(14-02-2017 19:20)Chiodoni Ha scritto: [ -> ]Scusate ma in genere con il genny strambate esterni od interni ?
io direi che dipende molto dall' intensita del vento.
la stramba interna e' piu veloce con poco vento, ma ci vuole un bel bompresso, col ventone io la farei sempre esterna, il rischio e' sempre lo stesso, che la vela ti entri nel triangolo di prua, se succede so moccoli.
Stramba interna: pronti via parti dal lasco si lasca fino a bugna altezza strallo CONTINUANDO ad andare dritti. A quel punto poggi e recuperi dall'altro lato praticamente con la prua " infili" il genny.
Scorte esterne poggi e laschi progressivamente per poi ricazzare dall'altro lato.
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Rotta a S, Vento da N corrente da S, diciamo 2/3 nodi.
Fare i bordi con il Genn e' psicologicamente demoralizzante...
(15-02-2017 02:51)crafter Ha scritto: [ -> ]Rotta a S, Vento da N corrente da S, diciamo 2/3 nodi.
Fare i bordi con il Genn e' psicologicamente demoralizzante...
magari il venerdì 17 dell'anno bisestile....
Crafter corrente e vento nello stesso senso, senti un vento di superficie, o come volete chiamarlo, minore di 2/3 nodi, ma quant'è il reale?
Se orzi hai una velocità nave, velocità propulsiva come la chiamate, superiore di 2 nodi, più corri e più l'apparente ti viene in prua.
Perchè ti demoralizzi? Più la barca corre e più il genn. diventa efficace.
Ho detto Vento da N corrente da S. Intendevo vento e corrente inversi.
Avrei dovuto dire Vento da N e corrente a N, stando alla regola: "Il vento viene la corrente va'."
Mi demoralizza prendere un angolo maggiore con la corrente contro. Per quanto riguarda la matematica ed i compensi dei rating anche in questa situazione non lo so'.
Dipende dal vento e dalla barca
Qualcuno spiega a un ignorante che so sti 76cm??
Il lasco che dai alla mura del genny sperando che ti faccia poggiare 5 gradi
(21-02-2017 18:15)masa66 Ha scritto: [ -> ]Qualcuno spiega a un ignorante che so sti 76cm??
e' un limite di stazza.
quanto puoi dare di mura ad una vela di prua non inferita.
il numerello lo ricordo molto bene.. 76,2 cm. peccato che non ricordi ne per quale sistema valesse (immagino ims ma proprio detta a caso) ne in quale occasione mi ci so trovato a sforarlo.. se l' ho sforato.
la senilita non la ferma nessuno.
Navigare con la tack lasca non è molto facile e spesso si rischia di fare più danni che altro specie se vai in controfase. La vela è molto più instabile e la sinergia tra timoniere e tailer può fare la differenza
(21-02-2017 21:37)easy221 Ha scritto: [ -> ]Navigare con la tack lasca non è molto facile e spesso si rischia di fare più danni che altro specie se vai in controfase. La vela è molto più instabile e la sinergia tra timoniere e tailer può fare la differenza
esatto.
tipicamente si può azzardare a lascare copiosamente con acqua piatta e aria stabile. Sempre gradualmente pronti a ricazzare la tack, riorzare per creare l'apparente e poi ricominciare.
Con aria instabile e onda era più difficile.
Domenica, acqua piatta e 10 nodi di aria, abbiamo lascato molto copiosamente quando c'era da scendere
scusatemi ma "la tack lasca" oppure "cazzare la tack"... non si può davvero sentire
anche "cazzare/lascare la mura" mi suona male in effetti, forse la mura si alza o si abbassa, comunque scritto in inglese é troooppo il massimo del peggio
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Preferisci ease the tack? ;-)
Albert si pronunciò così a riguardo :
Non esiste una risposta 'universale' valida per qualsiasi barca e qualsiasi gennaker.
La risposta di ITA 101 è valida (ci mancherebbe Wink) per multiscafi e barche plananti e gennaker 'da stretto'...
Ma il mondo della nautica è vario e lo 'spi asimmetrico' è stato adottato anche da barche dislocanti e lente, che navigano in poppa con vento apparente ben oltre i 90/100 gradi dei multiscafi.
