I Forum di Amici della Vela

Versione completa: RPD - IT - NELSON 46
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4
Vado contro corrente: se le foto fossero veritiere non è poi messa così male come molti di voi presumono.
Non è detto che i costi elencati per un refitting siano poi quelli indicati nei post precedenti.
Io andrei a vederla e sentirei cosa mi trasmette.
Chi è potenzialmente interessato a una barca così, non prende in considerazione i plasticoni, tanto meno se ex charter.
Continuo a sostenere la mia idea: è vero che si trovano barche recenti a pochi soldi: peccato che facciano schifo... e che siano state tenute peggio ancora.
Forse l'acquisto di una barca vecchia, strutturalmente sana (ovvio, con lavori da farci) potrebbe avere un suo perché.
Un'altra delle foto che il proprietario mi ha inviato.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Come ho scritto, per adesso ci sono passato vicino, mi sono fermato, ho fatto un paio di volte il giro dello scafo, ho toccato la carena e provato a muovere la pala del timone e ruotare l'elica.

Beh, per trasmettere, trasmette...

Aspetto la disponibilità del proprietario per farci un giro sopra e dentro e scattare parecchie foto (ci sono cose che non si vedono a colpo d'occhio, ma che "saltano fuori" in una fotografia: già successo parecchie volte).
penso che se non fosse vicino casa tua neanche ci proveresti ad avvicinarti considerati i lavori da fare ed il prezzo di partenza esorbitante

hai provato a guardare il GS46 ? potrebbe essere un'ottima alternativa, su subito.it ne trovi 2 a 65 e 80 mila euro.....altre cifre ma se sono pronte alla boa, con un minimo di trattativa, risparmieresti un pacco di €

lupo docet...Smiley4
(28-06-2016 17:43)burrascaforza5 Ha scritto: [ -> ]penso che se non fosse vicino casa tua neanche ci proveresti ad avvicinarti considerati i lavori da fare ed il prezzo di partenza esorbitante

hai provato a guardare il GS46 ? potrebbe essere un'ottima alternativa, su subito.it ne trovi 2 a 65 e 80 mila euro.....altre cifre ma se sono pronte alla boa, con un minimo di trattativa, risparmieresti un pacco di €

lupo docet...Smiley4

Sono andato a vedere barche assai distanti da dove abito, quasi tutte dichiarate "pronte alla boa", ma che la boa sarebbe meglio non l'abbandonassero!

Ho visto i GS46 che citi: 65.000 e 80.000 Euro non sono pochi, così come sono tanti 20.000 per il Nelson 46 da riprendere in mano. E poi i GS degli annunci hanno il ponte in teak, che sarà anche bello ma non fa per me (al pozzetto così rifinito ci arrivo; oltre no, a meno che tutta la barca non sia di legno).
(28-06-2016 17:58)Gattodimare Ha scritto: [ -> ]
(28-06-2016 17:43)burrascaforza5 Ha scritto: [ -> ]penso che se non fosse vicino casa tua neanche ci proveresti ad avvicinarti considerati i lavori da fare ed il prezzo di partenza esorbitante

hai provato a guardare il GS46 ? potrebbe essere un'ottima alternativa, su subito.it ne trovi 2 a 65 e 80 mila euro.....altre cifre ma se sono pronte alla boa, con un minimo di trattativa, risparmieresti un pacco di €

lupo docet...Smiley4

Sono andato a vedere barche assai distanti da dove abito, quasi tutte dichiarate "pronte alla boa", ma che la boa sarebbe meglio non l'abbandonassero!

Ho visto i GS46 che citi: 65.000 e 80.000 Euro non sono pochi, così come sono tanti 20.000 per il Nelson 46 da riprendere in mano. E poi i GS degli annunci hanno il ponte in teak, che sarà anche bello ma non fa per me (al pozzetto così rifinito ci arrivo; oltre no, a meno che tutta la barca non sia di legno).

