I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Troppa randa e rafficona = straorza ??
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Cose che capitano. Dai fa parte del gioco. Fortunatamente non è successo nulla.
Sicuramente ci sei arrivato con la barca già troppo sbandata per subire altro vento.
La prossima volta passa alla larga dall'imboccatura o chiama qualcuno alla scotta randa pronto a lascare o poggia e raddrizza la barca poco prima di prendere la raffica.
Come hanno già scritto, basta andare a fare una uscita in deriva e ti accorgi che, con un po' di vento fresco, non è il timone che comanda ma sono le vele.
Si impara che è impensabile poggiare senza prima aver lascato la randa. Le barche grandi non trasmettono quella sensibilità che permette di comprendere alcune cose fondamentali.
Da ragazzini, al corso, quelli più vecchi quando ci incrociavano urlavano "cazza e puggia!".
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]-Vedi (come nel tuo caso) increspature che denotano una bella raffica? Puoi fare due cose,

o entri nella raffica con la barca che già la stai portando verso l'orza (il giusto tempismo ti viene dall'esperienza) e sfrutti la raffica orzando e guadagnando acqua senza mollare le vele (sebbene tu debba comunque essere pronto a mollare randa se necessario)

oppure laschi le vele per tempo.

la prima che hai detto. guadagnare mare è sempre vantaggioso. se ricordo bene il canale di Portovenere è come traversare le bocche di Bonifacio: entri di bolina ed esci di poppa

IMHO
(27-09-2016 20:50)mckewoy Ha scritto: [ -> ]
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]-Vedi (come nel tuo caso) increspature che denotano una bella raffica? Puoi fare due cose,

o entri nella raffica con la barca che già la stai portando verso l'orza (il giusto tempismo ti viene dall'esperienza) e sfrutti la raffica orzando e guadagnando acqua senza mollare le vele (sebbene tu debba comunque essere pronto a mollare randa se necessario)

oppure laschi le vele per tempo.

la prima che hai detto. guadagnare mare è sempre vantaggioso. se ricordo bene il canale di Portovenere è come traversare le bocche di Bonifacio: entri di bolina ed esci di poppa

IMHO

abbiamo visto film diversi credo.
(27-09-2016 22:09)ZK Ha scritto: [ -> ]
(27-09-2016 20:50)mckewoy Ha scritto: [ -> ]
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]-Vedi (come nel tuo caso) increspature che denotano una bella raffica? Puoi fare due cose,

o entri nella raffica con la barca che già la stai portando verso l'orza (il giusto tempismo ti viene dall'esperienza) e sfrutti la raffica orzando e guadagnando acqua senza mollare le vele (sebbene tu debba comunque essere pronto a mollare randa se necessario)

oppure laschi le vele per tempo.

la prima che hai detto. guadagnare mare è sempre vantaggioso. se ricordo bene il canale di Portovenere è come traversare le bocche di Bonifacio: entri di bolina ed esci di poppa

IMHO

abbiamo visto film diversi credo.

forse gli amici non capiscono se metti le cose sul personale.

se traversi le bocche quando hai maestro ma anche libeccio andando da Sardegna a Corsica oppure viceversa ti trovi all'interno di un imbuto rovesciato di vento. il vento costretto all'interno delle bocche si allarga impegnando uno spazio maggiore e si dirige a sud, al centro ed a nord.

allora tu arrivi e ti trovi impegnato di bolina, poi hai una porzione di lasco ed un finale di vento al giardinetto.

stessa cosa tra S.pietro e la Palmaria.

la prossima volta guarda i film due volte così forse li capisci


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ovviamente non conosco le Bocche di Bonifacio se non per fama...
Il canale di portovenere è proprio come dici ...
Non vedo l'oradi ripassarci e vedere se ho capito come fare....

