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Versione completa: Albero eccessivamente imbananito
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Sì va tutto bene, però tra la testa d'albero e la base ci sono un paio di ordini di crocette acquartierate che dividono in tre la lunghezza libera di inflessione .... come aggiungere un paio di caprette Smiley2
Si ho capito che l'albero non poggia sulla scassa con tutta la sua base, perchè lo strallo di prua è un metro più lungo di quello che dovrebbe essere.
Pazienza.
La terza figura però nella realtà avrà qualche altra sartia che lo tiene dritto in senso longitudinale altrimenti si imbanIna tropppo e si rompe.
L' albero incurvato verso poppa si dice "aggolettato",comunque il paterazzo non è l'unica cosa che lo forza verso poppa. In particolare se le crocette sono molto aqquartierate potrebbe influire molto la tensione delle sartie alte
ci sono diverse considerazioni che si possono fare sul come lavorano le "caprette" a tensostruttura degli alberi.
la prima riguarda l' angolo di lavoro delle sartie.

una bassa indietro con angolo di 12 gradi sulla verticale e angolata di 10 longitudinalmente (si fa di seno) per generare una forza di 100 kg nel senso "indietro" deve essere caricata a piu di 2500/2 kg. in pratica si rischia (che poi e' la realta dei fatti) di incurvare ulteriormente invece di addrizzare.
nei class 40 il sistema di vincolo sul piede e' molto raffinato.. cosi pure su tutte le le barche "mu0" (vedi osr) dove la scelta di non avere alberi passanti riguarda la sicurezza e non la "comodita di non avere l' albero in mezzo agli arredi.
nei crociera i quattrini vanno negli arredi non nelle attrezzature, e i sistemi di vincolo raffinati costano.
per questo concordo col modo "riduco il rake" per ridurre il disallineamento della reazione a compressione, non lo trovo ne elegante ne "efficiente" ai fini delle prestazioni ma di sicuro costa meno che disalberare e rivedere piede e mastra.
@bullo.. si ragiona di pochi cm di strallo non di decimetri e tanto meno di metri.. sulla piu "disastrata" che mi e' capitato il problema l' abbiamo risolto con uno spessore messo sulla faccia a prua.. di 4 decimi di mm che su 15 cm di base e 10 metri di albero corripondevano a 6 cm di strallo..(tutto a memoria) che voleva dire oltre a rifare lo strallo pure a modificare due fiocchi nuovi e a compromettere ulteriormente un comportamento poggero tipico dei b21 con poco vento.
alla fine anche se come eleganza e' brutale lo spessore puo essere la soluzione per arrivare al giorno che e' ora di disalberare per controllare anche tutto il resto... lo spessore quando molli tutto se l' albero non e' deformato lo misuri con lo spessimetro da valvole.
Consultando ancora il manuale del proprietario della versione americana del 381 si notano le maggiori possibilità di regolazione previste per il mercato americano forse più esigente, mezzo arridatoio su strallo ( e ci sta senza prolunga opzionale) più doppi arridatoi sui paterazzi.
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i francesi sui paterazzi doppi montano due bozzelli collegati tra di loro.
tirandoli verso il basso cazzi il paterazzo senza bisogno di ulteriori paranchi.
e' un modo efficiente e decisamente economico.
(03-07-2016 23:38)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Consultando ancora il manuale del proprietario della versione americana del 381 si notano le maggiori possibilità di regolazione previste per il mercato americano forse più esigente, mezzo arridatoio su strallo ( e ci sta senza prolunga opzionale) più doppi arridatoi sui paterazzi.
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in ogni caso devi smontare tutto l'avvolgifiocco per togliere lo strallo e ripiombare il terminale, a quel punto gli metti anche la prolunga e ci monti un tenditore standard
il doppio arridatoio a poppa non serve a niente, o ai un tenditore a volantino regolabile, o si fa la misura giusta del paterazzo e un tenditore singolo basta per metterlo in tensione