anch'io ho visitato negli ultimi 4 mesi barche improponibili che mi sarei vergognato IO a chiedere dei soldi, tantè che al momento ho sospeso la ricerca, a settembre si vedrà

del ponte in teak hai ragione.... posso solo dirti che l'ultima acquistata l'aveva marcio e l'ho tolto a forza di scalpello, poi ho fatto dare una bella bella verniciata (dopo aver stuccato e carteggiato) e la barca è diventa come nuova (se vuoi ti mando le foto) ad un prezzo irrisorio
il verò costo sono le ore di manodopera per togliere il teak e dato che asserisci di avere buone mani (ma in questo caso serve solo buona lena) mi sono permesso di suggerire anche quelle con ponte da buttare ma non rifare !
in questo modo elimini anche tutte le infiltrazioni che su barche di 40 anni sono come le cascate del niagara Smiley4
Bene: domani ho la possibilità di visitare a fondo questo Nelson 46. Poi, se interessa agli ADV, posso mettere il reportage fotografico (ridotto) in questa discussione, così almeno ci sarà un riferimento al tipo di barca.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
A me personalmente piace (ma sono un velista d'acqua dolce....)

In bocca al lupo
Sono andato a vedere il Nelson 46 delle foto.

E' indubbiamente un bell'oggetto, con alcune soluzioni che a me sono piaciute molto, in primis il "vano" motore con grande accessibilità sia dall'interno, con una vera e propria porta nel corridoio che collega dinette e cabina di poppa (oltre ad un altro sportello in prossimità dell'alternatore), sia dall'esterno, rimuovendo completamente il pavimento del pozzetto, trattenuto da ganci azionabili dalla sala motore.

Il motore non è messo male: è un Nanni-Mercedes da 58CV, è stato sbarcato nel 2003, è stata rifatta la testa ed è stato sottoposto a revisione generale, poi è stato riverniciato.
Dal 2008 è stato avviato e controllato annualmente. Ci sarebbero da cambiare i supporti elastici e anche l'alternatore, probabilmente.
Anche le batterie sono da cambiare: solo una è buona (quella da utilizzare per l'avviamento), mentre le altre sono praticamente esauste.

Il serbatoio del gasolio (400 litri) è stato svuotato e ripulito ed è in buone condizioni, così come i tre serbatoi dell'acqua (circa 1.000 litri in totale).

Lasciando da parte per ora l'interno, all'esterno la coperta si presenta bene e si vede che l'imbarcazione è rimasta al riparo durante la sosta a terra: non ci sono crepe, l'antisdrucciolo (da stampata) è ancora decente, il teak delle sedute del pozzetto è in buono stato.

Winch, rotaie e carrelli sono in buono stato.
Alcuni arridatoi presentano spaccature, il sartiame è quello originale e va completamente sostituito.

Gli alberi sono poggiati sulla coperta.
La base originale su cui insisteva il piede di quello di maestra (l'una e l'altro in alluminio) è stata sostituita con una più grande, in acciaio, sulla quale sono stati saldati i golfari per i bozzelli di rinvio delle manovre: la realizzazione è ottima, ma l'accoppiamento tra i diversi materiali (acciaio-alluminio) ha dato origine alla corrosione galvanica che ha finito per spaccare in due il piede e "aprire" la parte terminale dell'albero. Vista la compromissione e accertata la causa, non si può escludere che l'accelerazione del deterioramento dell'albero non sia diffusa - interessando anche gli attacchi delle crocette - per cui è quasi certo che si debba procedere con la sostituzione piuttosto che con la riparazione (inutile, visto lo stato attuale, far effettuare prima una ispezione con ultrasuoni).

Gli acrilici dei passi d'uomo sono stati sostituiti da tempo, ma non sono rimasti esposti all'azione diretta degli agenti atmosferici, per cui sono in buono stato, così come maniglie e telai.

Nei due osteriggi di accesso ai gavoni di poppa e di prua l'acrilico è stato sostituito da legno, che ad oggi è completamente deteriorato.

Le finestrature presentano fessurazioni in prossimità delle viti di fissaggio, che sono a diretto contatto con il materiale acrilico: questo ha comportato le infiltrazioni che sono poi state riscontrate all'interno e hanno compromesso la struttura della tuga.


[continua]
Gatto, prova a dare una occhiata a quello che ti avevo scritto....

Io confermerei la mia previsione, sai?

Un GS 45 pronto all'uso e praticamente perfetto a 70/75k lo trovi, anzi: ce ne è uno di un ADV in vendita.

Io ho ristrutturato 3 barche.

- La prima, a motore, mi ha insegnato tanto, ma era un "lavoro" con l'armatore che dirigeva il traffico e i miei che obbedivano.
- La seconda, un microbo di 21 piedi a vela, è stata la mia prima vela e non credo amerò mai una barca come quel cosino; in quel tempo disponevo ancora di un mostro a motore che nemmeno andavo a vedere.

