Albert,
molto interessante questo concetto. E' un vantaggio avere una vela sensibile alla tensione di drizza ma aggiungo io se l'equipaggio ha la possibilità, sensibilità e tempo di lavorare adeguatamente la drizza. Cosa che in una vela triradiale inevitabilmente è meno necessaria.
Per quale motivo ritieni che il triradiale in dacron sia un vezzo?
(28-01-2022 10:17)albert Ha scritto: [ -> ]Il vantaggio del cross-cut è che per l'orientamento diagonale dei pannelli lungo l'inferitura, la forma della vela è sensibile alla tensione di drizza, mentre nel taglio triradiale quando il grasso arretra verso la balumina non c'è nulla da fare.
qualche volta ho avuto il piacere di veder fare le vele sul bancale.
e' roba di diversi anni fa, ad oggi nessun "velaio" lo farebbe piu.
a vederle fare sul bancale si capisce subito che:
nelle vele a ferzi orizzontali in ogni ferzo c'e' una parte dell' allungamento di catena che serve alla forma,
nelle vele triradiali ci sono solo 3/4 corpi e dunque la differenza di lunghezza e' suddivisa in due sole curve.
solo l' elasticita longitudinale del materiale fa vedere la vela bella tonda, in realta... la vela triradiale ha un approssimazione alla forma decisamente inferiore al taglio orizzontale.
sulla gestione delle tensioni di drizza non faccio fatica a capire che sia un opzione poco se non per nulla curata, chi non fa regate e non si confronta coi mezzi decimi non ha proprio i parametri per capire la differenza e forse... e' pure giusto cosi che la vela puo essere anche solo una scusa per godere di altro.
concordo sul concetto di vezzo, la vela triradiale e' piu lavorata e da la sensazione di essere piu "tecnologica" ma la realta, se costruita con tessuti e' molto diversa; altro se realizzata con materiali a fibratura longitudinale coi quali giocando con le densita tra i ferzi ci si puo avvicinare ad una coerenza tra sollecitazione e resistenza.
nel merito della durabilita ci sono due aspetti che contano sempre molto, la rigidita della vela genera maggiori sollecitazioni sul materiale,(cross cut penalizzato) il numero dei pezzi genera piu zone con differenti spessori ai margini dei quali si concentrano le defomazioni di taglio che portano al cedimento per fatica.
e' un po come mettere le ruote larghe alla panda per migliorarne la tenuta di strada ma, se non e' zuppa e' pan bagnato, la vela triradiale e' piu elastica e le sue "prestazioni" sono inferiori, la sua "decadenza" ha una curva un po migliore grazie alla intrinseca elasticita ma l' evoluzione verso lo stato di tenda e' sicuramente piu veloce... fosse altro per il fatto che il filo tracolla prima del materiale e che le ferite alla laminazione esterna sono maggiori.
e' meglio cambiare vele cross cut 3 volte o triadiali due in dodici anni?
mi dite che le vostre ne hanno 20 e che stanno benissimo? ahh vabbe!
(30-01-2022 09:39)ZK Ha scritto: [ -> ]qualche volta ho avuto il piacere di veder fare le vele sul bancale.
e' roba di diversi anni fa, ad oggi nessun "velaio" lo farebbe piu.
.... chi non fa regate e non si confronta coi mezzi decimi non ha proprio i parametri per capire la differenza e forse... e' pure giusto cosi che la vela puo essere anche solo una scusa per godere di altro.
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mi dite che le vostre ne hanno 20 e che stanno benissimo? ahh vabbe!
la realtà per molti è proprio quella: si va a vela soprattutto per godere di altro