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Versione completa: la regola del 50%
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A mio parere, per non incorrere nell'errore "bulliano", meglio insegnare al principiante che i filetti più importanti da tenere d'occhio sono quelli sottovento, praticamente portare la vela al limite del rifiuto. Smiley53
ciao
(15-11-2017 18:33)angelo2 Ha scritto: [ -> ]Buonasera a tutti, nel '92 ho fatto il corso di vela intensivo di Nini Sanna (veladoc) a S.Remo, con grandissima soddisfazione. Un istruttore ci spiegò sta regola del 50%, cioè: quando il vento apparente è X gradi rispetto all'asse longitudinale della barca, il boma deve essere aperto con un angolo pari al 50%di X. Quindi vento app. a 40 gradi,boma aperto(sottovento) di 20gradi rispetto all'asse della barca, oppure vento al traverso, boma aperto di 45 gradi, e via così, fino alla poppa piena con vento a 180gradi, e boma aperto a 90gradi. Naturalmente si parla di angolo tra boma e asse longitudinale della barca, non della randa, con le varie svergolature... Questa regola mi accompagna da quel dì....Non ho mai più sentito parlarne. Vi chiedo: può essere una regoletta valida per i neòfiti (come me), per non vedere boma troppo cazzati in stallo oppure troppo aperti con riduzione della performance? Si spiega così anche il motivo della inutilità a spostare sopravvento (sempre rispetto alla linea mediana) il boma stesso...
Grazie

Più o meno io con la regoletta da te citata mi ci trovo (parliamo ovviamente di navigazione in condimeteo tranquille).
Però io sono un armatore di un crocierone, non faccio regate e non ricerco mai necessariamente la massima velocità possibile quando veleggio, preferisco una buona regolazione iniziale (che magari diventa solo sufficiente dopo un pò) e poi rilassarmi.
Quest'estate in Grecia è venuto con me Giogiorgio che invece era sempre costantemente attento alla regolazione perfetta delle vele in navigazione.
Nonostante i suoi sforzi alla fine il guadagno di velocità sul mio plasticone era davvero insignificante e comunque quel minimo miglioramento a mio modo di vedere non giustificava il fastidio di alzarsi e sedersi di continuo, cazzare, filare, scarrellare....
Però questione di punti di vista, io a 30 nodi ci vado col kite, con la barca a vela posso anche andare piano....Smiley4Smiley4Smiley4
Kite bisogna vedere se le regolazioni sono giuste.
Faccio un'esempio, di bolina, scarellare la randa sopra vento per svergolare e poi cazzare il vang.
(18-11-2017 09:36)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Quest'estate in Grecia è venuto con me Giogiorgio che invece era sempre costantemente attento alla regolazione perfetta delle vele in navigazione.
Nonostante i suoi sforzi alla fine il guadagno di velocità sul mio plasticone era davvero insignificante e comunque quel minimo miglioramento a mio modo di vedere non giustificava il fastidio di alzarsi e sedersi di continuo, cazzare, filare, scarrellare....
Però questione di punti di vista, io a 30 nodi ci vado col kite, con la barca a vela posso anche andare piano....Smiley4Smiley4Smiley4
Hai ragione, è proprio questione di punti di vista. Quello che tu chiami fastidio, per me e molti altri ADV, spero, si traduce nel piacere di andare a vela.
Per curiosità, quando parli di guadagno insignificante di velocità, a che numeri ti riferisci, e soprattutto, con quanta aria?
(18-11-2017 10:53)bullo Ha scritto: [ -> ]Kite bisogna vedere se le regolazioni sono giuste.
Faccio un'esempio, di bolina, scarellare la randa sopra vento per svergolare e poi cazzare il vang.
Perfetto per inchiodare qualunque barca91
Ma ancora non vedo patatine...89
Come si può dare una regola al vento?Smiley30
Sotto questa discussione c'è tutto il sapere velico dal paleolitico al
foiling, posto quindi per tutte le possibili ooooooooppinionni MA:
mentre la vela che fileggia la capiscono tutti, per rendersi conto
dello stallo ci vuole un po' di attenzione, ben vengano quindi filetti,
windex, log, gps, vmg. Alla fine dei giochi però ci sarà sempre la
personale capacità di capire in quel momento con quelle vele e quella barca se dare o meno 5 cm di scotta, 2 di carrello su o giù.
E sono sicuro che se chiediamo a 20 insieme nello stesso momento
abbiamo non meno di 20 risposte diverseSmiley4
(18-11-2017 14:31)oudeis Ha scritto: [ -> ]MA:
mentre la vela che fileggia la capiscono tutti, per rendersi conto
dello stallo ci vuole...

