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Versione completa: Isolatore galvanico
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(15-02-2017 23:57)ste.fano Ha scritto: [ -> ]...probabilmente anche un semplice tester in alternata ci può dare una buona indicazione.
In che modo?
La tensione alternata eventualmente presente si può misurare ai capi dell'isolatore, non dovrebbe superare indicativamente 0,1-0,2 volt.

Il condensatore lascierebbe passare una corrente di perdita dell'ordine di 0,5-2 mA, quale sia la soglia di beneficio non è semplice da calcolare anche per l'instabilità di molti fattori.

Mi correggo invece per quanto ho detto precedentemente sulla corrente inversa dei diodi raddrizzatori che, almeno se tenuti ben "freschi" a temperatura ambiente, è trascurabile.
BV

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un aiuto da chi sa ...

il rischio , quando applichi un isolatore galvanico, che poi ti dimentichi di verificarne l'ntegrità e rischi di rimanere senza cavo di terra.

interessante lo strumento applicato su questo isolatore che, se portato sul pannello elettrico generale e attivabile con un pulsante , ti permette di avere sempre e facilmente sotto controllo l'isolatore galvanico

la domanda :

che tipo di strumento è ??? e come costruirlo ???

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grazie
(17-02-2017 09:33)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]un aiuto da chi sa ...

il rischio , quando applichi un isolatore galvanico, che poi ti dimentichi di verificarne l'ntegrità e rischi di rimanere senza cavo di terra.

interessante lo strumento applicato su questo isolatore che, se portato sul pannello elettrico generale e attivabile con un pulsante , ti permette di avere sempre e facilmente sotto controllo l'isolatore galvanico

la domanda :

che tipo di strumento è ??? e come costruirlo ???

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grazie
Io credo sia un semplice voltmetro con la probabile aggiunta di qualche componente che lo protegge e che eventualmente ne adatta la portata.
In condizioni normali se abbiamo circa 0,8 v l' isolatore sta facendo il suo lavoro, se supera 1,2 v c'è qualcosa che non va. La tensione può essere anche negativa, quindi o usiamo uno strumento con zero centrale come ipotizzava don shimoda oppure aggiungiamo un ponte raddrizzatore.

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Sempre a proposito del tester per la prova...
Avete mai visto il barometro a coda d'asino " quella tavoletta in cui è disegnato un asino che ha un chiodo piantato sul sedere con uno spago (cimetta) che li fà da coda ? a cui segue la scritta :
se la coda si muove = vento
se la coda è umida = pioggia....

La mando con ironia ma l'esempio calza benissimo
Se la lancetta va sul giallo o addirittura sul rosso a destra = pericolo corrosione
Se la lancetta va sul giallo o addirittura sul rosso a sinistra = pericolo corrosione per le altre barche
la destra e la sinistra vanno intese secondo la polarità con cui vi collegate ai diodi
se le lancetta trema ( a 50 hz forse non la vedete) problema di dispersione elettrica del 220 Volt
se la lancetta e ferma al centro ci sono due casi: o và tutto bene oppure è staccato il cavo di banchina .

il sistema valido (secondo la norma) dovrebbe essere quello che ho già indicato al mio messaggio #35
"Il test proposto dalla norma nel suo ANNEX B, da eseguirsi almeno una volta l'anno mediante un tester con la funzione "Diode" come proposto da @marloc al messaggio #15. Per ogni coppia di diodi in antiparallelo."
tra l'altro il "tizio" che mi ha fatto vedere la normativa si occupa di impianti elettrostrumentali di grandi barche a vela, un paio di mesi fà era a sistemare della strumentazione su un albero di 90 metri su una famosa barca nel mare del Nord che di alberi ne ha tre e senza le sartie.
Rischiamo di fare confusione... si parla di 3 diversi test e misurazioni:
1- Testare che l'isolatore non sia guasto
2- Testare la necessità di aggiungere il condensatore
3- Aggiungere uno strumento per monitorare il funzionamento

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Oggi si prova...