Queste problematiche sono all'ordine del giorno per un rigger, da anni, perchè cercare soluzioni "originali" a tutti i costi
poi nel 90% dei casi se ci mette le mani un professionista, torna tutto a posto senza nemmeno fare modifiche
http://www.harken.it/content.aspx?id=3896
concordo, le soluzioni originali non hanno senso, ha senso capire il problema e darci una soluzione.
io sono abbastanza sicuro che @zankipal ci sappia mettere le mani, tra questo e trovarsi dei sedicenti professionisti che non sanno fa o peggioc he fanno male il passo e' molto breve.
.
io penso che siccome si ragiona di mezzi che navigano a volte in mezzo al mare, sia giusto imparare a farsi le cose da soli.
Si concordo sia con @ZK e sia con @zankipal.
Sicuramente ho intenzione di rivolgermi ad un bravo rigger che saprà verificare eventuali anomalie e trovare la giusta soluzione.
Per un inesperto come me l'utilita di questo forum è comunque quella di apprendere qualche conoscenza di base, sia per poi poter capirci qualcosa nella/e soluzione che mi propone il rigger e sia come dice ZK perchè se succede in mare qualcosa di anomalo meglio capirci qualcosa.
Comunque la soluzione che ho postato dal mdp se adottata negli oceanis venduti in USA non credo possa essere considerata una soluzione "originale", conosco poco il mondo della nautica ma so che per esempio nel mondo auto nei mercati usa e germania anni fa i nostri produttori adottavano standard di qualità superiore.
(04-07-2016 15:30)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Si concordo sia con @ZK e sia con @zankipal.
Sicuramente ho intenzione di rivolgermi ad un bravo rigger che saprà verificare eventuali anomalie e trovare la giusta soluzione.
Per un inesperto come me l'utilita di questo forum è comunque quella di apprendere qualche conoscenza di base, sia per poi poter capirci qualcosa nella/e soluzione che mi propone il rigger e sia come dice ZK perchè se succede in mare qualcosa di anomalo meglio capirci qualcosa.
Comunque la soluzione che ho postato dal mdp se adottata negli oceanis venduti in USA non credo possa essere considerata una soluzione "originale", conosco poco il mondo della nautica ma so che per esempio nel mondo auto nei mercati usa e germania anni fa i nostri produttori adottavano standard di qualità superiore.
non vedo cosa ci sia di qualità superiore in quello che hai postato, nello strallo di prua è meglio che ci sia un tenditore regolabile e nel paterazzo è meglio un volantino o al limite un paranco se hai lo strallo sdoppiato
la filosofia dei cantieri su barche prettamente crocieristiche è quella di avere un assetto fisso e meno regolazioni possibili, tanto poi anche la barca e il resto delle attrezzture, per non parlare delle vele di serie, non avrebbero grandi benefici...
(04-07-2016 19:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]
(04-07-2016 15:30)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Si concordo sia con @ZK e sia con @zankipal.
Sicuramente ho intenzione di rivolgermi ad un bravo rigger che saprà verificare eventuali anomalie e trovare la giusta soluzione.
Per un inesperto come me l'utilita di questo forum è comunque quella di apprendere qualche conoscenza di base, sia per poi poter capirci qualcosa nella/e soluzione che mi propone il rigger e sia come dice ZK perchè se succede in mare qualcosa di anomalo meglio capirci qualcosa.
Comunque la soluzione che ho postato dal mdp se adottata negli oceanis venduti in USA non credo possa essere considerata una soluzione "originale", conosco poco il mondo della nautica ma so che per esempio nel mondo auto nei mercati usa e germania anni fa i nostri produttori adottavano standard di qualità superiore.
non vedo cosa ci sia di qualità superiore in quello che hai postato, nello strallo di prua è meglio che ci sia un tenditore regolabile e nel paterazzo è meglio un volantino o al limite un paranco se hai lo strallo sdoppiato
la filosofia dei cantieri su barche prettamente crocieristiche è quella di avere un assetto fisso e meno regolazioni possibili, tanto poi anche la barca e il resto delle attrezzture, per non parlare delle vele di serie, non avrebbero grandi benefici...

