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Versione completa: Spere e ancore galleggianti: "Drag device data base"
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Un (vecchio) libro messo a disposizione su internet e aggiornato con decine di nuovi casi, documento molto interessante anzi "il" documento di riferimento su spere e ancore galleggianti (lasciando da parte le paginette miserine di quasi tutti i manuali): una raccolta molto circostanziata di esperienze *reali* con questo tipo di equipaggiamenti in tutte le loro sfumature, in un gran numero di barche diverse, con considerazioni sulla maggiore o minore efficacia sperimentata dal vero in diverse condizioni, spesso di semi-sopravvivenza,

http://dragdevicedb.com/
Molto interessante , ho letto qualche report random e , fino ad ora, sembrerebbero tutti concordi nell'affermare l'efficacia dell'ancora galleggiante, con calma mi leggo anche qualcuno riguardo le spere
Ciao Rob

visto che hai aperto il vaso di Pandora ,sarebbe interessante che tu parlassi della tua esperienza a riguardo..se c'e' mai stata una situazione dove si presentasse la necessita di rallentare la barca.
Noi per conto nostro abbiamo navigato con piu' di 35 nodi alle portanti e non abbiamo mai sentito la necessita' di rallentare, anche durante la traversata sulle Azzorre dell'anno scorso dove tu eri su UglyDuck, noi abbiamo preso la coda dela perturbazione e ci siamo trovati di notte con 40 nodi al traverso ..onde..non so' c'era un buio assoluto,ma con tre mani alla randa e senza vele di prua abbiamo continuato a filare, non ci e' mai venuto in mente di rallentare la barca.
Qual'e' il tuo pensiero a riguardo.

BV Angelo


http://ovni345.blogspot.com.mt/
(21-04-2016 11:55)Stranizzadamuri Ha scritto: [ -> ]visto che hai aperto il vaso di Pandora ,sarebbe interessante che tu parlassi della tua esperienza a riguardo..se c'e' mai stata una situazione dove si presentasse la necessita di rallentare la barca.

ciao Angelo
No, per ora incrocio le dita mai successo.
Considera parto dal presupposto di non dovere stare mai al timone, barca a dislocamento medio quindi la velocità è quella che è, penso moltissima parte del merito vada al timone a vento, più il vento sale più dà l'impressione di tenere tutto sotto controllo, anche con onde grosse che tendono a spostare la barca come un fuscellino.
Prima eventualità: quid di un guasto meccanico al Windpilot ?
Potrebbe intervenire il pilota elettrico: è potente (+gyro adv), ma istintivamente boh..
Seconda eventualità: prima onda grossa che prende la barca, la fa scendere tutta veloce frangendo e la traversa (se il timone non ce la facesse) - barca semiferma di traverso al mare, vele (quel che resta) in bando -> seconda onda frangente che ti ribalta.
Terza eventualità: caso catastrofico rottura/perdita del timone in condizioni severe, per come è fatto il mio si sembra molto poco probabile pero' non si sa mai.
.
Quindi almeno nel mio caso un dispositivo a rimorchio a resistenza variabile (come quella copia della galerider che mi sono fatto, messa nell'altro filo) potrebbe:
1. messo con poca resistenza, leggermente sul lato sottovento della barca, aiutare a dare un po' di assistenza direzionale; la resistenza nell'acqua è quadratica se la barca accelera giù dall'onda dovrebbe tenerla ancora meglio
2.messo con massima resistenza, rallentare/tenere la barca poppa contro mare in casi estremi, per ora non ne ho sentito mai il bisogno ma bon, meglio avere qualche cartuccia in più.
3. altro caso, in condizioni "normali" semplicemente per rallentare la barca per un paio di ore in caso uno sia in anticipo, tanto per aspettare che venga la luce prima di un ingresso delicato; la mia barca per stare alla cappa decentemente ha bisogno di almeno 2 mani e genoa quasi tutto arrotolato, e anche cosi' mantiene una certa velocità: presumo un rallentatore possa funzionare meglio.

Tutto da testare, ma è un arnese che ritengo potenzialmente possa aiutare in varie situazioni.

ciao r

Citazione:http://ovni345.blogspot.com.mt/

tornati a Malta ? Smile
Ciao Rob
Anche noi a bordo abbiamo due ancore tipo paracadute nell'eventualita' che dovessimo rallentare...pero' a parte vedere il video di YW dove fanno la comparazione tra diverse ancore galleggianti di poppa , noi non l'abbiamo mai provata...forse dovremmo.C'e' anche l'idea comune che le spere (parlo di quelle dove ce ne sono un centinaio ma al momento non ricordo il nome) siano le migliori, basandosi pero' solo su un rapporto fatto dalla Coast Guard Americana penso negli anni 80 o giu' di li'.Ho provato a cercare in giro dei rapporti fatti da gente che l'ha usata...ma c'e' pochissimo e quel poco che c'e' parla di barche che le hanno messe giu' con 30 nodi !!! E in piu' guardando il track la barca era praticamente piantata a livello di ancora galleggiante di prua e praticamente andava alla deriva .Hai mica qualche rapporto un po' serio sull'utilizzo di spere o ancore di poppa di gente che l'ha usata veramente.

