Un rischio di queste installazioni e' la rottura dei diodi, che lascerebbe con minore protezione verso terra (la terra sara' il mare).
In ogni caso e' importante ricordare anche l'utilita' di un interruttore differenziale, preferibilmente da 10 mA.
Dal mio punto di vista l'isolatore galvanico e' utile, probabilmente indispensabile, se si vive in barca permanentemente collegati in banchina.
Alcuni pero' sconsigliano di collegare l'isolatore se si e' in barca, proprio per il rischio che si rompa o che magari i contatti si degradino.
Se si tratta di passare pochi giorni all'anno al pontile non ne vedo l'utilita'.
Non so se gli isolatori commerciali (Sterling, Victron) incorporano anche delle sicurezze, non sono mai andato a fondo nell'argomento.
Facendo una ricerca vedo che vi sono varie discussioni sul concetto di "fail safe" per questi isolatori.
Mi sembra di aver capito che in Europa alcuni modelli sia certificati, mentre negli USA la situazione per l'American Boat and Yacht Council e' piu' complicata (vedere lo Standard A28).
Ho anche letto che Sterling afferma che, con i loro isolatori, non ci sono mai stati problemi.
Insomma, non mi sembra proprio un argomento banale.
tra uno sterling, un Victron VDI-16 ed un fai da te fatto bene la differenza la determina SEMPRE il controllo dell'integrità dell'apparecchiatura e che deve essere fatto periodicamente ...
ad esempio il manuale del Victron VDI-16 non prevede nessun controllo e questo, a mio parere, non va bene ...
Vi sono anche sistemi tipo questo:
https://www.promariner.com/en/p/22034/30...-FAIL-SAFE
Non so poi quali siano le soluzioni tecniche adottate e in che cosa si differenzino rispetto ad uno Sterling o un Victron, magari oltre ai ponti diodi avranno un sistema di condensatori ridondante per la corrente alternata e qualche varistore, o altro, non ho alcuna idea. Tra l'altro non so neanche se siano omologati in Europa. Volevo giusto sottilineare che si tratta di problematica non banale.
Insomma, non mi sono mai posto il problema, non vivendo 365 giorni all'anno attaccato alla presa di banchina, e penso che per il 90% di noi si tratta di un non problema.
Per un grande yacht vissuto dall'equipaggio tutto l'anno, o per le imbarcazioni commerciali, o per chi vive in barca tutto l'anno, magari il discorso e' diverso.
Carino ma caruccio, i galvanic isolator costano meno, poi bisogna vedere l'importazione
Scusate l'ignoranza ma se non collego la terra alla banchina (naturalmente con un salvavita) non si ottiene ,lo stesso risultato? O ci sono altri problemi?
Grazie
(10-01-2022 19:57)Giuly Ha scritto: [ -> ]Scusate l'ignoranza ma se non collego la terra alla banchina (naturalmente con un salvavita) non si ottiene ,lo stesso risultato? O ci sono sltri problemi?
Grazie
Infatti, per evitare i possibili effetti corrosivi del collegamento della terra di banchina a quella della barca una alternativa è quello di non collegare jn barca la terra di banchina a quella della barca.
Questo è quello che da sempre è nella mia barca e finora non ho avuto alcun problema.
A valle dell'interruttore generale e del salvavita ci sono due collegamenti, uno alimenta il caricabatterie, praticamente il solo apparecchio a 220 Vca che talvolta utilizzo e che non richiede il collegamento a terra essendo a doppio isolamento.
L'altra partenza collega 6 prese 220 V ca di raro utilizzo, normalmente non alimentate e con contatto di terra collegato alla terra di banchina.
L'impianto elettrico ha ormai 35 anni ed è originale come fatto dalla fabbrica (Comar).
Mi spiegate per bene questa ultima ipotesi? Dalla spina che inserisco alla presa in banchina, il cavo arriva alla presa (femmina) in barca. Poi un cavo arriva al salvavita (interruttore generale), eppoi alle utenze a 220, ognuna con il proprio interruttore (tre prese , boiler ed il caricabatterie...) che faccio, stacco il cavo gialloverde all'interno del salvavita? Rischi?
