(05-09-2016 09:57)bullo Ha scritto: [ -> ]No bravo, doveva allontanarsi dalla costa in acque sicure, non dar fondo all'ancora che certamente non avrebbe tenuto al persistere del vento con aumento dell'onda, si da fondo in caso estremo perdita dell'albero motore in avaria.
La terra è una sicurezza solo per i terricoli, è più difficile navigare sotto costa che in alto mare.-
Come sempre Bullo ha ragione nel pratico. Però da quel che leggo non sono mica riuscito a capire in che razza di posto eri, se ci dai le coordinate
e la direzione del vento è meglio.
Mi inserisco per dare un contributo senza entrare nel merito del fatto specifico. Nelle mie esperienze (poche) con barche prese a nolo (anche grandine, tipo impression credo, circa 15 m) sono spesso rimasto perplesso per le prestazioni in caso di vento - dico vento e non ventone o, peggio, burrasca, ecc.. In sintresi barche poco marine, pigre con poco vento, inclini a sbandare sotto raffiche anche modeste fino alla straorza. Dico questo perché i miei primi anni di vela gli ho passati col celeberrimo meteor; sei metri di barchetta (certamente bagnata) capaci però di tenere venti significativi. Ad es. su youtube c'è un filmato che risale, se ricordo bene, a marzo di due anni fa dove, in occasione di una regata sul trasimeno (io stavo alla randa), abbiamo timonato con venti che andavano dai 25 ai 35 nodi, con randa non terzarolata e fiocco. Per raggiungere il campo di regata ho timonato personalmente e la barca era assolutamente gestibile (ovvio con tatto e tattica). Al ritorno il timoniere, di lasco ha toccato gli 11 nodi - come rivelato dal gps (vedi filmato Burrasca sul trasimeno, se c'è ancora) - e non abbiamo avvertito mai una sensazione di pericolo o cose del genere - abbiamo solo chiuso la porta del tambuccio per evitare di ingavonare acqua in caso di straorze e simili. Ora io mi chiedo a cosa sia dovuto un comportamento tanto mirabile di una barchetta tanto piccola e di concezione così vecchia ('68, Van de Stadt). Con l'impression si dovtte ridurre le vele già a 16 nodi, con prestazioni pessime, quando col mio meteor a suo tempo si volava con randa e genoa aperti cazzati a ferro con la medesima intensità di vento.. certo con winch spesso in acqua ma col timone sempre "leggero".. su un binario.
ho ricontrollato.. traversata del Trasimeno
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Non volevo entrare nel dettaglio, perché volevo capire qualcosa di più sulla tormentina. Comunque...
Partito da Cittanova con temporale a Nord che scorreva verso est nordest. Sbaglio di valutazione, ritenevo, dall'osservazione del radar, di riuscire ad andare verso sud in maniera sicura. Direzione 180 gradi con vento al traverso. Tutto bene finché non si è chiuso anche a prua nei pressi di Parenzo. A quel punto ho deciso di poggiare con due mani di randa. Ripeto, in queste condizioni riuscivo a controllare la barca e contavo di riuscire ad entrare in porto in tempo. Ad un certo punto, quando sono passato affianco alla meda ho ritenuto di non avere più margine di sicurezza verso terra ed ho deciso di ammainare la randa e mettermi prua al vento con il motore non vedendo più niente per la pioggia, visibilità 200 metri, campanile di Parenzo non più visibile, difficoltà a tenere la prua contro vento e log che diminuiva fino ai 6-7 metri, ho deciso di buttare l'ancora. Vento? Buh, non ho la stazione. Le previsioni davano possibili 45 nodi. A ripensarci, probabilmente anche di più, perché con 70-80 km/h di bora non ho nessuna difficoltà ne con le vele ne il motore.
Ovviamente timore sì, coscienza di essere stato in reale pericolo anche, ma consapevolezza di non essere entrato in panico ed avere fatto delle scelte corrette.
Ma, insomma, 'sta tormentina?! Proverò da me.
Hai ragione, tutti ti dicono su cosa hai fatto o avresti dovuto o potuto fare, ma nessuno risponde alla domanda sulla tormentina.
