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Versione completa: filetti di lana
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I filetti di lana sui miei fiocchi distano dall'inferitura 20/30 cm. circa. In vari testi ho letto che è la distanza standard.
Dalla mia posizione di timoniere ne vedo uno solo (il più basso), se mi metto in posizione acrobatica due. Pensavo di avvicinarli all'inferitura, diciamo a 10/15 cm, però ho pensato che così avrei avuto un filetto parecchio più sensibile. Teoricamente la cosa mi stimola ma prima di smontare e brigare chiedo a chi ne sa se questo filetto sia solo più sensibile o anche meno indicativo per motivi che mi possono sfuggire.
(04-02-2017 13:30)ulpiano Ha scritto: [ -> ]ma prima di smontare e brigare
NOn so risponderti tecnicamente,
e proprio per questo, mi verrebbe da suggerire,

prima di togliere quelli attuali,
farei una aggiunta di ulteriori nuovi nella nuova posizione.

Così per un certo periodo almeno puoi valutare le differenze...

--
jm2c
avvolgifiocco, tuff luff o garrocci?
La massima forza aerodinamica si ha quando si forma sull'inferitura una bolla di instabilità, di filetti ci vorrebbero almeno tre sulla stessa linea uno vicino all'entrata gli altri più distanti, 5 cm. ; 15 cm. ; 25 cm.;
Il primo rifiuta sottovento, gli altri due no.-
vedi la discussione
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...251&page=2
in particolare al messaggio nr 20 di Albert
Yuppy!!! e' il mio campo! fluidodinamica. Do una descrizione del fenomeno: un profilo alare, presenta al bordo d'ingresso un moto laminare. Dopo una certa distanza il moto passa a turbolento (in soldoni: ci sono dei nuclei di fluido che tornano indietro.... in apparenza controcorrente). La vela di prua è colpita dall'aria per prima, i filetti seguono i moti che il profilo alare determina. Questo profilo e' la conseguenza dell'assetto dato al fiocco e soprattutto dell'angolo di incidenza. Conseguenza ne e' che al variare dell'angolo, il flusso perturbato (distacco) avviene piu' o meno vicino al bordo d'ingresso. La distanza standard in effetti deriva da Re (numero di Reynolds)... boh ... fermiamoci qui, e accenno solo l' ulteriore condizione che le velocita' dell'aria non sono uguali in basso e in alto (gradiente della velocità del vento rispetto l'altezza.. che per def e' un aspetto dello "strato limite" del suolo-mare) ... per cui una buona regolazione della vela deve realizzare la maggior zona di flusso laminare sulla vela, sia in basso che in alto, e rispettivamente non far scorrere l'aria verso l'alto (cioe' uscire senza aver lavorato a produrre spinta)... Uhm, spero di non aver spampanato troppo! BV
(04-02-2017 17:48)zankipal Ha scritto: [ -> ]avvolgifiocco, tuff luff o garrocci?

Tuff luff

Interessante l'intervento di Albert segnalato.
@Refosco ... ti capisco cioè non ho capito nulla, e anche ho studiato ( si fa per dire ) la teoria di Gentry
http://www.gentrysailing.com/theory.html
Scarica l'articolo "Cheking trim on the wind"

Però mi fido di Bullo per atto di fede, quello (credo) vede il vento come lo vede un gabbiano.
(04-02-2017 18:18)bullo Ha scritto: [ -> ]La massima forza aerodinamica si ha quando si forma sull'inferitura una bolla di instabilità, di filetti ci vorrebbero almeno tre sulla stessa linea uno vicino all'entrata gli altri più distanti, 5 cm. ; 15 cm. ; 25 cm.;
Il primo rifiuta sottovento, gli altri due no.-

Questa è una situazione che ho visto in diverse barche da regata.
Per cui per quanto attiene quelli sottovento rifiuterebbe il primo gli altri ok?
Se mi servisse un fiocco potente e quindi un po' più grasso, anche qui nulla falsato o inutilmente turbolento?
Noto che non hai scritto "i filetti sono un'oppinione" ergo, stavolta, siamo nel campo dei dogmi 79
Rubando dall'altro 3d è interessante il suggerimento di metterli dello stesso colore neri o cmq scuri.
Quello sottovento si vedrà un pochino meglio in condizioni critiche di luce rispetto al rosso e verde.
(04-02-2017 20:33)Marco Polo Ha scritto: [ -> ]Rubando dall'altro 3d è interessante il suggerimento di metterli dello stesso colore neri o cmq scuri.
Quello sottovento si vedrà un pochino meglio in condizioni critiche di luce rispetto al rosso e verde.

