L'ideale sarebbe che la ventola prendesse l'aria, da soffiare sul radiatore, in modo più possibile libero da ostacoli (altrimenti non lavora bene) e proveniente dall'alto dove c'è per natura quella più calda.
Un amico lo ha messo sul suo barcone in ferro cemento ,peso quanto un grattacielo , ma ha fatto le cose perbene mettendo dei radiatori ( termosifoni ) veri !
quindi spingono aria attraverso il radiatore fredda attraverso che si riscalda al passaggio. Allora la cornice che hai costruto ( giustamente essendo una cornice
) ha il buco dietro e davanti. Arrivano cavi di alimentazione ventola ( sempre alimentata ? ) + flusso di antrata acqua + flusso di uscità
Innanzitutto complimenti per l'eccellente (ulteriore) lavoro
e grazie per come condividi con noi tutti le esperienze
Nei due impianti descritti nel forum non mi ricordo Tu abbia collegato il raffreddamento motore al riscaldamento: il motore non ha il secondario o ci sono controindicazioni? Ci sarebbero vantaggi sia nello sfruttare il riscaldamento motore quando in moto, sia nel preriscaldarlo per gli avviamenti a freddo. Mi sembra presentato anche da Webasto e pratica comune almeno nei camper.
Eccomi qua, per Nick, cime giustamente hai fatto notare non ho collegato il WebastoTT al motore, semplicemente perché in ambedue le barche su cui l'ho montato i motori NON avevano/hanno lo scambiatore. Comunque giusta osservazione: accendendo il Webasto e facendo circolare l'acqua calda anche nel motore si ha un minore stress termico, in special modo d'inverno. A breve ulteriori notizie su avanzamento lavori, speriamo di poter avviare l'impianto.
Per Lord, nello scambiatore ci sono due tubi: entrata acqua calda e uscita; due fili elettrici (veramente minuscoli) che alimentano la ventola, che sarà comandata da un termostato, cioè quando l'acqua è calda loro partono.
MauroB che tipo di tubi hai usato e di che diametro, sono indeciso tra tubi di rame e quelli in multistrato che usano gli idraulici ma che servono di attrezzi per fare le svasatura.
Io uso tubi multistrato da 16x2. Per la svasatura si usa la parte posteriore del tagliatubi, ovvero quel triangolino che c'è nel pomello, è molto pratico.
Aggiornamento su impianto riscaldamento con Webasto ad acqua. Finalmente è funzionante. Riassumendo le fasi principali sono: progettazione su installazione Webasto con sua linea di scarico e aspirazione gasolio, posizionamento scambiatori, numero scambiatori(non vincolante, si può successivamente aggiungere corpi scaldanti), valvole sfiato. Attenzione a non sottovalutare lo spurgo aria, in un ambiente piccolo come la barca, si deve comunque poter lavorare (spurgare aria) comodi: Quindi: immissione acqua con pompa elettrica nella parte più bassa, e sfiati nei punti più alti, consiglio valvole automatiche. Sono contento della funzionalità del mio impianto, in questa stagione naturalmente quello che apprezzo di più è il riscaldamento ambiente, che ricordo è tramite 3 scambiatori autocostruiti (molto efficienti) e nel bagno un serbatoio accumulo da 4,7 litri che essendo in linea parallelo al riscaldamento si scalda anche lui. Faccio una premessa, la barca si trova su invaso, fuori acqua, molto più difficile da scaldare che in acqua. Fino ad ora ho usato un radiatore elettrico ad olio da 1000w con 6 elementi, ebbene è stato quasi sempre insufficiente, restava acceso al max sempre senza mai spegnersi e senza riuscire a far salire la temperatura, si consideri che mediamente quando vado alla barca ci resto 24/36 ore. Con il riscaldamento ad acqua (Webasto) dopo pochi minuti dall'accensione si possono accendere le ventole, e inizia ad uscire aria calda dagli scambiatori, nel contempo si scalda l'acqua nel boiler. Il Webasto naturalmente parte ed eroga la max potenza, per poi stabilizzarsi a metà potenza e restare così (2,5 kw) per parecchio, mi sembra 2-3 ore, poi comincia a modulare(accensioni e spegnimento). La sera a cena si stava proprio bene, sui 20° interno, tanto che ho proprio spento il Web per la notte, ed è proprio questo il bello, una volta in temperatura, avendo tubi e serbatoio di accumulo che si scaldano, la sensazione di calore rimane, come in un impianto domestico. Al contrario con il riscaldamento esclusivo ad aria l'ambiente si riscalda subito, ma si raffredda altrettanto velocemente. Insomma inerzia termica, poco movimento di aria (polveri) e economicità dell'impianto. Bisogna preventivare più lavoro per il montaggio. Dimenticavo, acqua calda dai rubinetti, ci si lava e si lavano i piatti con acqua calda, che d'inverno è gradita
complimenti, sei stato proprio bravo, piacerebbe anche a me realizzarlo ma non ho abbastanza dimestichezza con questo tipo di lavori, perccato che siamo lontani
Mi ricollego a questa vecchia discussione dal quale ho preso spunto. Lo schema del mio impianto sul catamarano Albachiara penso di realizzarlo così consigli, osservazioni?
