Domenica con la moglie andiamo a fare un giro , la moglie è zavorra , male rizzata per intenderci ... per qualche motivo è sempre sul lato sbagliato...
Comunque partiamo con il mio Hanse 342 , tutta randa e fiocco autovirante ...
Esco dalle grazie poco vento , faccio un paio di bordi esco dalla diga lentamente 2-3 nodi e mi metto di bolina stretta (in realtà era una bolina se riferita all'apparente) in direzione palmaria , l'anemometro non funziona bene comunque leggevo circa 12 nodi di vento la barca perfettamente equilibrata timone al centro andavo a circa 5 nodi.
mi avvicino al canale di Portovenere e noto l'increspatura sull'acqua presagio di un rinforzo , non reagisco continuo con la mia andatura convinto di essere in tutta sicurezza con quella tranquillità che contraddistingue gli ignoranti....
In realtà la velocità era aumentata a circa 6 nodi e forse la mia non era più una bolina stretta ma un traverso in quanto ricevevo il vento reale ora dal canale di portovenere e le vele sono ancora ben cazzate,in poco mi rendo conto che sto correggendo con il timone sempre più cercando di poggiare , per tenere la rotta , non mi rendo conto che stò per perdere il controllo , un altro attimo la barca si inclina ulteriormente e nonostante la mia azione sul timone che probabilmente in parte era ormai fuori dall'acqua la barca parte in una straoza , rapida ma senza strappi , lineare e mi trovo in un attimo esattamente con la prua a 180° rispetto la mia rotta iniziala, il fiocco autovirante non rimanendo a collo mi aiuta , passato lo shock riduco la randa , prendo due mani e riprendo la mia navigazione ovviamente senza problemi .
Non voglio più trovarmi in quella situazione ditemi tutto quello che devo sapere.... ovviamente sono esperienze....
Dicesi straorza esattamente quello che ti é successo. Se anziché continuare a poggiare inutilmente avessi mollato la scotta randa saresti riuscito ad evitarla. Credo che il 342 non abbia trasto, altrimenti forse sarebbe stato sufficiente scarrellare. Insegna a tua moglie a lascare la randa o esci con una mano di terzaroli quando pensi che fuori possa esserci vento. Per le condizioni che descrivi forse due mani saranno state anche eccessive. Gli Hanse hanno tanta randa ma avendo l'autovirante non sei costretto a ridurre anche il Genoa consentendo boline divertenti anche con i terzaroli presi.
Questo é il parere di un crocierista con una barca simile alla tua, ora arriveranno gli esperti e ti illumineranno! Buon vento
Ne butto lì qualcuna:
con vento forte la randa va appiattita, il carrello va sottovento, e CON QUALSIASI CONDIZIONE DI VENTO la randa non va mai troppo c.azzata, errore molto comune in troppi velisti (magari tu non sei tra quelli).
Poi sul fatto che alcune barche partano in straorza più di altre contano un'enormità di altri fattori, così come sul fatto che in alcune il timone non governi più troppo presto rendendo difficoltosa/impossibile la "ripresa" della barca.
Un consiglio (quasi un ordine
:100
insegna alla tua zavorra a fare qualcosa, un po' alla volta, con molta calma e raccomandandole la prudenza, anche nelle scemenze (manovre delle scotte e drizze, carrello ecc. ecc.).
Avrebbe potuto scarrellare o lascare la randa, se avesse saputo cosa fare.
Da non sottovalutare: solo se impara inizia a divertirsi. Se farà sempre e solo la passeggera, come in un treno, non vedrà l'ora di arrivare alla stazione!!
Io le ho insegnato, si è poi fatta la patente oltre e si diverte ogni volta che esce in barca. Sempre in 2 su un 43' senza randa rollabile e con volanti (non strutturali). Ti assicuro che mi sento sicuro anche perché so che posso contare sul suo aiuto.