- L'ultima, presa per accontentare delle persone, la sto finendo e mi è rimasta...sul gobbo. Bella, bellissima, ma fino a che i prezzi dell'usato sono questi mai più restauri: economicamente recuperi 1/3 della spesa (se sei veramente attrezzato come lo sono io, ad esempio).

Poi, se hai rimessaggio gratis e la barca sotto casa, lavorare sulla barca è per te uno spasso non serve dire altro.

Sono del parere che quando avrai finito 70k euro non li vedi neppure: in sé, quel magnifico oggetto (perché è bella) è e sarà a cara a tutti i prezzi.
(01-07-2016 09:48)falanghina Ha scritto: [ -> ]Gatto, prova a dare una occhiata a quello che ti avevo scritto....

Io confermerei la mia previsione, sai?

Un GS 45 pronto all'uso e praticamente perfetto a 70/75k lo trovi, anzi: ce ne è uno di un ADV in vendita.

Io ho ristrutturato 3 barche.

- La prima, a motore, mi ha insegnato tanto, ma era un "lavoro" con l'armatore che dirigeva il traffico e i miei che obbedivano.
- La seconda, un microbo di 21 piedi a vela, è stata la mia prima vela e non credo amerò mai una barca come quel cosino; in quel tempo disponevo ancora di un mostro a motore che nemmeno andavo a vedere.

- L'ultima, presa per accontentare delle persone, la sto finendo e mi è rimasta...sul gobbo. Bella, bellissima, ma fino a che i prezzi dell'usato sono questi mai più restauri: economicamente recuperi 1/3 della spesa (se sei veramente attrezzato come lo sono io, ad esempio).

Poi, se hai rimessaggio gratis e la barca sotto casa, lavorare sulla barca è per te uno spasso non serve dire altro.

Sono del parere che quando avrai finito 70k euro non li vedi neppure: in sé, quel magnifico oggetto (perché è bella) è e sarà a cara a tutti i prezzi.

Quando avrò finito di scrivere il "reportage" della visita, si capirà perché NON sono più interessato - a malincuore - a quel Nelson 46...
E credo che il proprietario farà bene a cederlo al più presto, a prezzo piu' o meno simbolico, mettendo bene in chiaro, contrattualmente, cosa c'è da fare e a quali (reali) costi: un preventivo - serio - glielo inviero' la prossima settimana, giusto per informazione sua o di chi deciderà di prendere la barca. Sinceramente non so chi potrebbe prenderla: forse un artigiano professionista del settore, con area dove sistemare l'oggetto, materiale e manodopera (tanta...) "in avanzo", ecc.

Per adesso, solo di sostituzione sartiame e albero di maestra si va a quasi 20.000 Euro.
Con gli interni, poi, il conto sale di parecchio...

Il tipo di barca non giustifica la spesa finale. Peccato: sarebbe bastato prendere per tempo le infiltrazioni e la storia sarebbe stata completamente diversa. Un controllo all'anno non basta, in questi casi.

Spero che questa discussione sia utile a chi trovasse altri Nelson 46, perché costruttivamente sono tutti fatti alla stessa maniera e, quindi, ci sono alcune cose da controllare attentamente, pena... bagno di sangue!
Per quanto riguarda l'opera viva le condizioni sono buone: alcuni punti necessitano stuccatura, ma l'estensione delle aree è limitata e non ci sono evidenze di urti né riduzione degli spessori. Le zone in cui insistono i puntelli della taccatura non presentano deformazioni.
Si notano tracce di inizio di osmosi e l'attuale proprietario ha confermato il fatto, asserendo che un trattamento curativo/preventivo è stato eseguito in un passato non recente.
L'intero scafo ha ovviamente bisogno di essere riverniciato, tuttavia l'opera morta si presenta molto bene, considerando gli anni di sosta a terra.

Le prese a mare vanno tutte sostituite, come era naturale aspettarsi.

La pala del timone si muove senza impuntamenti e non si notano fessurazioni, deformazioni né rigonfiamenti delle superfici in prossimità dell'asse.

Passando all'interno, le condizioni dell'impiantistica è buona: non ci sono sovrapposizioni di interventi né aggiunte che abbiano stravolto le realizzazioni originali.

L'impianto elettrico ha i quadri elettrici distribuiti tra dinette e cabina di poppa, dove si trova anche la postazione per il carteggio.

