I Forum di Amici della Vela

Mi è capito spesso di avere qualche difficoltà a prendere la mano.
Circuito unico ( che funziona sempre a pifferino ), randa inferita, carrelli da far uscire dalla guida ecc. magari di notte, rendono sempre le operazioni all'albero complicate. Si è alti sulla tuga e qualsiasi rollata può essere pericolosa.
Predisporrei una sorta di jackline ( basterebbe anche un punto a cui attarsi, uno stroppo in dyneema o qualcosa di simile ) per lavorare a mani libere che comunque garantisca di rimanere attaccati anche perdendo l'equilibrio.

Quando prevedo navigazioni pesanti, prima di partire predispongo sempre un ombelicale all'albero proprio per queste operazioni, inoltre essendo fissato all'albero è a centro barca rendendo impossibile andare oltre le draglie.

Basta usare il proprio ombelicale: Arrivato all'albero ce lo passi intorno e lo riagganci alla cintura. Se troppo lungo prima di girarlo intorno all'albero lo passi dietro alla schiena

(22-04-2016 12:28)shein Ha scritto: [ -> ]Basta usare il proprio ombelicale: Arrivato all'albero ce lo passi intorno e lo riagganci alla cintura. Se troppo lungo prima di girarlo intorno all'albero lo passi dietro alla schiena

Ottimo suggerimento, non ci avevo mai pensato . Spesso ho navigato su barche con le pazienze e mi domandavo come fare in quelle sprovviste!!??
Mi sa che dopo l'incidente di lerici molti hanno rivenduto il modo di andare da soli o al massimo in due!!

Pifferino?

Preferisco una cimetta adatta posta intorno all'albero.. Arrivo all'albero assicurato alla lifeline, e mi libero da questa solo dopo avermi agganciato a quella dell'albero. Questo quando ritengo che la situazione sia davvero pericolosa!

Il vantaggio del cordone corto che ti cinge la schiena é che ti ci puoi appoggiare in modo da avere le mani libere

(25-04-2016 19:53)shein Ha scritto: [ -> ]Il vantaggio del cordone corto che ti cinge la schiena é che ti ci puoi appoggiare in modo da avere le mani libere

Non capisco!? Ti metti a penzoloni sottovento all'albero?

Ovunque ma non penzoloni, piedi larghi sull'antiscivolo e peso sbilanciato all'indietro contro il cordone.