(27-09-2016 14:13)davidevet Ha scritto: [ -> ]Dicesi straorza esattamente quello che ti é successo. Se anziché continuare a poggiare inutilmente avessi mollato la scotta randa saresti riuscito ad evitarla. Credo che il 342 non abbia trasto, altrimenti forse sarebbe stato sufficiente scarrellare. Insegna a tua moglie a lascare la randa o esci con una mano di terzaroli quando pensi che fuori possa esserci vento. Per le condizioni che descrivi forse due mani saranno state anche eccessive. Gli Hanse hanno tanta randa ma avendo l'autovirante non sei costretto a ridurre anche il Genoa consentendo boline divertenti anche con i terzaroli presi.
Questo é il parere di un crocierista con una barca simile alla tua, ora arriveranno gli esperti e ti illumineranno! Buon vento
Esatto .... !!!!!
ti sei fatto ingolosire dal log crescente ... capita
Ero anch'io fuori in mare domenica, a Viareggio sul pomeriggio c'erano 10/12 nodi, ma nel canale della Palmaria quando il vento arriva dal quarto quadrante rinforza sempre in quel punto.
Premetto che non sono certo qui per dirti "hai fatto male, dovevi fare, avresti dovuto" ecc.. ecc.... ti dico quello che in genere si fa in caso di straorza e pure come evitarla (o meglio, come faccio io):
-La barca ti parte inspiegabilmente in straorza per via di una raffica improvvisa? Molla randa, subito, ancor prima di subito se puoi, filandone metri, metri veri non qualche decimetro ma senza strattoni. Il fiocco non lo toccare, basta sventare la randa ed essere decisi al timone.
-Vedi (come nel tuo caso) increspature che denotano una bella raffica? Puoi fare due cose, o entri nella raffica con la barca che già la stai portando verso l'orza (il giusto tempismo ti viene dall'esperienza) e sfrutti la raffica orzando e guadagnando acqua senza mollare le vele (sebbene tu debba comunque essere pronto a mollare randa se necessario) oppure laschi le vele per tempo.
Stando a quanto racconti ti trovavi al traverso/bolina barca in reale, procedendo hai cazzato vele fino ad un apparente di bolina, giusto? Va da se che sotto raffica il vento ti si sposti verso poppa, ovvero più vicino al suo reale ..in quanto la velocità della tua barca è costante quando entri nella raffica.
Un consiglio, fatti qualche giro in deriva, aiuta tantissimo a gestire timone e vele al variare del vento, sul Golfo ci sono diversi circoli che affittano derive, ti consiglio davvero di farci qualche giro e provare, queste due manovre di sopra sono una costante che capita ogni 15 secondi in deriva con quel vento e bastano poche uscite per capire il meccanismo che poi sarà portato a bordo di barche più grandi.
se poggi con le vele cazzate ti stravacchi sull'acqua
Con la mia che ha tanta randa quando vedo che col timone non la tengo la lascio andare all'orza fino a far quasi fileggiare le vele, anche se portano, e guadagnar acqua sopravento... l'importante è non far piantar la barca. Se invece decido di far camminare la barca mollo prima un pelo di fiocco e poggiatona e lascata abbondante di scotta randa. La barca si ritrova quasi piatta e vola!!!
Comunque nel tuo caso dovevi ridurre perché domenica nel golfo tirava una bella arietta, a tutta tela in famiglia... era da straorze
(27-09-2016 14:56)torcido Ha scritto: [ -> ]se poggi con le vele cazzate ti stravacchi sull'acqua
O se hai le vele cotte le sbraghi come ha fatto un mio caro amico (che ha infilato una cappella dietro l'altra a dire il vero... ma a cape corse )
Segui quel che dice France.
L'arte di gestire le raffiche si impara solo prendendole.
Un buon marinaio legge la superficie, intuisce cosa può arrivare da una
costa alta e si premunisce.
Hai un bel trasto, usalo, che con 12/15 nodi i terzaroli non servono se non
ad alleggerire le preoccupazioni.
Le straorze capitano ai migliori, basta una distrazione, l'importante
è non comunicare allarme a chi ci accompagna, (che deve stare in
posizione sicura!) altrimenti lo sbarco è fatale.
Prediche a parte, la straorza viene dal "combinato disposto" di
spinta velica, sbandamento scafo ed emersione del timone:
quando si arriva a 30° e più la pala non lavora a poggia ma
anzi, accentua il sollevarsi della poppa. Quindi: prevenire!