su questo non sono d'accordo, kermit docet, prendi un crocierone, ci metti un po di regolazioni e un paio di vele oneste.. e ci metti dietro tutti i 31.7 di gran lasco!
scherzavo kermit.. lo sai che lo so che se non ti ritiravi la vincevi la roma!
(04-07-2016 19:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]...
non vedo cosa ci sia di qualità superiore in quello che hai postato, nello strallo di prua è meglio che ci sia un tenditore regolabile e nel paterazzo è meglio un volantino o al limite un paranco se hai lo strallo sdoppiato
la filosofia dei cantieri su barche prettamente crocieristiche è quella di avere un assetto fisso e meno regolazioni possibili, tanto poi anche la barca e il resto delle attrezzture, per non parlare delle vele di serie, non avrebbero grandi benefici...
Si rispetto ai paranchi e al tenditore sullo strallo sarebbe comunque inferiore ma rispetto a quello che c'è di serie nel mio avrei maggiori possibilità di regolazione.
Pensa che ora ho i paterazzi lascati al massimo, idem per lo stralletto e lo strallo è fisso, non avrei nessuna possibilità di provare a ridurre la curvatura agendo su paterazzi e stralli. Anche se questa situazione non riesco a spiegarmela...Sadsmiley696969
@ste.fano
Il mezzo arridatoio che hai pubblicato è ciò che proponevo.
Zankipal giustamente bocciava la mia idea perchè un terminale femmina a pressare (che non esiste peraltro) non sarebbe passato nella canaletta. Ma il terminale maschio passa ed esiste evidentemente la canaula con un lato ad occhio.
Come dice Zankipal, su barche da crociera si bada alla semplicità delle regolazioni. Così uno strallo nato giusto dopo un po' di uso inevitabilmente si assesta allungandosi e l'albero va a poggiare di un pelo sul lato poppiero.
Quel mezzo arridatoio basterebbe a recuperare l'assestamento post installazione e il conseguente imbananamento.
Zankipal o ZK potranno dirci se sia possibile, con l'albero in opera ovviamente a manovre allentate e con drizza in forza, alzare il tamburo, tagliare lo strallo e pressare il terminale nuovo.
Nel mio Facnor il vano all'interno del tamburo è lungo 17 cm + altri 11 cm sotto al tamburo fino al perno sul musone.
Dentro al tamburo, sopra all'attuale terminale pressato, ci sono 15 cm di strallo libero.
Luciano, se non hai il tenditore sullo strallo, vuol dire che hai un codolo filettato pressato e un occhio con filetto femmina, il filetto dl codolo è molto più lungo della femmina ed è possibile accorciarlo, a patto che si calcoli bene che rimangano filetti sufficienti e che si rifaccia il forellino per la copiglia di sicurezza

L'allungamento dovuto all'assetto della barca si riduce a pochi mm, un errore così grosso nella lunghezza dello strallo da provocare il difetto che dite, significa almeno 8-10 cm da togliere....

se lo stalletto è lento, i paterazzi pure, le diagonali sono abbastanza cazzate e l'albero ha un ibananamento eccessivo, i casi sono 3
1 - si è fatta male la regolazione dell'albero cazzando troppo le alte senza andare per gradi, a quel punto le diagonali non riescono a recuperare la curvatura dovuta alla spinta delle crocette
2- il piede d'albero dove appoggia la scassa è inclinato in avanti e non è perpendicolare all'albero
3- le crocette basse sono troppo lunghe rispetto alla posizione delle lande e hanno troppa spinta

difficile risolvere i problemi dietro a un pc, le cose bisogna vederele di persona
Grazie Zankipal,
Per quest'anno ho aggiustato l'albero in modo soddisfacente, ricominciando da zero le regolazioni. Sono appena rientrato da una breve crociera e avendo ridotto la banana a molto meno del 50% della sezione longitudinale, unito alla sostituzione drizza con dyneema (se conta) e lubrificazione sfere, la randa avvolgibile ora entra ed esce con estrema facilità.
Certo che non mi dispiacerebbe poter regolare lo strallo, forse non sono centimetri ma ho l'impressione che prevalga di qualcosina l'appoggio di poppa dell'albero.
Non so di quanto allunghi uno spiroidale dopo la messa in opera, ma evidentemente è quella la misura da recuperare.
Sono con il sartiame in età "matura". Alla prossima sostituzione provvederemo ad infilare "qualcosa di regolabile" sullo strallo.
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