La qualità della componentistica e dei cablaggi originali era buona, ma sarebbe opportuno procedere con il rifacimento del quadro principale, considerata l'età di interruttori, portafusibili e strumenti indicatori.

Alcuni apparati presenti nell'impianto vanno sostituiti perché non più funzionanti (ad esempio: i compressori di frigo e ghiacciaia), mentre altra componentistica, pur essendo funzionante, andrebbe aggiornata (ad esempio: l'alternatore, il caricabatterie, parte della strumentazione di navigazione).

Nell'impianto idraulico, oltre alle già citate prese a mare, ci sono alcuni tubi da sostituire. Tutto sommato, comunque, le condizioni generali sono buone.

Del motore ho già scritto. Riguardo la trasmissione, la linea d'asse è lubrificata ad acqua e gli elementi che la compongono sono in buone condizioni, compresi parastrappi e giunto scanalato. Va comunque considerato lo smontaggio dell'asse per una verifica più approfondita.

[continua]
(01-07-2016 10:18)Gattodimare Ha scritto: [ -> ]...
E credo che il proprietario farà bene a cederlo al più presto, a prezzo piu' o meno simbolico, mettendo bene in chiaro, contrattualmente, cosa c'è da fare e a quali (reali) costi: un preventivo - serio - glielo inviero' la prossima settimana, giusto per informazione sua o di chi deciderà di prendere la barca. Sinceramente non so chi potrebbe prenderla: forse un artigiano professionista del settore, con area dove sistemare l'oggetto, materiale e manodopera (tanta...) "in avanzo", ecc.

...

Nemmeno io.

Una persona molto ricca, innamorata della barca per motivi sentimentali oppure uno sprovveduto.

Purtroppo tante meraviglie fatte per il diporto, specie di legno, sono destinate a soccombere sotto il peso delle leggi di mercato e dei costi di gestione.

Il nostro tempo della nautica ricorda i tempi in cui Roma toglieva il marmo al Colosseo per far i palazzi e le statue del Pantheon furono fuse per fare l'altare di S. Pietro.
Negli interni, si notano subito i cielini dei vari ambienti, che sono ottimi: puliti, senza alcuna macchia di umidità né tracce di deterioramento da infiltrazioni.

I pagliolati non sono "eleganti", ma solidi e in ottimo stato: anche nel loro caso non sono riscontrabili tracce di umidità né macchie da allagamento. Sollevandoli ove possibile, le condizioni interne dello scafo appaiono ottime: non ci sono segnali che facciano presumere problemi strutturali né tracce di incidenti occorsi durante la vita dell'imbarcazione.

La fattura di mobili e finiture interne in generale è semplice e improntata alla solidità. Lo stesso dicasi per le strutture dei letti, sia fisse sia mobili.
Le panche sono in buono stato così come i portelli dei gavoni, che non mostrano deformazioni.
Anche i piani a vista dei mobili sono in buone condizioni, così come ripiani interni e sportelli, che si aprono o scorrono senza impuntamenti.

Gli interni dei gavoni sono asciutti e lo stato della struttura a vista dello scafo è ottimo: la costruzione è veramente solida e ben fatta.

Le cuscinerie sono discrete: i tessuti sono in buono stato, le imbottiture un po' meno, ma sono comunque compatte e non sembra abbiano trattenuto eccessiva umidità: all'interno della barca si avverte solo lievemente l'odore di muffa, che è stata trovata solamente su uno dei cuscini delle sedute della dinette.

In generale lo stato di conservazione degli interni è più che buono. Purtroppo, nel particolare, non si può dire altrettanto della struttura della tuga: le infiltrazioni attraverso le finestrature hanno causato la marcescenza del legno, come si può riscontrare in vari punti sia al tatto sia visivamente (sollevando la pannellatura interna).
Il fenomeno appare diffuso - anche qualche divisorio sembra essere stato raggiunto dalle infiltrazioni - ma solo togliendo le pannellature interne è possibile valutarne l'estensione.
Comunque non si tratta di un fenomeno superficiale ed è certo che si debba procedere alla rimozione di gran parte - se non della totalità - della struttura in legno sottostante la resinatura esterna della tuga e alla ricostruzione.
Questo comporta lo smontaggio di tutte le cornici, tutte le pannellature interne e tutti i cielini: un lavoro veramente ingente.

