(02-06-2016 14:38)pepe1395 Ha scritto: [ -> ]Forse non ho posto bene la domanda. Uso batterie Optima al gel dai primi anni '90. All'inizio non arrivavano in Italia e si importavano direttamente dalla Svezia. Le montavamo sulle auto che partecipavano ai trofei di HiFi Car.
Le Optima sono perfettamente sigillate, hanno una valvola anti esplosione non ripristinabile e basta.
Ripeto la domanda, da dove esce il gel in caso di sovraccarico?
BV!
Come in tutte le batterie al piombo l'elettrolito è una soluzione di acido solforico diluito, nelle batterie normali l'acido è libero tra le piastre, nelle AGM tra le piastre c'è un mezzo "spugnoso" imbevuto dell'acido, in quelle al Gel l'acido è "gelificato" .
In caso di sovratensione, non sovraccarico, in tutte le batterie si sviluppa idrogeno ed ossigeno per decomposizione elettrolitica dell'acqua, nelle batterie ad acido libero i gas escono dai fori dei tappi, in quelle VRL si ricompongono ad opera di catalizzatore contenuto nei tappi se in piccola quantità, comunque l'acqua persa può essere ripristinata, in quelle al gel il ripristino non è previsto e quindi devono essere gestite in modo da evitare la perdita di acqua (non di gel) dall'elettrolita.
Gli impianti delle auto sono molto più semplici di quelli fatti bene delle barche, una volta fatto l'avviamento tutti i consumi sono pareggiati dall'alternatore il cui semplice regolatore appena raggiunta la tensione riduce al minimo la ricarica alla batteria che in pratica rimane sempre carica a parte una brevissima elevatissima erogazione per l'avviamento, in pratica la batteria ha sempre una tensione ridotta e non si presentano fenomeni dovuti a sovratensione.
Fino a non molto tempo fa anche gli impianti delle barche erano simili a quelli semplicissimi delle auto con la conseguenza che, visto che nelle barche a vela i consumi ci sono anche e sopratutto a motore spento, le batterie si scaricavano molto e per ricaricarle a motore ci voleva una vita e, se la scarica era profonda e frequente, le batterie morivano presto, anche perché erano tutte del tipo automobilistico non adatte ad un uso ciclico.
Con l'adeguamento degli impianti alle esigenze dei velisti si sono montati alternatori di potenza o imbrogliati i regolatori per fargli erogare di più e messe batterie per i servizi diverse da quella per il motore, più adatte a utilizzo ciclico.
Così la ricarica era più veloce ma erano in agguato i problemi di sovratensione che sono stati superati con regolatori più sofisticati in grado di massimizzare la carica "facendo il filo alle tensione di bolla" (quando comincia a elettrolizzarsi l'acqua) tenendo anche conto della temperatura della batteria, che influenza fortemente il fenomeno.
Ora con impianti ben fatti e batterie idonee sia per il motore che per i servizi non è più un problema la disponibilità di corrente a bordo e le batterie durano più a lungo, per esempio io solo eccezionalmente mi attacco in banchina e le mie batterie servizi (due da 6 V in serie da 270 Ah Sonnenshein al Gel) vanno per i 14 anni mentre quella del motore (12 V 110 Ah 800 A ad acido libero) ha superato i 20 anni.
Mi accorgo che mi sono lasciato trascinare un po' dall'argomento ma sono un po' di parte essendomi laureato in ingegneria chimica, indirizzo elettrochimico nel lontano 1966 al Politecnico di Milano.