Ciao a tutti.
Oggi un paio di straorzate di troppo di fronte al porto di imperia mi hanno spezzato il timone e con un po' di fortuna sono riuscito a rientrare.
Avrei bisogno di:
A. Qualcuno che che mi lasci un timone di un panettone in disuso.
B. Qualche dritta per sapere da dove iniziare per costruirne uno più robusto. Pensavo in alluminio visto che è lo stesso materiale dello scafo.
Al momento sono in attesa che un cantiere mi trovi una soluzione temporanea per tornare a casa.
Grazie infinite dei contributi
Davide
P.s. Vi pregherei di avvisare via mail per soluzioni risolutive
Io ho appena ultimato di ricostruire il mio,ho utilizzato un' anima interna con pastre di acciaio di larghezza 5 cm saldate alla barra, le ho interposte tra due fogli da 6 mm di comensato marino opportunamente sagomato e intagliato internamente per alloggiare le piastre. Il tutto incollato e rivestito di C10-10.Per il profilo ho scaricato da internet un NACA simmetrico variabile sulla lunghezza del timone.Costruiti i profili con il poliuretano li ho tagliati a meta' e li ho incollati su entrambi i lati del compensato marino.poi gli spazi tra un profilo e l'altro li ho riempiti con la schiuma poliuretanica bicomponente e poi opportunamente sagomata.
Infine rivestimento con 4 strati di twill 160 gr ed epossidica. In ultimo due mani di gel coat.
Se ti interessa ti mando le foto
Per ora mi tengo tutte le strade aperte. Mi interessa conoscere i dettagli di tutte le soluzioni possibili quindi le tue foto mi farebbero molto piacere. Dal momento che il timone è una parte della barca strutturale ed importante, se posso chiederti, in base a quali riflessioni hai dimensionato sezioni e scelto materiali?
(01-07-2017 07:14)poltro71 Ha scritto: [ -> ]Ho anch'io un panettone ed ho dovuto restaurare il timone un paio di anni fá. Qui il thread:
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=109542
Se hai domande mandami pure una mail
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grazie,
quello che mi sconcerta osservando il "panettone" degli altri è la quantità di differenze che si trovano da uno all'altro. Il tuo timone risulta molto più "affilato" del mio soprattutto nella parte terminale. Perchè siano così diversi lo ignoro comunque mi piacerebbe sapere quale soluzione funziona meglio.
Io sarò costretto a rifarlo credo, non ha senso riutilizzare un moncherino per fargli un rattoppo.
Dal momento che vorrei utilizzare una soluzione dipo trimarano Farrier, che permentta di sfilare il timone ma soprattutto di sostituirlo se dovesse rompersi con quello di rispetto. stavo cercando di capire quanto è importante lo spessore del profilo. sarà solo una questione di robustezza o c'è anche un motivo idrodinamico?
in definitiva credo che avrò una gabbia di alluminio solidale con gli agugliotti in cui poter infilare una lama in compensato marino. bene, spessa quanto? inoltre, è indispensabile ricoprirla con vetroresina dal momento che a riposo il timone non sta bagnato??
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prima e dopo
Il timone del mio panettone non credo fosse originale, ma costruito dal precedente proprietario o da un artigiano. Comunque aveva un grosso difetto strutturale, come ho descritto nel thread, nel sistema di aggancio pala-struttura di supporto. Il profilo della pala, invece, è ottimo ed è per quello che l'ho conservato. Il mio è compensato spesso 30 mm (più un paio di strati di vtr) nel punto più largo, quello di attacco; e si assottiglia sempre più verso il bordo di uscita fino ad essere di pochi mm, in modo da avere un profilo alare.
L'idea di infilarlo in una specie di gabbia o fascione di alluminio è valida, l'avevo pensata anch'io. Poi, però, ho preferito qualcosa di più fisso.
Ti consiglio, comunque, di mettere qualche strato di vtr; non tanto per impermeabilizzarlo (lì basta l'epossidica) ma per aumentare la resistenza alla flessione.