Grazie
Isolare la terra della barca da quella della banchina, se si e' alimentati dalla banchina, non e' una buona idea poiche', se vi e' un difetto nell'impianto 220V della barca questi potrebbe non vedersi.
Facciamo un esempio: la fase della 220V della banchina va in corto circuito con la carcassa metallica del boiler, che e' collegata alla terra della barca (che non e' collegata alla terra della banchina).
Abbiamo il differenziale, che scatta se vi e' una differenza di corrente tra quella che transita nella fase e quella che transita nel neutro. Se pero' la terra della barca e' separata da quella della banchina semplicemente tutta la terra della barca si mettera' al potenziale di fase ed il differenziale non scattera', poiche' non si "perdera'" corrente verso il circuito di terra.
Una vera terra non deve essere "flottante".
In realta' la terra della barca non e' proprio completamente flottante, poiche' attraverso l'acqua di mare si riferisce piu' o meno bene (o male) alla terra di banchina.
Ma attenzione, se attraverso il mare la terra della barca e' collegata alla terra della banchina a che cosa serve l'isolatore galvanico?
C'era una vecchia discussione con varie cose, ci ho attaccato quella più recente, di questi giorni.
bv r
(09-01-2022 12:39)Northwind Ha scritto: [ -> ]Mi interessa .Se riesci a postare come l'hai costruito passo passo e gli ingredienti necessari ti ringrazio
[quote='Valter53' pid='439448526' dateline='1641710945']
Questo è il mio, autocostruito.
Scusa il ritardo nella risposta.
Ho solo copiato questo isolatore.
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Ho utilizzato due ponti ponti a diodo da 50A collegati come vedi dallo schema.
Li ho fissati su una barra di alluminio ed inseriti in una scatola per prese volanti.
L'ho collegato tra la terra della colonnina della banchina e la terra dell'imbarcazione.
Questo è tutto.
Buon Vento.
Giusto per riconoscere, in quei ponti di diodi quadrati con le quattro linguette verticali, ce n'è una che è perpendicolare alle altre tre: quella è il positivo. Dal lato diametralmente opposto il negativo, gli altri due angoli sono le entrate in alternata. A volte c'è anche scritto sul corpo del pezzo.
In sostanza, il positivo e negativo di un ponte sono collegati rispettivamente ognuno al negativo e positivo dell'altro ponte (positivo-negativo, negativo-positivo). Il filo di terra dalla banchina va alle due entrate alternate di un ponte (collegate assieme), il filo di terra della barca va alle due entrate alternate dell'altro ponte.
Io ho staccato la terra semplicemente, da anni avendo una barca di alluminio avevo problemi di corrosione sugli zinchi, il filo di terra non l ho piu collegato, certo il differenziale potrebbe non scattare, ma non succede, scatta ugualmente , é abbastanza sensibile.
Con la barca in alluminio e attaccato alla terra della banchina, spesso é la tua barca che fa da massa per tutto il pontile
Salve amici,
mi aggancio a questa discussione per evitare di aprirne un altra sull'argomento.
Tempo fa ho visto in rete un isolatore galvanico COMMERCIALE fatto per essere montato volante su cavo e non da pannello/paratia come tutti gli altri.
Se ricorco bene era già predisposto con una coppia presa-spina shuko.
Ho fatto diverse ricerche in rete e sul gruppo senza successo.
Qlc puo' aiutarmi?
Grazie e buon Vento
BornFree
(07-01-2024 12:23)BornFree Ha scritto: [ -> ]Salve amici,
mi aggancio a questa discussione per evitare di aprirne un altra sull'argomento.
Tempo fa ho visto in rete un isolatore galvanico COMMERCIALE fatto per essere montato volante su cavo e non da pannello/paratia come tutti gli altri.
Se ricorco bene era già predisposto con una coppia presa-spina shuko.
Ho fatto diverse ricerche in rete e sul gruppo senza successo.
