 14 (e da 14 sono anche i bozzelli del paranco), se mettere la nuova scotta da 14 oppure da 12. Non vorrei che ci fossero problemi con il paranco. Me ne servono 20m e trovarle da 14 è più difficile che trovarle da 12 (a buon prezzo intendo)...
Come ho già scritto, le ho cambiate anch'io l'anno scorso, la randa passando come te da 14 a 12 e adottando la soluzione in dyneema non estrema, con doppia calza. Sulla mia barca ho guadagnato tantissimo in maneggevolezza, scorrimento e conseguentemente capacità di regolazione della randa, sicuramente i bozzelli vanno benissimo anche per il 12, quindi non ci penserei proprio un secondo. In termini di materiale, andrei comunque sull'SK78, badando però alla costruzione della cima, cercandone una tipo quella che ho postato nell'intervento qui sopra, privilegiando al massimo maneggevolezza e flessibilità. Tieni presente che avendo il paranco, oltre a demoltiplicare lo sforzo, demoltiplichi pure gli allungamenti, quindi il materiale top top qui incide assai meno che nella scelta della drizza genova. Vedrai che anche le mani tue, della moglie e degli ospiti ringrazieranno sentitamente!!!
(13-02-2016 13:24)Gundam Ha scritto: [ -> ]Uso cime con core in dyneema da 7 anni, prima dsk75 adesso dsk78
Prrsonalmente prediligendo gottifredi
Uso prima croceristico adesso anche regatantistico. Certo ho avuto ed ho barche sportive, ma se anche dovessi un giorno avere una barca crocieristica non avrei mai alcun dubbio. Cime in dyneema di buona/otiima qualita. Portafoglio permettendo. Motivo: meno peso non solo in generale, ma soprattutto dove fa male, quindi in alto. Oltre ovviamente alle prestazioni intrinseche del materiale.
Estendo il discorso: i moschettoni in acciaio sulla mia barca sono solo sulle drizze. Il resto solo spft shakles (auto costruiti)
il peso che si risparmia in crociera puo essere recuperato imbarcando casse di prosecco sottocoperta...
Prosecco, che facendo da zavorra, chissà se verrebbe stappato
Seriamente, essendo ora di sostituire il sartiame sto valutando i cavi in composito: dicono che risparmiando per ipotesi 30 kg di peso rispetto alla classica fune di acciaio equivalerebbe aumentare il peso in chiglia di 180 kg:
non sarebbe male.
(17-02-2016 23:31)soravia Ha scritto: [ -> ] (13-02-2016 13:24)Gundam Ha scritto: [ -> ]Uso cime con core in dyneema da 7 anni, prima dsk75 adesso dsk78
Prrsonalmente prediligendo gottifredi
Uso prima croceristico adesso anche regatantistico. Certo ho avuto ed ho barche sportive, ma se anche dovessi un giorno avere una barca crocieristica non avrei mai alcun dubbio. Cime in dyneema di buona/otiima qualita. Portafoglio permettendo. Motivo: meno peso non solo in generale, ma soprattutto dove fa male, quindi in alto. Oltre ovviamente alle prestazioni intrinseche del materiale.
Estendo il discorso: i moschettoni in acciaio sulla mia barca sono solo sulle drizze. Il resto solo spft shakles (auto costruiti)
il peso che si risparmia in crociera puo essere recuperato imbarcando casse di prosecco sottocoperta...
Prosecco, che facendo da zavorra, chissà se verrebbe stappato
Seriamente, essendo ora di sostituire il sartiame sto valutando i cavi in composito: dicono che risparmiando per ipotesi 30 kg di peso rispetto alla classica fune di acciaio equivalerebbe aumentare il peso in chiglia di 180 kg:
non sarebbe male.
Verrebbe verrebbe
(17-02-2016 23:31)soravia Ha scritto: [ -> ] (13-02-2016 13:24)Gundam Ha scritto: [ -> ]Uso cime con core in dyneema da 7 anni, prima dsk75 adesso dsk78
Prrsonalmente prediligendo gottifredi
Uso prima croceristico adesso anche regatantistico. Certo ho avuto ed ho barche sportive, ma se anche dovessi un giorno avere una barca crocieristica non avrei mai alcun dubbio. Cime in dyneema di buona/otiima qualita. Portafoglio permettendo. Motivo: meno peso non solo in generale, ma soprattutto dove fa male, quindi in alto. Oltre ovviamente alle prestazioni intrinseche del materiale.
Estendo il discorso: i moschettoni in acciaio sulla mia barca sono solo sulle drizze. Il resto solo spft shakles (auto costruiti)
il peso che si risparmia in crociera puo essere recuperato imbarcando casse di prosecco sottocoperta...
Prosecco, che facendo da zavorra, chissà se verrebbe stappato
Seriamente, essendo ora di sostituire il sartiame sto valutando i cavi in composito: dicono che risparmiando per ipotesi 30 kg di peso rispetto alla classica fune di acciaio equivalerebbe aumentare il peso in chiglia di 180 kg:
non sarebbe male.
Verrebbe verrebbe
(17-02-2016 20:50)Tatone Ha scritto: [ -> ]Ciao, ho fatto la stessa cosa l'anno scorso, ricadendo su una soluzione simile alla tua. Io ho scelto le cime della Liros, modello Dynamic Plus, lo vedi qui: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Credo che sia pressoché identica a quella che hai trovato su SVB, è una doppia calza con carico di rottura di 4.800 kg nella versione da 12mm. Non potrei essere più contento, scorre tutto a meraviglia anche perché la calza esterna è a trama fitta, molto liscia e resistente. Dopo una stagione sembrano come nuove, per un uso crocieristico la consiglio senza riserve. A proposito della riduzione del diametro, il 12 è comunque assai ben maneggiabile, non spacca le mani come potrebbe farlo un 8 o al limite anche un 10 e rispetto ad un 14 o ad un 16 guadagni molto in termini di scorrimento.
Come va interpretato la colonna Working load >5?
grazie