Oggi sono andato alla barca, ho messo in moto per caricare le batterie e "sgroppare" il motore.
Il tempo era nuvoloso ed aveva finito da poco di piovere per cui ho deciso di non uscire e tornarmene a casa.
Quando, spento il motore, sezionate le batterie, ho sollevato la scaletta, che fa da chiusura del vano motore, per chiudere la valvola dell'acqua di mare, mi è cascato tutto il coibente interno.
Il coibente era tenuto in posizione da 9 tasselli di plastica, fissati al coperchio con graffette, dai quali si articolavano tiranti di plastica con rilievi inclinati da una parte che, attraversato il coibente, passavano in una rosetta di plastica facilmente mentre l'uscita era impedita dai rilievi di cui copra, i tiranti erano poi schiacciati termicamente per garantire non potessero uscire.
Dopo 30 anni di onorato servizio i 9 tiranti si sono rotti e il coibente è caduto!
Nella foto il sistema di fissaggio descritto:
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Ho cercato questo aggeggio nel negozio di nautica, normalmente ben fornito, in darsena e in una ferramenta, senza risultato, qualcuno ha idea in che tipo di negozi cercarlo (non credo che l'uso sia solo nautico)?
assomigliano molto alle rosette usate in edilizia per reggere i pannelli isolanti.
(16-12-2017 15:18)andros Ha scritto: [ -> ]assomigliano molto alle rosette usate in edilizia per reggere i pannelli isolanti.
Andros, mi hai battuto sul tempo. Concordo con la tua impressione ma credo che queste siano tenute in loco con delle viti.
mbè?che differenza fà?vite su legno è quel che ci vuole.
Io ho risolto anni addietro con i tappi delle bottiglie in pet forati con viti parker......tengono
ovviamente la parte concava preme il coibente
Io feci cosi: dischetti di lexan ricavati da lastra mediante punta a tazza, poi montati con viti lunghe che mettano leggermente in presione il disco. Volendo si possono fare anche in compensato, ma in lexan trasparente erano venuti bene.
(16-12-2017 15:16)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Oggi sono andato alla barca, ho messo in moto per caricare le batterie e "sgroppare" il motore.
Il tempo era nuvoloso ed aveva finito da poco di piovere per cui ho deciso di non uscire e tornarmene a casa.
Quando, spento il motore, sezionate le batterie, ho sollevato la scaletta, che fa da chiusura del vano motore, per chiudere la valvola dell'acqua di mare, mi è cascato tutto il coibente interno.
Il coibente era tenuto in posizione da 9 tasselli di plastica, fissati al coperchio con graffette, dai quali si articolavano tiranti di plastica con rilievi inclinati da una parte che, attraversato il coibente, passavano in una rosetta di plastica facilmente mentre l'uscita era impedita dai rilievi di cui copra, i tiranti erano poi schiacciati termicamente per garantire non potessero uscire.
Dopo 30 anni di onorato servizio i 9 tiranti si sono rotti e il coibente è caduto!
Nella foto il sistema di fissaggio descritto:
Ho cercato questo aggeggio nel negozio di nautica, normalmente ben fornito, in darsena e in una ferramenta, senza risultato, qualcuno ha idea in che tipo di negozi cercarlo (non credo che l'uso sia solo nautico)?
Cerca plattorello fissaggio cappotti isolanti della Wurth.
(16-12-2017 15:16)RMV2605D Ha scritto: [ -> ]Ho cercato questo aggeggio nel negozio di nautica, normalmente ben fornito, in darsena e in una ferramenta, senza risultato, qualcuno ha idea in che tipo di negozi cercarlo (non credo che l'uso sia solo nautico)?
Questi sono distanziatori che si usano in ambito elettronico.
Hanno la base con biadesivo, che tiene veramente tanto.
Una volta ficcati al legno, li fai passare attraverso il coibentante e fissi il tutto con una rondella con foro da 4 mm e spessore di 1-1,5 mm.
La rondella può essere metallica, oppure fatta con un pezzo di plastica forato all'occorrenza col trapano.
mah, quando abbiamo deciso di rifare il rivestimento interno del vano motore abbiamo preso il materiale (un sandwich di "gommapiuma" e guaina in gomma pesante con rivestimento esterno in alluminio tipo domopak) da un magazzino di forniture industriali, pur essendo il materiale adesivato da un lato ci hanno dato anche delle rosette di plastica da avvitare, il tutto è ancora lì in buone condizioni da una decina d'anni, unica avvertenza calcolare la lunghezza delle viti in modo da non passare da parte a parte il legno su cui si avvitano
Oggi sono tornato in barca e ho smontato il coperchio motore che porta la scaletta per la discesa dal tambuccio, come si vede i residui tasselli di plastica, fissati con graffette, hanno il tirante in plastica rotto:
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Tolto tutti i residui e verificato che il piano di compensato, di probabile basso spessore, può essere passato con viti senza problemi perché dall'altro lato ci sono cavità cieche (sotto i gradini) fisso il coibente con nuove rosette acquistate in negozio di edilizia, purtroppo essendo i vecchi supporti 9, ne avevo acquistate solo 10, per un migliore fissaggio ho messo anche 3 vecchie rosette, il coibente è buono, con sottile lamina di piombo all'interno e non si sbriciola per cui lo riutilizzo:
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A questo punto ho messo anche i tappi sulle viti nelle nuove rosette, fissato il bordo superiore del coibente con puntatrice e il lavoro è finito, per modo di dire, perché il difficile è rimettere la scala in sede e fissare le 6 viti che fissano le cerniere che permettono la rotazione della scala, si fa comodamente sdraiati sul motore, sotto la scala legata in equilibrio instabile, finalmente è fatto:
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E l'aspetto della barca ritorna normale:
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Peccato che intanto si siano fatte le 14, il poco vento sia caduto, è una giornata magnifica con i monti innevati che fanno da sfondo alla darsena ma sono troppo stanco per uscire:
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