Chiedo come segnale ,quando il timone è alla poggia per mantenere la rotta devo scaricare la randa (scarellando , poi lascando , in fine con una o due mani)?? ok
..con la differenza che il canale di Portovenere è largo qualche centinaio di metri.
Il comportamento visto dall'alto può essere uguale alle Bocche, ma quando transiti davanti al canale di Portovenere la differenza di velocità e direzione del vento ti investe in pochi metri, quindi non è proprio un paragone adatto.
E' stato detto tutto.
Anche io ero in mare a tutta tela domenica in mezzo al traffico del trofeo MARIPERMAN e con a bordo la sola zavorra "diversamente marinaia" . Approssimandomi al canale ho semplicemente pensato di dare a lei il timone e mettermi alle vele: è un consiglio che mi sento di dare.
Ricordo una straorza con una barchetta di 7 mt causata dalla randa che dire vecchia e spanciata era farle un complimento....concordo con l imvito a provare sulle derive e comunque fa parte del gioco e delle esperienze.

Colgo l occasione per chiedervi : andatura al lasco con vele regolate correttamente, arriva raffica che fa partire la barca in straorza.... oltre a filare tutta scotta randa cosaltro è corretto fare per tentare di gestire la situazione ?
(28-09-2016 19:05)Tonyst Ha scritto: [ -> ]Colgo l occasione per chiedervi : andatura al lasco con vele regolate correttamente, arriva raffica che fa partire la barca in straorza.... oltre a filare tutta scotta randa cosaltro è corretto fare per tentare di gestire la situazione ?

Anzitutto: se il vento è rafficoso è indispensabile smagrire bene la randa (cazzando la base a ferro e inflettendo l'albero con il paterazzo) e portare all'indietro di almeno una ventina di centimetri il carrello di scotta genova.
Quindi, quando la raffica la si legge sull'acqua PRIMA che arrivi sulle vele, l'ideale è anticiparla andando all'orza di una quindicina di gradi almeno. A quel punto, quando la raffica colpisce le vele si valuta il da farsi, di solito l'ideale è mollare tutto il carrello di randa sottovento (non la scotta) e dovrebbe bastare per accelerare come dei pazzi senza né straorzare né sbandare troppo... Filare di scotta è l'estrema ratio, se necessaria significa che si è sbagliato qualcosa... Smiley2Smiley2Smiley2
(28-09-2016 19:05)Tonyst Ha scritto: [ -> ]... Colgo l occasione per chiedervi : andatura al lasco con vele regolate correttamente, arriva raffica che fa partire la barca in straorza.... oltre a filare tutta scotta randa cosaltro è corretto fare per tentare di gestire la situazione ?

Dipende da barca a barca e da quanta sensibilità hai sul timone.
Premesso che con aria sulla mia tengo lo stick del timone in una mano,la scotta di randa nell' altra e la cimetta del carrello sulle ginocchia ... al lasco la lascio andare sotto raffica, tanto ci mette poco a sventarsi andando all' orza.
Un po' prima di sventare, quando ha acquisito velocità, poggio decisamente e passata la raffica ri-orzo.

Smiley34
col 31.7, prima della modifica al timone in strorza ci si andava pure "senza" randa.
no, non e' quella la soluzione di tutti i mali, la colpa e' prima di tutto del timoniere, poi del cantiere che in qual caso aveva risparmiato e in fine, solo in fine, della randa troppo cazzata.. ma vale solo se puo essere lascata, in poppa quando non c'e' piu scotta da lascare sono altre le manovre che si curano.. tipo il vang, per dirne una quasi sconosciuta ma che conta... ma anche li e' il timoniere che fa la differenza.

