I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Dubbi aereodinamici.
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Premetto che ho fatto una ricerca ma non ho trovato. Se c'e', sarei grato per qualsiasi link ad una discussione che tratta di questo specifico tema. Grazie.

Da quando sono giovane sento questa storia che le vele sono come le ali: L'aria sottovento corre piu' veloce dell' aria sopravvento perche' deve fare piu' strada, andando piu' veloce crea una bassa pressione (Bernoulli) che succhia la vela...

Poi quando ho fatto il brevetto ho imparato qualcosa sulle ali, e le ali hanno un profilo, e sotto sono piatte e sopra no e quindi ci sta' che le molecole d'aria per "ri-incontrarsi nella parte posteriore devono avere velocita' diverse.

Poi sono andato a rivedere una vela normale... ma dov'e' la superfice piatta che fa' andare l'aria piu' piano? . E' possibile che questo fenomeno delle differenti velocita' e quindi pressioni succeda con una vela che e' spessa di pochi MM per tutta la sua larghezza?

Poco fa' per diletto, sono andato a rivedere uno dei miei vecchi libri:

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Il quale in sostanza suggerisce di non pensare alle ali, ma semplicemente che il vento "spinge" la vela a lato, ed e' questa semplice spinta che poi si scompone nei riconosciuti vettori tra cui anche quello che ti tira in avanti.

Devo confessare che per una vela senza profilo alare questa mi sembra una teoria piu' comprensibile: niente risucchio, solo spinta.

Una cosa e' certa: Non ho le idee chiare...70 89

c'e' qualcuno che puo' aiutare? grazie.
Quesito interessante, davvero, anche perché la generazione di portanza, sia che parliamo di vele sia che parliamo di ali, è una forza che non si vede ma si sente, per questo ha comunque un fascino incredibile.
Non ho mai fatto prove particolari in galleria del vento ma ho sempre pensato che una vela generasse portanza esattamente come un'ala, come dici giustamente tu generando una depressione sull'estradosso proprio per la maggior velocità dell'aria che percorre una strada più lunga rispetto a quella sull'intradosso.
Quello su cui non siamo invece d'accordo (ma sono pronto a ricredermi!) è sullo spessore della vela che non permette alle particelle d'aria di percorrere strade significativamente diverse tra sopra e sottovento. In realtà, anche se la vela è sottile non sono pochi millimetri perché lo strato di aria interessato dalla deviazione in regime di scorrimento laminare è piuttosto spesso, parliamo di svariate decine di centimetri o anche di metri, nel caso di barche grandi. Se ci pensi quindi, le particelle più esterne del flusso d'aria deviato fanno molta più strada di quelle più interne, in pratica il flusso deviato è abbastanza simile a quello che si ha con un profilo alare più spesso. Certamente quest'ultima ala vera è molto più efficiente di un'ala "vela", come ci dimostrano benissimo i catamarani da coppa america che con una vela di pari dimensioni non volerebbero certamente in quel modo...
Il confronto è aperto, proviamo ad esprimere il nostro pensiero e le nostre convinzioni! Smiley4Smiley4Smiley4
L'albero...
L'albero con la sua turbolenza, associato alla concavità della vela nel lato...concavo appunto rallenta l'aria, crea in altre parole la parte piatta di cui hai letto dove il flusso rallenta perché l'aria si comprime
É nel lato convesso che é costretto ad accelerare, e come dice tatone se capisco bene, la bolla del flusso turbolento sulla superficie aumenta (fino a un certo punto... Non certo decimetri) la strada
Questo è stato argomento di discussione spasmodica, ci sono molte convinzioni sballate che derivano da esempi descritti malamente sui sacri testi, che si scontrano sulle esperienze dei velisti.
Personalmente mi sono fatta la mia opinione su due testi: La fisica della barca a vela di "laura Romanò", e "Trim" di Bill Gladstone, specialmente nella prefazione dove parla della "teoria della portanza".
Il mio personale parere è che quasi nessuno parla dell'effetto Coanda il quale spiega meglio ciò che succede sul lato esterno della vela.

La firma dell'ADV ZK spiega tutto in due righe !!! Smiley32
Piccolo esperimento.
Prendete un foglio di quaderno, con le dita pollice e indice create sulla parte estrema un lieve arrotolamento, lasciando cadere per effetto della gravita la parte posteriore del foglio, adesso avvicinate la perte estrema semi arrotolata davanti alle labra e soffiate, non energeticamente perché sarebbe inutile, prima nella parte sottostante ( evidenziando lo scaroccio) e poi con meno intensità nella parte superiore ( evidenziando la portanza).
Io mi sono imbattuto in un bel libro di tom whidden e michael levitt, che espone le teorie di peter north della north sails... e ho capito di non aver capito!
Se da una lato si è più o meno tutti d'accordo sul fatto che i due flussi intradosso ed estradosso scorrono a velocità diverse, non si è altrettanto concordi sul perché... si ponevano domande interessanti come appunto la differenza di forma tra una vela e un'ala, e anche quale fosse la legge che obbliga queste due famose molecole a reincontrarsi alla fine della vela (parrebbe tra l'altro che in effetti non si ricongiungano, e arrivi prima quella estradosso!)...
Da quel che ho capito, si postula la tendenza alla formazione di un vortice lungo la balumina, che ruota a favore dell estradosso e frenando l'intradosso. O qualcosa del genere... sicuramente detto da loro suonava più convincente!



