I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Fibercom hybrid dyneema versus filmless
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Scusate, ma filmless significa letteralmente senza film, cioè pellicola. Ora senza pellicola che vuole dire?
Sono stato sul sito powerplast e leggo: "Si tratta di un taffeta senza film con caratteristiche di adesione e tenuta alla laminazione mai raggiunte prima".
Quindi le fibre (dyneema ad esempio) sono all'interno di un sandwich di taffetta?
(12-06-2017 11:14)Gundam Ha scritto: [ -> ]Scusate, ma filmless significa letteralmente senza film, cioè pellicola. Ora senza pellicola che vuole dire?
Sono stato sul sito powerplast e leggo: "Si tratta di un taffeta senza film con caratteristiche di adesione e tenuta alla laminazione mai raggiunte prima".
Quindi le fibre (dyneema ad esempio) sono all'interno di un sandwich di taffetta?
Per quanto possa dire ZK sono sempre laminazioni dove diversamente alle laminazioni in mylar all'esterno i fili sono laminati all'interno di due strati di taffetà (dacron), mentre le normali vele in taffetà ci sono anche i fogli di mylar. In definitiva le vele filmless pesano meno e sono più morbide al tatto.

Il processo di laminazione credo sia quasi identico per entrambe salvo che qualche produttore di vele tipo "filmless" utilizza la colla a solvente con un accoppiatore, Torsolo ci potrà dire che processo usa lui ma anche no perchè è giusto in questi casi tenersi il segreto delle proprie fatiche
la laminazione e' uno dei processi piu usati nell' industria, e nell' artigianato.. per non dire a casa se ti fai la pasta! si va dalla lavorazione dei metalli alla adesivizzazione dei tessuti o alla loro impregnazione, tipico laminato usato nel mondo della vela e' il dacron che subisce non una laminazione ma ben due, la prima con un termoadesivo che riempe le vancanze del filato, la seconda e' la spalmatura, anche lei effettuata per laminazione.

ben venuto nel mondo del linguaggio tecnico, un mondo raffinato dove delaminare non e' il contrario di laminare, dove l' accelerazione centrifuga non esiste e dove tutti i materiali sono soggetti a deformarsi.
mihhhhh che casino per una domanda semplice semplice, ho dato il via ad una guerra fratricida???? 88
Mi permetto,... ma perchè non ci si limita a portare una testimonianza, tecnica , di esperienza personale, di opinione, se si ha il sospetto che un intervento sia errato o di fantasia, basta chiedere chiarimenti, allora se l'asino c'è solitamente cade......attacrsi a vicenda svilisce tutto il post e annulla il contenuto positivo, che comunque credo abbia.
in fondo, qui dovremmo essere tutti amici.... 100....o no?!
Quindi incollare il dacron è più 'facile' del mylar?
Questo post sta diventando micidiale, già con Scornaj è successo un casino, ora ZK si fissa sui termini tra laminazione (unire a sandwich più materiali) e delaminazione (i materiali a sandwich si staccano tra loro) quando basterebbe capirsi, se vuole chiamare la stessa cosa con incollare/scollare faccia pure ma non capisco il senso di dare nomi diversi a due processi identici dove cambia solo il materiale.

Io mi sono abbastanza rotto le scatole di queste beghe che nascono dal nulla vi saluto.
(12-06-2017 15:56)ZK Ha scritto: [ -> ]la laminazione e' uno dei processi piu usati nell' industria, e nell' artigianato.. per non dire a casa se ti fai la pasta! si va dalla lavorazione dei metalli alla adesivizzazione dei tessuti o alla loro impregnazione, tipico laminato usato nel mondo della vela e' il dacron che subisce non una laminazione ma ben due, la prima con un termoadesivo che riempe le vancanze del filato, la seconda e' la spalmatura, anche lei effettuata per laminazione.

ben venuto nel mondo del linguaggio tecnico, un mondo raffinato dove delaminare non e' il contrario di laminare, dove l' accelerazione centrifuga non esiste e dove tutti i materiali sono soggetti a deformarsi.

Marco, credo che l'equivoco lo abbia generato l'Inglese.
In inglese "to laminate" e "to roll" significano cose diversissime.
In Italiano abbiamo "laminare" per entrambe.
Da noi passare un materiale in un laminatoio (quello con i rulli per esempio) è laminare. In questo contesto la pasta fatta in casa è laminata.
Questa azione in inglese è "to roll".

