I Forum di Amici della Vela

Versione completa: effetto del piano velico sullo scafo
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2
(21-03-2017 21:56)einstein Ha scritto: [ -> ]
(21-03-2017 18:42)Tatone Ha scritto: [ -> ]
(21-03-2017 17:31)einstein Ha scritto: [ -> ]Il titolo di questo 3d a me fa pensare che un fiocco con rinvio scotta in prossimità albero, rende la barca più poggiera che un genoa con gran sormonto.
ciao

Certamente è così, forse tuttavia si preferisce dire che la rende meno orziera! Smiley4
OK se la barca è piuttosto ardente, ma se risulta equilibrata col suo bel genoa al 140/150%, a parità di sbandamento, con un fiocco e relativo rinvio scotta avanzato tenderebbe alla poggia.

Volevo sottolineare, appunto per restare in tema, l'effetto provocato dalla forza scotta in base al punto di applicazione sullo scafo.
In soldoni, più la forza scotta è rinviata verso poppa e più tende a tirarla sottovento, facendo così ruotare la barca al vento.
ciao

questa non l' ho capita.. un disegnino?
Forse me la cavo anche senza disegnino; pensa alla componente laterale della forza scotta rispetto al centro di carena.
ciao
no, non lo capisco, le scotte che uso io sono flessibili, non lavorano a flessione., tirano e basta. la reazione che generano ha la stessa direzione dell' asse della scotta, nessuna componente diversa.
Quello che ha di bello una corda in tensione tra due punti e che indica senza dubbio che la direzione della forza ha la stessa direzione della corda.
Ok, ok , siamo in regime di pura teoria, quindi supponiamo questa corda come "ideale" quindi senza peso ed inestensibile.

Questa corda è la nostra scotta.
Però se la scotta non ha la stessa direzione dell'asse della barca possiamo scomporre la forza in tre componenti: una in asse barca e quindi di propulsione, una al traverso, che genera un momento di rotazione , ed infine una verticale che contribuisce a dare una forma alla nostra vela.
Il primo punto cui e connessa la scotta è la bugna, ed il secondo ad un punto qualsiasi dello scafo. ?!?! : Proviamo a spostare questo punto!

Ad intuito, spostando questo punto, e regolando la scotta per ottenere lo stesso angolo della vela, la propulsione, ma anche il momento di rotazione rimangono le stesse, chiaro che non sarà cosi per il comportamento della forma della vela sulle variazioni di vento o di andatura o sotto raffica.
Ora siccome l'intuito deve essere dimostrato, mi sono andato a rileggere il capitolo 5.5 " vele versus scafo: due mondi a confronto" de " la fisica in barca a vela" di Laura Romanò, qui si parta di angolo di vele e di centri velici, non fà riferimento a dove è applicata la scotta.
Quindi ... (non sò se mi spiego... disse il paracadute!) la dimostrazione la lascio a voi.
(21-03-2017 23:44)ZK Ha scritto: [ -> ]no, non lo capisco, le scotte che uso io sono flessibili, non lavorano a flessione., tirano e basta. la reazione che generano ha la stessa direzione dell' asse della scotta, nessuna componente diversa.

Perfetto, però la direzione dell'asse scotta non coincide con quello della barca, bensì tira verso l'esterno, quindi risulta abbastanza intuitivo immaginare una reazione scafo ben diversa al variare del punto di applicazione; ad esempio si può pensare al tonneggio, cioè spostare la barca tirandola con un cavo fissato a terra.....
ciao
(22-03-2017 06:36)einstein Ha scritto: [ -> ]Perfetto, però la direzione dell'asse scotta non coincide con quello della barca, bensì tira verso l'esterno, quindi risulta abbastanza intuitivo immaginare una reazione scafo ben diversa al variare del punto di applicazione; ad esempio si può pensare al tonneggio, cioè spostare la barca tirandola con un cavo fissato a terra.....
ciao

Varrebbe anche la pena pensare che la scotta del fiocco, oltre che avere l'asse che non coincide con quello della barca, aumenta la rotazione perche' arriva sulla tuga da un lato o dall' altro?
Ripensando alla canoa in andatura di poppa con l'aquilone, se tengo la mano con la sagola di fronte al mio petto vado dritto, se estendo il mio braccio a dritta, la sagola per un attimo sara' parallela all' asse longitudinale della canoa, ma ci sara' anche un braccio di leva che la spinge a sinistra se non correggo con la pagaia (Drag).
farei una suddivisone pratica delle forze.
chiamerei forze quelle che agiscono sulle vele, dovute al vento
chiamerei reazioni quelle che agiscono sullo scafo, dovute alle brancarelle delle vele.

se, lo scafo non si deforma, le cime non cedono, le vele non si rompono
la somma delle forze puo essere composta in una sola forza, come lo stesso puo essere fatto con la somma delle reazioni, le due (somme delle forze e somme delle razioni) saranno uguali e contrarie come direzione, il loro punto di applicazione sara tale che vengano annullati anche i momenti, diversamente la barca ruoterebbe.

in soldoni.
se sposto il punto di applicazione di una forza lungo la direttrice di una "corda" (messo il nome buono per googolare.. "corda/fune e reazione") , la forza ed il momento che essa genera non cambiano.
Pagine: 1 2
URL di riferimento