mah, a me sembra che la pratica sia -in media, esclusi i presenti, tutti i disclaimer usuali
ecc ecc- ben diversa dalle prescrizioni della teoria, fra le decine di comportamenti tipici:
1. chi non scalda il motore (perché sia sufficientemente "caldo", non i cinque minutini), prima di uscire dal porto
2. quanti lo usano al di là di un accendi-spegni di un quarto d'ora per uscire e/o rientrare
3. quanti ci caricano le batterie per una due ore al giorno
4. quanti ci fanno più di 100 miglia ?
e 5., 6....
per quanto mi riguarda, alzo la mano sono il primo colpevole di tutti i maltrattamenti di cui sopra ma oh il motore deve essere il più possibile adattato a come lo uso io, non viceversa, paghero' la differenza con i conquibus ma ci voglio caricare le batterie quando mi serve, voglio poter smotorare per giorni massimizzando le miglia percorse per litro (quindi regimi ben lontani da quelli teoricamente idonei), voglio poterlo accendere giusto i dieci minuti per dare corrente al salpancora, eccetera eccetera.
Pero' toh, guarda guarda, nonostante gli anatemi della teoria, usandolo cosi' ho ancora un motore "rustico" di >5000 ore che funziona come un orologio, dopo aver avuto (altra barca, mio padre) stesso motore arrivato felicemente alle 10K ore essendo usato più o meno allo stesso modo.
Guardando le cose dall'altro lato: statisticamente, quanti hanno dovuto cambiare il motore per motivi diversi, non derivanti da questo tipo di "maltrattamenti" ? Chiaro non ho numeri ma oh, fra incrostazioni, scalda di qui, brucia di là, e corrosione per metalli differenti, e saildrive consumato, e scambiatori bucati, motori fatti girare a turbine rotte, acqua dallo scappamento e compagnia...
Nel frattempo, cerco volontari rispettosi della teoria motoristica per tirare su 70m di catena senza usare il salpancora, restare tre giorni fermi o bloccarsi a 50 miglia dal porto perché finito il gasolio andando a regimi teoricamente perfetti, o rimanere a batterie vuote perché "fa male al motore", frigo spento e -orrore- birre calde