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Versione completa: due pannelli due regolatori, problemi
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(02-06-2017 20:04)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]
(02-06-2017 14:43)gc-gianni Ha scritto: [ -> ]la soluzione con due regolatori collegati in parallelo sull'uscita non è consigliabile perché danno problemi di stabilità interferendosi l'uno con l'altro

Da profano e da assiduo lettore di IansoloThumbsupsmileyanim
Alle batterie arrivano: caricabatterie banchina, alternatore, regolatore pannelli, qualche volta eolico.
Che le singole coppie di cavi arrivino tutte alle batterie o che vengano accoppiate prima credo che non faccia differenza, se non l'esigenza di aumentare la sezione del tratto di cavo dopo l'accoppiamento.
Come tanti rubinetti che riversino l'acqua nella vasca ciascuno per se oppure tramite un collettore con uscita unica. La vasca non lo sa da dove viene l'acqua ma la vasca si riempie comunque.
Sbaglio qualcosa?

in questi due casi il comportamento è completamente diverso, in quanto con il collettore unico, la pressione dell'acqua in uscita dal rubinetto a pressione superiore blocca l'acqua del rubinetto con uscita a pressione inferiore, mentre non lo farebbe se i due rubinetti alimentassero la vasca in modo indipendente.
ma bisogna considerare che il paragone idraulico va fatto non con una vasca aperta ma con un serbatoio chiuso in pressione (tensione batteria) per cui i due sistemi si equivalgono, ovvero la pressione regolata da ogni singolo rubinetto interferisce sulla portata 8corrente) degli altri rubinetti.
(02-06-2017 23:11)gc-gianni Ha scritto: [ -> ]in questi due casi il comportamento è completamente diverso, in quanto con il collettore unico, la pressione dell'acqua in uscita dal rubinetto a pressione superiore blocca l'acqua del rubinetto con uscita a pressione inferiore, mentre non lo farebbe se i due rubinetti alimentassero la vasca in modo indipendente.
ma bisogna considerare che il paragone idraulico va fatto non con una vasca aperta ma con un serbatoio chiuso in pressione (tensione batteria) per cui i due sistemi si equivalgono, ovvero la pressione regolata da ogni singolo rubinetto interferisce sulla portata 8corrente) degli altri rubinetti.

Sono molto interessato ad avere una spiegazione tecnica su quanto affermato con particolare riguardo al concetto di "serbatoio chiuso in pressione" poiche' fino a questo momento non ho mai sentito dire una cosa del genere (ovviamente parlando di casi in cui le sezioni dei cavi siano adeguatamente dimensionate e i collegamenti non producano di per se' cadute anomale di tensione), anzi, considerata la bassa impedenza interna di una batteria, ho sempre sentito affermare cose ben diverse.
serbatoio aperto è un serbatoio non in pressione, serbatoio chiuso in pressione (tipo autoclave) che offre una pressione in opposizione di quella di mandata dai "rubinetti" come la tensione di una batteria , volendo fare un paragone idraulico della cosa
Sempre in punta di piedi, da utente e non da tecnico, solo usando il buon senso.
Se butto qualcosa, acqua o corrente, da più rubinetti in un unico collettore che riempie la vasca (o le batterie) mi importa poco che il rubinetto che butta fuori con pressione inferiore, vorrà dire che prevarrà quello che butta di più e l'altro si metterà a riposo.
A me interessa che la vasca si riempia e che appunto il collettore sia di sezione adeguata, altrimenti finisce che il bagno lo faccio il giorno dopo.
Per questo non mi preoccuperei se un unico collettore elettrico di buona sezione raccogliesse tutte le fonti di energia (plurimi regolatori fotovoltaici inclusi) a monte delle batterie andando poi a finire sui morsetti delle stesse.
il problema è puramente teorico, e di carattere perfezionistico, tutto funziona ma non in maniera ottimale, ovvero: i vari alimentatori, di natura diversa una dall'altra, con i relativi diversi regolatori collegati in parallelo ovviamente ad un unico punto, che è la batteria, non daranno la corretta corrente in proporzione alla loro capacità di alimentazione. in altra parole interferiscono uno con l'altro e ci sarebbe una non corretta presa di carico in proporzione alla propria potenza, ancor meglio spiegato: l'alimentatore meno potente potrebbe prendersi più carico di quello più potente semplicemente perché ha un set di regolazione di voltaggio più alto...ecc. ecc., ma nessuno se ne accorge e tantomeno forse gli interessa....
(03-06-2017 15:58)gc-gianni Ha scritto: [ -> ]il problema è puramente teorico, e di carattere perfezionistico, tutto funziona ma non in maniera ottimale, ovvero: i vari alimentatori, di natura diversa una dall'altra, con i relativi diversi regolatori collegati in parallelo ovviamente ad un unico punto, che è la batteria, non daranno la corretta corrente in proporzione alla loro capacità di alimentazione. in altra parole interferiscono uno con l'altro e ci sarebbe una non corretta presa di carico in proporzione alla propria potenza, ancor meglio spiegato: l'alimentatore meno potente potrebbe prendersi più carico di quello più potente semplicemente perché ha un set di regolazione di voltaggio più alto...ecc. ecc., ma nessuno se ne accorge e tantomeno forse gli interessa....