Ok, mettersi in quella situazione è un errore e non si fugge da una burrasca verso terra, però una volta che ci sei l'unica soluzione è la tormentina (magari aiutata dal motore a stringere un po) e saresti uscito con 3/4 virate dalla trappola.
La randa oltre una certa forza non da più propulsione ma sbandamento quindi va eliminata.
Domanda: ma perché il navionics è impostato con distanze a km e non a Knots????
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Ah, no niente. L'altro sera a casa ho voluto misurare in metri, anziché in miglia, ma non mi son neanche accorto che l'avevo lasciato così.
(05-09-2016 22:09)mlipizer Ha scritto: [ -> ]Ma, insomma, 'sta tormentina?! Proverò da me.
Eccola:
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La tormentina è come la gomma di scorta .... si spera sempre di non adoperarla e c'è chi non l'ha mai vista ... ma quando serve serve ....
Milipizer Scusami ma non ho capito nulla, dici che il groppo neverino a Nord si dirigeva verso est-- N/E, quindi si allontanava. il vento quando avevi prua sud era da ovest al traverso, perchè parli di poggiare in seguito.
Poi arriva il neverino con nubifragio, ma il vento da dove?
Bisognerebbe avere sempre il fiocco da tempesta a bordo, io lo metterei tra le dotazioni obbligatorie.
Difatti io pensavo di allontanarmii, ma poi si è chiuso, o n'è arrivato un'altr,o più a sud, proprio sul mio muso. Il vento nel neverin da dove? Non so dirtelo di preciso, ma direi da no verso se, come dal mio percorso con il vento in poppa.
Albert@ grazie. La mia domanda è anche se si riesce anche a gestire meglio la barca e lo sbandamento.
Avevi il colpo di vento al giardinetto che ti buttava in costa dove non c'era ridosso, bisognava cercare di prolungare il più possibile questo evento, cercando di mettere la prua verso il largo.
Non avendo la tormentina visto che bastava tenere un'andatura al gran lasco, rotta sud, bastava aprire 2 mq. di genoa, o a secco con l'aiuto del motore.
non capisco hai il radar e non la stazione del vento?io con 20 nodi di vento solo con il fiocco non si riesce a virare se non con l'aiuto del motore che con barca molto sbandata è preferibile non metterlo in moto,meglio randa con 2 mani o tre meglio ancora,la barca è molto più equilibrata e si riesce a manovrare molto meglio.
In ogni caso grazie per aver aperto questa discussione, per me è molto istruttiva
(02-09-2016 23:07)mlipizer Ha scritto: [ -> ] (02-09-2016 16:38)albert Ha scritto: [ -> ] (31-08-2016 16:30)mlipizer Ha scritto: [ -> ]... appena orzavo un po' ero con la falchetta in acqua e le onde facevano il resto.
Da ciò sembrerebbe che tu fossi stato in poppa e non prua al vento come interpretato nei post precedenti ... con qualsiasi vela con vento molto forte un'orzata dall'andatura di poppa per mettersi in bolina comporta inizialmente una straorza in cui non si può far altro che aggrapparsi per non finire fuori bordo, poi le vele si scaricano e sbattono, la barca si raddrizza e solo dopo si cazza q.b. e si può tentare di bolinare, se possibile ... da ciò un consiglio: se arriva un neverin, conviene affrontarlo già di bolina piuttosto che aspettare che ci raggiunga in poppa sovrainvelati, a meno di non avere acqua libera davanti ... o di essere in regata ...
Ecco, allora questo è uno degli errori che ho fatto. Da Cittanova scappavo del brutto tempo, al lasco, due mani di randa e due tacche di avvolgifiocco. Buona velocità e controllo. Quando ho sentito rinfrescare e rinforzare l'aria, ho chiuso completamente il fiocco e ho poggiato, cercando di raggiungere velocemente Parenzo. Solo che il Neverin mi ha raggiunto prima, a meno di un miglio dal porto. Di poppa controllavo la barca, ma stavo puntando terra. Per il resto bene così.
Prossima volta con vento forte, provo a chiudere la randa e tenere solo un po' di fiocco. E penso ad una strom bag. Tanto Albert, fra un po' dovrò decidermi a passare da te perché il Genoa comincia a dare segni di sfinimento.