BV!
Giusto oudeis. Con barca molto sbandata il timone lavora quasi come un flap facendo alzare la poppa ed immergere la prua e quando questa sarà stufa di immergersi uscirà con prepotenza, il timone non ne potrà più nulla e la straorze è servita.
La più singolare che mi è capitata, che avrei potuto tranquillamente controllare, è quando mi si è rotto lo stick mannaggia! !! Ed avevo mio nipote di 4 anni in braccio a mia sorella. Ametto di aver preso un po' paura, infatti prima di buttarmi sul timone mi son buttato addosso a mio nipote.
Tutto bene comunque. ... ci torna ancora volentieri; )
una considerazione semplice, così semplice che è difficile da pensare :-D
se hai fatto un semi giro a 180 gradi, probabilmente stavi andando al lasco con le vele regolate per la bolina, motivo per cui non camminavi nemmeno tanto. Con 12 nodi una barca di 10 metri dovrebbe bolinare a 6 nodi con quel vento e no a 5, mentre al lasco, soprattutto se è come dici che ha rinforzato, dovresti farne almeno 7. Facendo sempre 1 nodo in meno, significa che di bolina avevi le vele mal regolate e al lasco idem, magari troppo cazzate. E così hai fatto il testa cosa.
Se no fossi stato al lasco non avresti fatto un 180° ma al massimo un 90°
Ricordi il fiocco autovirante quand'è che è passato sulle altre mura? Se le cose sono andate così come le hai descritte, il fiocco avrebbe dovuto virare in prossimità del 180 o anche mai perchè nel frattempo, dando controtimone, la barca sei riuscito a fermarla prima che virasse. Se invece hai virato, scommetto che la virata c'è stata alla fine, C.V.D.
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]Ero anch'io fuori in mare domenica, a Viareggio sul pomeriggio c'erano 10/12 nodi, ma nel canale della Palmaria quando il vento arriva dal quarto quadrante rinforza sempre in quel punto.
Premetto che non sono certo qui per dirti "hai fatto male, dovevi fare, avresti dovuto" ecc.. ecc.... ti dico quello che in genere si fa in caso di straorza e pure come evitarla (o meglio, come faccio io):
-La barca ti parte inspiegabilmente in straorza per via di una raffica improvvisa? Molla randa, subito, ancor prima di subito se puoi, filandone metri, metri veri non qualche decimetro ma senza strattoni. Il fiocco non lo toccare, basta sventare la randa ed essere decisi al timone.
-Vedi (come nel tuo caso) increspature che denotano una bella raffica? Puoi fare due cose, o entri nella raffica con la barca che già la stai portando verso l'orza (il giusto tempismo ti viene dall'esperienza) e sfrutti la raffica orzando e guadagnando acqua senza mollare le vele (sebbene tu debba comunque essere pronto a mollare randa se necessario) oppure laschi le vele per tempo.
Stando a quanto racconti ti trovavi al traverso/bolina barca in reale, procedendo hai cazzato vele fino ad un apparente di bolina, giusto? Va da se che sotto raffica il vento ti si sposti verso poppa, ovvero più vicino al suo reale ..in quanto la velocità della tua barca è costante quando entri nella raffica.
Un consiglio, fatti qualche giro in deriva, aiuta tantissimo a gestire timone e vele al variare del vento, sul Golfo ci sono diversi circoli che affittano derive, ti consiglio davvero di farci qualche giro e provare, queste due manovre di sopra sono una costante che capita ogni 15 secondi in deriva con quel vento e bastano poche uscite per capire il meccanismo che poi sarà portato a bordo di barche più grandi.
Mi permetto di aggiungere ...
se ti ritrovi col timone costantemente scontrato per contrastare la tendenza all'orza, corri il rischio di far stallare la pala timone anzitempo, si recupera portanza e si mantiene la rotta al meglio con manovre decise piuttosto che mantenere a lungo la poggia sotto raffica, nel momento che la senti o la vedi arrivare la sfrutti per risalire e la subisci di meno ....in tutto questo il timone a barra la fa da padrone !