Il concetto e la terminologia per le vele "laminate" è anglosassone e a quello occorre attenersi.
Il brevetto delle vele laminate è depositato in America come "laminated sailcloth"
E "to laminate" significa costruire accoppiando materiali. Su questo, in Inglese non ci piove. Laminated wood è "laminated" non perchè ci sta sopra una lamina di essenza ma perchè è fatto accoppiando materiali.

http://www.google.com.ph/patents/US5001003

Poi, ovviamente, basta capirsi.
(12-06-2017 19:25)jetsep Ha scritto: [ -> ]
(12-06-2017 15:56)ZK Ha scritto: [ -> ]la laminazione e' uno dei processi piu usati nell' industria, e nell' artigianato.. per non dire a casa se ti fai la pasta! si va dalla lavorazione dei metalli alla adesivizzazione dei tessuti o alla loro impregnazione, tipico laminato usato nel mondo della vela e' il dacron che subisce non una laminazione ma ben due, la prima con un termoadesivo che riempe le vancanze del filato, la seconda e' la spalmatura, anche lei effettuata per laminazione.

ben venuto nel mondo del linguaggio tecnico, un mondo raffinato dove delaminare non e' il contrario di laminare, dove l' accelerazione centrifuga non esiste e dove tutti i materiali sono soggetti a deformarsi.

Marco, credo che l'equivoco lo abbia generato l'Inglese.
In inglese "to laminate" e "to roll" significano cose diversissime.
In Italiano abbiamo "laminare" per entrambe.
Da noi passare un materiale in un laminatoio (quello con i rulli per esempio) è laminare. In questo contesto la pasta fatta in casa è laminata.
Questa azione in inglese è "to roll".

Il concetto e la terminologia per le vele "laminate" è anglosassone e a quello occorre attenersi.
Il brevetto delle vele laminate è depositato in America come "laminated sailcloth"
E "to laminate" significa costruire accoppiando materiali. Su questo, in Inglese non ci piove. Laminated wood è "laminated" non perchè ci sta sopra una lamina di essenza ma perchè è fatto accoppiando materiali.

http://www.google.com.ph/patents/US5001003

Poi, ovviamente, basta capirsi.

Mia nonna, bolognese, laminava una pasta per i tortellini che faceva resuscitare i morti, altro che tessuti per vele....
Ma va' a da via i ciapp...
la laminazione e' un invenzione del 1500, si laminava pure l' oro.
la delaminazione e' una parola moderna, riguarda un certo tipo di rottura dei compositi.
le filmles non sono vele in composito, le film on film si .
(12-06-2017 18:29)kermit Ha scritto: [ -> ]Questo post sta diventando micidiale, già con Scornaj è successo un casino, ora ZK si fissa sui termini tra laminazione (unire a sandwich più materiali) e delaminazione (i materiali a sandwich si staccano tra loro) quando basterebbe capirsi, se vuole chiamare la stessa cosa con incollare/scollare faccia pure ma non capisco il senso di dare nomi diversi a due processi identici dove cambia solo il materiale.

Io mi sono abbastanza rotto le scatole di queste beghe che nascono dal nulla vi saluto.

porello ce l'hanno tutti con te?
non ho mai capito se sei di coccio o se ci fai.
quando accoppi due materiali in calandra o pure col rullino si dice che lamini.
e' l' uso che fai della parola delaminazione che fa venire il mal di stomaco, e' come se dicessi che una cima ha ceduto a compressione o una catena a flessione.
comunque non ce l' ho con te, mi limito a segnalare solo le parole sbagliate, coi concetti mi so arreso gia tempo fa.
(12-06-2017 19:25)jetsep Ha scritto: [ -> ]
(12-06-2017 15:56)ZK Ha scritto: [ -> ]la laminazione e' uno dei processi piu usati nell' industria, e nell' artigianato.. per non dire a casa se ti fai la pasta! si va dalla lavorazione dei metalli alla adesivizzazione dei tessuti o alla loro impregnazione, tipico laminato usato nel mondo della vela e' il dacron che subisce non una laminazione ma ben due, la prima con un termoadesivo che riempe le vancanze del filato, la seconda e' la spalmatura, anche lei effettuata per laminazione.

ben venuto nel mondo del linguaggio tecnico, un mondo raffinato dove delaminare non e' il contrario di laminare, dove l' accelerazione centrifuga non esiste e dove tutti i materiali sono soggetti a deformarsi.

