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Versione completa: Manutenzione albero
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Sto facendo un pò di manutenzione all'albero e per fare un buon lavoro sarebbe opportuno avere le tabelle di carico delle sartie in modo da poterle tendere correttamente.
Io ho un bavaria cruiser 39 del 2006, qualcuno le ha o mi sa dire dove chiederle ?

Grazie
L'albero dopo averlo messo perpendicolare al piano orizzontale si regola sotto vela si esce ci si mette di bolina larga con 15/16 nodi di app. si guarda la canaletta dell'inferitura se dritta, le sartie sotto vento non devono essere in tensione ma appena appena in bando,.
Buona regolazione.-
la regolazione dipende da diversi fattori.
il primo e' il dislocamento vero della barca, dipende da quello che ci carichi.
se le carichi di piu, oltre a mettere in compressione l' albero lo rendi "elastico" alle sollecitazione del vento, e del rollio.
il modo che dice bullo e' giusto per quanto riguarda la verifica in mare, con tutto cio che poi ti porterai realmente quando userai la barca
Leggevo qualche tempo fa che le sartie sotto vento, in bolina, dovrebbero essere tesate (non a morte naturalmente) e non in bando, questo per una sorta di precarico che avrebbe effetti positivi sulla tenuta.
Il libro è famoso testo di Rigging, se riesco cerco l'articolo.
... concordo con l'ottimo Bullo! Nella storia delle mie barche, non ho avuto mai il conforto di "schede tecniche" con indicati i valori di tensione delle sartie e degli stralli. HO avuto esperienza con albero con scassa in coperta e albero passante, (tralasciando la modesta applicazione su una deriva). Indubbiamente la prima, e non facilissima preoccupazione, è di centrare l'albero.... o meglio garantirne la perpendicolarità rispetto lo scafo dritto. Al secondo posto garantirne la rettilineità (questa dipende dalla appropriata tensione di ogni sartia) poi dare il giusto "aggolettamento" (diavolo! ... da dove lo puoi conoscere?) e infine un certo abbananamento (se pertinente con l'arrangiamento dell'albero "flessibile"). Sinceramente, nel mio piccolo, queste regolazioni le ho affrontate col principio del "prova e riprova, ma son sicuro che alcuni bravi "riggers" (ma anche i velai) hanno esperienze nel loro "database" per molte di queste caratteristiche.... in definitiva, all'ultimo, resta il problema della tensione ad ogni sartia (cosa non difficilissima se l'albero non è di quelli che si vogliono flessibili al massimo): io valuto applicando mezzo giro di arridatoio alla volta.... e se coi 15/18 kn di relativo va ben.... poi quando navigo con 22/25 tengo sott'occhio le sartie sottovento... talvolta mi fanno un po' paura (lasche, ma quanto? ma tanto ? ), e tornato all'ormeggio do un altro mezzo giro. ... A questo punto potrei misurare con un tensiometro il valore.... mah reputo che ciò sia una misura per i "riggers" che operano su barche simili, oppure per i progettisti.... per dimensionare i diametri dei cavi. Cito, tra l'altro, che la tensione sulle sartie, sono direttamente proporzionali al momento raddrizzante dello scafo! (e solo in approssimazione di grado successivo, ai fenomeni di inerzia e di cedimento elastico dell'insieme sartie/lande/scafo/albero/scassa ) BV
Ho ritrovato il testo di cui vi parlavo "Tecniche di vela illustrate" e sul tema del precarico delle sartie alte.
L'autore afferma che il vento esercita una forza laterale sulla testa d'albero che, senza il precarico delle sartie sottovento, è totalmente sopportato dalle sartie sopravvento. Mentre precaricando quelle sottovento la tensione della sartia sopravvento viene aumentato.
Se è possibile, ma qui chiedo ai moderatori, posso postare il titolo e l'autore del libro, oppure se volete ve lo mando in MP.
Bisiotti allora leggendo il libro hai capito che non si deve ca--are tanto le sartie, caricare l'albero oltre misura, lavora in compressione con carichi che vanno oltre il dislocc. della barca.-
Ciao Bullo, forse mi sono spiegato male... ma non mi sembra di aver detto ciò che hai scritto tu.

Parliamo della prova in mare.
Per renderla più semplice il libro indica di non lasciare in bando le sartie sotto vento ma di dargli un carico, seppur leggero, aiuta la tenuta generale e stressa meno quelle sopra vento.
Quando si parla di precarico non si intende il carico a morte e oltremisura.

Spero ora di aver spiegato meglio il concetto, dagli esempi illustrati nel libro è più semplice ancora e sinceramente mi sembra anche di buon senso.
il buon senso dice che la sartia sottovento al massimo sbandamento accettabile per la barca deve andare in bando.
in bando non vuol dire che debba essere lasca che ciondoli, vuol dire che non deve essere tirata.

questo e' anche l' unico modo di regolare un albero su una barca da crociera dove i "sovraccarchi" da comodita, ormeggio sicuro, cambusa e dotazioni personali sono sconosciuti.

sulle barche da regata vuote, o artificialmente appesantite per motivi di compenso e, con equipaggio dal peso ben definito la regolazione si sposta sulla efficienza delle vele, cosi puo capitare di scegliere tra alberi che spennano (alte molto lasche rispetto alle basse/intermedie) o a volte che fanno conca nel mezzo, basse/intermedie molto lasche)

il taglio della randa, la catenaria del fiocco, il bisogno di portanza della barca, questi sono i parametri dell' ottimizzazione dell' albero, tutto il resto e' fuffa, per tirarli giu basta esagerare con le tensioni, pero forse se si vuole cambiare.. meglio sbarcarlo intero e provare a rivenderlo.
se capisco bene, l'obiettivo di base é che l'albero sia centrato e dritto all'ormeggio e che rimanga centrato e dritto in navigazione in assetto con il minimo posssibile di tensioni applicate. l'eventuale imbando delle sartie di sottovento é una conseguenza e non un presupposto credo.

per ciò che mi riguarda parlo di carichi solo trasversali ovviamente (crocette in linea)

poi, se capisco bene, con poco vento si puo mollare un po' il tutto per avvicinare l'albero (la conca di ZK) alla balumina del genoa-fiocco e chiudere il gap
mentre con vento é desiderabile tenere il tutto centrato

per i carichi longitudinali e l'aggolettamento la storia é lunga (ma molto semplice visto che i carichi trasversali non interferiscono con quelli longitudinali) per ciò che mi riguarda visto che scimmiotto con le volanti, perciò mi fermo qui

scrivo per schiarimi le idee non per esperienza, dunque chiedo : sbaglio qualcosa?

come si fa a controllare la centratura dell'albero in navigazione? (catenaria drizza sottoposta a vento di prua)
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