Salve a tutti
Ho acquistato una barca (per l'Italia natante 996cm) con bandiera Olandese (già effettuato il passaggio di proprietà) e nei prossimi giorni dovrei trasferirla a Roma dalla Sicilia.
Le mie domande sono:
visto che navigheremo sia in acque territoriali sia internazionali quali documenti dovrei portare con me?
Quali dotazioni sono obbligatorie?
Mi hanno detto che se l'equipaggio è Italiano in acque Italiane si applica la normativa italiana dei natanti.... possibile?
Ringrazio tutti anticipatamente per i preziosi consigli ...
Ps. Per completezza la barca nasce come prototipo autocostruito italiano e poi immatricolata in Olanda..... successivamente trasferita a Mia moglie, io ne sarò il comandante
Non badare a ciò che ti dicono.
Una imbarcazione olandese non può essere un natante italiano.
La barca con documenti olandesi è assoggettata alle leggi olandesi.
Nessuno può contestarti alcunchè per le dotazioni che avrai in base alle norme olandesi.
Solo per patente, non aggiungo nulla in proposito per non riaprire antiche discussioni, un italiano al comando è bene che possieda la patente quando naviga oltre le sei miglia dalla costa.
Documenti:
Licenza olandese
Licenza radio olandese
Patente italiana (appunto oltre 6 milglia)
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Per la patente ok
Ma non ho la licenza radio (ho solo quella italiana).... però l'apparato non è iscritto sul libretto di navigazione....quindi non mi serve altro
Oltre giubetti... salvagente anulare e fuochi
Non facciamo confusione.
Barca con bandiera e documenti di bordo olandesi.
Le dotazioni servono per la tua sicurezza e devono essere almeno quelle previste dalla legge olandese ai fini assicurativi.
La licenza radio di bordo deve essere olandese, con relativo nominativo internazionale e mmsi olandese. Non puoi avere una licenza vhf italiana. Se non hai la licenza radio olandese, in caso di controllo, non devi avere il vhf installato.
La licenza radio non è iscritta sulla licenza di navigazione olandese, è un documento a parte.
Naturalmente per l'uso del vhf bisogna avere il certificato di radiotelefonista.
Scusa allora ho fatto confusione io ho il certificato di radiotelevisiva il VHF non ha licenza in caso di verifica lo tolgo.....come posso prendere la licenza per VHF?
Riassumiamo
Avete acquistato una barca con bandiera olandese (tua moglie acquirente) e avete fatto il passaggio di registrazione in Olanda.
Quindi dovreste avere la licenza di navigazione olandese a nome di tua moglie.
Immagino che si tratti di licenza ICP e avrete quindi assunto un recapito olandese presso una agenzia.
In Olanda purtroppo la licenza vhf non é statale ma viene assegnata da una società telefonica privata che ne cura il rilascio ed il rinnovo annuale a pagamento. Sembra, da esperienze di altri adv, che il sistema più semplice sia ottenere la licenza tramite la stessa agenzia dove si ha il recapito, ovviamente anche l'agenzia pretende una parcella, il tutto costa fra 50/80 euro ogni anno.
Senza licenza radio non è opportuno usare il vhf, trattasi di normativa internazionale ITU, se controllano (qualsiasi nazione) bisogna avere la licenza. Non è che lo togli in caso di verifica, in quel caso devi già averlo tolto.
Poi, come si diceva, per un italiano:
- patente, che di fatto serve fra 6 miglia dalla costa e limite acque territoriali italiane (in genere 12 miglia)
- certificato radiotelefonista per vhf installato.
(11-10-2017 10:25)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Poi, come si diceva, per un italiano:
- patente, che di fatto serve fra 6 miglia dalla costa e limite acque territoriali italiane (in genere 12 miglia)
- certificato radiotelefonista per vhf installato.
Scusa Luciano, ma avendo letto le altre discussioni, avevo capito che la patente senza limiti era necessaria, se il comandante italiano di barca battente bandiera olandese intendeva superare le 12 miglia... ho capito male?
(29-11-2017 10:59)Malandrino Ha scritto: [ -> ] (11-10-2017 10:25)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Poi, come si diceva, per un italiano:
- patente, che di fatto serve fra 6 miglia dalla costa e limite acque territoriali italiane (in genere 12 miglia)
- certificato radiotelefonista per vhf installato.