Non so se mi sono capito
Vero nedo quel che dici ...ma solo se fosse stato di bolina. Aggiungo anche io un paio di ulteriori considerazioni:
1. di bolina contrastare la straorza con il timone ha il solo effetto di far sbandare ancora di più la barca e farla partire prima in straorza, per cui meglio accompagnarla all'orza in modo da risalire meglio il vento e far raddrizzare al barca.
2. alle andature più larghe, è fondamentale e risolutivo dare un colpo ampio e deciso di timone (e come dice nedo, in questo aiuta tanto il timone a barra), perchè sposta la poppa rapidamente senza far sbandare la barca (che è la causa principale della straorza).
" Orza quando vuoi , poggia quando puoi "
Scetti la prima cosa da fare è imparare da dove viene il vento, tu non lo sai, dici: forse ero al traverso, ciò dimostra che sei alle prime armi.
Una barca di bolina o bolina larga sbanda molto perchè ha le vele bordate, ma se io poggio di molto e mi metto al lasco stretto le vele vanno in stallo e la barca si radrizza, la prima cosa che spiegavo per far capire che ci dev'essere sempre un scorrimento laminare perchè si sviluppi la massima forza areodinamica.
Un po' OT rispetto alla domande iniziali, ma da quando ho fatto un paio di ore a bordo di un Class
40 sotto code 5 ( se non ricordo male) ad andature strette con 10 15 nodi di vento, con lo stick affidato ai vari ospiti a bordo senza problemi dato che si andava su un binario, sto pensando che sulle barche moderne la doppia pala è una grande pensata..... Chissà come mai quasi tutti sulla poppona mettono le due ruote ma pochi le due pale....
(27-09-2016 14:13)davidevet Ha scritto: [ -> ]Credo che il 342 non abbia trasto, altrimenti forse sarebbe stato sufficiente scarrellare. Insegna a tua moglie a lascare la randa o esci con una mano di terzaroli quando pensi che fuori possa esserci vento.
Ho il trasto ma è sulla tuga e la scotta della randa è troppo lontana dal timone , credo che sarebbe utile fare qualche rinvio e portarla vigino se possibile...oppure insegnare alla moglie....
(27-09-2016 14:15)BeppeZ Ha scritto: [ -> ]Ne butto lì qualcuna:
con vento forte la randa va appiattita, il carrello va sottovento, e CON QUALSIASI CONDIZIONE DI VENTO la randa non va mai troppo c.azzata, errore molto comune in troppi velisti (magari tu non sei tra quelli).
Poi sul fatto che alcune barche partano in straorza più di altre contano un'enormità di altri fattori, così come sul fatto che in alcune il timone non governi più troppo presto rendendo difficoltosa/impossibile la "ripresa" della barca.
Un consiglio (quasi un ordine :100 insegna alla tua zavorra a fare qualcosa, un po' alla volta, con molta calma e raccomandandole la prudenza, anche nelle scemenze (manovre delle scotte e drizze, carrello ecc. ecc.).
Avrebbe potuto scarrellare o lascare la randa, se avesse saputo cosa fare.
Da non sottovalutare: solo se impara inizia a divertirsi. Se farà sempre e solo la passeggera, come in un treno, non vedrà l'ora di arrivare alla stazione!!
Io le ho insegnato, si è poi fatta la patente oltre e si diverte ogni volta che esce in barca. Sempre in 2 su un 43' senza randa rollabile e con volanti (non strutturali). Ti assicuro che mi sento sicuro anche perché so che posso contare sul suo aiuto.
hai centrato il problema cognugale....
(27-09-2016 14:25)France WLF Sailing Team Ha scritto: [ -> ]Ero anch'io fuori in mare domenica, a Viareggio sul pomeriggio c'erano 10/12 nodi, ma nel canale della Palmaria quando il vento arriva dal quarto quadrante rinforza sempre in quel punto.
