(02-07-2016 15:43)sergiofil Ha scritto: [ -> ]...
La barca mi pare eccezionale. Non bisogna fare tutti i lavori subito.
...
Si, la barca E' eccezionale. Ma i lavori relativi allo scafo, all'albero, al sartiame e la ricostruzione della struttura della tuga vanno fatti tra subito e nel giro di qualche mese.
Non è una questione estetica: l'albero è andato (e senza quello non si può neppure pensare di fare il rinnovo del certificato di sicurezza) e il legno è marcito e non si sa fino a dove...
Si potrebbe anche disalberare, fare scafo e carena, mettere in acqua la barca e andare a Viareggio al traino, con tutte le autorizzazioni del caso: una "passeggiata" da un paio di migliaia di Euro (varo incluso). Oppure fare un trasferimento per strada, a quel punto anche senza far carena: con poco più di un migliaio di Euro si farebbe.
Certo, siamo nel Paese dell'aùmm-aùmma, ma io non voglio fare un trasferimento che neppure con ogni possibile forzatura non rientri nella legalità.
Poi, solo per albero e sartiame ci vogliono sui 15.000 Euro.
Un buon falegname, che sappia fare come si deve il lavoro che necessitano gli interni, impiega non meno di 400 ore di manodopera e, pur venendomi incontro nella modalità di pagamento, l'ora se la deve far pagare 25-30 Euro.
Quattrocento ore sono in teoria 50 giorni di lavoro, ma è più probabile che si spalmino su un periodo esteso più o meno il doppio del tempo, perché il falegname lavora anche per altri: diciamo che sarebbero necessari 3 mesi di sosta in cantiere o su un piazzale, che in Darsena a Viareggio, per un 14 metri, vanno a costare rispettivamente circa 2.000 Euro nel primo caso e meno di 1.500 nel secondo, scalandrone e sicurezze incluse.
Escluso alaggio, taccatura e varo finale, per i quali ci vogliono altri 1.500-1.800 Euro: questi ci vogliono comunque, ma non è che si può stare continuamente ad alare e varare la barca per fare lavori sullo scafo, per cui una volta a terra a Viareggio sarebbe meglio fare un pianto e un lamento e fare pure verniciatura e lucidatura.
E va pure di lusso che siamo in estate e si sforerebbe, mal che vada, in un autunno che si può sperare mite, per cui sarebbe possibile evitare la tensostruttura di protezione (altri 500-750 Euro). I ponteggi però no: quelli ci vorranno...
Insomma, il lavoro di ricostruzione degli interni si porterebbe via altri 15.000 Euro minimo; carena, verniciatura e lucidatura scafo altri 10.000-12.000 Euro.
Tre centri di costo interdipendenti che, in totale, richiedono la disponibilità di oltre 40.000 Euro nell'arco di 4-5 mesi: non è alla mia portata, a meno che l'attuale proprietario non regali o quasi la barca.
Altre spese potrebbero effettivamente essere rimandate di un semestre, come ad esempio quelle relative al rinnovo delle dotazioni di sicurezza e all'aggiornamento della strumentazione.
E solo su una frazione della spesa totale - un quinto? Un sesto? - ho la possibilità di risparmiare notevolmente facendo i lavori da me, come nel caso dell'adeguamento dell'impiantistica e dell'installazione di strumentazione e apparati nuovi.
Insomma, la passione è passione, ma i piedi per terra vanno tenuti. Pensare di prendere un 14 metri e fare lavori di ripristino di tale entità nell'arco di 2-3 anni significa non tener conto di alcuni semplici dati di fatto:
- la barca, per non rovinarsi rimanendo esposta alle intemperie nel corso dei lavori, ha bisogno di protezione (che costa) per tutta la durata degli stessi o almeno nelle stagioni critiche. A parte che quest'anno, dalle mie parti, la primavera ha fatto spesso rimpiangere a parecchi armatori di non aver preso il posto per i lavori in un capannone (che però costa di più...);
- la barca ha bisogno di stare in un piazzale attrezzato o in un cantiere (che costano, entrambi), a meno di non avere a disposizione un terreno, nel quale peraltro un artigiano difficilmente verrebbe a lavorare di persona né invierebbe sue maestranze senza le necessarie messe in sicurezza (che costano);
- nessun professionista, soprattutto se tiene famiglia, prenderà seriamente in considerazione di distribuire il proprio impegno su un arco di tempo così ampio per fare un favore all'armatore, anche se amico, per cui si rischia che i lavori vengano fatti nei suoi ritagli di tempo - non quelli dell'armatore! - con la conseguenza di vedere i tempi dilatarsi e le spese aumentare;
Lo dico per esperienza non mia, ma di amici che hanno anteposto la pancia alla testa e si sono ritrovati con qualche tonnellata di resina, legno e ghisa ben lontana dal poter prendere il mare.