Piacerebbe anche a me avere un riferimento a qualche principio fisico che ti faccia considerare negativo mettere in parallelo diverse fonti di energia.
A scuola mi insegnarono anche come mettere in parallelo,in rete, le centrali di produzione di energia elettrica, magari però non ci ho capito molto.
(30-05-2017 11:38)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]La Western Co costruttrice dei regolatori mi dà questa risposta : "è preferibile installare due barre di rame (una positiva ed una negativa), collegare le uscite dei WR10 alle barre e da li far partire un cavo da 16 o 25 mmq verso le batterie".

E di questa risposta che mi ha dato l'ingegneria della Western co, che costruisce i regolatori cosa ne pensate?
(03-06-2017 18:36)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]
(30-05-2017 11:38)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]La Western Co costruttrice dei regolatori mi dà questa risposta : "è preferibile installare due barre di rame (una positiva ed una negativa), collegare le uscite dei WR10 alle barre e da li far partire un cavo da 16 o 25 mmq verso le batterie".

E di questa risposta che mi ha dato l'ingegneria della Western co, che costruisce i regolatori cosa ne pensate?

Che è inutile, come detto sopra, dovrai sigillare bene con nastro o menate varie.
A te servono al massimo due forbox.
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D'accordo, metterò due cosine più semplici (fusibili con due entrare da un lato ed una uscita o forbox, nel qual caso dovrei soltanto togliere i capicorda dei cavibatteria già crimpati), ma quello che mi interesserebbe capire è la ragione per la quale le connessioni dirette sulle uscite WM10 potrebbero essere dannose. Perché se la WESTERN CO mi dice così una ragione dovrebbe esserci. L'ho chiesta, ma non ho ancora visto la risposta.'
(03-06-2017 21:44)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]D'accordo, metterò due cosine più semplici (fusibili con due entrare da un lato ed una uscita o forbox, nel qual caso dovrei soltanto togliere i capicorda dei cavibatteria già crimpati), ma quello che mi interesserebbe capire è la ragione per la quale le connessioni dirette sulle uscite WM10 potrebbero essere dannose. Perché se la WESTERN CO mi dice così una ragione dovrebbe esserci. L'ho chiesta, ma non ho ancora visto la risposta.'