Scusa Luciano, ma avendo letto le altre discussioni, avevo capito che la patente senza limiti era necessaria, se il comandante italiano di barca battente bandiera olandese intendeva superare le 12 miglia... ho capito male?
Sul discorso patente per un italiano su barca estera (di paese non richiedente abilitazioni) ne potremmo parlare per 50 pagine senza arrivare ad una conclusione.
Mancano interpretazioni autentiche e soprattutto casi concreti di contestazioni.
Un fatto è certo, la giurisdizione italiana si ferma ai limiti delle acque territoriali italiane (non 12 miglia quindi, ma limite territoriale), fuori da tale limite sei sicuramente assoggettato alle sole norme del paese di bandiera e alle convenzioni internazionali. Soprattutto non puoi subire contestazioni in merito alla abilitazione da parte di unità della CP italiana.
Poi si infilano le compagnie assicurative che, come noto, hanno il braccino corto.
In caso di evento una compagnia potrebbe teoricamente cercare di applicare la più restrittiva norma italiana sulle patenti anche in alto mare. Potrebbe solo, penso io, perchè appunto fuori dalle acque italiane decade sicuramente la competenza giuridica dell'Italia.
Alcuni paesi rivieraschi, vedi Croazia, esigono comunque uno straccio di patente, una qualsiasi e quindi spesso risulta inevitabile dotarsi di una abilitazione.
Scusate, ma essendo, per la legge italiana, natante, non gli converrebbe farla battere bandiera italiana?
Non vorrei scatenare un putiferio, ma mi chiedo perché far battere bandiera straniera ad un natante... per imbarcazione non concordo ma comprendo!
(30-11-2017 10:20)infinity Ha scritto: [ -> ]Scusate, ma essendo, per la legge italiana, natante, non gli converrebbe farla battere bandiera italiana?
Non vorrei scatenare un putiferio, ma mi chiedo perché far battere bandiera straniera ad un natante... per imbarcazione non concordo ma comprendo!
Sono discorsi già fatti ma è meglio ribadire.
Un natante, in quanto tale, non può battere bandiera italiana.
Un natante, non avendo bandiera, è assoggettato alle leggi di ogni paese che lo ospita
Un natante non potrebbe navigare in acque internazionali in quanto, in violazione della convenzione di Montego Bay, non ha una bandiera.
Un natante in taluni paesi potrebbe avere problemi di ingresso, vedi Croazia, per assenza di documenti.
Un natante è assoggettato in Italia alle spesso assurde e mutevoli norme sulla nautica.
Conclusioni, per un italico natante la bandiera estera è quasi più importante che per una imbarcazione.
@Luciano
mi sfugge solo perché il limite delle acque territoriali, nelle quali avrebbe giurisdizione l'autorità italiana, non dovrebbe essere 12 miglia...
In base a quanto avevo capito, le acque territoriali si estendono fino a 12 miglia dalla linea di base, poi c'è la zona contigua e la zona economica esclusiva che formano le acque internazionali, ed oltre c'è l'alto mare.
Di talché, ferme le probabili contestazioni assicurative cui accennavi, un soggetto dotato di patente entro le 12 miglia che supera tale limite, si ritrova in acque internazionali ed entra in vigore la normativa del paese di bandiera... giusto?
(30-11-2017 19:30)Malandrino Ha scritto: [ -> ]@Luciano
mi sfugge solo perché il limite delle acque territoriali, nelle quali avrebbe giurisdizione l'autorità italiana, non dovrebbe essere 12 miglia...
In base a quanto avevo capito, le acque territoriali si estendono fino a 12 miglia dalla linea di base, poi c'è la zona contigua e la zona economica esclusiva che formano le acque internazionali, ed oltre c'è l'alto mare.
Di talché, ferme le probabili contestazioni assicurative cui accennavi, un soggetto dotato di patente entro le 12 miglia che supera tale limite, si ritrova in acque internazionali ed entra in vigore la normativa del paese di bandiera... giusto?
Sono appunto 12 miglia dalla linea di base.
Questa è la mappa
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In realtà la convenzione di Montego Bay direbbe che è sempre operante la normativa di bandiera, scontato che lo sia in acque internazionali. Lo è per le dotazioni, come da recente circolare interpretativa del Ministero Trasporti, per la patente non vi é appunto una casistica di contestazioni e l'interpretazione è resa difficile dall'apparente contrasto fra norma nazionale e internazionale, dove dovrebbe prevalere quest'ultima.