Leggendo il manuale del proprietario mi sono accorto che il mio albero è incurvato più del massimo previsto.
La massima curvatura sembra debba esseredi circa la metà del diametro longitudinale dell'albero mentre è circa il doppio (misurato ad occhio tirando la drizza della randa alla base dell'albero).
Data la mia poca esperienza non ho mai toccato il sartiame e mi chiedo se è una regolazione che potrei azzardarmi a fare da solo o meglio affidarsi ad un esperto del mestiere?
Con Luciano53 abbiamo sistemato il suo che era regolato male come il tuo. Mandagli un mp se per caso non vede questo post.
gli alberi si regolano in base alla forma della randa, non al manuale del proprietario....
(29-06-2016 18:48)zankipal Ha scritto: [ -> ]gli alberi si regolano in base alla forma della randa, non al manuale del proprietario....
Pensavo che potessero esserci limiti dati dalle caratteristiche strutturali.
Questo quanto riportato con un bel riquadro con scritto:
! WARNING
....When making any adjustments to the mast, always make sure that the mast is straight and that there is no lateral or sideways bend. Fore and aft pre-bend is acceptable but must never exceed half the fore and aft dimension of the mast section.
...
Come anticipava BeppeZ, dopo aver cambiato le canaule (Bluewave al posto delle originali ZSpars che erano grippate, ci siamo messi d'impegno perchè effettivamente quando la banana è troppa va ridotta, certamente per motivi strutturali ma anche per un migliore funzionamento dell'avvolgiranda.
Manuale alla mano (Beneteau e ZSpars) e poi buon senso, abbiamo allentato tutti gli arridatoi.
Quindi messo in trazione i due paterazzi per aiutare le successive regolazioni.
A questo punto l'albero è dritto.
Poi abbiamo cazzato le alte ma, diversamente da quanto fatto in tentativo precedente, contrastandole gradualmente con le basse per evitare che sfuggisse l'imbananamento.
A tensione di tutte le sartie ritenuta corretta, stretti a mano gli arridatoi delle alte e allentato di qualcosa i paterazzi.
Abbiamo misurato la banana con l'amantiglio tesato sull'attacco della trozza.
Così mi piace, non so se sia scientifico ma ha funzionato.
La freccia non ndeve superare il diametro longitunale dell'albero..
Di solito anche le rande si progettano in base alla capacità di flettersi dell'albero.
Attenzione che il "prebend" citato dal manuale del proprietario è la curva del profilo dell'albero a riposo con il paterazzo lasco.
Il "mast bend" in navigazione col paterazzo in forza può essere molto maggiore, anche pari alla dimensione longitudinale del profilo.
Se si ritiene eccessivo il prebend, si può limitare la curva aumentando la tensione delle sartie diagonali.
(29-06-2016 18:01)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Leggendo il manuale del proprietario mi sono accorto che il mio albero è incurvato più del massimo previsto.
La massima curvatura sembra debba esseredi circa la metà del diametro longitudinale dell'albero mentre è circa il doppio (misurato ad occhio tirando la drizza della randa alla base dell'albero).
Data la mia poca esperienza non ho mai toccato il sartiame e mi chiedo se è una regolazione che potrei azzardarmi a fare da solo o meglio affidarsi ad un esperto del mestiere?
Io ho imparato a regolare il mio albero.
Poi ho voluto comunque chiamare un professionista (uno bravo) e ti devo dir che ho sentito la differenza.
Almeno una volta lo chiamerei (ma uno bravo) e poi ti fai i tuoi riferimenti
tutti a ragionare di un albero passante.. ma lo e'?
(29-06-2016 20:11)albert Ha scritto: [ -> ]Di solito anche le rande si progettano in base alla capacità di flettersi dell'albero.
Attenzione che il "prebend" citato dal manuale del proprietario è la curva del profilo dell'albero a riposo con il paterazzo lasco.
Il "mast bend" in navigazione col paterazzo in forza può essere molto maggiore, anche pari alla dimensione longitudinale del profilo.
