Ho già una drizza con paranco 2:1 per la randa e per una vela di circa 60 mq penso sia d'obbligo.
Mi stava venendo la voglia di fare la drizza 2:1 anche per il fiocco perchè in condizioni di vento fresco vedo che il carico sullo stopper è notevole e a volte sono costretto a lasciare la drizza anche sul winch per evitare quei leggeri rilasci di drizza che poi è difficile riprendere quando si è sotto carico a meno di non far sbattere la vela con il rischio di rovinarla. Si dovrebbe anche ridurre il carico sull'albero.
C'è qualcuno che ha il paranco anche sulla drizza fiocco? Stranamente non ne vedo tanti in giro e mi chiedevo come mai
(30-05-2017 07:05)kermit Ha scritto: [ -> ]Ho già una drizza con paranco 2:1 per la randa e per una vela di circa 60 mq penso sia d'obbligo.
Mi stava venendo la voglia di fare la drizza 2:1 anche per il fiocco perchè in condizioni di vento fresco vedo che il carico sullo stopper è notevole e a volte sono costretto a lasciare la drizza anche sul winch per evitare quei leggeri rilasci di drizza che poi è difficile riprendere quando si è sotto carico a meno di non far sbattere la vela con il rischio di rovinarla. Si dovrebbe anche ridurre il carico sull'albero.
C'è qualcuno che ha il paranco anche sulla drizza fiocco? Stranamente non ne vedo tanti in giro e mi chiedevo come mai
Ciao Kermit, il carico sull'albero ovviamente non cambia, cambia quello sulla drizza e relative pulegge, che dimezza. Il carico sull'albero sarà la somma tra il carico della drizza trasferito dalla puleggia di testa d'albero (quella di uscita) e il carico che la drizza trasferisce sul suo punto di attacco in testa, dopo essere passata nel bozzello che metti sulla vela. Quindi 1/2+1/2 fa ancora 1!
Il motivo per cui in pochi lo usano è che rallenta molto l'issata del fiocco, oltre ad aumentare il peso in testa d'albero (bozzello sulla vela) e a costare parecchio di più (la drizza va allungata di una lunghezza d'albero).
Infine, tieni presente che il bozzello in testa alla vela di prua, nel caso tu debba ammainare la vela con vento forte, è soggetto a sbattimenti anche molto violenti, che potrebbero anche danneggiare lo strallo, la vela e il bozzello stesso, ma anche ad esempio strappare la vela fuori dal tuff luff, e sarebbero dolori....
Certamente, per una vela avvolgibile e in crociera la soluzione è invece perfetta, puoi anche permetterti una drizza a minor costo/tecnologia mantenendo gli allungamenti in un range sopportabile.
Marcello avevo fatto lo stesso ragionamento ma alla fine ero atterrato agli stessi "contro" segnalati da tatone.
Mi sono quindi dedicato a un po' di bricolage sulla coda della drizza Genoa aggiungendo una calza per aumentare il grip nello stopper. Il winch elettrico (a due marce) mi aiuta per le eventuali ripresine "volanti" durante le virate.
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Grazie Tatone per le considerazioni generali che avevo valutato, riguardo al bozzello userei il Tylasca specifico che già ho sulla drizza randa e che è leggero ed efficiente, nel mio caso si tratterebbe proprio di una vela rollata, ormai ho una configurazione X2 con tutto comodo.
Riguardo al carico sull'albero mi permetto di dissentire in quanto a mio giudizio si riduce di un terzo, prova a rifare i conti e vedi se ti ci trovi
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Il carico sull'albero si riduce del 25%, ho rifatto i conti ma sullo stopper si riduce del 50%
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(30-05-2017 09:35)kermit Ha scritto: [ -> ]Il carico sull'albero si riduce del 25%, ho rifatto i conti ma sullo stopper si riduce del 50%
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Ciao! Bello il Tilaska, direi perfetto sullo swivel dell'avvolgibile!
Per quanto riguarda il carico, io ragiono a parità di carico sull'inferitura della vela, il che significa che il tiro trasferito dalla vela all'albero è identico sia che si tratti di una drizza semplice e diretta, sia che si tratti di un paranco, quindi con 2 punti di forza sull'albero (a proposito, l'arricavo va trovato o costruito con attenzione, ad evitare sfregamenti deleteri per la salute della drizza. Ad esempio una testa d'albero da corsa non ha quasi certamente un punto di attacco adeguato).