Con l'occasione sarà possibile valutare se le infiltrazioni abbiano interessato la struttura sottostante i passavanti e controllare i punti di attacco delle lande, anche se l'esame della parte superiore degli interni degli stipetti non ha evidenziato deterioramenti delle pannellature né deformazioni né rigonfiamenti e, al tatto, non si avverte cedevolezza (va detto che in nessuna zona la coperta ha mostrato flessioni al passaggio del sottoscritto).

In definitiva, gli interventi al momento evidenti e necessari al ripristino di questo Nelson 46 possono così riassumersi:
  • sostituzione dell'albero di maestra e ripristino della base di appoggio originale o sua ricostruzione con lo stesso materiale;
  • sostituzione di tutto il sartiame;
  • smontaggio e controllo della linea d'asse;
  • stuccatura, verniciatura e lucidatura di opera viva e opera morta (esclusi coperta e pozzetto);
  • adeguamento di parte dell'impianto elettrico, con sostituzione delle batterie e di apparati e componentistica obsoleti;
  • adeguamento dell'impianto idraulico, con sostituzione di tutte le prese a mare e delle tubolature scadute e/o fuori norma;
  • rimozione e ricostruzione della struttura in legno della tuga, rifacimento delle pannellature interne di rivestimento e delle cornici delle finestrature
  • sostituzione di tutti gli acrilici delle finestrature verticali, con realizzazione di un adeguato sistema che distribuisca la pressione delle viti di fissaggio (esempio: piatto di acciaio forato e curvato a copiare il profilo di tuga e finestratura, cornice in acciaio per gli elementi piani)
La spesa per gli interventi descritti nell'elenco di cui sopra, non esaustivo, è da valutare: in prima ipotesi si stima non inferiore a 50.000 Euro.

[Fine]
(02-07-2016 08:42)falanghina Ha scritto: [ -> ]...
Una persona molto ricca, innamorata della barca per motivi sentimentali oppure uno sprovveduto.

Purtroppo tante meraviglie fatte per il diporto, specie di legno, sono destinate a soccombere sotto il peso delle leggi di mercato e dei costi di gestione.
...

Di legno ne è stato impiegato parecchio, e' vero, ma questo Nelson 46 e' una barca in vetroresina e non e' fatta per niente male.

Ed e' una barca bella.

Molto piu' bella di altre realizzazioni dell'epoca e di tante successive provenienti da cantieri d'oltralpe, che fin troppo velocemente hanno portato in mare dei veri e propri camper con soluzioni davvero assurde: ad esempio le doppie ruote del timone, minuscole ovviamente - stile il ridicolo "volantino-che-ti-lascia-tanto-spazio" delle ultime Peugeot 209 - che non hanno alcuna ragione di esistere su barche di 38-40 piedi con 4 metri di baglio massimo (ovviamente spostato quanto più possibile a poppa, per permettere la coesistenza di due cabine doppie con letto matrimoniale e bagni privati).

Questa carena E' una carena. Non sbatte sull'onda come un barchino da pesca da lago buttato in mare (chissa' perche', poi) e ha un grado di sicurezza tale che a casa ti ci riporta sempre, anche se in condizioni meteo normali e' pesante, lenta e si fa sverniciare da qualsiasi Jeanneau o Bavaria di passaggio (ogni riferimento ai due marchi dopo aver parlato di barchini da lago e'... Vabbe', lasciamo perdere).

Purtroppo e' in alcune soluzioni particolari che la progettazione ha lasciato a desiderare e nulla ha perdonato delle "distrazioni" dei proprietari: realizzare finestrature che possono lasciare spazio ad infiltrazioni quando la struttura sottostante la resina è in legno è una leggerezza, per usare un eufemismo.
Stilisticamente, un acrilico fume' in pezzo unico curvato puo' essere anche bello, ma una serie di oblò realizzati come si deve e' senz'altro una soluzione più adatta all'ambiente naturale dell'imbarcazione: il mare.

In conclusione, che dire? Il Nelson 46 non è imbarcazione di interesse storico ne' blasonata come gli Swan, per cui spendere 60.000-70.000 per ritrovarsene uno messo a nuovo sembra proprio non aver senso nel XXI secolo. Peccato.

