Copio e incollo una cosa del 2011
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Tempo fa, nel Canale di Sicilia stavamo trasferendo una barca con la zattera sulla tuga, messa proprio nella stessa posizione e con gli stessi golfari avvitati sulla VTR della seconda foto di Kermit, quello che vedo è uguale alla sistemazione di cui dico e sembra la stessa barca, anche se so che non lo è.
Eravamo di bolina ed il mare ha continuato a montare fino a che di notte un’onda che ha spazzato la coperta ha strappato le viti di tre dei supporti che tenevano la zattera, che è scivolata via.
Per combinazione avevamo le luci di coperta accese e più che vedere ho capito cosa stava succedendo.
Mi sono buttato per prenderla e sono rimasto incastrato tra la battagliola e la tuga con la zattera in braccio ed una mano sul tientibene.
Solo la notevole preparazione atletica e la prontezza di mio figlio ha permesso il recupero mio e della zattera.
In tre abbiamo fatto fatica e rischiato non poco, per portarla in pozzetto, praticamente maneggiavamo settanta chili riottosi, bagnati e scivolosi stando su di un ottovolante impazzito.
Non è stata una bella esperienza.
Per la cronaca poco dopo abbiamo virato e siamo scappati a Licata.
Giorni dopo, tornato sulla mia barca, ho apprezzato la mia soluzione.
La mia zattera, da 8 posti, pesa 71 Kg. il supporto completo ne pesa 11, il che equivale ad avere una persona sempre seduta sulla poppa.
Dovendola sganciare con una sola mano e senza muoversi dal timone, si riesce a sfilare la spina di blocco, il peso della zattera apre il cancelletto e la zattera finisce in acqua, trattenuta dalla barbetta che ne aziona il meccanismo di apertura e “dovrebbe” trattenerla accostata alla barca.
La gabbia è fissata alla poppa con un supporto a piastra che prosegue con un tubo diagonale ed un’altra piastra che è imbullonata allo scafo con una generosa contropiastra all’interno.
La struttura è ancorata al pulpito di poppa con due supporti a croce.
Per irrobustire il pulpito: dal lato di dritta ho aggiunto un montante che è saldato al golfare che fa corpo unico con il blocco del passacavo; dal lato di sinistra il pulpito è fissato al supporto del generatore eolico.
Il supporto dell’eolico insiste su una piastra che appoggia sulla coperta ed è imbullonata ad una contropiastra dall’interno; uno dei due tiranti diagonali di questo supporto è anch’esso saldato all’omologo golfare di sinistra, l’altro tirante al pulpito stesso.
Così la zattera è in un posto da dove e semplicissimo sganciarla, vicino al timone e non intralcia alcuna manovra, per toglierla dal supporto basta accostare la poppa al pontile e farla scivolare, per esempio su un carrellino.
E’ vero che ogni peso a prua o a poppa aumenta il beccheggio, è anche vero che tra eolico e zattera, con mure a destra lo sbandamento è di qualche grado in più, ma ho privilegiato la sicurezza di un pronto utilizzo.
Considerando che il dislocamento è di quasi 10 tonnellate, gli altri pesi, batterie e stivaggi, sono tenuti in basso, il serbatoio dell’acqua dolce da 350 litri è nella pinna della chiglia, il peso a poppa è parzialmente bilanciato dalla catena nel suo pozzo a prua, sulle crocette c’è già il radar, non è il peso della zattera che crea grossi problemi.
Se resisterà all’onda frangente non lo so, so che ci siamo appesi in quattro, strattonando, e non si è mossa.
Personalmente non ho ancora notato inconvenienti dovuti a questa sistemazione.
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