Interpretazione che talvolta si legge ma che nella grandissima maggioranza dei casi non corrisponde alla realta, o comunque checche' ne dicano testi divulgativi, non ce n'e' nessuna traccia ne' giustificazione in testi piu "seri" di micrometeorologia.
Un albero di altezza "normale" lavora nello strato superficiale (dove c'e' essenzialmente attrito), spessore variabile ma diciamo dell ordine di qualche decina di metri, abbastanza per oltrepassare un qualsiasi albero "normale"; tale strato si trova al di sotto dello strato di Ekman dove invece comincia ad agire Coriolis (spessore come ordine di grandezza qualche centinaio di metri).
Nello strato superficiale il gradiente di velocita con l altezza e' variazione di intensita, nello strato di Ekman anche di direzione. Entrambi questi strati fanno parte dello "strato limite atmosferico" pbl planetary boundary layer, ma hanno comportamenti differenti: i testi divulgativi parlano indistintamente di shear nel pbl (che evidentemente esiste), ma non specificano in quali sottostrati avvengano i vari fenomeni.
Questo nella gran maggioranza dei casi.
Pero'
, penso sia capitato a tutti di constatare anche shear direzionale ad altezza d albero: accade ma dipende da situazioni specifiche, che perlopiu si dissipano abbastanza rapidamente. Caso classico lo sviluppo lento della brezza. A seconda della densita locale dell aria, quando i livelli bassi sono ben stratificati, la brezza comincia a svilupparsi negli strati superiori, e un po' alla volta "invade" gli strati inferiori, arrivando ad altezza d albero e poi in coperta, manifestandosi come shear direzionale. La testa d albero "sente" prima il vento diverso che sta arrivando, di li a poco sara' anche in coperta: dal pdv concettuale Coriolis non c entra, e' un flusso di direzione diversa a livello piu elevato che scende piano piano a livelli inferiori fino a toccare il mare, quando cio accade lo strato superficiale diventa di nuovo omogeneo e ci sara' di nuovo solo gradiente verticale di intensita. Durata dell ordine della decina di minuti. Se fate uscite di inverno in giornate fredde, soleggiate ma calme, provare a issare un sagolino fino in testa d albero con annodati ogni 2-3-4m dei fili di lana, con il riscaldamento del giorno e la densita relaztivamente elevata dell aria di:superficie, se ci sono le condizioni per la brezza, stando fermi si vedono spesso i filetti indicare il cambiamento; chiaro se uno si muove si constata prima una "difficolta" a regolare bene lo svergolamento.
Volendo proprio grattare, puo' capitare che si verifichino situazioni piu durature (casi di stratificazione di densita molto molto pronunciata degli strati bassi, esempio con aria freddissima), con un vento "a due piani", ma si parla di velocita' di vento di qualche nodo e situazioni atmosferiche molto rare, specie in mare.
Piu che l effetto su mura diverse, dal pdv tattico e' molto piu' importante l indicazione previsiva di variazione di direzione del vento che si avra' di li' a poco.