Torno al tema di apertura del 3D. Ho provato il pannello collegandolo con circospezione. Esposto benino mi dà 5A e mi sono molto rallegrato. Ma andando a toccare il punto danneggiato (foto) questo è molto più caldo del resto delle celle, quasi scotta. Solo dopo 10 minuti che è collegato. Dite che lo devo proprio buttare? sigh!!
(08-09-2017 17:14)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Torno al tema di apertura del 3D. Ho provato il pannello collegandolo con circospezione. Esposto benino mi dà 5A e mi sono molto rallegrato. Ma andando a toccare il punto danneggiato (foto) questo è molto più caldo del resto delle celle, quasi scotta. Solo dopo 10 minuti che è collegato. Dite che lo devo proprio buttare? sigh!!
Per quel motivo che, a volte, si incendiano!
A te valutare se il rischio vale la candela!
(08-09-2017 17:14)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Torno al tema di apertura del 3D. Ho provato il pannello collegandolo con circospezione. Esposto benino mi dà 5A e mi sono molto rallegrato. Ma andando a toccare il punto danneggiato (foto) questo è molto più caldo del resto delle celle, quasi scotta. Solo dopo 10 minuti che è collegato. Dite che lo devo proprio buttare? sigh!!
Si, sarebbe da buttare (e' diventato a rischio di incendio) ma puoi tentare un'assurdita': se disponi o trovi una fresetta ad alta velocita', di quelle con le punte diamantate che girano almeno a 10000 giri (tipo i "dremel" o simili) moli la zona danneggiata allargandola di almeno un paio di mm verso la parte sana e riprovi al sole, se non scalda piu' e' probabile (ma NON certo) che la parte con perdite sia stata eliminata. A questo punto va sigillato il buco con una colata di resina (epossidica puo' andare) avendo l'accortezza di mettere due pezzi di plastica sulle due facce per migliorare l'impermeabilita'.
Si riduce la resa ma potrebbe anche funzionare. Tuttavia pur essendo possibile cio' che ho descritto sarebbe meglio (mi ripeto) cambiare il pannello optando, se lo spazio lo consente, per un tipo rigido che per sua natura soffre meno di possibili danni meccanici (gli "Hot Spot" non sono solo dovuti a difetti nel materiale semiconduttore) e quello "rattoppato" te lo tieni di scorta in caso di fuori servizio di quello corrente.
Thanks, Farò la prova che dice Ian, perché mi ruga proprio buttare un pannello che ha poco più di 2 anni. Quindi allargo il foro del danno fino a togliere tutta la parte bruciata che si vede gialla nella foto del messaggio #1, riprovo a metterlo in funzione, osservando se scalda ancora e quanto produce. Nel caso vada bene chiudo con resina epoxy il buco proteggendolo sopra e sotto. Ma la resina si attacca su quei materiali plastici???
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Ma la resina si attacca su quei materiali plastici???
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Non benissimo ma irruvidendo bene le superfici tiene abbastanza, in alternativa si puo' ricoprire le parti da incollare con un velo di "Attack Plastica" che fa' da "primer" e poi mettere l'epossidica.
La zona da asportare non si deve limitare al solo danno, e' come la carie di un dente, bisogna andare un po' oltre per essere sicuri di aver tolto tutto il materiale suscettibile di provocare nuovamente il problema.
(08-09-2017 18:02)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Si, sarebbe da buttare (e' diventato a rischio di incendio) ma puoi tentare un'assurdita': se disponi o trovi una fresetta ad alta velocita', di quelle con le punte diamantate che girano almeno a 10000 giri (tipo i "dremel" o simili) moli la zona danneggiata allargandola di almeno un paio di mm verso la parte sana e riprovi al sole, se non scalda piu' e' probabile (ma NON certo) che la parte con perdite sia stata eliminata. A questo punto va sigillato il buco con una colata di resina (epossidica puo' andare) avendo l'accortezza di mettere due pezzi di plastica sulle due facce per migliorare l'impermeabilita'.
Si riduce la resa ma potrebbe anche funzionare. Tuttavia pur essendo possibile cio' che ho descritto sarebbe meglio (mi ripeto) cambiare il pannello optando, se lo spazio lo consente, per un tipo rigido che per sua natura soffre meno di possibili danni meccanici (gli "Hot Spot" non sono solo dovuti a difetti nel materiale semiconduttore) e quello "rattoppato" te lo tieni di scorta in caso di fuori servizio di quello corrente.
Vado con questa punta a 10kgiri? (Il Dremel ha velocià 2,4,6,8,10). Poi vi faccio sapere come va a finire perché l'operazione possa essere utile anche a qualcun altro.
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Ci ho lavorato su col Dremel ed ho aperto tutta la parte "bruciata" asportando con abbondanza. Non so se dalla foto si vede e si può fare il confronto con la foto1. Ho provato a farlo funzionare col buco aperto per alcune ore e mi sembra non scaldi e produce attorno ai 4-5Ah.
Ma il sole di ieri non era troppo bello ed era piuttosto nebbioso, per cui mi aspetto anche prestazioni migliori.
Posso pensare che vada bene ed andare di resina epoxy per chiudere il buco?????? Ho già contornato il buco con Attak.
(16-10-2017 17:45)enio.rossi Ha scritto: [ -> ]Ci ho lavorato su col Dremel ed ho aperto tutta la parte "bruciata" asportando con abbondanza. Non so se dalla foto si vede e si può fare il confronto con la foto1. Ho provato a farlo funzionare col buco aperto per alcune ore e mi sembra non scaldi e produce attorno ai 4-5Ah.
Ma il sole di ieri non era troppo bello ed era piuttosto nebbioso, per cui mi aspetto anche prestazioni migliori.
Posso pensare che vada bene ed andare di resina epoxy per chiudere il buco?????? Ho già contornato il buco con Attak.
Per dare un giudizio dalla foto sarebbe stato meglio vedere il lavoro senza l'Attak che fa' sembrare i contorni piuttosto imprecisi.
Se sei sicuro che l'asportazione sia stata "abbondante" e a profilo netto puoi sigillare il tutto.
Ricorda pero' che hai comunque un oggetto meno affidabile del nuovo e che dovrai periodicamente controllare (sentirne la temperatura in particolare).
Grazie Ian, mi secca doverlo buttare e continuerò a provarlo. Comunque penso proprio che per la prossima stagione ne dovrò comprare un altro. Magari saranno disponibili nuove tecnologie; sentirò l'adv velanera.
Ho sempre pensato che appoggiare un pannello su una lastra di policarbonato, per renderlo più rigido negli spostamenti, portasse ad una minore possibilità di dispersione del calore.E ritenevo migliore soluzione quella di appoggiarlo su una lastra di alluminio (miglior conduttore) che dissiperebbe più velocemente il calore prodotto dal pannello.
Ho però appena letto sul sito di giocosolutions (produttori di pannelli solari) che una lastra in alveolare policarbonato messo sotto al pannello migliora la possibilità di dispersione del calore (sic...).
Qualcuno sa con certezza come funziona 'sta cosa?