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Versione completa: Un'altra randa nuova!!
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Provata una prima volta con poco vento sembrava andare bene, una seconda con 10-12 nodi non riuscivo a smagrirla, forse il velaio gli ha dato troppo "giro d'albero"?
Dicono che se è grande si può tagliare mentre il contrario è molto difficile.
Che ne pensate?
Non mi sembra eccessivamente grassa, se vuoi appiattirla ancora e non riesci con il paterazzo, allenta un pò le diagonali o porta il piede albero 2 cm indietro
anche a me non sembra grassa direi anche bella
Non mi pare grassa. Se all'aumentare del vento si arretra troppo il grasso addrizza l'albero cercando di lavorare con le basse e intermedie, prendendo un giro (a spanne) in modo tale che la pressione delle alte sulle crocette non imbanani troppo
La barca è armata a 7/8 il paterazzo agisce sulla sulla parte alta, mi sembra aver compreso che per raddrizzare l'albero occorra lascare le diagonali alte e forse cazzare lo strallo.
Grazie comunque a tutti
Se vuoi smagrirla, l'albero lo devi incurvare di più, se lo raddrizzi la ingrassi

in un 7/8 se tesi il paterazzo, molli le diagonali, porti il piede indietro, l'albero lo fai diventare un arco che appiattisce qualsiasi randa anche con un giro d'albero enorme

ma dalle foto non sembra male, il lascerei tutto così
Dalla foto sembra la drizza poco tesa.
(27-06-2017 23:42)zankipal Ha scritto: [ -> ]Se vuoi smagrirla, l'albero lo devi incurvare di più, se lo raddrizzi la ingrassi

in un 7/8 se tesi il paterazzo, molli le diagonali, porti il piede indietro, l'albero lo fai diventare un arco che appiattisce qualsiasi randa anche con un giro d'albero enorme

ma dalle foto non sembra male, il lascerei tutto così

Sbagliavo completamente, più è curvo e più si tira il grasso. La proverò con più di 12 nodi e poi deciderò. Mi chiedevo però se portando il piede indietro (albero passante) si ha solo un appruamento o cambia anche la forma.
Grazie e buon vento.
(28-06-2017 00:00)sventola Ha scritto: [ -> ]Dalla foto sembra la drizza poco tesa.

In seguito ho cazzato la drizza, anche se ho avuto l'impressione che fosse a fine corsa, provo con un grillo più corto.
BV Francesco
(28-06-2017 04:47)Fraaa Ha scritto: [ -> ]
(28-06-2017 00:00)sventola Ha scritto: [ -> ]Dalla foto sembra la drizza poco tesa.

In seguito ho cazzato la drizza, anche se ho avuto l'impressione che fosse a fine corsa, provo con un grillo più corto.
BV Francesco
Aiutala con il Cunningham. ...
Fai come ti ha detto Zankipal.
La vela è un'opppppinione.
(28-06-2017 13:22)bullo Ha scritto: [ -> ]Fai come ti ha detto Zankipal.
La vela è un'opppppinione.-

Grazie Bullo
Si, ma se si smagrisce aumentando troppo il giro d'albero il grasso arretra oltre il necessario, hai voglia poi a recuperare drizza e cunningham (peraltro in una randa in dacron questo vuol dire stirarla in una settimana). Poi, inoltre, quando si cazza il paterazzo il grasso lo si ritroverà tutto in balumina.

Invece l'albero, in un setting medio, deve essere regolato in modo tale che cazzando il paterazzo si incurvi solo nella parte alta aumentando lo svergolamento e scaricando la vela.

Quindi ok caricare le alte (che si mollano inevitabilmente quando recuperi il paterazzo), ma se la loro pressione sulle crocette non viene controbilanciata dalle medie e dalle basse si perde enormemente in efficienza appena arriva la raffica.

Il grasso deve sempre stare tra il 30 ed il 40% della vela. Indipendentemente dalla sua quantità.
vai di cunningam bello ignorante e lascia perdere l'albero. Demoltiplica il back e vai con quello sotto raffica come si faceva con le volanti una volta...
(28-06-2017 15:22)Sebastian Ha scritto: [ -> ]Si, ma se si smagrisce aumentando troppo il giro d'albero il grasso arretra oltre il necessario, hai voglia poi a recuperare drizza e cunningham (peraltro in una randa in dacron questo vuol dire stirarla in una settimana). Poi, inoltre, quando si cazza il paterazzo il grasso lo si ritroverà tutto in balumina.

Invece l'albero, in un setting medio, deve essere regolato in modo tale che cazzando il paterazzo si incurvi solo nella parte alta aumentando lo svergolamento e scaricando la vela.

Quindi ok caricare le alte (che si mollano inevitabilmente quando recuperi il paterazzo), ma se la loro pressione sulle crocette non viene controbilanciata dalle medie e dalle basse si perde enormemente in efficienza appena arriva la raffica.

Il grasso deve sempre stare tra il 30 ed il 40% della vela. Indipendentemente dalla sua quantità.

e questa dove l'hai letta?
(28-06-2017 19:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]e questa dove l'hai letta?

Da nessuna parte. Me la sono inventata di sana pianta dopo qualche peperonata! Ed empiricamente stringendomi al vento col genoa più di alcuni competitor coi fiocchi (non scarsi, a dirla tutta).