Altro tasto dolente, come sai...
L'oblò! È tanto che parlo con Francesco, sempre sconsigliato.
(04-02-2017 19:49)refosco Ha scritto: [ -> ]Yuppy!!! e' il mio campo! fluidodinamica. Do una descrizione del fenomeno: un profilo alare, presenta al bordo d'ingresso un moto laminare. Dopo una certa distanza il moto passa a turbolento (in soldoni: ci sono dei nuclei di fluido che tornano indietro.... in apparenza controcorrente). La vela di prua è colpita dall'aria per prima, i filetti seguono i moti che il profilo alare determina. Questo profilo e' la conseguenza dell'assetto dato al fiocco e soprattutto dell'angolo di incidenza. Conseguenza ne e' che al variare dell'angolo, il flusso perturbato (distacco) avviene piu' o meno vicino al bordo d'ingresso. La distanza standard in effetti deriva da Re (numero di Reynolds)... boh ... fermiamoci qui, e accenno solo l' ulteriore condizione che le velocita' dell'aria non sono uguali in basso e in alto (gradiente della velocità del vento rispetto l'altezza.. che per def e' un aspetto dello "strato limite" del suolo-mare) ... per cui una buona regolazione della vela deve realizzare la maggior zona di flusso laminare sulla vela, sia in basso che in alto, e rispettivamente non far scorrere l'aria verso l'alto (cioe' uscire senza aver lavorato a produrre spinta)... Uhm, spero di non aver spampanato troppo! BV

Smiley59
(04-02-2017 19:49)refosco Ha scritto: [ -> ]Yuppy!!! e' il mio campo! fluidodinamica. Do una descrizione del fenomeno: un profilo alare, presenta al bordo d'ingresso un moto laminare. Dopo una certa distanza il moto passa a turbolento (in soldoni: ci sono dei nuclei di fluido che tornano indietro.... in apparenza controcorrente). La vela di prua è colpita dall'aria per prima, i filetti seguono i moti che il profilo alare determina. Questo profilo e' la conseguenza dell'assetto dato al fiocco e soprattutto dell'angolo di incidenza. Conseguenza ne e' che al variare dell'angolo, il flusso perturbato (distacco) avviene piu' o meno vicino al bordo d'ingresso. La distanza standard in effetti deriva da Re (numero di Reynolds)... boh ... fermiamoci qui, e accenno solo l' ulteriore condizione che le velocita' dell'aria non sono uguali in basso e in alto (gradiente della velocità del vento rispetto l'altezza.. che per def e' un aspetto dello "strato limite" del suolo-mare) ... per cui una buona regolazione della vela deve realizzare la maggior zona di flusso laminare sulla vela, sia in basso che in alto, e rispettivamente non far scorrere l'aria verso l'alto (cioe' uscire senza aver lavorato a produrre spinta)... Uhm, spero di non aver spampanato troppo! BV
E fin qui ci siamo....
(04-02-2017 23:58)Ulisse 47 Ha scritto: [ -> ]
(04-02-2017 19:49)refosco Ha scritto: [ -> ]Yuppy!!! e' il mio campo! fluidodinamica. Do una descrizione del fenomeno: un profilo alare, presenta al bordo d'ingresso un moto laminare. Dopo una certa distanza il moto passa a turbolento (in soldoni: ci sono dei nuclei di fluido che tornano indietro.... in apparenza controcorrente). La vela di prua è colpita dall'aria per prima, i filetti seguono i moti che il profilo alare determina. Questo profilo e' la conseguenza dell'assetto dato al fiocco e soprattutto dell'angolo di incidenza. Conseguenza ne e' che al variare dell'angolo, il flusso perturbato (distacco) avviene piu' o meno vicino al bordo d'ingresso. La distanza standard in effetti deriva da Re (numero di Reynolds)... boh ... fermiamoci qui, e accenno solo l' ulteriore condizione che le velocita' dell'aria non sono uguali in basso e in alto (gradiente della velocità del vento rispetto l'altezza.. che per def e' un aspetto dello "strato limite" del suolo-mare) ... per cui una buona regolazione della vela deve realizzare la maggior zona di flusso laminare sulla vela, sia in basso che in alto, e rispettivamente non far scorrere l'aria verso l'alto (cioe' uscire senza aver lavorato a produrre spinta)... Uhm, spero di non aver spampanato troppo! BV
E fin qui ci siamo....
se la vuoi passare.. io non mi trovo tanto con la parola "colpita" pare che gli ha sparato.
banale: se il tailer fa il suo, i filetti si muovono insieme, quindi il timoniere può guardare solo quelli bassi.
Quando c'è aria su barche non grandi avere un trailer sottovento ti toglie in decimi piu' di quanto guadagni con la regolazione continua.
Per mi esperienza (pertanto no maxi) dopo una virata in bolina generalmente il trailer rimane sotto fino a quando la barca ha raggiunto la sua piena velocità e poi fai una regolazione finale è vieni su.
Fino a quando non cambiano sostanzialmente le condizioni poi se la vede solo il timoniere con i filetti centrali.
Io la so così.
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