E' successa anche a me una cosa simile, circa 10 anni fa, avevo appena preso la prima barca in società e non sapevo una mazza di meteorologia, era la prima volta che la portavamo in Croazia, eravamo solo un po' più a sud, verso Orsera, fatto appena in tempo ad avvolgere il genoa che è passato il fronte freddo con la botta da ovest, per fortuna è durato poco e siamo riusciti ad arrangiarci col motore...da allora ho studiato un po' e se è previsto brutto mi cerco in anticipo un posto ben ridossato dai venti da ovest...
Se devi rifare il genoa, te lo dirà sicuramente anche Albert, io ti dò solo il conforto dell'esperienza sul campo, fallo con le strisce di foam sull'inferitura, così potrai ridurlo finché vuoi facendogli comunque mantenere una buona forma. Quest'anno mi è capitato un paio di volte di prendere bora intorno ai 30 nodi, sotto costa per cui senza onda particolare, con 2 mani di randa e mezzo o più genoa avvolto facevo una più che dignitosa bolina.
PS: Albert, poi voglio la percentuale...
(08-09-2016 13:57)Marco71 Ha scritto: [ -> ]PS: Albert, poi voglio la percentuale...
Credo che non ci sia una regola generale valida per tutte le barche che ti dica l'esatta quantità di tela che puoi tenere e quanto puoi bolinare con vele ridotte, poichè è ovvio che ogni barca presenta caratteristiche che , vuoi per il progetto ,vuoi per il tipo di vele montate, la caratterizzano nelle varie andature a vela, per cui è solo trovandosi in condizioni di vento e mare un pò fuori dalla norma che si può capire qual'è la giusta velatura da tenere e quanto sia performante la nostra barca.
Molti anni fa' mi son trovato anch'io nelle condizioni di dover utilizzare la tormentina,ed è stata la prima ed anche l'ultima ,per fortuna, volta.Ma a dire al vero me l'ero andata a cercare.
La mia barca di allora era un Morgan 36 One Tonner che avevo trasferito al mare dal lago di Garda dove negli anni precedenti avevo fatto alcune regate.
Avevo deciso di trasferire insieme a tre amici la barca da Jesolo a Corfù con partenza i primi di giugno.
Il terzo giorno di navigazione abbiamo lasciato il porticciolo dell'isola di Selve con
una sciroccata che già in porto era sui 35 nodi di vento. Ci siamo infilati le cerate e forti anche dei nostri 35 anni abbiamo affrontato una navigazione di bolina che nel canale tra l'isola di Ulbo e Isto-Molat offriva comunque dei ridossi dove eventualmente andare a ripararci.La velatura in partenza era di randa con due mani ed un fiocco olimpico tagliato alto che avevo appena avuto nuovo dal velaio.
Una volta entrati nel canale il vento era molto aumentato fino a 55 nodi tanto da richiedere l'utilizzo della tormentina.Per fortuna l'onda non era poi cosi alta,e con quella velatura riuscivamo a fare una bolina larga che comunque ci faceva guadagnare acqua.Il problema era che ad ogni virata la barca indietreggiava in un mare divenuto bianco,di almeno cento metri prima di assestarsi sul nuovo bordo.
Tuttavia, per venire al tema della discussione, randa due mani e tormentina rendevano la navigazione sostenibile e dopo i primi bordi affrontati nel dubbio e tanta paura, la cosa è diventata poi anche divertente.
Comunque,dopo circa sei ore di navigazione eravamo avanzati di sole sette miglia ed a quel punto, trovandoci davanti al passaggio di Zapuntel ci siamo infilati dentro ormeggiandoci al molo a sud dell'ingresso completamente sventati e pronti ad affrontare la sfida serale con la Konoba che prometteva bene.
La morale è che con la tormentina e randa ridotta si può risalire il vento, ma dipende dalla barca ed anche ovviamente da quanta onda trovi.
Anch'io sui 50 nodi sono costretto a prendere una manina, la tormentina la tiro fuori dopo i 70, dopo i 90 sono costretto sd ammainare anche la randa, però dopo un pò ci si annoia.
Ma per favore.
Scusate la mia maleducazione.
Bullo, se riduci così presto non vincerai mai una 500x2!!!
io la tormentina la tiro fuori solo dopo i 100 altrimenti non se ne parla....e che c...o siamo velisti no,mica ci spaventa un venticello da 90...BV