Il paterazzo non è una manovra fissa, ma corrente.
Non puoi usarlo per dare giro d'albero, in quanto se così facessi, all'arrivo di una raffica dovresti:
- cazzare paterazzo
- cazzare drizza/cunningham randa
- e in tutto questo aumenteresti la catenaria del fiocco, dato che stai incurvando tutto il profilo del rig, la cui efficienza specie se in bolina (ma chi pompa il paterazzo in poppa?) va a farsi benedire.

Invece se la struttura dell'albero tiene, nel senso che è solida longitudinalmente, riesci a tesare il paterazzo senza far imbananare tutto.
Allora la randa si apre in alto e riesci a cazzare ancor più di scotta salendo meglio; ed l'infieritura a prua non cede (certo, non sarà mai come un testa d'albero con crocette senza quartiere ma un solido compromesso).

Tu puoi dare tutto il prebend che vuoi all'albero, basta che sia coerente con la vela e che non ceda appena lavori sotto raffica.

PS
La demoltiplica sul back su un 35 piedi diverso dall'X35 la vedo complessa... Per essere utilizzata dovrebbe essere di 1:64, ma così facendo sarebbe come non avere il paterazzo regolabile visto che ogni volta dovresti tirarti su metrate di cima (stagnante in pozzetto).

Ma sono tutte mie considerazioni, pippe mentali direbbero alcuni, fesserie altri.
D'altronde, se così non fosse, che opppinione sarebbe?
Scusa LEO tutta questa cosa che dici solo perchè vorresti incurvare la parte alta? E allora come vorresti appiattire la randa quando hai troppa potenza?
A me non risulta che caxxando il paterazzo ed incurvando l'albero in tutta la lunghezza si creerebbe catenaria al fiocco, al contrario, con paterazzo scarico lo strallo anteriore e lasco mentre con paterazzo caxxato è tesissimo
Guardate che in questo post si sta parlando di un albero 7/8, quindi con volanti, con il back incuvi l'albero, con la volante tesi lo stallo.
Ma anche se stessimo parlando di un 9/10, se cazzando il back, ti si lasca lo strallo, vuol dire che hai l'albero regolato male, ti consiglio di allungare lo stallo e ricontrollare.il rake.

In ogni caso la curvatura deve essere omogenea e appiattendo la randa, il grasso non deve mai superare la metà della corda.
(28-06-2017 21:05)Sebastian Ha scritto: [ -> ]
(28-06-2017 19:38)zankipal Ha scritto: [ -> ]e questa dove l'hai letta?

Da nessuna parte. Me la sono inventata di sana pianta dopo qualche peperonata! Ed empiricamente stringendomi al vento col genoa più di alcuni competitor coi fiocchi (non scarsi, a dirla tutta).

Il paterazzo non è una manovra fissa, ma corrente.
Non puoi usarlo per dare giro d'albero, in quanto se così facessi, all'arrivo di una raffica dovresti:
- cazzare paterazzo
- cazzare drizza/cunningham randa
- e in tutto questo aumenteresti la catenaria del fiocco, dato che stai incurvando tutto il profilo del rig, la cui efficienza specie se in bolina (ma chi pompa il paterazzo in poppa?) va a farsi benedire.

Invece se la struttura dell'albero tiene, nel senso che è solida longitudinalmente, riesci a tesare il paterazzo senza far imbananare tutto.
Allora la randa si apre in alto e riesci a cazzare ancor più di scotta salendo meglio; ed l'infieritura a prua non cede (certo, non sarà mai come un testa d'albero con crocette senza quartiere ma un solido compromesso).

Tu puoi dare tutto il prebend che vuoi all'albero, basta che sia coerente con la vela e che non ceda appena lavori sotto raffica.

PS
La demoltiplica sul back su un 35 piedi diverso dall'X35 la vedo complessa... Per essere utilizzata dovrebbe essere di 1:64, ma così facendo sarebbe come non avere il paterazzo regolabile visto che ogni volta dovresti tirarti su metrate di cima (stagnante in pozzetto).

Ma sono tutte mie considerazioni, pippe mentali direbbero alcuni, fesserie altri.
D'altronde, se così non fosse, che opppinione sarebbe?

Posso chiederti cosa intendi nella frase che ho evidenziato in blu? Per "struttura dell'albero solida longitudinalmente" intendi con le diagonali basse ed intermedie cazzate?

Ho un X-35 e sto proprio cercando di capire la regolazione delle sartie in base all'uso del paterazzo. Ovviamente dipenderà dall'intensità del vento e stato del Mare. Nonché dal giro d'albero che il velaio ha dato alla randa (ma questo è ormai fisso).
Anche il rake non lo vorrei toccare.
Ipotizziamo 10kts e onda conseguente (Mare calmo).
(28-06-2017 23:03)zankipal Ha scritto: [ -> ]Guardate che in questo post si sta parlando di un albero 7/8, quindi con volanti, con il back incuvi l'albero, con la volante tesi lo stallo.
Ma anche se stessimo parlando di un 9/10, se cazzando il back, ti si lasca lo strallo, vuol dire che hai l'albero regolato male, ti consiglio di allungare lo stallo e ricontrollare.il rake.

In ogni caso la curvatura deve essere omogenea e appiattendo la randa, il grasso non deve mai superare la metà della corda.

Per capire: il perché di quando cazzi il paterazzo la catenaria dello strallo aumenta sta nel fatto che si hanno le diagonali basse ed intermedie troppo lasche? Quindi l'albero si incurva troppo ed il punto di attacco in alto dello strallo si abbassa?
Con l'abero appruato questo effetto sarebbe più evidente.
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