I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Svitare e riavvitare i bulloni della chiglia
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(27-04-2016 18:10)danielef Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 17:50)santicuti Ha scritto: [ -> ]a mio modestissimissimo parere il dado va stretto sino a che non si sente scricchiolare la vtr o un po prima.

Non mi sembra di avere mai letto in un manuale "stringere finché non si sente scricchiolare qualcosa o un po' prima" ma forse mi è sfuggito qualche particolare importante!

Daniele
Ma soprattutto, come si fa a sentire lo scricchiolio PRIMA che scricchioli?!?!
(25-04-2016 22:29)marbergami Ha scritto: [ -> ]Grazie, contavo proprio su risposte come la tua, di "vita vissuta".
Mi puoi spiegare meglio la faccenda del punto di appoggio in alto, con morse e trave di legno?
Quando poi hai riavvitato, che sigillante hai usato?
I bulloni che devo svitare io sono di 46 mm, il perno quindi circa 32 mm di diametro, suppongo siano simili ai tuoi.
Se tu riuscissi a postare qualche foto sarebbe splendido!
Grazie ancora.
Marcello

Scusa ma mi ero perso questa discussione,io ho cambiato le piastre sotto i bulloni di un HR 45 erano in acciaio "quello che arrugginisce" sostituite con piastre inox in 304.
Le ho ribasate con epossidica additivata con microfibre ho serrato bene i bulloni ma non a "pacco" a resina catalizzata serrati con il massimo della forza possibile.
Le foto me te le metto domani,forse se il mio socio le trova nel pc
Devi fare in modo di avere un punto più in alto che ti tenga fermo il fusto della chiave in maniera che quando giri il fusto stia fermo.e non si inclini.
(27-04-2016 20:26)paolo_vela Ha scritto: [ -> ]Ma soprattutto, come si fa a sentire lo scricchiolio PRIMA che scricchioli?!?!
premesso che non voglio suscitare altre risposte semi-risentite,
rilevato che per me la chiave dinamometrica è una specie di lampada di aladino (mai vista una e neanche immagino come sia)..
posto in evidenza che ho sempre tentato di affrontare i problemi al di fuori degli schemi precostituiti,

dico sommessamente che anche a me il problema sembra non trascurabile...
Allora poniamo che il dado serva per fissare un bullone a un materiale con una scarsissima resistenza a compressione . Facendo riferimento solo alla coppia di serraggio riferita alla filettatura, io serro fino ai valori fissati per il diametro e la filettatura del bullone. E' probabile (anzi è certo) che la filettatura rimanga indenne ma è molto probabile che il pannello su cui applico il bullone si spacchi....

Sbagliato??? mi sembra di no...

ma forse non ho capito niente 22
(27-04-2016 21:40)capatosta Ha scritto: [ -> ]premesso che non voglio suscitare altre risposte semi-risentite,
rilevato che per me la chiave dinamometrica è una specie di lampada di aladino (mai vista una e neanche immagino come sia)..
posto in evidenza che ho sempre tentato di affrontare i problemi al di fuori degli schemi precostituiti,

dico sommessamente che anche a me il problema sembra non trascurabile...
Allora poniamo che il dado serva per fissare un bullone a un materiale con una scarsissima resistenza a compressione . Facendo riferimento solo alla coppia di serraggio riferita alla filettatura, io serro fino ai valori fissati per il diametro e la filettatura del bullone. E' probabile (anzi è certo) che la filettatura rimanga indenne ma è molto probabile che il pannello su cui applico il bullone si spacchi....

Sbagliato??? mi sembra di no...

ma forse non ho capito niente 22

Infatti hai centrato esattamente il punto.
E' sbagliato sia serrare "ad capocchiam", sia serrare secondo le coppie massime tollerate dal bullone.

Occorre serrare in base alle specifiche date dal costruttore per quel particolare.

Se poi il costruttore queste specifiche non le dà ... (e dico "non le dà" e non "non le ha"), perchè se un progetto è fatto come si deve, è impossibile che non siano calcolate esattamente tutte le coppie di serraggio di uno qualsiasi dei numerosissimi bulloni presenti.
(27-04-2016 21:40)capatosta Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 20:26)paolo_vela Ha scritto: [ -> ]Ma soprattutto, come si fa a sentire lo scricchiolio PRIMA che scricchioli?!?!
premesso che non voglio suscitare altre risposte semi-risentite,
rilevato che per me la chiave dinamometrica è una specie di lampada di aladino (mai vista una e neanche immagino come sia)..
posto in evidenza che ho sempre tentato di affrontare i problemi al di fuori degli schemi precostituiti,

dico sommessamente che anche a me il problema sembra non trascurabile...
Allora poniamo che il dado serva per fissare un bullone a un materiale con una scarsissima resistenza a compressione . Facendo riferimento solo alla coppia di serraggio riferita alla filettatura, io serro fino ai valori fissati per il diametro e la filettatura del bullone. E' probabile (anzi è certo) che la filettatura rimanga indenne ma è molto probabile che il pannello su cui applico il bullone si spacchi....

