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Direi almeno un 50% in più rispetto al dacron tradizionale.


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Bullo ho chiamato il velaio. Correggo: Costa il 20-30% in più del dacron tradizionale. Io ho pagato di più perché ho voluto un po’ di fighetterie


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(02-01-2018 19:54)scornaj Ha scritto: [ -> ]Bullo ho chiamato il velaio. Correggo: Costa il 20-30% in più del dacron tradizionale. Io ho pagato di più perché ho voluto un po’ di fighetterie


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Ma che materiale è? Non ho mica capito esattamente.
Grazie.
é un tessuto che é costruito con fili di dyneema lungo lo sforzo e dacron ortogonalmente allo sforzo
si può usare con tagli crosscut o radiali
ma come tutti i tessuti lo sforzo diagonale é retto solo dalla apprettatura del tessuto
all'inizio era dato come il top per resistenza al tempo e agli UV, adesso sta uscendo fuori che é anche performante nel tempo

stiamo parlando di
http://www.dimension-polyant.com/en/Hydranet_2_2_1.php
oppure
https://www.contendersailcloth.com/produ...d-dyneema/
Grazie Marco. ;-)
(02-01-2018 22:57)marcofailla Ha scritto: [ -> ]é un tessuto che é costruito con fili di dyneema lungo lo sforzo e dacron ortogonalmente allo sforzo
si può usare con tagli crosscut o radiali
ma come tutti i tessuti lo sforzo diagonale é retto solo dalla apprettatura del tessuto
all'inizio era dato come il top per resistenza al tempo e agli UV, adesso sta uscendo fuori che é anche performante nel tempo

stiamo parlando di
http://www.dimension-polyant.com/en/Hydranet_2_2_1.php
oppure
https://www.contendersailcloth.com/produ...d-dyneema/

Io le ho fatte la scorsa primavera in hydranet,da un bravissimo velaio che ho conosciuto tramite MarcoSmiley32.
Sono le mie prime vele nuove,quindi il mio giudizio è relativo,ma la barca è cambiata completamente.
E comunque durante la ricerca fatta l’anno scorso, chiedendo a molti velai,il responso finale per attività croceristica (prestazioni,manutenzione,durata,spesa) ricadeva su questo materiale taglio crosscut.
BV
Stefano
(03-01-2018 12:09)Horatio Nelson Ha scritto: [ -> ]
(02-01-2018 22:57)marcofailla Ha scritto: [ -> ]é un tessuto che é costruito con fili di dyneema lungo lo sforzo e dacron ortogonalmente allo sforzo
si può usare con tagli crosscut o radiali
ma come tutti i tessuti lo sforzo diagonale é retto solo dalla apprettatura del tessuto
all'inizio era dato come il top per resistenza al tempo e agli UV, adesso sta uscendo fuori che é anche performante nel tempo

stiamo parlando di
http://www.dimension-polyant.com/en/Hydranet_2_2_1.php
oppure
https://www.contendersailcloth.com/produ...d-dyneema/


Io le ho fatte la scorsa primavera in hydranet,da un bravissimo velaio che ho conosciuto tramite MarcoSmiley32.
Sono le mie prime vele nuove,quindi il mio giudizio è relativo,ma la barca è cambiata completamente.
E comunque durante la ricerca fatta l’anno scorso, chiedendo a molti velai,il responso finale per attività croceristica (prestazioni,manutenzione,durata,spesa) ricadeva su questo materiale taglio crosscut.

BV
Stefano

Pesano più del dacron normale vero? Fu il primo materiale che presi in considerazione ma me lo sconsigliarono per il peso, "vele da oceano" mi disse un velaio di una veleria top.
Ho sentito spesso parlare di vele da oceano. Ma alla mia domanda che differenza ci fosse tra 30 nodi in mediterraneo e 30 nodi in oceano non mi fu mai data risposta.
Io su 107 mq totali non ho notato questa differenza.
Sono molto rigide.
Ho visto su un HR ,di un mio amico, che sono quelle montate di serie (almeno sul suo).
Orazio per gli amici.Smiley32Smiley32Smiley32Smiley32
Nelson ammiraglio per tutti.9191919191
(03-01-2018 14:14)bullo Ha scritto: [ -> ]Ho sentito spesso parlare di vele da oceano. Ma alla mia domanda che differenza ci fosse tra 30 nodi in mediterraneo e 30 nodi in oceano non mi fu mai data risposta.-
Forse è questione di tempi:
in mediterraneo se ti dice bene fai tre giorni sullo stesso bordo, in oceano almeno tre o quattro settimane... scotte e cuciture lo sanno.Smiley4
Le vele il velaio le fa più o meno grosse, pesanti, seconda del vento apparente che devono sostenere.
Le vele si rovinano di più facendo bordi ogni 2 minuti sbattendo e sfregando sull'attrezzatura.
In particolare il mio discorso sulla grammatura si riferiva agli spi perchè gli chiesi uno spi da 2,2 once.
Ovvio che in oceano stanno tanto al sole e si rovinano di più.
https://northsails.com/sailing/en/loft-n...a-crociera
avete esperienza su queste vele ?
Sono anche molto interessato alle vel dell'OLIMPIC SAILS
http://www.olisails.it/it/tecnologie/
Grazie dei consigli Br1
sono entrambe figlie del modo tape drive, pari pari la seconda, un po piu raffinato il modo north, che usa delle strisce di fibra incollate sul noto, stampo 3d.

se non e' zuppa e' pan bagnato. il modo tape drive ha una ottima durabilita, direi quanto meno: una storia lunga e ancora non finita.

ad ora di nordac ne ho viste solo un paio, "crocchiano" parecchio, ma e' troppo presto per conoscerne le vere magagne, ho provato ad aprirci un 3d quasi un anno fa, forse era prematuro, e' rimasto li senza un commento.

la metto tra le tape drive, solo per il modo che usano per costruirle, ma la forza del tape drive, l' "acrilico autoadesivo" non c'e', c'e' un termoindurente, il modo piu rigido che si possa usare per laminare.