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Mi ricollego anch'io a questa discussione, volevo capire, questi riscaldatori possono essere recuperati da vecchi veicoli? E sapreste indicare quali, oltre come ovviamente mi pare di capire la Citroen 8? Grazie
Complimenti! Un grande lavoro!!!
Un saluto a tutto il forum... approfitto di questo post per esporre anche io il mio problema. Possiedo un Comet 11 ed anche io ho appena installato un webasto ad acqua collegato a 4 fancoil; il bruciatore è a poppa e i fancoil posizionati sono 2 in dinette molto vicini al bruciatore, uno a centro barca ed uno nella cabina di prua. Ovviamente i primi due fancoil della dinette si scaldano quasi subito e la loro resa è sempre ottimale... dopo un oretta l'acqua calda inizia a diffondersi per tutto l'impianto ma stranamente il fancoil a prua, quello quindi più distante inizia a scaldare in modo comunque soddisfacente mentre il fancoil a centro barca, quello di mezzo per intenderci, non scalda: il tubo di mandata si scalda molto bene ma l'acqua calda non riesce a circolare nel radiatorino del fancoil che resta freddo; di conseguenza anche il tubo del ritorno resta freddo. Ho installato valvole di sfiato manuali in ogni fancoil, sia sulla mandata che sul ritorno, e mi sembra di aver spurgato bene l'aria. L'unica ipotesi mia è che nel fancoil incriminato sia rimasta intrappolata aria tra le curve del radiatore che anche spurgando dai tubi non riesce ad uscire. Un ultima domanda: i tubi della mandata andrebbero collegati più in alto o più in basso rispetto al ritorno? Io ho fatto collegamento della mandata nell'attacco sopra ma non so se sia corretto; l'idea che mi sono fatto è che questo sia poco influente ma mi appello a chi nel forum sicuramente sarà più esperto di me (che non lo sono affatto!) e mi dia qualche suggerimento per risolvere il mio problema
Ritiro su questo topic poiché sto seriamente valutando di realizzare lo stesso sistema, in quanto anche io ho avuto modo di verificare la rumorosità dei classici sistemi fancoil; il dubbio però è legato a una serie di aspetti:
1) le ventole, benché non dubito siano silenziose, ma essendo credo nate per la ventilazione dei pc, che potenza effettiva avrà per spingere aria calda dopo lo scambiatore di calore? (Nel senso che viene posta dietro lo scambiatore)
2) Affidabilità? Credo cinesata (vabbè se si rompe si cambia velocemente, però...)
3) Resistenza al calore?
4) Non riesco a capire come realizzare un sistema di termostato e conseguente potenziometro per farle partire una volta a temperatura (ma direi al minimo) e comando per regolarne la velocità e anche alla bisogna spegnere proprio la ventola
Grazie in anticipo per la collaborazione
Il potenziometro non saprei come farlo, ma non lo riterrei nemmeno così fondamentale, mentre l'accensione\spegnimento ventola la farei con questi
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .. Sonda della T° attaccata al radiatore e via andare.
sì anche io li avevo adocchiati, ma l'accensione è semplice; è la regolazione della velocità della ventola che diventa poi più complicata per farla dialogare per l'appunto con questo termostato, ad esempio. E c'è l'esigenza di regolare la velocità, in quanto una cabina potrebbe essere diversa dall'altra
Allora potrebbe funzionare
Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .. La spesa giustifica un tentativo.
viaggiamo sulla stessa lunghezza d'onda
anche io avevo visto questi in abbinamento agli altri: questi sono solo potenziometri, ma il come farli dialogare con il consenso di accensione dato dall'altro termostato, rimane per me un mistero dati i miei limiti elettrotecnici
Credo tu possa solo scegliere se mettere in serie prima uno o l'altro. Se metti prima il termostato e, a valle, il potenziometro, decide il termostato quando accendere, ma poi la regolazione la devi fare in manuale col potenziometro (ma puoi anche scegliere di tenerlo spento e la ventola non gira). Se metti a monte il potenziometro (che dalle specifiche è anche interruttore), accendi e regoli la ventola con quello, ma questa non partirà finché il termostato non gli avrà dato il consenso per farlo. Oltre questo si fermano di brutto anche le mie di competenze elettroniche.