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(18-02-2017 00:43)don shimoda Ha scritto: [ -> ]Sempre a proposito del tester per la prova...
Avete mai visto il barometro a coda d'asino " quella tavoletta in cui è disegnato un asino che ha un chiodo piantato sul sedere con uno spago (cimetta) che li fà da coda ? a cui segue la scritta :
se la coda si muove = vento
se la coda è umida = pioggia....

La mando con ironia ma l'esempio calza benissimo
Se la lancetta va sul giallo o addirittura sul rosso a destra = pericolo corrosione
Se la lancetta va sul giallo o addirittura sul rosso a sinistra = pericolo corrosione per le altre barche
la destra e la sinistra vanno intese secondo la polarità con cui vi collegate ai diodi
se le lancetta trema ( a 50 hz forse non la vedete) problema di dispersione elettrica del 220 Volt
se la lancetta e ferma al centro ci sono due casi: o và tutto bene oppure è staccato il cavo di banchina .

il sistema valido (secondo la norma) dovrebbe essere quello che ho già indicato al mio messaggio #35
"Il test proposto dalla norma nel suo ANNEX B, da eseguirsi almeno una volta l'anno mediante un tester con la funzione "Diode" come proposto da @marloc al messaggio #15. Per ogni coppia di diodi in antiparallelo."
tra l'altro il "tizio" che mi ha fatto vedere la normativa si occupa di impianti elettrostrumentali di grandi barche a vela, un paio di mesi fà era a sistemare della strumentazione su un albero di 90 metri su una famosa barca nel mare del Nord che di alberi ne ha tre e senza le sartie.

..el mus de Servola....
lo aveva la mia bisnonna, altro che ironia, genialità triestina!
gentilissimo don shimoda

apprezzo l'ironia della coda dell'asino o del mus de Servola ma con garbo e da persona non competente ritengo la valutazione della lancetta ferma al centro come indicazione di :

1- tutto OK
2- cavo scollegato = PERICOLO

un progetto quantomeno illogico e fuorviante e che lo strumentino sarebbe da ritenersi inutile se non pericoloso.


ciao e a risentirci
Ora anche la mia "barca-pila" ha il suo isolatore galvanico19
Per ora con cablaggio temporaneo per verificare come dimensionare la scatola di alluminio nel caso servisse il condensatore.

La tensione continua misurabile ai capi dell'isolatore è questa:
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La componente alternata misurabile con il tester:
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La somma quindi al momento è abbastanza al di sotto del drop del'isolatore, ma per un po' la terrò sotto controllo perchè verso la stagione estiva aumentano le barche attorno e la temperatura, e non so come influiranno.

Un consiglio per la scelta dei ponti raddrizzatori o dei diodi:
Siccome in questa configurazione più diodi lavorano in parallelo, per non caricare tutta la corrente su un ramo sarebbe necessario selezionare caratteristiche più simili possibile.
Io li ho comprati su RS e 5 costavano meno di 2 quindi li ho prima testati ed ho rilevato differenze di drop di oltre il 20%.
BV!
(18-02-2017 14:47)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]gentilissimo don shimoda

apprezzo l'ironia della coda dell'asino o del mus de Servola ma con garbo e da persona non competente ritengo la valutazione della lancetta ferma al centro come indicazione di :

1- tutto OK
2- cavo scollegato = PERICOLO

un progetto quantomeno illogico e fuorviante e che lo strumentino sarebbe da ritenersi inutile se non pericoloso.


ciao e a risentirci

In verità devi tener conto che la lancetta non sarà mai sullo zero ma in condizioni normali misurerà la differenza di potenziale tra la barca e la terra della banchina che sarà mediamente tra 0,5 e 0,8 volt, se la vedi variare con alimentazione banchina collegata è una spia che c'è una anomalia da indagare.
(18-02-2017 14:47)lorenzo.picco Ha scritto: [ -> ]...
2- cavo scollegato = PERICOLO

un progetto quantomeno illogico e fuorviante e che lo strumentino sarebbe da ritenersi inutile se non pericoloso.
...

