Buonasera a tutti gli "amici della vela",
leggendo nelle varie sezioni del forum ho trovato diverse indicazioni sui materiali impiegati nel calafataggio con resina epossidica, diversamente non ho ancora inteso quali sono i materiali da utilizzare per il calafataggio c.d. tradizionale, ossia con canapa o stoppa.
La canapa dovrebbe essere del tipo catramato e la stoppa di una particolare qualità, ma cosa bisogna dare al comento prima e/o dopo l'inserimento di uno di questi due materiali? Dopodichè con cosa bisogna stuccare primadi stendere il minio? Chi mi consiglia il calafataggio con epossidica e chi lo aborra... che faccio, ( tenuto conto conto che quello con resina e cotonina mi sembra relativamente meno difficile e mi "sconforta"meno)???
Ho acquistato un bellissimo, a parer mio, gozzo in fasciame di mogano modello "pexino" del cantiere Moltedo e mi appresto ad eseguire, spero in proprio, visti i costi proibitivi dei professionisti, i lavori di manutenzione alla carena. Spero che qualche "vecchio saggio" del porto (di Livorno) mi segua nei lavori o almeno mi dia un pò di consigli da seguire io, ma visto che a questo forum partecipano vari esperti in materia, chiedo anche la vostra assistenza online.
Grazie a tutti!
Complimenti, hai un oggetto raro e pregevole!
Però interventi di calafataggio se non hai la mano e le idee chiare è meglio che li fai fare da uno del mestiere.
A Livorno ce ne sono sicuramente, come anche fornitori competenti.
In ogni caso:
- se la barca non fa acqua e non ha "sputato" il vecchio stucco lascia le
cose come stanno, dai l'av e goditi il tuo vascello.
- se invece ha problemi tira via un pezzetto della stoppa smossa e cercane
una uguale: era un cotone poco ritorto, per lo più bianco, lo si forzava nei
comenti (prima puliti) con l'apposito attrezzo e un maglio di legno cavo.
Ci voleva orecchio e mano... Poi si stucca e qui interviene la tecnologia
chimica moderna, però non sono sicuro che vada bene in accordo con
la precedente tecnica. La struttura del fasciame tradizionale era piuttosto
elastica, seguiva le dilatazioni e le contrazioni del legno, mentre le attuali
resine sono un po' rigide e potrebbero creare tensioni anomale.
Una barca come la tua non muore mai, però bisogna evitare...
gli assassini camuffati da maestri d'ascia.
Concordo pienamente con oudeis
io ti posso raccontare la mia esperienza con il gozzo in mogano che ho avuto per molti anni
il calafataggio si esegue in questo modo
1) pulisci il comento bene e poi vernicialo con il minio (quello rosso )con un ferro piatto fatto a uncino dello spessore del comento cosi non tocchi il legno
2) ti devi fare gli attrezzi per calafatare che sono un martello in legno e uno scalpello piatto che non taglia per inserire la canapa ritorta nel comento .in rete trovi sicuramente i disegni .
3)inserisci la canapa un po alla volta e più è largo il comento più fai un filo ritorto grande.
4)una volta inserito , stucca tutto con lo stucco grasso bianco , non ricordo il nome della casa che lo fa .
5)poi dai una mano di minio e ritocchi la vernice .
diffida dei materiali bicomponenti , la barca deve nascere per l'epossidica , i rimedi moderni funzionano per barche finite da buttare o quasi .
La barca in legno ha delle sue regole che se le rispetti ti dura all'infinito .
la barca in legno richiede più manutenzione , ma la ripari con pochi soldi se sai usare un pò le mani .
Diffida dei coppali troppo lucidi , se hai poco tempo , meglio un impregnante onesto che con poco tempo e soldi lo dai .
Ovviamente questo è il mio punto di vista , considera che utilizzo la fibra di carbonio e la resina epossidica quasi tutti i giorni .
Saluti e complimenti per la bellissima barca
(19-02-2016 20:00)cormax66 Ha scritto: [ -> ]Concordo pienamente con oudeis
io ti posso raccontare la mia esperienza con il gozzo in mogano che ho avuto per molti anni
il calafataggio si esegue in questo modo
1) pulisci il comento bene e poi vernicialo con il minio (quello rosso )con un ferro piatto fatto a uncino dello spessore del comento cosi non tocchi il legno
2) ti devi fare gli attrezzi per calafatare che sono un martello in legno e uno scalpello piatto che non taglia per inserire la canapa ritorta nel comento .in rete trovi sicuramente i disegni .
3)inserisci la canapa un po alla volta e più è largo il comento più fai un filo ritorto grande.
4)una volta inserito , stucca tutto con lo stucco grasso bianco , non ricordo il nome della casa che lo fa .