Io non mi posso permettere una spesa quale quella (probabilmente) richiesta da questa signora, stessa ragione per la quale ho smesso di cercare Grand Soleil o Oceanis di pari o superiore dimensione, che già partono da quotazioni vicine e comunque non sono poi cosi' "in ordine" come si dice (un esempio? Beneteau Oceanis 510 del 1993 "regalato" a 75.000 Euro, ma con evidente corrosione galvanica dell'albero dovuto a rimaneggiamenti dell'impianto elettrico - già due begli interventi da affrontare, quindi).

E non ho grandi disponibilità economiche nel breve termine. Posso spendere nel medio, contando su quel che posso fare da me: progettazione meccanica, elettrica, elettronica; realizzazione di impianti elettrici e installazione di strumentazione di bordo.
Posso poi contare sul supporto di artigiani e professionisti per risparmiare sulle spese accessorie (piazzale, cantiere, ormeggio), ma alla fine i conti devono tornare: se questo Nelson 46 avesse richiesto - sulla carta - 25.000-30.000 Euro di lavori e fosse venuto via con una decina di migliaia di Euro (questo sarebbe pure possibile, credo), lo avrei preso.

Anche perche' l'intenzione era e rimane quella di trovare l'oggetto giusto e tenerlo per 10-15 anni: non ho figli, la mia compagna neppure e tra i programmi futuri a lungo termine e' gia' stato approvato all'umanimita' l'obiettivo "crescita zero", mentre tra quelli a breve ci sono un sano downshifting e il trasferimento permanente a bordo barca (nelle vicinanze degli avi, finche' in vita, poi si vedra').
Giusto per completezza di informazione, inserisco anche un'immagine del layout del Nelson 46.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Sinceramente non capisco gattodimare. Applicare una logica economica alla passione della vela mi pare un controsenso. Gli inglesi dicono che andare a vela e' prendere secchiate d'acqua gelida spandendo sterline al vento. Hanno ragione ma sono dei grandi velisti. La barca mi pare eccezionale. Non bisogna fare tutti i lavori subito. Soprattutto quelli degli interni. Non sono essenziali almeno non quanto avere una barca, quello invece è fondamentale. per vivere.
(02-07-2016 15:43)sergiofil Ha scritto: [ -> ]...
La barca mi pare eccezionale. Non bisogna fare tutti i lavori subito.
...

Si, la barca E' eccezionale. Ma i lavori relativi allo scafo, all'albero, al sartiame e la ricostruzione della struttura della tuga vanno fatti tra subito e nel giro di qualche mese.
Non è una questione estetica: l'albero è andato (e senza quello non si può neppure pensare di fare il rinnovo del certificato di sicurezza) e il legno è marcito e non si sa fino a dove...
Si potrebbe anche disalberare, fare scafo e carena, mettere in acqua la barca e andare a Viareggio al traino, con tutte le autorizzazioni del caso: una "passeggiata" da un paio di migliaia di Euro (varo incluso). Oppure fare un trasferimento per strada, a quel punto anche senza far carena: con poco più di un migliaio di Euro si farebbe.
Certo, siamo nel Paese dell'aùmm-aùmma, ma io non voglio fare un trasferimento che neppure con ogni possibile forzatura non rientri nella legalità.

Poi, solo per albero e sartiame ci vogliono sui 15.000 Euro.

Un buon falegname, che sappia fare come si deve il lavoro che necessitano gli interni, impiega non meno di 400 ore di manodopera e, pur venendomi incontro nella modalità di pagamento, l'ora se la deve far pagare 25-30 Euro.

Quattrocento ore sono in teoria 50 giorni di lavoro, ma è più probabile che si spalmino su un periodo esteso più o meno il doppio del tempo, perché il falegname lavora anche per altri: diciamo che sarebbero necessari 3 mesi di sosta in cantiere o su un piazzale, che in Darsena a Viareggio, per un 14 metri, vanno a costare rispettivamente circa 2.000 Euro nel primo caso e meno di 1.500 nel secondo, scalandrone e sicurezze incluse.
Escluso alaggio, taccatura e varo finale, per i quali ci vogliono altri 1.500-1.800 Euro: questi ci vogliono comunque, ma non è che si può stare continuamente ad alare e varare la barca per fare lavori sullo scafo, per cui una volta a terra a Viareggio sarebbe meglio fare un pianto e un lamento e fare pure verniciatura e lucidatura.

E va pure di lusso che siamo in estate e si sforerebbe, mal che vada, in un autunno che si può sperare mite, per cui sarebbe possibile evitare la tensostruttura di protezione (altri 500-750 Euro). I ponteggi però no: quelli ci vorranno...