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Ho visto ora le foto. Si è spezzato proprio appena sotto l'agugliotto, in corrispondenza della barra di metallo interna al compensato.
Sono sempre più convinto che nei timoni appesi questo sistema sia molto più fragile di una struttura che avvolga esternamente la pala, perché le elevate sollecitazioni che si scaricano sulla barra interna, la trasformano in una sorta di piede di porco in grado di far spezzare di netto il compensato
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grazie del tuo cotributo poltro71. per inciso il timone era interamente in vtr, con un'anima centrale inconsistente dal punto di vista strutturale, ad esclusione di uno scheletro metallico debole ed indebolito nel tempo annegato nella vtr.
3cm, mi sembrano veramente pochi. sarei orientato ad amìlmeno 4 o 5 almeno fino alla linea di galleggiamento e poi affinarlo via via che il momento flettente (e torcente) diminuiscono. Essendo più spesso dovrei evitare di aggiungere vtr anche per diminuire ore di lavoro.
mi rimane il dubbio su quale importanza idrodinamica abbia lo spessore all'attacco dell "ala". non sarà che troppo affinato crea della turbolenza? ma poi di che parliamo, quando arrivo a 6nd mi sono già pentito di non aver ridotto velatura... tu a quanto riesci a portarla?
Per rispondere alla tua domanda il dimensionamento e' stato fatto sulle misure di un progetto originale. Il tuo timone comunque sarebbe molto piu semplice costruirlo dal momento che no e' compensato.
Se ben ricordo il panettone (barca interessantissima) è a deriva mobile, quindi il
timone sarebbe logico fosse sollevabile, il che richiede una struttura apposita e
ben dimensionata. La forma del tuo rotto invece mi pare poco adatta, con un profilo
piuttosto grosso, mentre aveva un buon allungamento, utile alla efficacia.
Se riesci a farti fare una struttura metallica a gabbia in cui possa scorrere o ruotare la pala
avresti due vantaggi: robustezza e possibilità di rapida sostituzione.
Però la mia oooopppppiniooone è che se si rompe il timone qualcuno ha fatto dei grossi
SBAGLI: progettuali, costruttivi, manutentivi o di... uso
(02-07-2017 20:43)Emiliano DellAtti Ha scritto: [ -> ]Per rispondere alla tua domanda il dimensionamento e' stato fatto sulle misure di un progetto originale. Il tuo timone comunque sarebbe molto piu semplice costruirlo dal momento che no e' compensato.
Ho speso ore ed ore a cercare un progetto che non ho mai trovato. Chissà poi se il timone che si è rotto era quello originale...
(02-07-2017 21:47)oudeis Ha scritto: [ -> ]Se ben ricordo il panettone (barca interessantissima) è a deriva mobile, quindi il
timone sarebbe logico fosse sollevabile, il che richiede una struttura apposita e
ben dimensionata. La forma del tuo rotto invece mi pare poco adatta, con un profilo
piuttosto grosso, mentre aveva un buon allungamento, utile alla efficacia.
Se riesci a farti fare una struttura metallica a gabbia in cui possa scorrere o ruotare la pala
avresti due vantaggi: robustezza e possibilità di rapida sostituzione.
Però la mia oooopppppiniooone è che se si rompe il timone qualcuno ha fatto dei grossi
SBAGLI: progettuali, costruttivi, manutentivi o di... uso
No, ha una pinna fissa putroppo. Condivido i pregi di una pala che si sfili velocemente.
Riguardo all'uso, onestamente mi sono buttato in un mare per me impressionante. Ma non senza fare decine di ragionamenti sulle possibili vie di fuga ed avendo consultato carte meteo alla nausea. Certamente la rottura del timone non l'avevo contemplata e può essere che io abbia chiesto troppo alla pala.
