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Versione completa: Fiocco autovirante - nuova moda?
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(22-06-2019 11:45)franfio Ha scritto: [ -> ]Salve, l'autovirante non l'ho mai usato ne mai visto. Sono curioso di sapere come funziona.
ok , ho capito che la bugna è fissata su un carrellino scorrevole, ( ed la sua ampiezza è regolabile con degli stopper(?), se non ho capito male), e corre da sinistra a dritta a seconda delle mura.
quello che non reisco ad immagine è il circuito di regolazione delle scotte. come si fa a lascare e cazzare in andatura se ne ho bisogno di regolare?

Hai una sola scotta, fissata all'arricavo del bozzello sul carrello, passa al bozzello della bugna, ripassa sulla puleggia del carrello formando così un paranco 2:1, Sale quasi parallelo all'albero fino a sopra la prima crocetta, entra e scende dentro l'albero, esce al piede e prosegue fino allo stopper e winch in pozzetto.
La rotaia del trasto sta a pruavia dell'albero e fa un settore di cerchio con centro sull'avvolgifiocco.
Per regolare lo svergolamento (dolente nota) devi spostare il punto di applicazione del bozzello alla bugna del fiocco dove ci sono più anelli , cosa difficile da fare con la scotta in tensione.
Roba da mari del nord, con venti nodi perenni e secchiate di neve in faccia. Senza contare quel casino di rotaia a trenta centimetri dalla coperta messa di traverso a prua.
(22-06-2019 14:12)don shimoda Ha scritto: [ -> ]Hai una sola scotta, fissata all'arricavo del bozzello sul carrello, passa al bozzello della bugna, ripassa sulla puleggia del carrello formando così un paranco 2:1, Sale quasi parallelo all'albero fino a sopra la prima crocetta, entra e scende dentro l'albero, esce al piede e prosegue fino allo stopper e winch in pozzetto.
La rotaia del trasto sta a pruavia dell'albero e fa un settore di cerchio con centro sull'avvolgifiocco.
Per regolare lo svergolamento (dolente nota) devi spostare il punto di applicazione del bozzello alla bugna del fiocco dove ci sono più anelli , cosa difficile da fare con la scotta in tensione.

Grazie Don, in effetti sembra comoda per la crociera.
buon vento
A me hanno detto che con ariette leggere si issa un code 0 e si risolve il problema del fiocco piccolo (poi neanche tanto)
(24-06-2019 22:52)enri996 Ha scritto: [ -> ]A me hanno detto che con ariette leggere si issa un code 0 e si risolve il problema del fiocco piccolo (poi neanche tanto)
Esatto
A Gennaio ho preso il code 0. In crociera, il passaggio da fiocco a code o viceversa si fa in due minuti, é una goduria.

Il 30 Aprile ho sbarcato il genoa 140, e sono andato a spasso per il tirreno.
44 giorni di maltempo, la metà di quei giorni passati al riparo in porti vari, anche chiusi sottocoperta per la pioggia e per l'assenza di un qualsiasi locale in vicinanza. Ho usato il code per un totale di 6 ore tra il secondo e terzo giorno. Spesso lo dovevo disarmare per il troppo vento Angry
Solo il 45° giorno, quello del ritorno, è stata una buona giornata altre 6 ore con il code0 mi hanno rimesso in pace, e mi sono pure abbronzato.
(29-01-2018 15:51)Navax Ha scritto: [ -> ]L'autovirante è come il cambio automatico in auto: dopo averlo provato non ci rinunci più.