Marco, credo che l'equivoco lo abbia generato l'Inglese.
In inglese "to laminate" e "to roll" significano cose diversissime.
In Italiano abbiamo "laminare" per entrambe.
Da noi passare un materiale in un laminatoio (quello con i rulli per esempio) è laminare. In questo contesto la pasta fatta in casa è laminata.
Questa azione in inglese è "to roll".

Il concetto e la terminologia per le vele "laminate" è anglosassone e a quello occorre attenersi.
Il brevetto delle vele laminate è depositato in America come "laminated sailcloth"
E "to laminate" significa costruire accoppiando materiali. Su questo, in Inglese non ci piove. Laminated wood è "laminated" non perchè ci sta sopra una lamina di essenza ma perchè è fatto accoppiando materiali.

http://www.google.com.ph/patents/US5001003

Poi, ovviamente, basta capirsi.

A te S.Giuseppe c'è da chiamarti! !100
(12-06-2017 20:52)ZK Ha scritto: [ -> ]
(12-06-2017 18:29)kermit Ha scritto: [ -> ]Questo post sta diventando micidiale, già con Scornaj è successo un casino, ora ZK si fissa sui termini tra laminazione (unire a sandwich più materiali) e delaminazione (i materiali a sandwich si staccano tra loro) quando basterebbe capirsi, se vuole chiamare la stessa cosa con incollare/scollare faccia pure ma non capisco il senso di dare nomi diversi a due processi identici dove cambia solo il materiale.

Io mi sono abbastanza rotto le scatole di queste beghe che nascono dal nulla vi saluto.

porello ce l'hanno tutti con te?
non ho mai capito se sei di coccio o se ci fai.
quando accoppi due materiali in calandra o pure col rullino si dice che lamini.
e' l' uso che fai della parola delaminazione che fa venire il mal di stomaco, e' come se dicessi che una cima ha ceduto a compressione o una catena a flessione.
comunque non ce l' ho con te, mi limito a segnalare solo le parole sbagliate, coi concetti mi so arreso gia tempo fa.

Guarda Marcello non ha bisogno dell'avvocato ma tu come dice una mia amica stai a fare le seghe ai grilli, se non capisci a Roma si dice che hai .....i ... immaginatelo da solo
(12-06-2017 20:52)ZK Ha scritto: [ -> ]
(12-06-2017 18:29)kermit Ha scritto: [ -> ]Questo post sta diventando micidiale, già con Scornaj è successo un casino, ora ZK si fissa sui termini tra laminazione (unire a sandwich più materiali) e delaminazione (i materiali a sandwich si staccano tra loro) quando basterebbe capirsi, se vuole chiamare la stessa cosa con incollare/scollare faccia pure ma non capisco il senso di dare nomi diversi a due processi identici dove cambia solo il materiale.

Io mi sono abbastanza rotto le scatole di queste beghe che nascono dal nulla vi saluto.

porello ce l'hanno tutti con te?
non ho mai capito se sei di coccio o se ci fai.
quando accoppi due materiali in calandra o pure col rullino si dice che lamini.
e' l' uso che fai della parola delaminazione che fa venire il mal di stomaco, e' come se dicessi che una cima ha ceduto a compressione o una catena a flessione.
comunque non ce l' ho con te, mi limito a segnalare solo le parole sbagliate, coi concetti mi so arreso gia tempo fa.
Eccolo là quando non ha argomenti parte con le accuse. "Laminated sails" queste sono sia se accoppi le fibre con il mylar sia se le accoppi con il dacron....mi pare che di coccio sei tu ed insisti ma non ci si può fare nulla, purtroppo da "umbro toscano" che sei per te un foglio di mylar si chiama impropriamente lamina (una volta lo scrivevi mailar...)e la derivazione inglese delle parole ti è sconosciuta....comunque rilassati ne ho piene le scatole delle tue uscite
"delaminazione" Kermit, e' la parola delaminazione che usi a sproposito.
che poi e' l' ennesima conferma:
non ne capisci nulla e a nulla ti valgono le ore passate in veleria.
Comincio a pensare che frequentare questo forum sia una perdita di tempo... fate voi...
(12-06-2017 22:43)Gundam Ha scritto: [ -> ]Comincio a pensare che frequentare questo forum sia una perdita di tempo... fate voi...