ci vuole solo un po' di modestia nel riconoscere che le dieci e più tonnellate di plastica sotto al sedere sono davvero troppe troppe troppe per il proprio "manico" e comunque restano poca roba rispetto a casa propria
Quello che tu chiami fastidio, per me e molti altri ADV, spero, si traduce nel piacere di andare a vela.
Smiley34
(18-11-2017 14:39)marcofailla Ha scritto: [ -> ]
(18-11-2017 14:31)oudeis Ha scritto: [ -> ]MA:
mentre la vela che fileggia la capiscono tutti, per rendersi conto
dello stallo ci vuole...

ci vuole solo un po' di modestia nel riconoscere che le dieci e più tonnellate di plastica sotto al sedere sono davvero troppe troppe troppe per il proprio "manico" e comunque restano poca roba rispetto a casa propria
Me la spieghi, per cortesia?
Perché proprio non ho capito il concetto!

---
Non accontentarti dell'orizzonte, ma cerca l'infinito!
(18-11-2017 14:39)marcofailla Ha scritto: [ -> ]
(18-11-2017 14:31)oudeis Ha scritto: [ -> ]MA:
mentre la vela che fileggia la capiscono tutti, per rendersi conto
dello stallo ci vuole...

ci vuole solo un po' di modestia nel riconoscere che le dieci e più tonnellate di plastica sotto al sedere sono davvero troppe troppe troppe per il proprio "manico" e comunque restano poca roba rispetto a casa propria
? Smiley30
no nulla, solo un po' di sarcasmo
volevo solo dire che se uno non sente stallare una vela magari la barca che timona é troppo pesante
Ma i tell tales sulle vele non li mettono più?
Credo siano lo strumento più intuitivo per la regolazione da far comprendere ad un neofita.
Si chiamano così apposta.

Sul j24 si scarrella sopravento spesso. Ma quando, quanto e se ci fa guadagnare o perdere sono gli argomenti preferiti in banchina, birra in mano, degli ultimi 20 anni.
Se conoscete la risposta vi prego di non dirmela.
(18-11-2017 16:30)marcofailla Ha scritto: [ -> ]no nulla, solo un po' di sarcasmo
volevo solo dire che se uno non sente stallare una vela magari la barca che timona é troppo pesante
Questo sì, specie con le ariette, la ruota piccola e demoltiplicata, poca
sensibilità dei glutei... Ma credimi, anche con i vecchi dragoni, 5,5 s.i. e
gloriose alpa, ben diversi dalle attuali forme e stazze lo stallo si doveva
prevenire, pena l'immediata inchiodatura, da cui ripartire era un'agonia.
La cosa principale è far capire all'allievo che le scotte non sono come la
manopola del gas...più tiri e più vai79
(18-11-2017 18:55)calajunco Ha scritto: [ -> ]Ma i tell tales sulle vele non li mettono più?
Credo siano lo strumento più intuitivo per la regolazione da far comprendere ad un neofita.
Si chiamano così apposta.

Sul j24 si scarrella sopravento spesso. Ma quando, quanto e se ci fa guadagnare o perdere sono gli argomenti preferiti in banchina, birra in mano, degli ultimi 20 anni.
Se conoscete la risposta vi prego di non dirmela.

Guagliò, sì 'na forza!Smiley34
(18-11-2017 13:18)einstein Ha scritto: [ -> ]
(18-11-2017 09:36)kitegorico Ha scritto: [ -> ]Quest'estate in Grecia è venuto con me Giogiorgio che invece era sempre costantemente attento alla regolazione perfetta delle vele in navigazione.
Nonostante i suoi sforzi alla fine il guadagno di velocità sul mio plasticone era davvero insignificante e comunque quel minimo miglioramento a mio modo di vedere non giustificava il fastidio di alzarsi e sedersi di continuo, cazzare, filare, scarrellare....
Però questione di punti di vista, io a 30 nodi ci vado col kite, con la barca a vela posso anche andare piano....Smiley4Smiley4Smiley4
Hai ragione, è proprio questione di punti di vista. Quello che tu chiami fastidio, per me e molti altri ADV, spero, si traduce nel piacere di andare a vela.
Per curiosità, quando parli di guadagno insignificante di velocità, a che numeri ti riferisci, e soprattutto, con quanta aria?