Scusa x connessione diretta cosa intendi?
Forse perché alla morsettiera fai fatica ad entrare con due cavi!!
Cominciamo con una considerazione basilare: qui stiamo parlando di corrente continua quindi tutti i problemi di sincronizzazione dell'erogazione di energia da parte di centrali elettriche che qualcuno ha citato non hanno alcuna ragione di essere nemmeno menzionati.
Il problema posto e' quale tipo di interferenza puo' esserci fra due o piu' sorgenti di corrente che alimentano un unico utilizzatore ?
La risposta e' banale: ogni generatore contribuira' secondo le sue capacita' e i suoi limiti a fornire corrente all'utilizzatore finche' qualche dispositivo lo fermera' al livello di intervento per esso impostato.
Nel caso di piu' caricabatterie (un regolatore di carica per celle solari e' di fatto un caricabatterie) in parallelo semplicemente cessera' la sua erogazione prima quello con la tensione limite piu' bassa (per quanto ben tarati i caricatori presentano sempre delle sia pur piccole differenze) mentre quello con tensione limite piu' alta continuera' ad erogare regolarmente fino a raggiungere il suo proprio livello.
Questo non costituisce problema alcuno in quanto il ciclo di ricarica si e' svolto a piena corrente fino al primo piu' basso limite e poi e' continuato ancora un poco a corrente piu' bassa fino al secondo un po' piu' alto limite ma essendo minima la differenza fra i due detti limiti praticamente e' come se i due processi terminassero assieme e NON c'e' alcun sovraccarico in quanto ognuno degli apparecchi opera nei limiti del suo progetto (non puo' fare altrimenti) e in queste condizioni non puo' subire danno (parliamo di apparati correttamente realizzati ovviamente).
Vediamo ora il caso di un singolo caricatore: molto spesso (sempre quando si tratta di forti correnti) lo stadio d'uscita e' realizzato ponendo in parallelo piu' transistori ciascuno dei quali manipola solo una parte della corrente richiesta che e' erogata dal contributo di tutti i dispositivi posti in parallelo. Poiche' le caratteristiche dei transistori sono soggette a tolleranze il comportamento di ciascun dispositivo sara' diverso e il progettista avra' previsto un circuito di limitazione per ciascuno di essi onde evitarne il danneggiamento, ne consegue che ciascun transistore si comportera' esattamente come un generatire autonomo la cui uscita e' posta in parallelo ad altri analoghi generatori con caratteristiche lievemente diverse.
In conclusione le due configurazioni portano allo stesso risultato finale senza particolari problemi in quanto elettricamente simili sia quando separati in piu' diversi apparecchi sia quando facenti parte di uno stesso unico apparecchio.
Quanto detto e' ovviamente vero per apparecchi con analoga destinazione d'impiego.
Unica attenzione va posta nel collegare gli apparecchi in parallelo con cavi di sezione adeguata alla corrente che vi deve scorrere considerata la loro lunghezza (ma questo lo ha detto anche un costruttore progettista di tali oggetti).
(03-06-2017 22:48)pepilene Ha scritto: [ -> ]
(03-06-2017 21:44)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]D'accordo, metterò due cosine più semplici (fusibili con due entrare da un lato ed una uscita o forbox, nel qual caso dovrei soltanto togliere i capicorda dei cavibatteria già crimpati), ma quello che mi interesserebbe capire è la ragione per la quale le connessioni dirette sulle uscite WM10 potrebbero essere dannose. Perché se la WESTERN CO mi dice così una ragione dovrebbe esserci. L'ho chiesta, ma non ho ancora visto la risposta.'

Scusa x connessione diretta cosa intendi?

Intendo (vorrei inserire un disegno, ma non ci riesco) prendere il più ed il meno che escono dal secondo WM10 e portarli sulle uscite (morsettiera) del primo dal quale escono anche i cavi grossi che vanno alle batterie. Senza interporre alcunché nel mezzo. Buona giornata.
Nessuno di noi AdV ha mai installato due pannelli ciascuno col suo regolatore ? se si, mi fa sapere, x favore, come ha fatto e come funziona?
(04-06-2017 08:38)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]
(03-06-2017 22:48)pepilene Ha scritto: [ -> ]
(03-06-2017 21:44)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]D'accordo, metterò due cosine più semplici (fusibili con due entrare da un lato ed una uscita o forbox, nel qual caso dovrei soltanto togliere i capicorda dei cavibatteria già crimpati), ma quello che mi interesserebbe capire è la ragione per la quale le connessioni dirette sulle uscite WM10 potrebbero essere dannose. Perché se la WESTERN CO mi dice così una ragione dovrebbe esserci. L'ho chiesta, ma non ho ancora visto la risposta.'

Scusa x connessione diretta cosa intendi?

Intendo (vorrei inserire un disegno, ma non ci riesco) prendere il più ed il meno che escono dal secondo WM10 e portarli sulle uscite (morsettiera) del primo dal quale escono anche i cavi grossi che vanno alle batterie. Senza interporre alcunché nel mezzo. Buona giornata.
Ok[attachment=27165]

Inviato dal mio SM-G355HN utilizzando Tapatalk
Ecco così...grazie pepilene.
Come hai fatto? Hai fatto la scansione di un disegno, poi ridotto l'occupazione, poi inserito?
(04-06-2017 08:38)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Nessuno di noi AdV ha mai installato due pannelli ciascuno col suo regolatore ? se si, mi fa sapere, x favore, come ha fatto e come funziona?