@mckewoy, nulla di personale, quando vorrai descriverci come si comporta il vento tra punta san pietro e la punta nord di palmaria.. saro tutto orecchi, immagino che sapresti come risparmiare minuti preziosi in quel tratto (c'e' mezzo miglio?) e saprai di certo pure come gestire le correnti impetuose che attraversano quel tratto di mare, io lo conosco poco, qualche "cetacei" e qualche "ammiraglio francese" e la prima regata di questo forum.. (una vita fa) che usano l' isolotto come boa, non mi posso dire esperto, ci saro passato una decina di volte, forse quindici. il vento si comporta come in tutti gli stretti, converge su un lato e diverge sull' altro. dici che l' effetto di attraversare lo stretto e' lo stesso che attraversare le bocche.. solo che ragioni di situazioni che stanno a 90 gradi l' una dall' altra, forse ho sbagliato a parlare di film.. dovevo chiedere subito che ti eri fumato?
Tonist se sono al lasco e sento che la barca sta per partire in straorza poggio di più fino a sventare il genoa poi piano piano orzo e vedo di rimanere in rotta.
Una situazione del genere succede in regata quando tieni su tutto per far correre la barca al massimo, in passeggiata, crociera, riduci e tieni il fiocco o genoa più cazzato di quello che dovresti in modo che se vai in straorza la randa sbatte e il fiocco ti porta alla puggia.
Quando vai in straorza la barca si ferma e se c'è vento è difficile governare, barca ingavonata ferma, timone non governa, anche in questo caso cazza più che puoi il fiocco che ti porta la prua alla poggia.
La vela è un'opppppinione.
L'avevo scritto, ci vuole il colpo di timone.... altrimenti fai il 180 gradi
@ tatone ....Quindi, quando la raffica la si legge sull'acqua PRIMA che arrivi sulle vele, l'ideale è anticiparla andando all'orza di una quindicina di gradi almeno...

@bullo ....Tonist se sono al lasco e sento che la barca sta per partire in straorza poggio di più fino a sventare il genoa ..

Proprio vero che andare a vela è tutta un'oppppinionee !!!!! Smiley2
Vero Nedo, ma credo si riferissero entrambi alla "modalità crociera", non a quella regata...nella quale comunque io fare come ho scritto....ma in crociera sono più che mai opppinioni.
(29-09-2016 07:23)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Vero Nedo, ma credo si riferissero entrambi alla "modalità crociera", non a quella regata...nella quale comunque io fare come ho scritto....ma in crociera sono più che mai opppinioni.

In crociera o in condizioni di equipaggio familiare non si dovrebbe arrivare alla condizione di straorzare, si riduce prima, molto prima e si naviga felici ... mio parere !! Smiley2
(29-09-2016 07:23)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]Vero Nedo, ma credo si riferissero entrambi alla "modalità crociera", non a quella regata...nella quale comunque io fare come ho scritto....ma in crociera sono più che mai opppinioni.

Qualche dubbio ce l'ho... per quanto mi riguarda, anche in regata ho sempre anticipato le raffiche, sincronizzando timoniere, randista e regolatore del paterazzo sulla raffica chiamata dal prodiere... L'unica differenza in regata è che l'orzata è solo accennata, poi si va di paterazzo (per aprire le vele in alto) e di carrello randa.
La tecnica di Bullo la ricordo sulle barche a chiglia lunga, per le quali soprattutto poggiare non era come dirlo ed era utile farsi aiutare dalle vele. Comunque, per "poggiare" spero che Bullo intendesse semplicemente dire di mettere il timone alla poggia per resistere alla straorza: poggiare effettivamente sotto una raffica potente mi sento di sconsigliarlo a qualsiasi velista anche non solo alle prime armi, potrebbe farsi anche molto male. E questa non è un'oppppinione! Smiley4
Se anticipare significa farsi trovare preparati, ok. Anticipare orzando prima che la raffica arrivi significa far rallentare la barca, a prescindere se lo facciamo un secondo prima o 5. Di bolina stretta credo sia meglio aspettare l'arrivo della raffica pronti a mollare la randa (con le varie tecniche possibili in funzione delle condizioni in cui si sta navigando) ed al contempo pronti a lasciarsi portare all'orza se la barca parte in tal senso invece di contrastare con il timone, la cui cosa non farebbe altro che far sbandare ancora di più la barca e farla andare all'orza (straorza)
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