Uh, quanta gente che non ha mai fatto notti. Bisogna farle, leggerne aiuta sì, ma solo facendone tante si capisce il come quando e perché.
Come detto da altri, anche un vecchio Furuno 1720, roba di una trentina d'anni fa, batte benissimo non solo le barche in legno e le briccole, ma anche gavitelli da cozze in plastica, poltrone (giuro!), gommoni sgonfi a pelo d'acqua, aste e bandierine delle retti da posta piccole così, insomma tutto anche a un paio di Mn: bisogna solo regolarlo, discriminare le battute e, soprattutto, guardarlo: in pratica saperlo usare e per questo non basta leggere il manuale ci vuole pratica ed esperienza (magari guidate).
Poi, di notte si sentono benissimo i rumori, anche qui basta discriminare tra il rumore del motore (se va), lo sciabordio dello scafo e il fremito delle vele. Vietata la radio e lo stereo (!!) perché non sono rumori costanti e non si riescono a "tagliare". E anche qui bisogna ascoltare ed è solo questione di pratica e esperienza per distinguere i rumori costanti da quelli nuovi. Se c'è onda seria e vento a raffiche, capita anche di sentire cose che non ci sono: facile sentire delle voci, richiami e canti.
Si percepiscono bene gli odori che vengono anche da lontano, certo se uno a bordo sta fumando, o si sta strozzando di birra, o c'è la bellona di turno in pozzetto che ha fatto la doccia con lo Chanel, si sente solo quello.
Di notte con la luna oltre il quarto si legge il giornale, certo ci deve essere buio a bordo, strumenti bassissimi e tutto ciò che lumineggia deve essere rosso e anche così il più fioco possibile. Accendersi una sigaretta vuol dire un quarto d'ora di riduzione della percezione dei contrasti.
Le sole stelle illuminano il mare benissimo, non si riesce a leggere la carta, ma si vede benissimo in lontananza.
Anche nelle notti più cupe e nere la luminescenza del mare fa avvertire benissimo il contrasto, non vuol dire vedere, ma si riesce tranquillamente a discriminare una sagoma, anche piccola e bassa sul mare.
Ma per riuscire ad avere questa completezza d'informazioni, il mare bisogna guardarlo bene e con attenzione e costantemente, distraendosi poco.
Per andare dabbasso, per fare un panino o altro, prima si deve fare giro d'orizzonte, stare sotto il meno possibile e tornando su scrutare bene in giro.
E' una menata? Sì, stare di guardia di notte è una gran menata, piacevolissimo perché si sentono e vedono cose e si hanno sensazioni che difficilmente si hanno di giorno, ma starci seriamente è un lavoraccio.
E randeggiare richiede ancor più attenzione, anche perché le percezioni sono complicate da tutto ciò che arriva dalla costa.
Personalmente non ho mai avuto difficoltà a fare turnoni dal tramonto all'alba, anzi ho sempre voluto farli facilitato dal fatto che discrimino meglio di notte che di giorno, poi perché sono esperienze molto belle e formative, ma non posso dire che erano un piacevole relax. Poi se uno ha in mano una barca di un certo tipo e tre o quattro vite è anche un certo peso.
Portando a passeggio ferri da stiro (che s'adda fa pe' ccampà), non solo io ma anche chi lo fa ber business (ed è una persona seria!), dall'imbrunire all'alba si sta fermi, raramente si viaggia di notte e, dovendolo proprio fare, lo si fa solo in assetto dislocante e mai oltre i 10 nodi: un motivo ci sarà.
Dice, ma le navi ... eh, c'è una bella differenza.
Dice, ma quelli là? ... eh, vai a sapere cos'è successo veramente, sulle congetture si fanno solo ipotesi, ma servono a poco.