13-02-2017, 16:25
Utilizzo da tre anni un PC HP (Compaq) Elitebook 6910p in barca con OpenCPN.
Le possibilità in barca direi che sono solo 4:
1) usare il PC a batteria, con enormi limiti di autonomia
2) mettere un inverter e collegare il PC alla 220V tramite il suo alimentatore, con inutile consumo di energia
3) alimentare il PC a 12V, se funziona
4) alimentare il PC a 19V con un trasformatore DC-DC
L'alimentatore originale eroga 4,7A massimi con una tensione nominale di 19V. Lo spinotto di collegamento coassiale ha tre poli: all' esterno la massa che corrisponde al filo nero, sul centrale bianco +19V (in realtà qualcosa di più, circa 19,5V) e sul pin più interno che corrisponde al blu qualcosa in meno (circa 18,5V). Il sistema utilizzato si chiama “smart pin” e dovrebbe servire a "far capire" al PC il tipo di alimentatore collegato, in particolare la potenza massima erogata.
La notizia positiva è che funziona anche alimentato direttamente collegato alla batteria, del resto la batteria Li-ion ha una tensione nominale di 10,8V, ovviamente dando tensione sia sul positivo che sul pin centrale. L'aspetto negativo è che il PC sente un problema di alimentazione e si avvia piuttosto lentamente, lampeggiano i led di tastiera e blocco numerico, emette un paio di beep e dopo un po' parte in modalità limitata, cioè decisamente più lento del normale. Resta usabile ma l'apertura di OpenCPN, il ridimensionamento delle mappe ad esempio e qualsiasi altra operazione è più lenta.
Il sistema utilizzato e Linux (Gentoo) con un destop manager lite (FVWM).
Deciso a risolvere il problema ho installato un modulo DC-DC step-up da pochi euro (che in uscita ha 19V stabilizzati) preso su ebay e… nessun miglioramento: parte sempre in modalità limitata. Dopo lunghe ricerche in Internet, prima di rassegnarmi e tornare alla 12V, ho fatto un ulteriore tentativo.
Resistenza da 390 kOhm, costo pochi centesimi, da 1/4 di watt, tra il positivo e il pin centrale, tensione misurata 13,5V e… funziona perfettamente! Ora le performance sono le stesse che con il collegamento domestico alla 220V.
Non posso assicurare che la soluzione valga per tutti i PC con alimentazione a tre poli, ma credo che almeno per gli HP (Compaq) di qualche anno fa non ci siano problemi.
Sperando che la cosa sia utile anche ad altri auguro a tutti buon vento.
Giorgio
Le possibilità in barca direi che sono solo 4:
1) usare il PC a batteria, con enormi limiti di autonomia
2) mettere un inverter e collegare il PC alla 220V tramite il suo alimentatore, con inutile consumo di energia
3) alimentare il PC a 12V, se funziona
4) alimentare il PC a 19V con un trasformatore DC-DC
L'alimentatore originale eroga 4,7A massimi con una tensione nominale di 19V. Lo spinotto di collegamento coassiale ha tre poli: all' esterno la massa che corrisponde al filo nero, sul centrale bianco +19V (in realtà qualcosa di più, circa 19,5V) e sul pin più interno che corrisponde al blu qualcosa in meno (circa 18,5V). Il sistema utilizzato si chiama “smart pin” e dovrebbe servire a "far capire" al PC il tipo di alimentatore collegato, in particolare la potenza massima erogata.
La notizia positiva è che funziona anche alimentato direttamente collegato alla batteria, del resto la batteria Li-ion ha una tensione nominale di 10,8V, ovviamente dando tensione sia sul positivo che sul pin centrale. L'aspetto negativo è che il PC sente un problema di alimentazione e si avvia piuttosto lentamente, lampeggiano i led di tastiera e blocco numerico, emette un paio di beep e dopo un po' parte in modalità limitata, cioè decisamente più lento del normale. Resta usabile ma l'apertura di OpenCPN, il ridimensionamento delle mappe ad esempio e qualsiasi altra operazione è più lenta.
Il sistema utilizzato e Linux (Gentoo) con un destop manager lite (FVWM).
Deciso a risolvere il problema ho installato un modulo DC-DC step-up da pochi euro (che in uscita ha 19V stabilizzati) preso su ebay e… nessun miglioramento: parte sempre in modalità limitata. Dopo lunghe ricerche in Internet, prima di rassegnarmi e tornare alla 12V, ho fatto un ulteriore tentativo.
Resistenza da 390 kOhm, costo pochi centesimi, da 1/4 di watt, tra il positivo e il pin centrale, tensione misurata 13,5V e… funziona perfettamente! Ora le performance sono le stesse che con il collegamento domestico alla 220V.
Non posso assicurare che la soluzione valga per tutti i PC con alimentazione a tre poli, ma credo che almeno per gli HP (Compaq) di qualche anno fa non ci siano problemi.
Sperando che la cosa sia utile anche ad altri auguro a tutti buon vento.
Giorgio