Insomma, il lavoro di ricostruzione degli interni si porterebbe via altri 15.000 Euro minimo; carena, verniciatura e lucidatura scafo altri 10.000-12.000 Euro.

Tre centri di costo interdipendenti che, in totale, richiedono la disponibilità di oltre 40.000 Euro nell'arco di 4-5 mesi: non è alla mia portata, a meno che l'attuale proprietario non regali o quasi la barca.

Altre spese potrebbero effettivamente essere rimandate di un semestre, come ad esempio quelle relative al rinnovo delle dotazioni di sicurezza e all'aggiornamento della strumentazione.
E solo su una frazione della spesa totale - un quinto? Un sesto? - ho la possibilità di risparmiare notevolmente facendo i lavori da me, come nel caso dell'adeguamento dell'impiantistica e dell'installazione di strumentazione e apparati nuovi.

Insomma, la passione è passione, ma i piedi per terra vanno tenuti. Pensare di prendere un 14 metri e fare lavori di ripristino di tale entità nell'arco di 2-3 anni significa non tener conto di alcuni semplici dati di fatto:
  • la barca, per non rovinarsi rimanendo esposta alle intemperie nel corso dei lavori, ha bisogno di protezione (che costa) per tutta la durata degli stessi o almeno nelle stagioni critiche. A parte che quest'anno, dalle mie parti, la primavera ha fatto spesso rimpiangere a parecchi armatori di non aver preso il posto per i lavori in un capannone (che però costa di più...);
  • la barca ha bisogno di stare in un piazzale attrezzato o in un cantiere (che costano, entrambi), a meno di non avere a disposizione un terreno, nel quale peraltro un artigiano difficilmente verrebbe a lavorare di persona né invierebbe sue maestranze senza le necessarie messe in sicurezza (che costano);
  • nessun professionista, soprattutto se tiene famiglia, prenderà seriamente in considerazione di distribuire il proprio impegno su un arco di tempo così ampio per fare un favore all'armatore, anche se amico, per cui si rischia che i lavori vengano fatti nei suoi ritagli di tempo - non quelli dell'armatore! - con la conseguenza di vedere i tempi dilatarsi e le spese aumentare;
Lo dico per esperienza non mia, ma di amici che hanno anteposto la pancia alla testa e si sono ritrovati con qualche tonnellata di resina, legno e ghisa ben lontana dal poter prendere il mare.
Aggiornamento: visitata l'imbarcazione con perito e falegnami.

Lo scafo presenta elevata percentuale (lettura: 2.4) di umidità residua in certe zone (pala timone, skeg e carena lato di dritta a poppa e estrema prua, lato di sinistra più diffusamente).
Anche in coperta si leggono valori elevati. Togliendo un paio di pannellature in formica all'interno, si è potuto capire il motivo: tuga e passavanti sono stati "rinforzati" da una struttura di legno, che è marcita diffusamente in più punti in seguito alle infiltrazioni attraverso le finestrature in acrilico (il materiale di queste ultime non è quello originale, qualitativamente è inferiore e non è stato correttamente montato).
Il lavoro di ripristino è ingente.
(05-07-2016 11:57)Gattodimare Ha scritto: [ -> ]...
Il lavoro di ripristino è ingente.

Ma non impossibile! Controllando altre zone sotto i pannelli si è visto che quello dell'interno della tuga è un lavoro che si può fare in economia.

L'albero si può recuperare, "perdendo" 10-15 centimetri di altezza: dato che il sartiame va completamente rifatto, non sarebbe poi un gran problema...

Il proprietario mi ha fatto un'offerta riducendo drasticamente la richiesta: se lo prendessi io, il suo Nelson rimarrebbe in zona e lui potrebbe ancora pensare di utilizzarlo ogni tanto, una volta sistemato.

[meditation mode: ON]
Appunto...
(27-06-2016 21:55)marcofailla Ha scritto: [ -> ]...la mia sensazione é che il range di finiture vari di un fattore due-tre per costi che variano esponenzialmente anche di un fattore dieci...

Il motore per esempio...un conto è farlo dal meccanico volvo penta, o comprarlo nuovo... un altro farlo in officina di mezzi agricoli. La barca andrà lo stesso in tutti i casi e quindi le soluzioni sono tutte e tre valide ma il costo....
Pagine: 1 2 3 4
URL di riferimento