Perdonami @Lorenzo.Picco avrei potuto spiegarmi meglio.39
per "cavo scollegato" non intendo che il conduttore di terra sia disconnesso per guasto, ma semplicemente che è stato staccato il cavo di alimentazione dalla banchina, quindi niente condizione di pericolo.Smiley32

Ritengo che lo strumentino sia un prezioso indicatore dello stato di funzionamento occorre saperlo interpretare, anzi approfitto della occasione per chiarire un'alta cosa, in caso di dispersione di tensione sull'impianto a 220Vca di bordo, la lancetta dello strumentino dovrebbe vibrare da un estremo all'altro, in realtà credo che rimanga quasi immobile per l'inerzia della lancetta (per fare ironia, invece che lancetta avrei voluto scrivere "equipaggio mobile").

@Ste.Fano io ho utilizzato ponti residuati del vecchio lavoro sono da 40 Amp, 1600 volt di inversa, un po sovradimensionati ma erano gratis.Smiley53
adesso mi sento più tranquillo ...

riepilogando se uso un voltometro in corrente continua fondo scala 2 volt e lo inserisco tramite un pulsante ogniqualvolta ritengo di controllare l'isolatore dovrei avere delle letture diverse da zero ( con cavo inserito in banchina ovviamente ... ) e quindi avere certezza
che :
1- i ponti diodi sono integri
2- i terminali non sono ossidati
3- minore è la tensione misurata ( 0,6 - 0,7 volt ??? ) e più posso stare tranquillo
3- maggiore è la tensione misurata ( 1 - 1,4 volt ???? ) peggiore e più pericolasa è la situazione di correnti galvaniche ( o no ??? )

mannaggia ammè ... ma perchè mi sto interstardendo con questo piffero di strumento ?? ???????

caro don shimota ... sei la mia ultima speranza

ciao
(18-02-2017 15:30)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Un consiglio per la scelta dei ponti raddrizzatori o dei diodi:
Siccome in questa configurazione più diodi lavorano in parallelo, per non caricare tutta la corrente su un ramo sarebbe necessario selezionare caratteristiche più simili possibile.
Io li ho comprati su RS e 5 costavano meno di 2 quindi li ho prima testati ed ho rilevato differenze di drop di oltre il 20%.
BV!

Allora ... perchè non adoperare diodi singoli!
Se il problema è quello, comperi 4 diodi da 50 o 60 ampere in contenitore TO-247 o TO-263 o, al limite, in DO-5 e vivi più sereno.

Tra i 10 e i 20 euro, a seconda del tipo, te li porti a casa tutti e quattro.
@Lorenzo.Picco

"Più tranquillo" è già una affermazione relativa.
Se vuoi essere tranquillo-tranquillo anche di fronte ad una visita del Rina allora devi mettere un prodotto di commercio con tanto di certificato "CE".

Ste.Fano ed io ci punzecchiamo alla ricerca del pelo nell'uovo, con lo scopo di tenere acceso il cervello (almeno per me!). E forse riusciamo a far sembrare complicata una cosa semplice.

Due o tre anni fà mi ero munito di un isolatore autocostruito per necessità perché ho come vicino di pontile una barca a motore che non "esce" da ben quattro anni, ha sempre il cavo elettrico connesso a banchina 365 giorni l'anno e visto la vetustà del "coso" ho dei dubbi sul suo impianto elettrico. Non mi fidavo a connettere il mio 220 nemmeno per un'ora.
Poi mi era venuto il dubbio sulla applicazione delle norme ed ero ricorso a questa discussione, ed infine ho trovato la norma.
Non escludo di dover eliminare il tutto e mettere un prodotto marcato quando a dicembre avrò il Rina.