Quindi, la risultante delle forze va in equilibrio comunque, a pari carico sull'inferitura ovviamente. Se invece vai oltre e, utilizzando il paranco 2 a 1, tiri come un matto la drizza, allora sicuramente aumenti il carico di punta trasferito all'albero e anche la componente verso prua del tiro della drizza, che nel tuo caso è controventato dalle sartie acquartierate (in pratica è come se tirassi lo strallo di prua...). Se così fosse, il principale problema in cui potresti incorrere è sullo swivel dell'avvolgitore, che dovrebbe essere ben dimensionato per reggere i maggiori carichi (ricorda che lavora non in asse sullo strallo)
Kermit sull'albero c'è sempre lo stesso carico.
Per lo stopper, tutti cedono uno due cm. basta tenerne conto e cazzare un pò di più.-
(30-05-2017 12:54)bullo Ha scritto: [ -> ]Kermit sull'albero c'è sempre lo stesso carico.
Per lo stopper, tutti cedono uno due cm. basta tenerne conto e cazzare un pò di più.-
La questione è stata affrontata in passato, non è così
Scusatemi, mi meraviglio che bisogna ritornare di nuovo su questi concetti già affrontati più volte:
Il carico che sviluppa il vento sulla vela è sempre lo stesso, quello che varia è la compressione sull' albero a causa del carico della drizza.
1 - Agganciate la vela direttamente in testa d'albero, senza bozzelli e senza drizze, se il vento esercita 1000 kg sulla vela, sull'albero vanno 1000 kg.
2 - Agganciate la vela alla drizza tradizionale, soliti 1000 kg di carico sulla vela che contrasti applicando 1000 kg alla drizza; sulla testa d'albero ci sono 2000 kg
3 - Usiamo un sistema 2:1, i 1000 kgsviluppati dalla vela vanno 500 direttamente all' albero e 500 sulla drizza, a cui applicheremo 500 kg per mantenere l'equilibrio, risultato 1500 kg di compressione sull' albero.
Ricapitolando:
Hook o lock all' albero = carico della vela x1
drizza standard = carico della vela x 2
drizza 2:1 = carico della vela x 1,5
(30-05-2017 14:49)sailor13 Ha scritto: [ -> ]Scusatemi, mi meraviglio che bisogna ritornare di nuovo su questi concetti già affrontati più volte:
Il carico che sviluppa il vento sulla vela è sempre lo stesso, quello che varia è la compressione sull' albero a causa del carico della drizza.
1 - Agganciate la vela direttamente in testa d'albero, senza bozzelli e senza drizze, se il vento esercita 1000 kg sulla vela, sull'albero vanno 1000 kg.
2 - Agganciate la vela alla drizza tradizionale, soliti 1000 kg di carico sulla vela che contrasti applicando 1000 kg alla drizza; sulla testa d'albero ci sono 2000 kg
3 - Usiamo un sistema 2:1, i 1000 kgsviluppati dalla vela vanno 500 direttamente all' albero e 500 sulla drizza, a cui applicheremo 500 kg per mantenere l'equilibrio, risultato 1500 kg di compressione sull' albero.
Ricapitolando:
Hook o lock all' albero = carico della vela x1
drizza standard = carico della vela x 2
drizza 2:1 = carico della vela x 1,5
Tutto giusto....
Nei miei ragionamenti semplicemente non avevo preso in considerazione la forza trasferita dalla drizza lungo l'albero, essendo questo sicuramente ultra-sovradimensionato per lo sforzo di compressione aggiuntivo...
Mi limitavo a considerare le forze trasferite dalla vela all'albero in testa, che 1000 kg sono e 1000 kg restano qualsiasi paranco si voglia fare.
E comunque, avendo visto qualche coperta sollevata per rottura dei tiranti interni sono d'accordo con te che il paranco 2 a 1 possa ridurre alla metà questi problemi!!!
Sara' anche un argomento gia' affrontato, ma mi sembra che fate un po di confusione....
Se la vela crea.un carico di 1000kg non capisco petche" la deizza gli ne arriva.2000....
(30-05-2017 15:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]Sara' anche un argomento gia' affrontato, ma mi sembra che fate un po di confusione....
Se la vela crea.un carico di 1000kg non capisco petche" la deizza gli ne arriva.2000....
