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Lo avevo notato in poche barche d'epoca e mi sono chiesto che vantaggi svantaggi comporta sia dal punto di vista funzionale che strutturale. Secondo voi ?
Non saprei ma così a sensazione direi : rigidità (?)
Anche ottima resistenza alla trazione
(10-01-2018 01:10)andros Ha scritto: [ -> ]Non saprei ma così a sensazione direi : rigidità (?)
Anche ottima resistenza alla trazione
Un cavo di inox ben fatto è quantomeno altrettanto rigido e con una resistenza a trazione superiore.
A meno che lo "strallo in legno" non serva solo a .igliorare il profilo aereodinamico dell'inferitura.
potrebbe lavorare anche a compressione...
e non necessita di grande trazione per rimanere dritto..
infatti mi pare non ci siano volanti....
carina la barchetta!
Ma, di grazia, COSA lo metterebbe in compressione? Uno stralletto?
(10-01-2018 10:04)umeghu Ha scritto: [ -> ]Ma, di grazia, COSA lo metterebbe in compressione? Uno stralletto?
intendi dire che senza stralletto il paterazzo non serve?
come puntone che resista a compressione per evitare il paterazzo lo vedo poco o nulla efficace, pero se non viene subito giu tutto magari funziona.
Per me è una copia in legno del Tuff Luff.
Lo stallo è dentro ed in acciaio.
(10-01-2018 10:30)ZK Ha scritto: [ -> ] (10-01-2018 10:04)umeghu Ha scritto: [ -> ]Ma, di grazia, COSA lo metterebbe in compressione? Uno stralletto?
intendi dire che senza stralletto il paterazzo non serve?
come puntone che resista a compressione per evitare il paterazzo lo vedo poco o nulla efficace, pero se non viene subito giu tutto magari funziona.
Marco, il paterazzo metterà in trazione uno strallo, IMHO!
Per far lavorare "in compressione" uno strallo "in legno" (i cavi non lavorano in compressione....) non vedevo altra possibilità di uno stralletto che "tirasse in avanti" la sommità dell'albero.
L'ipotesi di temasek mi pare la più sensata.
(10-01-2018 11:13)Temasek Ha scritto: [ -> ]Per me è una copia in legno del Tuff Luff.
Lo stallo è dentro ed in acciaio.
Anche se condo me, infatti non si vedono garrocci e mi sembra di intravedere degli snodi inox all'estremità
in ogni caso mi sembra una soluzione un po pesante
(10-01-2018 11:43)zankipal Ha scritto: [ -> ] (10-01-2018 11:13)Temasek Ha scritto: [ -> ]Per me è una copia in legno del Tuff Luff.
Lo stallo è dentro ed in acciaio.
Anche se condo me, infatti non si vedono garrocci e mi sembra di intravedere degli snodi inox all'estremità
in ogni caso mi sembra una soluzione un po pesante
...ma "verde"!
(10-01-2018 10:04)umeghu Ha scritto: [ -> ]Ma, di grazia, COSA lo metterebbe in compressione? Uno stralletto?
se tutti gli stralli avessero tenuto un po' in compressione tanti alberi non sarebbero caduti.....
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tanto per capirsi.. questo lo fa in senso laterale, quello potrebbe farlo in senso longitudinale eliminando la necessita di avere un paterazzo.
a me mi fanno rabbridire entrambi.. tuttavia capita che a qualcuno piaccia.
si anche io penso che sia piu facile sia un tuff luff dei tempi che furono.
a me questo per la crociera piace. ma io odio la randa (in crociera), quindi non faccio testo
Io deduco che: supponendo che lo strallo in legno lavori anche in compressione, mi permette di non avere il paterazzo. Noto che sono sufficienti le due sartie leggermente inclinate verso poppa. Inoltre viene frullato (sottocoperta?) e quindi forse all'interno c'è uno strallo d'acciaio. Il fiocco viene inferito come in un albero (come in un tuff luff) e noto che non si tratta di un semplice cilindro in legno ma di un fuso, quindi quando arrotolo il genova/fiocco riesco a smagrire in maniera efficace arrotolando più tela nella zona centrale ottenendo un profilo minore. Per ultimo ma sicuramente non meno importante non ho alcuna catenaria ma una bella ghinda in linea retta. Se invece di avere una sezione circolare fosse stato costruito con profilo a goccia si otterrebbe un bel profilo alare. Sicuramente un sistema da far evolvere anche per le barche supertecnologiche con un profilo in carbonio.
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(10-01-2018 16:00)Mario Falci Ha scritto: [ -> ]Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
non farei molto affidamento alla resistenza in compressione di uno strallo del genere,anzi per niente; a meno che non sia un composito.
ad esempio un tubo metallico che unisce i due apicali,e che fa da anima allo "strallo " di
legno.
allora sì, in compressione avrebbe un corpo più solido e meno flessibile ma comunque non adeguato a reggere il carico dello strallo.
ma fino a che non riusciamo a metterci il naso dentro restano ipotesi.
che regge il tutto è l'acquartieramento ma io mi occupavo di altro...
Dentro non c'è nulla: il "bastone" fa da strallo.
Due forcelle con un perno fanno lo snodo per farlo ruotare.
Quello non è altro che il profilo in alluminio dei moderni rollafiocco.
Il profilo del "bastone" è leggermente ovalizzato nel senso della lunghezza e da una forma migliore al fiocco semirollato, ma non l'ho mai visto semirollato.
Questo è uno dei pochi vantaggi dell'essere vecchi: ho visto cose che voi giovani nemmeno vi immaginate.
Per la cronaca: un cavo non può mai lavorare a compressione perché si piega.
Come vi è venuta in mente la faccenda dello strallo che lavora a compressione?
Quindi Dapnia lo ha visto di persona e forse anche usato. Facciamo evolvere questa discussione da quello che Dapnia afferma:
1) lo strallo in legno NON è cavo
2) Il "bastone" fa da strallo e lavora anche a compressione, infatti non c'è il paterazzo.
3) il "bastone" è ovalizzato e quindi potrebbe fare da "smagritore" per il fiocco/genova.
4) lo strallo in legno ruota ed avvolge la vela ma non ho capito come, in quanto non vedo il rullafiocco.
Quello che non capisco, visti gli innegabili vantaggi, come mai non ha avuto la diffusione che merita. Anzi forse lo so, nella nautica non tutte le innovazioni e le idee abbandonate hanno una logica.
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A questo punto mi viene naturale correggere il disegno postato da ZK delli studio Vital Design. Con gli stralli di cui stiamo parlando si potrebbe posizionare sullo specchio di poppa l'albero doppio ( bipode) potendo a parità di superficie velica abbassarne l'altezza.