Per ora non ho intenzione di montare un volmetro fisso, ma come ha dimostrato Ste.Fano userò il tester per misurare ambedue le componenti: continua ed alternata.
Per faciliare, collegherò gli estremi dell'isolatore ad un connettore bipolare, dove inserirò i puntali del tester quando vorrò effettuare la verifica.
(18-02-2017 23:45)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]Allora ... perchè non adoperare diodi singoli!
Se il problema è quello, comperi 4 diodi da 50 o 60 ampere in contenitore TO-247 o TO-263 o, al limite, in DO-5 e vivi più sereno.

Si, ci avessi pensato prima avrei preso i diodi singoli, ma sempre 8, solo che per selezionarli a coppie avrei vuto prenderne qualche decina.Smiley4

(18-02-2017 20:42)don shimoda Ha scritto: [ -> ]@Ste.Fano io ho utilizzato ponti residuati del vecchio lavoro sono da 40 Amp, 1600 volt di inversa, un po sovradimensionati ma erano gratis.Smiley53
21 hai risparmiato 15 euro, io avevo al massimo 25A, ma ora ne ho altri 3 50A di scorta Smiley4

(18-02-2017 23:59)don shimoda Ha scritto: [ -> ]Ste.Fano ed io ci punzecchiamo alla ricerca del pelo nell'uovo, con lo scopo di tenere acceso il cervello (almeno per me!). E forse riusciamo a far sembrare complicata una cosa semplice.

Certo!!! Se no a fare sempre tutto per la via più semplice che gusto c'è???Smiley32

Sempre per complicarmi la vita, se avrò tempo e voglia voglio collegare ai capi dell'isolatore l'ingresso di un convertitore analogico-digitale collegato a openplotter così che sarà monitorabile da remoto con NMEA91
BV!
(19-02-2017 00:33)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Si, ci avessi pensato prima avrei preso i diodi singoli, ma sempre 8, solo che per selezionarli a coppie avrei vuto prenderne qualche decina.Smiley4

Sempre 8?
Allora potresti prendere un qualsiasi doppiodiodo (anodo o catodo comune).
Sono sempre 4 componenti, ed i diodi di ognuno sono già "selezionati".
(19-02-2017 00:44)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]
(19-02-2017 00:33)ste.fano Ha scritto: [ -> ]Si, ci avessi pensato prima avrei preso i diodi singoli, ma sempre 8, solo che per selezionarli a coppie avrei vuto prenderne qualche decina.Smiley4

Sempre 8?
Allora potresti prendere un qualsiasi doppiodiodo (anodo o catodo comune).
Sono sempre 4 componenti, ed i diodi di ognuno sono già "selezionati".
Si sempre 8 perche ho seguito uno dei due schemi che hai postato te e mi sembra buono (quello sotto).
Questa del doppiodiodo mi sembra la soluzione migliore! Solo che l'ho gia fatto con i ponti.... sarà per la prossima barcaThumbsupsmileyanim

Approfitto per ringraziare te tutti gli altri che hanno dato qui indicazioni utili per l'autocostruzione! Senza di voi non mi sarebbe mai venuto in mente di costruirmi il mio Isolatore Galvanico 19
Per la connessione ho utilizzato il seguente lo schema in figura A, la figura B è equivalente ma più chiaro per la comprensione

ponticello tra il + ed il -
terra di banchina su un polo della alternata
"terra" di barca sull'altro polo della alternata

Con un ponte si ottiene una tensione differenziale di 1,2 volt ( 0.6 a diodo in caso di corrente elevata)
mettendo due ponti in serie si arriva a 2,4 Volt
Con 4 diodi o 8 penso che non cambia nulla sul funzionamento come isolatore. Mi rende però più sereno usarne 8 perché è come mettere i diodi in parallelo a coppie e garantisce maggiormente da rotture la continuità del collegamento di terra e quindi la sicurezza.
BV!

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