Non è la drizza, il carico sulla drizza resta 1000, è sulla puleggia in testa che se ne scaricano 2000.... 1000 dei quali sono di compressione dell'albero, tra la puleggia in testa e lo stopper o la galloccia o il bozzello alla base dell'albero. Comunque ininfluente sulla dinamica della vela!
(30-05-2017 16:06)Tatone Ha scritto: [ -> ] (30-05-2017 15:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]Sara' anche un argomento gia' affrontato, ma mi sembra che fate un po di confusione....
Se la vela crea.un carico di 1000kg non capisco petche" la deizza gli ne arriva.2000....
Non è la drizza, il carico sulla drizza resta 1000, è sulla puleggia in testa che se ne scaricano 2000.... 1000 dei quali sono di compressione dell'albero, tra la puleggia in testa e lo stopper o la galloccia o il bozzello alla base dell'albero. Comunque ininfluente sulla dinamica della vela!
ah ecco allora si, no perchè alla drizza, tra angoli di rinvio e attriti ne arrivano molto meno allo stopper
Direi che è ininfluente anche sulla dinamica dell'albero...
In ogni caso il rinvio 2.1 sul genova di solito non si fà perchè non serve cazzare la drizza eccessivamente, meglio lavorare sulla catenaria
In oltre tra randa e genova, in pozzetto ci sono km di drizza
Se si tratta poi di un genova su avvolgifiocco, bisognerebbe chiedere un opinione anche alla girella superiore....
(30-05-2017 16:29)zankipal Ha scritto: [ -> ]Direi che è ininfluente anche sulla dinamica dell'albero...
Per questo motivo non lo avevo considerato...
Comunque, nel caso di genova avvolgibile potrebbe anche starci: fai la drizza in dyneema più sottile, 8 al posto di 10, la fai lunga poco più del solo albero, in modo che arrivi poco oltre il winch di issata. Quindi la termini con una piomba finale ad anello in basso che ti serve per montarle il testimone con cui la issi. In questo modo alleggerisci i carichi sugli stopper e hai una drizza più sottile senza avere gli svantaggi dei km di drizza in pozzetto. Se a questo aggiungi un bello stopper montato sull'albero per la crociera è perfetto e liberi pure un rinvio in pozzetto!
Naturalmente, come giustamente dici, swivel alias girella permettendo!
(30-05-2017 16:59)Tatone Ha scritto: [ -> ] (30-05-2017 16:29)zankipal Ha scritto: [ -> ]Direi che è ininfluente anche sulla dinamica dell'albero...
Per questo motivo non lo avevo considerato...
Comunque, nel caso di genova avvolgibile potrebbe anche starci: fai la drizza in dyneema più sottile, 8 al posto di 10, la fai lunga poco più del solo albero, in modo che arrivi poco oltre il winch di issata. Quindi la termini con una piomba finale ad anello in basso che ti serve per montarle il testimone con cui la issi. In questo modo alleggerisci i carichi sugli stopper e hai una drizza più sottile senza avere gli svantaggi dei km di drizza in pozzetto. Se a questo aggiungi un bello stopper montato sull'albero per la crociera è perfetto e liberi pure un rinvio in pozzetto!
Naturalmente, come giustamente dici, swivel alias girella permettendo!
Perchè se fai un 2:1 e poi tesi la metà la drizza ok, ma nella pratica poi succede che continui a tesarla uguale a prima e i cuscinetti della testa girevole gridano aiuto..
(30-05-2017 17:03)zankipal Ha scritto: [ -> ] (30-05-2017 16:59)Tatone Ha scritto: [ -> ] (30-05-2017 16:29)zankipal Ha scritto: [ -> ]Direi che è ininfluente anche sulla dinamica dell'albero...
Per questo motivo non lo avevo considerato...
Comunque, nel caso di genova avvolgibile potrebbe anche starci: fai la drizza in dyneema più sottile, 8 al posto di 10, la fai lunga poco più del solo albero, in modo che arrivi poco oltre il winch di issata. Quindi la termini con una piomba finale ad anello in basso che ti serve per montarle il testimone con cui la issi. In questo modo alleggerisci i carichi sugli stopper e hai una drizza più sottile senza avere gli svantaggi dei km di drizza in pozzetto. Se a questo aggiungi un bello stopper montato sull'albero per la crociera è perfetto e liberi pure un rinvio in pozzetto!