Infatti, per questo dicevo questione di punti di vista.
La vela per me è relax, per altri ricerca del miglior assetto possibile in andatura.
Il mondo si dice sia bello perchè vario.....Smiley4Smiley4Smiley4
Per guadagno insignificante intendo un guadagno inferiore al mezzo nodo.
Diversamente se stessimo parlando di guadagni superiori allora siamo d'accordo, le vele son messe male e vanno sistemate meglio
Ma via ragazzi, è una regoletta che deve essere intesa come regolazione di approccio per principianti, non a caso parliamo di corso di vela.....
Confermo di non trovarci nulla di male, i distinguo e le modificazioni della regolazione, filetti, carrelli, ecc .. vengono dopo, del resto anche a Schumacher al corso per la patente di guida, insegnarono che le mani sul volante vanno tenute alle come le lancette dell'orologio alle 10 e 10 ....non mi pare poi che si sia fermato lì ...48
Mentre si fa lezione esempio siamo al gran lasco, regolo le vele, appena mi giro o vado sotto c'è qualcuno che cazza la randa e il boma con l'apparente fa un angolo di 90° Il perchè non l'ho mai capito, spieghi, ma non c'è nulla da fare.
Abbiamo una barca di conserva stessa andatura gran lasco più veloce della mia ma noi corriamo di più faccio notare che dipende dalla regolazione delle vele io lasche loro bordate in stallo.
Non lo capiscono forse in un'altra vita.
invece di spiegare e di dare regoline, metti piu filetti sulle vele e fagli vedere come si devono muovere.
sulla randa, quello in mezzo che nessun velaio mette mai.. e' quello piu importante, se si stacca dalla tela vuol dire che sei in stallo. ma questo e' un modo da istruttore che vuol vedere risultati non avere lavoro da fare per anni e anni a venire.
(20-11-2017 10:53)bullo Ha scritto: [ -> ]Mentre si fa lezione esempio siamo al gran lasco, regolo le vele, appena mi giro o vado sotto c'è qualcuno che cazza la randa e il boma con l'apparente fa un angolo di 90° Il perchè non l'ho mai capito, spieghi, ma non c'è nulla da fare.
Abbiamo una barca di conserva stessa andatura gran lasco più veloce della mia ma noi corriamo di più faccio notare che dipende dalla regolazione delle vele io lasche loro bordate in stallo.
Non lo capiscono forse in un'altra vita.-

Ricordo perfettamente che, una vita fa, sarà stato il 1986, sono venuto con te sulla tua vecchia barca prima di fare la patente con la L.N.I., per un'uscita fuori dal porto del Lido. Andavo in barca sin da piccolo, ma non ero mai salito su un cabinato. La cosa che non mi sono mai dimenticato è la tua frase: quando hai l'impressione che la barca non cammini, LASCA!!!
Pere non capirlo bisogna essere proprio dei testoni!! ma molti scambiano la scotta randa per l'acceleratore in auto. Più schiacci/cazzi, più acceleri. 89
(20-11-2017 11:22)ZK Ha scritto: [ -> ]ma questo e' un modo da istruttore che vuol vedere risultati non avere lavoro da fare per anni e anni a venire.
ajhhhahhhahaha
bella questa

la vela non è diversa da tante altre cose nella vita
c'è chi fa il corso e chi sa come arrangiarsi
oppppinioni
nulla di male in entrambi i casi anche se non credo che Schumacher quando vinceva coi kart a sei anni avesse già fatto il corso di guida

LASCAAAA
bullo capisco la tua frustrazione, mi é capitato poiché volte di non fare capire una cosa semplice come la vela a qualcuno ma quando capita non c'è regoletta che tiene
ti cascano le braccia a terra e non c'è niente da fare se non portare pazienza e accontentarsi
Per il paziente Bullo, con un'apparente di 160gradi, secondo l'amata regoletta, dovresti tenere l'angolo tra boma e asse della barca di 80 gradi....
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