Premetto che non sono certo qui per dirti "hai fatto male, dovevi fare, avresti dovuto" ecc.. ecc.... ti dico quello che in genere si fa in caso di straorza e pure come evitarla (o meglio, come faccio io):
Io non mi nascondo dietro un dito ... so bene di aver sbagliato molto , tranquillo è proprio evidenziando gli errori che posso cercare di correggerli
(27-09-2016 15:28)Edolo Ha scritto: [ -> ]Comunque nel tuo caso dovevi ridurre perché domenica nel golfo tirava una bella arietta, a tutta tela in famiglia... era da straorze
si lo credo anche io
(27-09-2016 15:49)TestaCuore Ha scritto: [ -> ]una considerazione semplice, così semplice che è difficile da pensare :-D
se hai fatto un semi giro a 180 gradi, probabilmente stavi andando al lasco con le vele regolate per la bolina, motivo per cui non camminavi nemmeno tanto. Con 12 nodi una barca di 10 metri dovrebbe bolinare a 6 nodi con quel vento e no a 5, mentre al lasco, soprattutto se è come dici che ha rinforzato, dovresti farne almeno 7. Facendo sempre 1 nodo in meno, significa che di bolina avevi le vele mal regolate e al lasco idem, magari troppo cazzate. E così hai fatto il testa cosa.
Se no fossi stato al lasco non avresti fatto un 180° ma al massimo un 90°
Ricordi il fiocco autovirante quand'è che è passato sulle altre mura? Se le cose sono andate così come le hai descritte, il fiocco avrebbe dovuto virare in prossimità del 180 o anche mai perchè nel frattempo, dando controtimone, la barca sei riuscito a fermarla prima che virasse. Se invece hai virato, scommetto che la virata c'è stata alla fine, C.V.D.
Proprio così , uscendo dalla diga ricevevo il vento che venedo dal canale di Portovenere si allagrava facendo una rotazione di circa 90° e calando molto di intensità , quindi procedevo a vele cazzate e di bolina , via via che mi avvicinavo al centro del canale il vento era sempre meno ruotato verso la mia prua di 90 fino ad averlo al traverso a metà esatta del canale , e sono arrivato in queste condizioni con le vele cazzate.
Non vorrei dire sciocchezze ma direi che il fiocco è passato sulle altre mura dopo la rotazione di 90° e la randa ha cambiato mura solo a quel punto facendomi finire la rotazione...
(27-09-2016 18:21)bullo Ha scritto: [ -> ]Scetti la prima cosa da fare è imparare da dove viene il vento, tu non lo sai, dici: forse ero al traverso, ciò dimostra che sei alle prime armi.
Una barca di bolina o bolina larga sbanda molto perchè ha le vele bordate, ma se io poggio di molto e mi metto al lasco stretto le vele vanno in stallo e la barca si radrizza, la prima cosa che spiegavo per far capire che ci dev'essere sempre un scorrimento laminare perchè si sviluppi la massima forza areodinamica.
Si Bullo , ora mi sembra talmente ovvio , il vento come ho detto prima lo sapevo da dove veniva era talmente visibile che non si poteva sbagliare , ma io non ho capito che era fondamentale lascare le vele per regolarsi sul traverso , nella mia mente inesperta , procedere con le vele cazzate mi avrebbe solo rallentato , in realtà grazie alle vostre imbeccate capisco che questo è stato l'inizio del problema , poi via via che mi avvicinavo al centro del canale qundi al traverso non ho capito che stavo compensando con il timone la tendenza orziera che era causata dalle vele bordate , vedendo la barca molto sbandata per raddrizzarla ho pensato (male) di poggiare completando il disastro, era impossibile poggiare , dovevo portare il timone piano piano all'orza quindi mettermi di bolina a quel punto scampato il pericolo lascare le vele e iniziare a pogiare per riportarmi al traverso ... corretto???
Distinguere anche tra vento apparente e reale. A 90 gradi ti riferivi all'apparente? Mi sa di si e , quindi, il reale era a 130 occhio e croce.
Poggiare è impossibile soltanto se pensi di farlo senza mollare la randa, altrimenti non sarebbe possibile nemmeno strambare
(27-09-2016 13:59)Scetti Ha scritto: [ -> ]passato lo shock riduco la randa , prendo due mani e riprendo la mia navigazione ovviamente senza problemi .
Non voglio più trovarmi in quella situazione ditemi tutto quello che devo sapere.... ovviamente sono esperienze....
Una straorza non ha mai ucciso nessuno, però di solito qualcosa insegna.