Quando si pensa di passare a vele piu rigide ci si deve interrogare un po anche su quelle che sono le caratteristiche della barca.
ne cito un paio.. solo perche stamattina a genova so rimasto basito da un oceanis con vele tecnologiche:

drizza genova su una galloccia all' albero, nessuna possibilita di regolazione e drizza di gomma, a mano si allungava 30 cm, scotte pure piu elastiche, carrelli con regolazione a step.

drizza randa sempre in elastomero di poliestre, grillo da un soldo e una lira, mura su un elemento del boma a sbalzo, scotta a meta boma, regolazione della base parancata bloccata su una gollaccia al boma, sartie stra cazzate, paterazzo fisso.

In situazioni di questo tipo una vela rigida e' un controsenso, la sua "rigidita" e' totalmente "elasticizzata" dal contorno.

non so come sia armato il tuo gs, albero maggiorato fa pensare che un po di cura l' abbia avuta, Dove e con cosa le tiri su e con cosa le regoli, conta parecchio, in genere il passaggio a vele tecnologiche costa piu di "contorno" che di vele, per questo penso che prima di ragionare di materiali sia il caso di invitare un velaio a bordo e valutare con lui il progetto.

non dico che sia sbagliato ragionarne su un forum, penso che il materiale sia l' ultimo dei problemi, se c' era il dacron.. magari tutto il resto era dimensionato e pensato per quello.

la tua idea che il triradiale sia un modo "rigido" di fare vele in dacron e' sbagliata, se te l' ha rivenduta il tuo attuale velaio.. cambialo.
ZK! mi hai fatto venire l'horripilum!42
Non è che sia troppo fanatico di regolazioni e caverie supertecnologiche, sono della cara vecchia scuola: cazza un po'... ecco lasca un pelo,vai! Thumbsupsmileyanim
Ma la descrizione di quell'armo è spaventosa:
so rimasto basito da un oceanis con vele tecnologiche:
drizza genova su una galloccia all' albero, nessuna possibilita di regolazione e drizza di gomma, a mano si allungava 30 cm, scotte pure piu elastiche, carrelli con regolazione a step.
drizza randa sempre in elastomero di poliestre, grillo da un soldo e una lira, mura su un elemento del boma a sbalzo, scotta a meta boma, regolazione della base parancata bloccata su una gollaccia al boma, sartie stra cazzate, paterazzo fisso.

Smiley6
L'amico BR1 stava certamente meglio, vedrai che trova le vele giuste per
l'uso che ne deve fare, non si lascerà sedurre da troppa inutile tecnologia.
(03-01-2018 15:18)oudeis Ha scritto: [ -> ]
(03-01-2018 14:14)bullo Ha scritto: [ -> ]Ho sentito spesso parlare di vele da oceano. Ma alla mia domanda che differenza ci fosse tra 30 nodi in mediterraneo e 30 nodi in oceano non mi fu mai data risposta.-
Forse è questione di tempi:
in mediterraneo se ti dice bene fai tre giorni sullo stesso bordo, in oceano almeno tre o quattro settimane.

+1

non sono utilizzi comparabili

oddio si', possono esserlo, se uno si dice "parto con queste vele arrivo dove c'e' una veleria e faccio tutto nuovo fra tot settimane", certo si possono fare le vele come si preferisce e approfittarne Smile
senza neanche far tanta strada, basta guardare a gibilterra, in galizia o alle canarie la quantita di vele "nere", dorate o sandwichate abbandonate tutte sfilacciate sui pontili per farsi un'idea di quanto possa essere forte il piacere di navigare con vele hi tech, durino quel che durino Rolleyes
Forse si è andati un po' fuori tema, si parlava di vele per le lunghe crociere estive mediterranee. Comunque volendo riportare la mia esperienza e senza fare torto a tutti quei bravi velai che non ho avuto modo di conoscere e apprezzare, delle vele di ottima qualità costruttiva e performance sono quelle della Velman. C'è una tipologia con fibre orientate laminate e taffettata che rappresenta un ventaglio di soluzioni adattabili alle proprie esigenze. Ovvio parlo di vele buone e sicuramente non paragonabili al costo del dacron. L'elemento positivo di questa veleria e' che sono loro a laminare perché dispongono dei macchinari.
Avevo le vele Velman fino ad un mese fa, molto rigide, forse un po' pesanti. Il Genova 150% alla fine ha ceduto, ma penso per la mia inesperienza a non ridurre quando dovevo.
In ogni caso avevano oltre 7 anni per cui penso abbiano fatto bene il loro lavoro.
Ho messo il dcx taglio triradiale, vedremo come andranno.
Una vela dopo 7 anni se non si usa e si lascia dentro al sacco è ancora nuova.
La vela è un'oppppppinione.
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