Sbagliato??? mi sembra di no...

ma forse non ho capito niente 22
Se il pannello si spacca significa che chi ha progettato quell'oggetto ha sbagliato ad utilizzare un bullone sovradimensionato.
Che senso avrebbe mettere un bullone da 32mm di diametro in un pannello (o qualcos'altro) che non è in grado di reggere il carico di trazione di un bullone da 32mm? Per spendere inutilmente di più in perni e dadi? Io suppongo che l'architetto o l'ingegnere che progetta una barca faccia bene i conti che poi, in questo caso, sono anche abbastanza semplici.
E comunque ho l'impressione che tu ed altri state sottovalutando la resilienza in compressione del VTR.

Daniele
Ciao capatosta, nessuna risentimento, mi sembrava solo difficile fermarsi "prima di sentire il rumore"... quando é prima?!?
Bando alle chiacchiere, é questo uno dei motivi per cui si usano contropiastre spesse e rigide e non le rondelle del ferramenta - che purtroppo si vedono in alcune barche di serie.
Esempio:
M30, A4-70, coppia di serraggio (con lubrificante) 930Nm, precarico 164kN.
Contropiastre 100 x 100, area effettiva = 9293mm2
Sforzo di compressione = 17MPa, anche il peggiore dei laminati puo sopportare questa compressione senza alcun problema!
Riguardo alla dinamometrica... un prigioniero di 32 mm inox con un carico di rottura di 700 N/mm2 ,paragonabile ad un bullone marchiato A2, perciò un valore medio, deve essere serrato a 1660 N/m circa
Equivale a dire applicare una forza di 83 KG su di una leva di due metri
ergo......
secondo me tira più che puoi che non sbagli niente
PS

Una chiave dinamometrica adatta allo scopo sarebbe lunga 2431 mm e peserebbe 16 kg non voglio pensare a cosa costerebbe Smiley34Smiley34Smiley34

http://www.robotictools.it/media/wysiwyg...ols.it.pdf
BV
(27-04-2016 22:09)ecotango Ha scritto: [ -> ]un prigioniero di 32 mm inox con un carico di rottura di 700 N/mm2 ,paragonabile ad un bullone marchiato A2 perciò un valore medio deve essere serrato a 1660 N/m circa

Non è per fare il pedante ma... l'hai vista la tabella che ho postato un po' più su? Quella riguarda proprio i perni di AISI 316 normalmente utilizzati per le chiglie delle barche a vela e i valori sono abbastanza diversi dai tuoi.

Daniele
(27-04-2016 22:17)danielef Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 22:09)ecotango Ha scritto: [ -> ]un prigioniero di 32 mm inox con un carico di rottura di 700 N/mm2 ,paragonabile ad un bullone marchiato A2 perciò un valore medio deve essere serrato a 1660 N/m circa

Non è per fare il pedante ma... l'hai vista la tabella che ho postato un po' più su? Quella riguarda proprio i perni di AISI 316 normalmente utilizzati per le chiglie delle barche a vela e i valori sono abbastanza diversi dai tuoi.

Daniele
Questa tabella mi sembra indichi valori diversi
http://www.nebbia.net/tabelle%20tecniche/tabella10.html
Comunque mi sento di dire che dopo quasi 20000 miglia, 9000 percorse negli ultimi dodici mesi di cui tremila per attraversare l'Atlantico,
i dadi tirati così vanno bene
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Appunti di Tecnica delle Costruzioni...
Parliamo un po' di coppie di serraggio in generale:
La loro principale funzione è quella di precaricare il bullone ad un valore superiore a quello che avrà durante l'uso. Questo per garantire che il bullone non sia soggetto a carichi ciclici e quindi per evitare le rotture a fatica.
Va da sé che se si serra il bullone ad una coppia che garantisca quanto detto al precedente capoverso, questi non si sviterà da solo.

Le coppie di serraggio che si trovano sulle tabelle, sono le massime per serraggi acciaio su acciaio con rondelle standard.

Se utilizziamo i bulloni su vetroresina o su legno ecc. , per evitare che "scricchioli" si usano piastre opportunamente dimensionate, atte a distribuire il carico, e si prescrivono coppie di serraggio adeguate ad eliminare la possibilità di carichi ciclici.