Se si ritiene eccessivo il prebend, si può limitare la curva aumentando la tensione delle sartie diagonali.
Albert, intendi le basse per diagonali? Ho visto che si tesano le alte senza tenere sotto controllo la curvatura tesando contemporaneamenten le basse è poi impossibile recuperare l'eccessiva curvatura.
(29-06-2016 22:12)ZK Ha scritto: [ -> ]tutti a ragionare di un albero passante.. ma lo e'?
no non è passante
(29-06-2016 22:38)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Albert, intendi le basse per diagonali? Ho visto che si tesano le alte senza tenere sotto controllo la curvatura tesando contemporaneamenten le basse è poi impossibile recuperare l'eccessiva curvatura.
Se l'albero ha un solo ordine di crocette ha solo le diagonali basse, se ne ha due, ha un'altra coppia di diagonali dalle estremità delle crocette basse alla radice delle alte.
L'albero va centrato e regolato uniformemente in banchina ad una tensione relativamente bassa, poi, sempre che non abbia il mast-jack, il tensionamento va fatto in navigazione per gradi recuperando l'imbando sulle sartie sottovento.
(29-06-2016 22:42)ste.fano Ha scritto: [ -> ] (29-06-2016 22:12)ZK Ha scritto: [ -> ]tutti a ragionare di un albero passante.. ma lo e'?
no non è passante
99 su cento hai un problema sulla mastra.
il momento che una mastra disassata puo generare sull' albero e' grande, se e' come immagino e' del tutto inutile cazzare le basse, va risolto il "disassamento".
ma la prova la puoi fare.. con una cima se non arrivi con le mani prendi insieme la basse e le tiri verso il centro.. si con le mani.
se l' abbananamento non si riduce.. e' la mastra.
(29-06-2016 23:36)ZK Ha scritto: [ -> ] (29-06-2016 22:42)ste.fano Ha scritto: [ -> ] (29-06-2016 22:12)ZK Ha scritto: [ -> ]tutti a ragionare di un albero passante.. ma lo e'?
no non è passante
99 su cento hai un problema sulla mastra.
il momento che una mastra disassata puo generare sull' albero e' grande, se e' come immagino e' del tutto inutile cazzare le basse, va risolto il "disassamento".
ma la prova la puoi fare.. con una cima se non arrivi con le mani prendi insieme la basse e le tiri verso il centro.. si con le mani.
se l' abbananamento non si riduce.. e' la mastra.
ma in pratica l'ipotesi della mastra disassata cosa significa, che si sarebbe deformata la struttura?
Stefano
su quelle che mi sono capitate la mastra e il rinforzo che fa da piede per l' albero erano un po corrosi e un po abrasi.. ma si e' visto solo dopo aver disalberato.
in pratica succede che l' albero invece di poggiare piatto sull' appoggio ci poggia con la faccia poppiera.
questo genera un momento sullo stesso pari a circa la meta della larghezza dell' albero per la tensione delle sartie.
diciamo, molto a occhiometro.. al massimo 300 kgm. non e' tanto ma e' sufficiente ad abbananare l' albero di brutto.
come si procede?
se c'e' modo di farlo la cosa meno costosa e' inserire uno spessore sotto la faccia anteriore mollando ovviamente tutto e lavorando con materiali che non generino corrosioni o sollecitazioni concentrate sull' esistente.
a me e' capitato di riscontrare questa cosa su praticamente tutti i b21, tutti gli harmony, e su diversi oceanis.
Ipotesi che è stata avanzata nel mio caso (Oceanis 381) è strallo nato troppo lungo. Purtroppo il mio è stato montato senza arridatoio e quindi potrò metterci le mani solo in sede di cambio dello strallo e a quel punto di tutto il sartiame.
@ZK
Mi pare che uno strallo lungo possa dare lo stesso effetto di una mastra disassata, portando l'albero a scaricare sulla parte poppiera.