Qlc puo' aiutarmi?
Grazie e buon Vento
BornFree
Non ho mai visto il modello in oggetto, ma quali sarebbero i vantaggi ?
"Commerciale" non l'ho mai visto, personalmente ne ho fatto uno usando questo tipo di scatola "stagna", il cavo tripolare entra da un lato, il filo di terra è interrotto e collegato ai due ponti diodi + dissipatori, esce dall'altro lato e c'è una presa/spina subito dopo.
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Correzione, trovato per caso ora:
https://galvanic-isolator.co.uk/galvanic...tructions/
Correzione, trovato per caso ora:
https://galvanic-isolator.co.uk/galvanic...tructions/
[/quote]
Bv. Se questo isolatore funziona e serve a qualcosa mi sembra una soluzione conveniente anche perché non richiede istallazione. Chiedo un gentile parere da parte degli esperti .
(08-01-2024 09:48)FIL Ha scritto: [ -> ]Correzione, trovato per caso ora:
https://galvanic-isolator.co.uk/galvanic...tructions/
Bv. Se questo isolatore funziona e serve a qualcosa mi sembra una soluzione conveniente anche perché non richiede istallazione. Chiedo un gentile parere da parte degli esperti .
[/quote]
Ripeto non ho mai visto questo modello ma l'installazione del victron (come penso tutti gli altri) è estremamente banale, è forse l'unica cosa che sono riuscito a fare da solo in barca, ed in meno di mezz'ora era montato.
Quest' anno, per la prima volta, non ho cambiato gli zinchi quindi qualcosa serve.
(08-01-2024 10:11)penven Ha scritto: [ -> ]Quest' anno, per la prima volta, non ho cambiato gli zinchi quindi qualcosa serve.
Se un anodo non si consuma non è per niente un bel segno
Se una barca ha gli anodi è perché ne ha bisogno, caso classico la presenza di metalli con diverso potenziale elettrochimico, elica/asse/piedino/eventuale saildrive in contatto fra di loro. Una chiatta di legno, un FD in resina ecc non hanno bisogno di anodi perché non c'è nessuna coppia di metalli diversi immersi. Appena la coppia viene immersa in acqua di mare la corrosione galvanica comincia a manifestarsi, in misura maggiore o minore a seconda del tipo di strutture immerse, e ciò indipendentemente dall'avere o meno il 230v e suo cavo di terra. Lì l'anodo entra in funzione e si "consuma" sacrificandosi al posto del bronzo dell'elica per esempio.
Se l'anodo non si consuma è l'elica che si sta consumando, che ci sia il cavo di terra o meno. In tal caso verificare sempre quando lo si monta che fra l'anodo e il pezzo metallico a cui è collegato ci sia una resistenza elettrica praticamente nulla, e chiaramente che non sia stato pitturato.
Se poi si aggiunge una mini corrente elettrica attraverso un eventuale cavo di terra del 230v, allora alla corrosione galvanica (che avviene da sola, senza bisogno di corrente esterna) si aggiunge la corrosione elettrolitica e le cose possono andare estremamente male in tempi estremamente brevi: a parte gli zinchi che scompaiono in fretta gli effetti sono piuttosto saildrive totalmente mangiati, bordi di eliche frastagliati come rosicchiati dai topi, ecc.
L'isolatore galvanico protegge da questo secondo tipo di fenomeni, ma il fenomeno galvanico continua a sussistere, se lo zinco non si consuma ad un ritmo "normale""non è per niente un buon segno.
@ Rob: non ho idea di quello che possa essere successo, avendo la speed carbon come antivegetativa tiro su la barca ogni 6 mesi e ho sempre cambiato gli zinchi ogni anno (anche se forse è stato eccessivo), l'anno scorso ho montato lo zinc saver e quest'anno mi hanno detto che non era il caso di sostituire.
Bisogna anche tenere conto del fatto che io vivo in barca e sono sempre attaccato alla colonnina e che in passato ho dovuto sostituire un timone proprio per problemi di corrosione galvanica sull'asse.