Naturalmente, come giustamente dici, swivel alias girella permettendo!
Perchè se fai un 2:1 e poi tesi la metà la drizza ok, ma nella pratica poi succede che continui a tesarla uguale a prima e i cuscinetti della testa girevole gridano aiuto..
Scusa Paolo ma riprendendo l'esempio che ha fatto Sailor, e che calza alla perfezione, non si tratta di sovraccaricare la girella del rollafiocco in quanto il valore per tesare il giusto il fiocco è sempre lo stesso, ma lo scopo è quello di ridurre il carico sullo stopper che dai conti che sappiamo si riduce della metà (il che non è poco), quindi non si avrà più il fastidioso fenomeno che pian piano il fiocco si molla perchè lo stopper sta al limite.
Altro risultato che si ottiene è che si riduce complessivamente la compressione all'albero il che di sicuro male non fa.
Corretta anche la soluzione di Tatone di limitare la drizza alla lunghezza necessaria per arrivare allo stopper il che significa solo una 50 di cm in più, tanto trattandosi di una vela rollata si userà il testimone poche volte, ma si ha il vantaggio di avere una drizza di minor sezione e peso visto i carichi ridotti
Altri benefici ci sarebbero e solo per non lasciarli dimenticati li cito: differentemente a quando si usano le vele inferite e senza rollafiocco in una barca con il rollafiocco durante la regata/veleggiata di solito si chiude con il peeling con eventuale issata di code zero o A0 senza mollare la drizza fiocco.
In questo caso si avrebbe una compressione sulla testa d'albero fatta dalla somma del carico della drizza randa, carico drizza A0/code 0 e drizza fiocco (anche se senza il carico aerodinamico della vela poichè chiusa) insomma un valore di compressione non indifferente che modifica anche le impostazioni del rigging pretarate.
Nel mio caso ho già parancato sia la drizza randa che la drizza dell'A0, ora mi rimane di parancare la drizza fiocco e penso che tra un tutto parancato e nulla parancato ci sia una notevole differenza
Be con la drizza del Code 0 ci devi tesare lo strallo, con la randa, quando chiudi la balumina, arrivano dei carichi mostruosi, ma il genova, quando spariscono le pieghe sei a posto
Però se lo vuoi fare e ci sta il tilasca sulla swivel, non vedo perchè no, la barca è la tua
Forse l'unico problema potrebbe essere che quando monti la vela e si attorciglia la drizza, il tilasca non ruota e potrebbe fare un pò di casino
(30-05-2017 19:56)zankipal Ha scritto: [ -> ]Be con la drizza del Code 0 ci devi tesare lo strallo, con la randa, quando chiudi la balumina, arrivano dei carichi mostruosi, ma il genova, quando spariscono le pieghe sei a posto
Però se lo vuoi fare e ci sta il tilasca sulla swivel, non vedo perchè no, la barca è la tua
Forse l'unico problema potrebbe essere che quando monti la vela e si attorciglia la drizza, il tilasca non ruota e potrebbe fare un pò di casino
Quale sarebbe la differenza nel far sparire le pieghe con o senza tylaska? Lato vela il carico è lo stesso quindi stesso carico sulla girella, ti cambiano le cose invece lato albero e soprattutto allo stopper o no....
(30-05-2017 20:06)kermit Ha scritto: [ -> ] (30-05-2017 19:56)zankipal Ha scritto: [ -> ]Be con la drizza del Code 0 ci devi tesare lo strallo, con la randa, quando chiudi la balumina, arrivano dei carichi mostruosi, ma il genova, quando spariscono le pieghe sei a posto
Però se lo vuoi fare e ci sta il tilasca sulla swivel, non vedo perchè no, la barca è la tua
Forse l'unico problema potrebbe essere che quando monti la vela e si attorciglia la drizza, il tilasca non ruota e potrebbe fare un pò di casino
Quale sarebbe la differenza nel far sparire le pieghe con o senza tylaska? Lato vela il carico è lo stesso quindi stesso carico sulla girella, ti cambiano le cose invece lato albero e soprattutto allo stopper o no....
Si si nessuna differenza, volevo solo dire che non servono tensioni esagerate, a meno che il problema non siano piuttosto i rinvii, tipo cazzi 1000kg con il vinch e le arrivano 300 alla girella