È solo una questione di righello... na squadretta diciamo, pochi millesimi di "
(12-06-2017 22:05)ZK Ha scritto: [ -> ]"delaminazione" Kermit, e' la parola delaminazione che usi a sproposito.
che poi e' l' ennesima conferma:
non ne capisci nulla e a nulla ti valgono le ore passate in veleria.
Adesso vediamo dove arrivi, ok io non ne capisco, quindi tu una vela laminata in cui si separano gli strati come la definisci? Ora rispondi....
Ma ti rendi conto che impuntatura hai preso per aver preso una toppata?
Il bello è che in questo post sono l'ultimo ad aver parlato di delaminazioni (il primo è stato scornaj) ma devi sempre venire a scassare gli zibedei a me ...ma cambia sport e soprattutto studia di più!!
(09-06-2017 22:52)mhuir Ha scritto: [ -> ]Mi propongono in alternativa i due materiali, per randa efiocco 105, per un 42 piedi , utilizzo crociera sportiva. Che ne dite?

Ciao mhuir, giusto per cercare di tornare in tema in mezzo ai soliti più o meno simpatici frizzi e lazzi, io sulla mia barca ho fatto una scelta decisamente poco tradizionale ma perfettamente in linea con il tuo quesito: randa in Fibercon Hybrid e genova 150% in Filmless Technora Dyneema.
Ho scelto 2 materiali diversi perché a mio avviso diverse sono le condizioni di utilizzo in crociera di queste vele: la randa è sempre su, anche quando non c'è vento o si va a motore è utile per stabilizzare, inoltre con equipaggi da crociera capita di maltrattarla, soprattutto se le condizioni cambiano repentinamente la si sventa o la si fa sbattere. Nel mio caso, essendo la randa avvolgibile ed avendo le stecche verticali corte, manca anche la struttura delle stecche di una randa tradizionale a contrastare il fileggiamento, con conseguente extra stress sul materiale, per cui ho preferito privilegiare l'indistruttibilità o quasi del tessuto Hybrid.
Per quanto invece riguarda il genova avvolgibile, lo trattiamo decisamente meglio: anzitutto si srotola solo quando si va a vela, quindi lo si fa sbattere solo in virata e comunque appena il vento rinforza in modo da poter provocare danni lo avvolgiamo anche solo parzialmente. Inoltre, sulla mia barca il genova è il motore principale, sono 82mq contro i 56 della randa, quindi un materiale più performante ha un'incidenza maggiore e immediata sulle prestazioni, da cui la scelta del filmless.
La randa ce l'ho da un anno e ne sono davvero molto soddisfatto, ho preso anche venti molto importanti senza alcun problema, la vela è molto rigida e stabile, esteticamente sembra dacron ma non ha niente a che vedere con questo materiale, la stabilità delle forme è incredibilmente superiore e la sensazione di sicurezza e di robustezza che trasferisce è totale.
Il genova è invece in arrivo, sono proprio curioso di provarlo e vedere le differenze in pratica. Avendo le 2 vele una accanto all'altra dovrebbe essere un buon banco di prova delle 2 tecnologie, magari se a qualcuno interessa proverò a postare un filmato delle 2 vele al lavoro insieme.
Mi sembra una scelta ben ragionata, il filmess è quello della powerplast?
Dal sito della Powerplast produttori del Filmless "Tenuta della forma nel tempo e durata del laminato ci consentono di garantire FILMLESS per tre anni contro la delaminazione", in buona sostanza è un laminato e che resiste alla delaminazione è qui c'è un imbecille che apre bocca ed offende senza freni pur essendo pluri bannato.

Caro Torsolo secondo ZK non ci capite una fava usate termini sbagliati.....io in veleria vado a trovare gli amici ma lui ci sta da anni e cosa ha imparato?

P.S. sto pensando di prendermi un anno di sosta da ADV con gente offensiva come vedo ultimamente non si può andare avanti
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