P.S.
ho riletto quanto ho scritto, scusate il tono un po' accademico... è semplicemente una conseguenza della presunzione datami all'età e dall'imminente arteriosclerosi... Smile
Ecco le foto
(28-04-2016 00:44)ecotango Ha scritto: [ -> ]Ecco le foto

Un bel palo non c'è dubbio ... per svitare ( come nelle foto ) forse, anche se avrei qualche remora, per avvitare no di sicuro !!
Non consento trattamenti del genere nemmeno in azienda e non corro il rischio di affondare di sicuro ....!! Smiley2
Buon lavoro Smiley64
(27-04-2016 18:16)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 17:50)santicuti Ha scritto: [ -> ]a mio modestissimissimo parere il dado va stretto sino a che non si sente scricchiolare la vtr o un po prima.

A mio modestissimo parere, e con tutto il rispetto possibile, questa è l'affermazione più balzana che ho letto, almeno fino ad ora, su questo forum.

Mi associo, assolutamente! Adesso i cantieri usciranno con barche in VTR "croccante"!!!! 797979
(27-04-2016 22:36)ecotango Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 22:17)danielef Ha scritto: [ -> ]
(27-04-2016 22:09)ecotango Ha scritto: [ -> ]un prigioniero di 32 mm inox con un carico di rottura di 700 N/mm2 ,paragonabile ad un bullone marchiato A2 perciò un valore medio deve essere serrato a 1660 N/m circa

Non è per fare il pedante ma... l'hai vista la tabella che ho postato un po' più su? Quella riguarda proprio i perni di AISI 316 normalmente utilizzati per le chiglie delle barche a vela e i valori sono abbastanza diversi dai tuoi.

Daniele
Questa tabella mi sembra indichi valori diversi
http://www.nebbia.net/tabelle%20tecniche/tabella10.html
Comunque mi sento di dire che dopo quasi 20000 miglia, 9000 percorse negli ultimi dodici mesi di cui tremila per attraversare l'Atlantico,
i dadi tirati così vanno bene

Questa tabella la ho messa solo a titolo di esempio, non e' per viti in Inox. Nota, la coppia e' in Nm, non in N/m 88
(27-04-2016 12:52)bistratto Ha scritto: [ -> ]La chiave dinamometrica serve per stringere i dadi o bulloni al massimo consentito (in base alle loro specifiche costruttive/materiale impiegato) rispettando la loro integrità ed eventuali rotture o cedimenti. La chiave dinamometrica ti indica la forza che stai esercitando, e quindi non puoi sbagliare.
Con il moltiplicatore di coppia, invece, non puoi sapere che forza stai esercitando, non c'è nessun indicatore, almeno in quelli che ho avuto modo di provare

Il moltiplicatore di coppia non è altro che un riduttore, contente al suo interno una serie di ingranaggi.
Ad esso si applica chiave dinamometrica e ciò conste di tirare grossi perni alla coppia prescritta utilizzando una chiave dinamometrica relativamente piccola. .
I riduttori vengono forniti con tabelle che indicano non solo il rapporto di riduzione ma anche l'efficienza della trasmissione.
Comunque la chiave dinamometrica è uno strumento, gli scricchiolii no!
Per quel poco che ricordo da quando studiavo (poco e molti anni fà); dadi, perni, bulloni,ecc., con tutte le loro specifiche tecniche da prendere unicamente a riferimento, venivano dimenzionati dal progettista in relazione ai materiali a cui venivano applicati quindi, al contrario di quanto potrebbe essere presunto da qualcuno, su un supporto costituito da "budino" il progetista (se degno di questo appellativo), avrebbe sicuramente applicato viti e bulloni in gelatina ma che comunque avrebbero rispettato le proprie specifiche di serraggio e questo, come succede anche in aereonautica, proprio per evitare opinioni personali che potrebbero nascere anche fra gli stessi progettisti.

Detto ciò, se su una barca (ovviamente nata da un progetto) vi sono dei perni da 32 mm è sicuro che il supporto a cui sono stati applicati, è realizzato in modo tale anche con piastre aggiuntive comunque da reggere abbondantemente alle specifiche di serraggio.
Se così non fosse, la barca sarebbe stata progettata da pinocchio e realizzata dal gatto e la volpe.
due cose che mi perplimono.
il lubrificante e la piastra inox anzichè acciaio marino. mi perplimono e forse mi preoccupano
(05-06-2016 15:21)mckewoy Ha scritto: [ -> ]due cose che mi perplimono.
il lubrificante e la piastra inox anzichè acciaio marino. mi perplimono e forse mi preoccupano
Definire acciaio marino....
suona come un ordine ma obbedisco



http://digilander.libero.it/ldmf7/m1u3.pdf


Il materiale usato per la costruzione delle navi metalliche è
l’acciaio dolce con basso tenore di carbonio (0.18 / 0.23 %).

Tra questi il R.I.Na. distingue

gli acciai ordinari da scafo

e gli acciai ad elevata resistenza da scafo.

l'acciaio inox si spacca senza preavviso. il miglior lubrificante è lo sputo che si secca e non lubrifica più.

credo
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