Ho tre gruppi di pannelli per un totaledi piu' di 360W nominali con tre regolatori collegati come ha gia' chiaramente esposto Pepilene, installazione ormai piu' che devennale senza problemi (e senza tante fisime visto che e' risultato molto piu' economico montare un po' di potenza in piu' che utilizzare regolatori tanto sofisticati).
(04-06-2017 08:56)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Ecco così...grazie pepilene.
Come hai fatto? Hai fatto la scansione di un disegno, poi ridotto l'occupazione, poi inserito?

In alto della pagina istalla tapatalk, e poi con la graffetta alleghi i file.
Iansolo concordo, sicuramente enio rossi avra speso quanto te.
(03-06-2017 23:14)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Cominciamo con una considerazione basilare: qui stiamo parlando di corrente continua quindi tutti i problemi di sincronizzazione dell'erogazione di energia da parte di centrali elettriche che qualcuno ha citato non hanno alcuna ragione di essere nemmeno menzionati.
Il problema posto e' quale tipo di interferenza puo' esserci fra due o piu' sorgenti di corrente che alimentano un unico utilizzatore ?
La risposta e' banale: ogni generatore contribuira' secondo le sue capacita' e i suoi limiti a fornire corrente all'utilizzatore finche' qualche dispositivo lo fermera' al livello di intervento per esso impostato.
Nel caso di piu' caricabatterie (un regolatore di carica per celle solari e' di fatto un caricabatterie) in parallelo semplicemente cessera' la sua erogazione prima quello con la tensione limite piu' bassa (per quanto ben tarati i caricatori presentano sempre delle sia pur piccole differenze) mentre quello con tensione limite piu' alta continuera' ad erogare regolarmente fino a raggiungere il suo proprio livello.
Questo non costituisce problema alcuno in quanto il ciclo di ricarica si e' svolto a piena corrente fino al primo piu' basso limite e poi e' continuato ancora un poco a corrente piu' bassa fino al secondo un po' piu' alto limite ma essendo minima la differenza fra i due detti limiti praticamente e' come se i due processi terminassero assieme e NON c'e' alcun sovraccarico in quanto ognuno degli apparecchi opera nei limiti del suo progetto (non puo' fare altrimenti) e in queste condizioni non puo' subire danno (parliamo di apparati correttamente realizzati ovviamente).
Vediamo ora il caso di un singolo caricatore: molto spesso (sempre quando si tratta di forti correnti) lo stadio d'uscita e' realizzato ponendo in parallelo piu' transistori ciascuno dei quali manipola solo una parte della corrente richiesta che e' erogata dal contributo di tutti i dispositivi posti in parallelo. Poiche' le caratteristiche dei transistori sono soggette a tolleranze il comportamento di ciascun dispositivo sara' diverso e il progettista avra' previsto un circuito di limitazione per ciascuno di essi onde evitarne il danneggiamento, ne consegue che ciascun transistore si comportera' esattamente come un generatire autonomo la cui uscita e' posta in parallelo ad altri analoghi generatori con caratteristiche lievemente diverse.
In conclusione le due configurazioni portano allo stesso risultato finale senza particolari problemi in quanto elettricamente simili sia quando separati in piu' diversi apparecchi sia quando facenti parte di uno stesso unico apparecchio.
Quanto detto e' ovviamente vero per apparecchi con analoga destinazione d'impiego.
Unica attenzione va posta nel collegare gli apparecchi in parallelo con cavi di sezione adeguata alla corrente che vi deve scorrere considerata la loro lunghezza (ma questo lo ha detto anche un costruttore progettista di tali oggetti).
Esattamente quello che intendevo
Ho citato la messa in parallelo/rete delle centrali elettriche per evidenziare che tirare in ballo problemi d'interferenza tra le diverse fonti ci energia in barca sono solo seghe mentali
il bello di mettere in parallelo alimentatori diversi con regolatori indipendenti, ovviamente diversi uno dall'altro con set di regolazione indipendenti uno dall'altro, è proprio che nessuno può verificare come funzionano, anche se non accade nulla di deleterio, e non si sa come si ripartiscono il carico, o se al limite qualcuno non alimenta affatto.
diciamo che il paragone è un "insalata russa"
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