5)poi dai una mano di minio e ritocchi la vernice .
diffida dei materiali bicomponenti , la barca deve nascere per l'epossidica , i rimedi moderni funzionano per barche finite da buttare o quasi .
La barca in legno ha delle sue regole che se le rispetti ti dura all'infinito .
la barca in legno richiede più manutenzione , ma la ripari con pochi soldi se sai usare un pò le mani .
Diffida dei coppali troppo lucidi , se hai poco tempo , meglio un impregnante onesto che con poco tempo e soldi lo dai .
Ovviamente questo è il mio punto di vista , considera che utilizzo la fibra di carbonio e la resina epossidica quasi tutti i giorni .
Saluti e complimenti per la bellissima barca
Buonasera,
oggi ho trasferito la barca da Genova a Livorno, alandola ho constatato che i comenti sono stati coperti superficialmente con silicone (s...x), lavoro fatto da "professionisti" alla modica cifra, a sentire l'ex proprietario, superiore a €1500.... non male, eh!?!?!!
Domani si inizia a lavorare!!!
Grazie tante dei consigli e dei complimenti..... un pò di incoraggiamento positivo ci vuole oltre che agli "auguri" (sarcastici), "non finisci più", etc, etc...
Saluti e a presto!
Concordo pienamente con oudeis
io ti posso raccontare la mia esperienza con il gozzo in mogano che ho avuto per molti anni
il calafataggio si esegue in questo modo
1) pulisci il comento bene e poi vernicialo con il minio (quello rosso )con un ferro piatto fatto a uncino dello spessore del comento cosi non tocchi il legno
2) ti devi fare gli attrezzi per calafatare che sono un martello in legno e uno scalpello piatto che non taglia per inserire la canapa ritorta nel comento .in rete trovi sicuramente i disegni .
3)inserisci la canapa un po alla volta e più è largo il comento più fai un filo ritorto grande.
4)una volta inserito , stucca tutto con lo stucco grasso bianco , non ricordo il nome della casa che lo fa .
5)poi dai una mano di minio e ritocchi la vernice .
diffida dei materiali bicomponenti , la barca deve nascere per l'epossidica , i rimedi moderni funzionano per barche finite da buttare o quasi .
La barca in legno ha delle sue regole che se le rispetti ti dura all'infinito .
la barca in legno richiede più manutenzione , ma la ripari con pochi soldi se sai usare un pò le mani .
Diffida dei coppali troppo lucidi , se hai poco tempo , meglio un impregnante onesto che con poco tempo e soldi lo dai .
Ovviamente questo è il mio punto di vista , considera che utilizzo la fibra di carbonio e la resina epossidica quasi tutti i giorni .
Saluti e complimenti per la bellissima barca
(20-02-2016 01:15)cormax66 Ha scritto: [ -> ]Concordo pienamente con oudeis
io ti posso raccontare la mia esperienza con il gozzo in mogano che ho avuto per molti anni
il calafataggio si esegue in questo modo
1) pulisci il comento bene e poi vernicialo con il minio (quello rosso )con un ferro piatto fatto a uncino dello spessore del comento cosi non tocchi il legno
2) ti devi fare gli attrezzi per calafatare che sono un martello in legno e uno scalpello piatto che non taglia per inserire la canapa ritorta nel comento .in rete trovi sicuramente i disegni .
3)inserisci la canapa un po alla volta e più è largo il comento più fai un filo ritorto grande.
4)una volta inserito , stucca tutto con lo stucco grasso bianco , non ricordo il nome della casa che lo fa .
5)poi dai una mano di minio e ritocchi la vernice .
diffida dei materiali bicomponenti , la barca deve nascere per l'epossidica , i rimedi moderni funzionano per barche finite da buttare o quasi .
La barca in legno ha delle sue regole che se le rispetti ti dura all'infinito .
la barca in legno richiede più manutenzione , ma la ripari con pochi soldi se sai usare un pò le mani .
Diffida dei coppali troppo lucidi , se hai poco tempo , meglio un impregnante onesto che con poco tempo e soldi lo dai .
Ovviamente questo è il mio punto di vista , considera che utilizzo la fibra di carbonio e la resina epossidica quasi tutti i giorni .
Saluti e complimenti per la bellissima barca
Mi permetto solo di fare un appunto su l' evidenziato in rosso, che potrebbe generare errore in una persona poco esperta: se le "aperture" (termine corretto comenti) tra i corsi di fasciame, sono troppo larghe si deve anche rinvergare.
Azzz! Silicone!!!
Su un Pexino è come versare cocacola nel fonte battesimale.
Belli i professinisti, sono quelli che il tempo è denaro e il diportista non capisce nulla(verità ssscienttifffiche).