Di una cosa però sono certo: La sezione a vista, mostra che una delle due lande metalliche affogate nella vtr non lavorava più da tempo. Forse tranciata in qualche altro evento o chissàcchè. un timone con una resistenza al 60% forse.
Insomma, io la mia barca la conosco bene perchè l'ho smontata fino all'ultima vite. Dentro il timone non ci potevo guardare!
Rieccomi...
Se lo spessore di 3 cm sia troppo poco non lo so; è lo stesso che c'era prima e non si è mai rotto. Si è solo marcita una parte del compensato perchè ha ceduto la copertura in vtr. Di sicuro gli strati di VTR contribuiscono parecchio ad irrobustire la struttura. Leggo solo ora, però, che nel tuo timone era tutta VTR, senza legno all'interno, ma con una struttura metallica che aveva ceduto da tempo.
Alla fine il problema è sempre lo stesso: per quanto lo si possa costruire robusto, un timone cederà sempre se l'acqua, penetrando all'interno, riuscirà a comprometterne l'"anima", di qualunque materiale sia fatta.
La regola d'oro è che l'acqua NON deve entrare e qualsiasi struttura interna che fuoriesca (nel tuo caso l'agugliotto), prima o poi, creerà una via d'acqua.
Vai di gabbia esterna o, come ho fatto io, di ganasce strette da bulloni passanti.
Per curiosità...che condizioni meteomarine hai affrontato? Giusto per sapere quale potrebbe essere il limite del nostro pentolone d'alluminio.
l'acqua NON deve entrare! ma Lei non lo sa
il limite del nostro pentolone d'alluminio: sei tu
Non te la prendere, qualche timone s'è rotto anche a me
Però compensato sotto vtr= rogne, si fa solo perchè economico.
Allego alcune schermate del telefono sul quale ho programmato le uscite per quasi un mese (finale ligure - port cros e ritorno). E' la mattina del 29 giugno. Partito all'alba da Sanremo e diretto a Finale ma pronto a rientrare in qualunque porto o ridosso qualora le condizioni fossero peggiorate.
Queste le ho raccolte a posteriori per esattezza.
Comunque al di là delle previsioni posso descrivere a sensazione la dinamica della situazione al momento della rottura. Il vento non era più di 25-30nd, anche se vado a stima perchè non ho un anemometro. La cosa impressionante erano le onde che MEDIAMENTE intorno ai 2m tendevano a frangere su fondali prossimi ai 20m con una frequenza di circa 5-6secondi. Le più alte non saprei, è noto che è difficile dare un giudizio oggettivo...
Tornando al timone sono dunque propenso a realizzarlo in compensato marino 4cm nelle parti più spesse, trattenuto da una cassa in alluminio solidale con gli agugliotti. tutto ancora da disegnare ma questa al momento mi sembra la strada più coerente.
Dal momento che ho carta libera, mi viene voglia di farlo in modo da poter variare la superficie immersa per il seguente motivo:
essendo lo scafo dislocante, l'onda va sempre pìu veloce di lui quando arriva in poppa. Vuol dire pressione sulla pala e accidentalmente straorzate, e ancora più pressione quando si cerca di invertire la straorza forzando la poggiata (navigavo con solo fiocco).
Se avessi potuto sollevarlo di 20-40cm.... avrei evitato di sollecitarlo mantenendo un governo sufficiente? dico un eresia?
P.S.
Se vi fa piacere ho realizzato un filmato sulla prima avventura intrapresa un anno fa su Polvere, la mia prima barca. In solitaria e senza mai essere entrato in un porto.
https://www.youtube.com/watch?v=fR7TObFboNE&t=35s
complimenti per il video e l'avventura...
bel viaggio
tre giorni?
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(04-07-2017 09:44)marcofailla Ha scritto: [ -> ]complimenti per il video e l'avventura...
bel viaggio
tre giorni?
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Grazie dei complimenti ma non capisco la domanda. Se intendi la durata del viaggio si avvicina di più ai trenta!