Forse ci sarebbe spazio dentro al tamburo dell'avvolgifiocco per intestare la piombatura di un arridatoio, disaccoppiando e sollevando solo il tamburo, questo in attesa di cambiare tutto.
@ste.fano
Non so se tu abbia l'arridatoio sullo strallo, secondo me se lo avessi il tesarlo di qualcosa sarebbe un tentativo da fare.
le 2 ipotesi mi sembrano entrambe possibili.
Non ho mai fatto caso se lo strallo di prua ha l'arridatoio nel roĺlafiocco, verificherò.
Io avevo ipotizzato di allentare gli arridatoi degli stralli di poppa ma sono già al massimo
Stefano
(30-06-2016 09:46)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Ipotesi che è stata avanzata nel mio caso (Oceanis 381) è strallo nato troppo lungo. Purtroppo il mio è stato montato senza arridatoio e quindi potrò metterci le mani solo in sede di cambio dello strallo e a quel punto di tutto il sartiame.
@ZK
Mi pare che uno strallo lungo possa dare lo stesso effetto di una mastra disassata, portando l'albero a scaricare sulla parte poppiera.
Forse ci sarebbe spazio dentro al tamburo dell'avvolgifiocco per intestare la piombatura di un arridatoio, disaccoppiando e sollevando solo il tamburo, questo in attesa di cambiare tutto.
@ste.fano
Non so se tu abbia l'arridatoio sullo strallo, secondo me se lo avessi il tesarlo di qualcosa sarebbe un tentativo da fare.
si @luciano, uno strallo troppo lungo.. ovvero un rake molto accentuato fa lavorare la faccia posteriore dell' albero e genera lo stesso effetto di curvatura.
mancano diversi dati per fare una diagnosi esatta, compreso il modo di lavorare della mastra che non conosco, e nulla esclude che ci sia un problema di "basse" troppo lasche, tuttavia per la poca esperienza avuta, i problemi alla mastra con gli anni vengono sempre fuori e sono problemi di corrosione legati al fatto che nella zona di contatto tra albero e mastra l' anodizzazione si consuma.
comunque voleva solo essere una vista alternativa.. un esercizio di stile.
comunque al prossimo 381 che mi capita a tiro gli faccio la "radiografia" e vi faccio sapere.
(30-06-2016 11:54)ste.fano Ha scritto: [ -> ]le 2 ipotesi mi sembrano entrambe possibili.
Non ho mai fatto caso se lo strallo di prua ha l'arridatoio nel roĺlafiocco, verificherò.
Io avevo ipotizzato di allentare gli arridatoi degli stralli di poppa ma sono già al massimo
Stefano
Adesso non trovo la foto del mio. Unico modo per vedere dentro al tamburo è fare una foto da sotto con il cellulare. Da me si vede chiaramente lo spiroidale intestato nel terminale pressato. Inutile allentare i paterazzi se non puoi recuperare sullo strallo. All'epoca (precedente e primo proprietario) il rigger ha risparmiato un arridatoio impedendo la successiva regolazione.
Credo, lo confermeranno gli esperti, che lo spiroidale dopo la messa in opera si assesti allungandosi di qualcosa e se non c'è l'arridatoio...
@ZK
Ottimo, aspettiamo che tu "smonti" un 381. Sarebbe interessante capire se c'è spazio dentro al tamburo del Facnor per un arridatoio anche se penso che l'assenza sia un difetto di allestimento da parte del rigger che a suo tempo ha armato la barca. È vero che Beneteau non prevedeva l'arridatoio, però io da profano l'avrei messo.
Tanto per difendere quel povero rigger
che più di tanta autonomia non aveva .... per poterci infilare dentro l'arridatoio, il Facnor deve arrivare completo dell'apposito kit, che ovviamente il cantiere non fornisce perchè costa.
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Se hai dunque il kit col bussolotto nero lungo sopra il tamburo e le lande a V sotto, l'arridatoio ci potrà stare, se non ce l'hai, non ci stava e non ci starà ...