Chiariamo il concetto di come la curvatura (camber) verticale sia connessa con quella orizzontale: se si stende la vela da una parte, tirando drizza e mura, aumenterà necessariamente la curva nel senso ortogonale, ovvero dei profili orizzontali.
Provate con una mezza palla, se la stirate in un verso, i lembi si avvicinano, e questo succede anche con il gennaker, se è stato progettato 'corto': ma se la curva orizzontale è troppo pronunciata, l'orecchia sarà molto grande e violenta....dunque si deve trovare il giusto compromesso.....se non l'ha trovato il velaio.
Se l'andatura è stretta e laschiamo la mura, tutti i profili ruoteranno insieme con la base e con la risultante aerodinamica che si orienterà più a poppa di quando la mura sta sulla mezzeria: dunque più scarroccio e più sbandamento e meno avanzamento (anche se la sensazione è di grande potenza). Ovviamente ciò non accade se lasciamo la mura sulla mezzeria e laschiamo la drizza.
Le cose cambiano nelle andature larghe: quando vediamo che il moschettone od il penzolo della mura sono in verticale e non più angolate verso sottovento, possiamo recuperare la drizza, se l'avevamo lascata, e lascare scotta e q.b. la mura per consentire al gennaker (grazie al suo profilo asimmetrico) di volare con la ghinda sopravvento aumentando la sua esposizione. Ovviamente questa è una manovra che si fa solo con vento sulle barche pesanti e dislocanti che orzando non accelererebbero che di qualche decimo di nodo e dunque non guadagnerebbero nulla in vmg. (E' per questo che ITA101 che per sua fortuna, e bravura, naviga su roba che corre forte, non la prende nemmeno in considerazione).
Ciao
Sicuramente meglio la tack cazzata in strambata.
Lascarla solo se il gennaker va sopra vento e si sporge oltre lo strallo, ma se la vela fa questo da sola perché ben progettata a misura ritengo sia poco utile.
(22-02-2017 00:00)marcofailla Ha scritto: [ -> ]scusatemi ma "la tack lasca" oppure "cazzare la tack"... non si può davvero sentire
anche "cazzare/lascare la mura" mi suona male in effetti, forse la mura si alza o si abbassa, comunque scritto in inglese é troooppo il massimo del peggio
Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
Personalmente identifico la " mura " facente parte della vela
La tack come la manovra.
Qua ci vuole bullo per la nomenclatura !
Mollare la mura del gennaker è come mollare il braccio di uno spi senza mollare il caricabasso....la vela diventa instabile e va dove vuole lei, diventa instabile e anche la proiezione della sup. velica esposta si riduce, non vedo quali possano essere i vantaggi
tra le righe del commento di albert ci stanno le motivazioni piu rilevanti.
i genny non sono tutti uguali e poi, non a caso ho scritto "e le barche che li usano" il tipo di barca conta molto, specie nel merito della regolazione della mura.
alzarla vuol dire:
avere una vela piu piatta e relativa maggiore esposizione
spostare il centro velico in avanti e se ben poggiati pure sopravento.
diminuire il carico che fa appruare la barca
il gioco e' per certi versi piu critico, puo diventare piu difficile alla scotta e pure peggiorare le prestazioni assolute ma a volte le scelte tattiche e strategiche contano piu del decimo di nodo.
la cultura della regolazione passa necessariamente dalla voglia di provare, se un tailer monta in barca gia con la paura di perderla o di andare in controfase col timoniere e' meglio stracazzare tutto?
la mura e' una possibile regolazione, ignorarla e' come ignorare la regolazione dell' altezza della varea del tangone sotto spi. (si, lo so che usa anche questo)
Secondo me é una cosa che si é diffusa a causa dei gennaker da puffo che "meglio piccolo che lo gestisco facile" e dei corredi striminziti dei crocieristi in cui ad un (forse) A1.5 magari con calza si vuole far fare il lavoro di A1-A2 e A4.
Prendete un A2 vero, con una caduta prodiera talmente lunga che quando si sgonfia sfiora l'acqua, poi ditemi se vi verrebbe mai in mente di mollare di 1cm mura o drizza.