Una volta c'erano i calafati, i maestri d'ascia, gnoranti forse, ma un pezzo di legno
non lo sbagliavano nemmeno bendati.
Rinvergare, sì, ma okkio, che il listello nuovo magari gonfia e crea sforzi che il
cotone invece assorbe come lo stucco (morbido e grasso).
Coraggio, che hai una barca "da signori" e non il solito plasticone.
Mi ricorda quella che incontrai a Crotone in una notte buia e tempestosa del
passato millennio. Portava la famiglia di Alberto Lupo, due signore e due ragazzini
al comando un vecchio marinaio. Un po' sbattuti ma senza problemi.
Li aveva colti la classica botta di vento sotto C. Rizzuto, che noi avevamo scapolato
nella sera con due mani su un Alpa 12,70
PS: non dovrei dirlo dalle foto, ma non si vedono grandi scommettiture, appena un
po' di "sputo".
(20-02-2016 17:33)oudeis Ha scritto: [ -> ]Azzz! Silicone!!!
Su un Pexino è come versare.....
Rinvergare, sì, ma okkio, che il listello nuovo magari gonfia e crea sforzi che il
cotone invece assorbe come lo stucco (morbido e grasso).
Coraggio, che hai una barca "da signori" ...
PS: non dovrei dirlo dalle foto, ma non si vedono grandi scommettiture, appena un
po' di "sputo".
? Perdona Romano se non capisco completamente il senso compiuto di questo intervento (e questo e' sicuramente colpa mia), ma se fosse che stai affermando che al posto della rinvergatura (ovviamente se necessaria) puoi supplire con una calafatura maggiorata per evitare "rigonfiamenti" (o si sanno fare i lavori o non si sanno fare)...perdona, ma allora si, e' proprio il caso di rivolgersi a un professionista...
Buongiorno a tutti,
tempo permettendo, si continua con il lavoro. Sto togliendo con la raschietta il silicone applicato sui comenti e successivamente pulendo con la levigatrice. Uno dei pochi, se non l'unico, e competente maestro d'ascia della zona, mi ha detto che lo scafo non è messo poi così male.... è un grande conforto!!!
(21-02-2016 20:08)HAL9001 Ha scritto: [ -> ] (20-02-2016 17:33)oudeis Ha scritto: [ -> ]Azzz! Silicone!!!
Su un Pexino è come versare.....
Rinvergare, sì, ma okkio, che il listello nuovo magari gonfia e crea sforzi che il
cotone invece assorbe come lo stucco (morbido e grasso).
Coraggio, che hai una barca "da signori" ...
PS: non dovrei dirlo dalle foto, ma non si vedono grandi scommettiture, appena un
po' di "sputo".
? Perdona Romano se non capisco completamente il senso compiuto di questo intervento (e questo e' sicuramente colpa mia), ma se fosse che stai affermando che al posto della rinvergatura (ovviamente se necessaria) puoi supplire con una calafatura maggiorata per evitare "rigonfiamenti" (o si sanno fare i lavori o non si sanno fare)...perdona, ma allora si, e' proprio il caso di rivolgersi a un professionista...
Hal, hai capito benissimo: una rinvergatura fatta con legno diverso, magari fresco, e non perfettamente calibrata può gonfiare troppo e
mettere sotto sforzo il fasciame con risultati peggiori del male...oppure essere sputata fuori al primo varo.
Se non ci sono marciumi, scommettiture o tavole smosse un calafataggio fatto a mestiere risolve.
Come dico sempre non si fanno diagnosi per foto, ma non si vedono gran danni, però bisognerebbe toccar con mano per sentire la consistenza dei legni.
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Buongiorno a tutto il Forum,
faccio ammenda per non aver inviato aggiornamenti sui lavori, lo faccio adesso:
la barca è stata controllata da un maestro d'ascia che l'ha reputata solida nella struttura (fiuuu!!), ho raschiato completamente il sika e la vernice lungo i comenti, il calafato ha inserito stoppa o cotonina ed dietro sue istruzioni ho verniciato con minio e stuccato con un composto di minio, "biancone" e olio di lino. Il lavoro è completo sulla dritta, si prosegue a sinistra, poi verniciatura o.m. e antivegetativa su o.v., manutenzione prese a mare, motore e impianto elettrico e poi in acqua, dove si proseguirà con altri lavori in coperta.
saluti
Per caso il maestro d'ascia si chiama Carlo?
Ciao, il maestro d'ascia si chiama Fulvio ed è un "vero maestro" nel suo lavoro.
La barca è in mare da diversi giorni ed ha fatto una "buttatina" d'acqua giusto nelle prime due ore.
Proseguono i lavori sulla tuga ed in coperta.....