BV Angelo
P.S. si siamo a Malta e torniamo in Uruguay a meta' giugno.
(22-04-2016 09:26)Stranizzadamuri Ha scritto: [ -> ]qualche rapporto un po' serio sull'utilizzo di spere o ancore di poppa di gente che l'ha usata veramente.


se guardi il link sopra "Over 130 documented cases", per i monoscafi ce ne sono 20 con Drogues e 40 con Sea Anchors, alcuni 4-5bft ma la gran maggioranza 8-9-10-11...

ciao r
Io credo che tra l'usarla ed il non usarla dipenda molto dal tipo di scafo. Lento e pesante forse conviene usarla, ma una barca leggera e veloce forse conviene farla camminare e sperare che, come spesso capita, un po' più in là il mare sia diverso.
(22-04-2016 12:16)Edolo Ha scritto: [ -> ]Io credo che tra l'usarla ed il non usarla dipenda molto dal tipo di scafo. Lento e pesante forse conviene usarla, ma una barca leggera e veloce forse conviene farla camminare e sperare che, come spesso capita, un po' più in là il mare sia diverso.

Si e' molto vero quello che dici, il problema e' che quando si va' in giro a lungo raggio, anche le barche leggere diventano pesanti e difficili da gestire, pensa che noi pur avendo una barca in alluminio abbiamo a prua 84 metri di catena del 10, e 20 kg di Rocna , con mare formato da poppa comincia ad essere un problema, se poi si accelera in discesa dall'onda si rischia di piantarsi .Ma in linea di massima sono daccordo sul fare filare la barca finche' c'e' la possibilita' di un buon governo o di autopilota o manuale, e cercare di usare le spere o ancore galleggianti in situazioni di emergenza o rotture.
BV Angelo
(22-04-2016 12:16)Edolo Ha scritto: [ -> ]ma una barca leggera e veloce forse conviene farla camminare


la riprova "scientifica": nella parte sud degli oceani, dove passa il Vendée Globe, le onde "cattive" diciamo di altezza >5m hanno periodi all'ingrosso di 12-15s, il che significa una velocità di gruppo d'onda di un 20-25 nodi: toh guarda un po', a che velocità va un IMOCA ? Smiley53
Mi sembra che gli incidenti avvenuti "laggiù" siano stati essenzialmente originati da avarie meccaniche: rotture di piloti, disalberamenti, rotture di vele, di chiglie eccetera, ma che un imoca "sano" andando in velocità sia stato ribaltato non ricordo proprio. Ogni tanto dicono la barca si "infila nell'onda davanti", il che è possibilissimo, specie all'inizio del colpo di vento.

In generale una barca che tiene all'ingrosso una velocità simile a quella del gruppo incontrerà un numero molto limitato di situazioni critiche (scambio di energia molto forte per esempio fra frangente e scafo), una che va piano viceversa è esposta numericamente molto di più.
Certo, tocca poter essere veloci, poter essere leggeri, poter tenere la barca, avere tanta strada da correre...

bv
(20-04-2016 16:51)rob Ha scritto: [ -> ]Un (vecchio) libro messo a disposizione su internet e aggiornato con decine di nuovi casi, documento molto interessante anzi "il" documento di riferimento su spere e ancore galleggianti (lasciando da parte le paginette miserine di quasi tutti i manuali): una raccolta molto circostanziata di esperienze *reali* con questo tipo di equipaggiamenti in tutte le loro sfumature, in un gran numero di barche diverse, con considerazioni sulla maggiore o minore efficacia sperimentata dal vero in diverse condizioni, spesso di semi-sopravvivenza,

http://dragdevicedb.com/

letto quasi tutto sul sito, a parte che la stragrarnde maggiornaza di casi riguarda barche con chiglia lunga , un paio con derive mobili, quello che lascia perplessi ...a parte alcuni casi, e' che apparentemente con ancore galleggianti di dimensioni ciclopiche funziona tutto alla perfezione, di contro con spere a rimorchio ...funziona anche quello alla perfezione, a sto punto la mia confusione aumenta.E' vero che dipende dal tipo di barca e di onde, quindi per stare dalla parte del sicuro uno dovrebbe imbarcare ancora galleggiante a paracadute con diametri enormi (12 feet diametro per un 36 piedi) e possibilmente una spera Jordan da portare a rimorchio...insomma 2/3000 euro di attrezzature anche difficili da stivare, il problema poi e' che messa giu' un tipo, poi puo' essere molto difficoltoso cambiare per mettere giu' l'altro tipo.
Sgrat..sgratt..qua' c'e' da pensare .
BV Angelo
esempio di spera di Jordan commerciale (quella con i coni, produzione pro) dopo qualche ora di utilizzo, i coni tutti sfilacciati non rimane un granché

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