Nel messaggio precedente ho scritto che la fessura è nella zona più larga: no, non è così.
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Si vede la fessura che è appena più a sinistra della terza paratia di cui si vede il segno della saldatura che sale obliqua.
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e qui si vede che poco più a sinistra del segno della saldatura c'è il quarto tirante.
Grazie ancora ciao.
Non intervengo solo perché penso che se avessi saputo che prendevi quella decisione così integrale ,avrei potuto “ modestamente consigliarti una soluzione risolutiva o comunque molto più ortodossa e cioè pinna in piombo antimonio fusa direttamente su gabbia interna in acciaio inox con piastra di accoppiamento in alluminio a grosso spessore .
Sulla mia dopo quasi trent’anni sembra appena fusa !
In questo caso è evidente che la fusione in quello scatolato con un materiale che ha percentuali di ritiro termico così differenti da creare quelle inevitabili cricche ,potrebbe perfino portare a inizi di rotture ben più gravi una volta soggetta alle sollecitazioni prodotte dal mare .
Molte casse di deriva in alluminio per evitare quel tipo di problema venivano riempite con pallini di piombo tipo quelli da caccia ,magari annaffiati di resine epossidiche .
Cosa fare a questo punto ? Mica facile ,certo che saldare una fascia periferica a spessore di altezza da 10 a 20 cm di altezza porterebbe un rinforzo notevole nella zona di attacco ma certamente chi vede da vicino il malato potra’ essere più incisivo !
Concordo che questo problema va visto da vicino per una attendibile valutazione sul da farsi, se non vuoi rifare tutto da capo.
:O
Adesso il problema è che il piombo è solidale con la pinna, e provare a sfilare i tiranti/prigionieri attuali,
aprire delle finestre in basso nella pinna
Infilare delle piastre/profili a C in orizzontale forate ad accogliere il nuovo tirante che sarà filettato.
In questo modo si avrebbe un manufatto che tramite i tiranti e le piastre comprime la pinna contro lo scafo.
se ho capito bene , a mio avviso l'errore sono quei traversini saldati ai tiranti . in pratica, se ho visto giusto , quando serri i dadi dei tiranti , metti in appoggio i traversini con la chiglia della barca . come hai risolto ?
Ciao a tutti
ecco l'epilogo della vicenda: ho fatto smontare e riportare la deriva a Milano (la barca era a Tolone) alla carpenteria a cui l'avevo commissionata. Breve scambio di mail tra avvocati ma non avendo nulla scritto ho subito capito che non c'era trippa per gatti. Intanto loro avevano già dato colpa ai francesi (hanno tirato troppo i dadi mi han detto) ed io meccanico e figlio di meccanico fuori sorridevo sarcastico e dentro montava la rabbia. Ma intanto era già la fine di maggio...
Dissi che avevano ragione, colpa dei francesi. E commissionai a mie spese le seguenti modifiche:
_riapertura deriva con taglio piastra sotto alla saldatura
_rimozione dei traversi tra i tiranti
_prolungamento delle paratie fino a piastra superiore
_chiusura con nuova piastra saldata anche alla sommità delle paratie
In pratica si riportavano le condizioni della deriva originale; e pensare che mesi prima, quando mi incontrai con il capo officina, la mia domanda testuale fu:-Siete in grado di rifarla uguale?-
A metà luglio la deriva era pronta; a fine luglio era a Tolone; il primo di agosto alle tredici, in cantiere, avevo a disposizione due uomini più il gruista per il rimontaggio.
Irresponsabilmente sicuro delle modifiche fatte apportare, dopo cinquanta ore, con mio figlio dodicenne e un suo amico coetaneo (mai salito in barca prima di allora) salpavamo con rotta est nord-est per quella che poi diventò una crociera memorabile.
La loro gioia e le loro risate mi hanno abbondantemente ripagato del tempo e del denaro perso per colpe altrui.
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Foto 1 i traversi sui tiranti da rimuovere
foto 2 vista da sopra con una paratia già prolungata
foto 3 senza traversi e con paratie allungate
foto 4 parte terminale di una delle paratie, inserita nella piastra superiore prima di essere saldate
Tutto è bene quel che finisce bene, l'importante è che te la sia goduta con tuo figlio!