07-06-2017, 17:58
I Pescatori riparano piccoli strappi tenendo la rete tesa tra l'alluce e la mano che regge la parte da rammendare: intestano il filo sul secondo quadrato integro e poi procedono prima in un senso e poi nell'altro, rifacendo i quadrati un lato per volta. Sembra complicato ma è semplicissimo se lo si vede fare.
Il nodo usato, di solito è il nodo da rete (banale ma esiste), che non è altro che un nodo di bandiera fatto al contrario.
Dovendo fare una rete da battagliola, per semplificare il lavoro e trattandosi di tirate di filo molto lunghe, il nodo piano (nodo del tessitore) semplifica moltissimo il lavoro.
E' meglio scordarsi delle gasse perché farle con tirate così lunghe e con una decina di fili per volta non riesce nemmeno a Mandrake.
In genere si parte così:
si decide che dimensione devono avere i quadrati,
si decide quanto dovrà essere lunga la rete finita,
si divide la lunghezza della rete finita per il doppio del lato del quadratino,
si calcola cinque volte il diametro della sagolina (il filo, che sarà un po' più spesso di quello da rete) per ogni nodo e si aggiunge questa misura quattro volte per ogni quadrato,
si intestano tanti fili della lunghezza così calcolata, quanti devono essere i quadrati di altezza della rete finita, più due per fissarla sopra e sotto e li si fissano ad un supporto stabile in modo da poter tenere in tensione il lavoro.
Alla fine del solo cinema dei calcoli, si esce e si va a comprate per un paio di Euro al metro una rete da battagliola già finita ... e si passa al secondo cinema per fissarla.
Come detto da Bullo, per non far andare sotto i fiocchi, una passata di sagolini incrociati fino a mezza nave, basta e avanza.
Per le manine di palta e gli oggetti ribelli, che siano "pescati" dalla rete e non facciano "pluff" è più una questione di fortuna che di reale tenuta della rete.
Magica è la rete a battagliola per le mamme (!); per i bambini, più che altro è un blando deterrente, perché, in genere, sono maestri abilissimi ad interpretare il minimo attimo di distrazione per scavalcarla (visto fare più volte). C'è da dire anche che spesso ferma lo scivolone accidentale del frugolo se è ben fissata a falchetta.
Il nodo usato, di solito è il nodo da rete (banale ma esiste), che non è altro che un nodo di bandiera fatto al contrario.
Dovendo fare una rete da battagliola, per semplificare il lavoro e trattandosi di tirate di filo molto lunghe, il nodo piano (nodo del tessitore) semplifica moltissimo il lavoro.
E' meglio scordarsi delle gasse perché farle con tirate così lunghe e con una decina di fili per volta non riesce nemmeno a Mandrake.
In genere si parte così:
si decide che dimensione devono avere i quadrati,
si decide quanto dovrà essere lunga la rete finita,
si divide la lunghezza della rete finita per il doppio del lato del quadratino,
si calcola cinque volte il diametro della sagolina (il filo, che sarà un po' più spesso di quello da rete) per ogni nodo e si aggiunge questa misura quattro volte per ogni quadrato,
si intestano tanti fili della lunghezza così calcolata, quanti devono essere i quadrati di altezza della rete finita, più due per fissarla sopra e sotto e li si fissano ad un supporto stabile in modo da poter tenere in tensione il lavoro.
Alla fine del solo cinema dei calcoli, si esce e si va a comprate per un paio di Euro al metro una rete da battagliola già finita ... e si passa al secondo cinema per fissarla.
Come detto da Bullo, per non far andare sotto i fiocchi, una passata di sagolini incrociati fino a mezza nave, basta e avanza.
Per le manine di palta e gli oggetti ribelli, che siano "pescati" dalla rete e non facciano "pluff" è più una questione di fortuna che di reale tenuta della rete.
Magica è la rete a battagliola per le mamme (!); per i bambini, più che altro è un blando deterrente, perché, in genere, sono maestri abilissimi ad interpretare il minimo attimo di distrazione per scavalcarla (visto fare più volte). C'è da dire anche che spesso ferma lo scivolone accidentale del frugolo se è ben fissata a falchetta.