Nel Web ho visto un video che, con un'animazione, mostra tale teoria. Se lo ritrovo ne posterò il link.
Molto interessante questa discussione, spero che si sviluppi al massimo per farmi capire bene questa benedetta portanza velica che, pure a me, ha fatto sorgere infiniti dubbi soprattutto in relazione alle solite spiegazioni che, senza chiarezza, paragonano la vela ad un'altra d'aereo. Non l'ho mai digerito del tutto. Smiley57
Ho sempre pensato che il flusso d'aria non colpisca la vela esattamente nell'inferitrura, ma un pochino piu indietro, esattamente come avviene per il piano di deriva.
Questo necessariamente fa percorrere all'aria dell 'estradosso un giro piu lungo, da li la nota teoria.
in profilo SIMMETRICO con il giusto angolo di incidenza fa portanza. figurati uno concavo...;-)

senza andare troppo lontano,l' esempio più vicino di profilo simmetrico che fa portanza ce l'hai sott'acqua.
(23-05-2016 23:15)crafter Ha scritto: [ -> ]...
... ma dov'e' la superfice piatta che fa' andare l'aria piu' piano? . E' possibile che questo fenomeno delle differenti velocita' e quindi pressioni succeda con una vela che e' spessa di pochi MM per tutta la sua larghezza?

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Il quale in sostanza suggerisce di non pensare alle ali, ma semplicemente che il vento "spinge" la vela a lato, ed e' questa semplice spinta che poi si scompone nei riconosciuti vettori tra cui anche quello che ti tira in avanti.

...


Qui spiega anche lo stallo.

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Ogni promessa è debito!
Questo è il video a cui mi riferivo dal quale ne ho, intuitivamente dedotto (v. a 30" del video stesso) che la vela in quelle condizioni, se vere, potrebbe effettivamente assomigliare ad un'ala d'aereo per cui posso capire e giustificare la differenza di velocità tra il lato sottovento e quello sopravento.

https://www.youtube.com/watch?v=ysNZfCrmd2A

B.V.

Come non detto! Falanghina mi hai anticipato di due minuti!
Bravissimo!
Ciao
Che la vela è paragonabile a un'ala d'aereo, non ci piove.
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Ma nessuno ha fatto l'esperimento?
(24-05-2016 10:37)pepilene Ha scritto: [ -> ]Che la vela è paragonabile a un'ala d'aereo, non ci piove.
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Ma nessuno ha fatto l'esperimento?

Avrei voluto ma non ho capito nulla.
Per cortesia, non avresti una procace segretaria che si presta a questo soffio da postare su youtube? Smiley59
Non per altro neeeehhh....per capire bene....

PS
Non ho capito davvero molto, sai? 22
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Ecco alcuni profili, tra questi troverai il profilo che più somiglia agli AC 45.
Comunque c'è sicuramente in giro un assunto sbagliato, ossia che le due molecole d'aria che entrano sopra e sottovento alla tela debbano re-incontrarsi alla fine (stessi tempi di percorrenza).

La molecola sottovento esce ben prima.

Avevo un link con le evidenze di una galleria del vento, ma ora non so come ritrovarlo.

Per chi vuole approfondire qui c'è una spiegazione teorico/empirica sul perché, basta mandare avanti veloce
https://www.youtube.com/watch?v=MvOz4OdSmnQ
Lettura consigliata (purtroppo solo in inglese):

http://ljjensen.net/Maritimt/A%20Review%...Theory.pdf
Se la questione dello spessore fa confusione, basta ragionare in termini di variazione della quantità di moto... La vela devia l'aria da una direzione ad un'altra....
(24-05-2016 10:45)falanghina Ha scritto: [ -> ]
(24-05-2016 10:37)pepilene Ha scritto: [ -> ]Che la vela è paragonabile a un'ala d'aereo, non ci piove.
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Ma nessuno ha fatto l'esperimento?

Avrei voluto ma non ho capito nulla.
Per cortesia, non avresti una procace segretaria che si presta a questo soffio da postare su youtube? Smiley59
Non per altro neeeehhh....per capire bene....

PS
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Mi hai messo in difficoltà, ma x fortuna qualcuno lo ha fatto al posto mio.Smiley32
http://www.maurofornasari.com/htmcorso/leggi1.htm
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Questo dimostra che la parte della vela che da più efficienza, è quella sottovento, la parte sopravento serve a gonfiare le vele x la forma, quindi lo spessore non centra nulla.
(24-05-2016 11:26)pepilene Ha scritto: [ -> ]...
Ma nessuno ha fatto l'esperimento?
....
Mi hai messo in difficoltà, ma x fortuna qualcuno lo ha fatto al posto mio.Smiley32
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Bel soffio, pepi...Smiley2
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