Ne conosco diversi che lo hanno abbandonato alla prima occasione ….. fare una virata col fiocco normale non è poi tutto quel gran problema.
(25-06-2019 17:35)Arvidax Ha scritto: [ -> ]Ne conosco diversi che lo hanno abbandonato alla prima occasione ….. fare una virata col fiocco normale non è poi tutto quel gran problema.
Neanche con autovirante Smiley4
ok, però, aldilà che per un armo al 140% tra un code 0 e l'autovirante, in mq a riva, c'è un buco di almeno dieci nodi di vento, uno dovrebbe andare in barca per il piacere di quello che comporta anche la conduzione. Se devo andarci con lo stesso animo con cui mi metto in auto per andare in ufficio -unico motivo al mondo per il quale posso comprare un'auto col cambio automatico- allora preferisco il bordo piscina dello yacht club che non ho.
Io vado in pista con macchina con cambio al volante , dopo aver guidato con il cambio ad H prima e con cambio sequenziale con leva dopo.
Il gusto di guidare e divertirsi non è cambiato anzi ...
Non ho stessa esperienza in barca, però penso che il divertimento non derivi dalla fatica ma dal poter sfruttare al massimo la propria barca.
Se i mq sono importanti poi lo sono anche i piedi ecc

Io ho fatto la scelta della semplicità è un po’ meno vela per venti sostenuto e la possibilità di issare code 0 con poco vento e solo quando ne ho voglia. Poi avrò sbagliato. Saprò essere più conscio tra qualche mese
Punti di vista, enri e forse anche di età ma a me la velocità in assoluto con i suoi launch control, pasm, elettronica da videogame e palette dicono poco o nulla. La scalata precisa col manuale ed i calci di una 930 su una statale dicono tutto. In barca lo considero uguale.
può una vela (molto) più piccola del normale avere dei vantaggi? può averli certamente, ma non certo nell'ambito delle prestazioni, soprattutto nelle andature diverse dalla bolina, andatura peraltro poco gradita ai crocieristi e agli equipaggi familiari, soprattutto su barche da crociera necessariamente pesanti.

il paragone con le barca da regata moderne secondo me non regge perché o queste sono fatte esclusivamente per i bastoni bolina poppa oppure come nel caso degli imoca, sono barche così leggere e veloci che di poppa vanno con delle vele avvolgibili simili ai genoa tradizionali e dunque di bolina gli vanno ancora benissimo i fiocchetti.
all'aumentare delle prestazioni il fiocco si riduce fino a scomparire, ma non è il caso delle barche a vela a chiglia
IMHO
(25-06-2019 21:29)enri996 Ha scritto: [ -> ]Neanche con autovirante Smiley4

Ti auguro una vita di boline perenni Thumbsupsmileyanim
sulle vecchie barche la trinca era quasi sempre bomata e autovirante.
la gestione delle brancarelle per la regolazione dell' angolo di scotta mi pare il limite piu importante del modo autovirante.

come prestazioni... per quello che ho visto e provato gli hanse c'hanno l' albero lungo e rande generose.. vanno pure con i fiocchi minimalisti se uno perde un po di tempo a regolarli e se il velaio non esagera a farle magre che cosi.. si avvolgono meglio.
(26-06-2019 09:09)ZK Ha scritto: [ -> ]....
la gestione delle brancarelle per la regolazione dell' angolo di scotta mi pare il limite piu importante del modo autovirante
...

Perché devi andare a prua?
(26-06-2019 22:24)enri996 Ha scritto: [ -> ]Perché devi andare a prua?
CERTO ! e non solo, devi staccare il moschettone dalla bugna e riattaccarlo su un altro anello. Pensavo di essere stato più chiaro, rimedio subito.48
Cioè mi devo portare a prua un paranco, collegare un bozzello alla base della rotaia e l'altro ad uno dei quattro fori disponibili della bugna, mettere in tiro il paranco, sganciare la scotta dalla bugna e riattaccarla più in alto per chiudere o più in basso per aprire, lascare e recuperare il paranco e tornare in pozzetto.
C'è da dire che è una regolazione quasi semifissa, e che una volta trovata ti devi accontentare per tutte le andature, almeno finché non si "smutanda" il fiocco.Smiley4
Avevo in mente un altro metodo più semplice ma forse non funziona se nessuno lo ha mai usato o forse non interessa a chi ha rinunciato ad un vero fiocco
ma che intendi per vero fiocco?
a mio vedere il punto sta in quello che dice anche ZK: se hai un piano velico già al 110% per cui ti ritrovi una randa che spinge bene, allora qualche metroquadro in meno per il tuo autovirante lo senti poco ed il ragionamento fila. Se hai il piano velico al 140% e quindi una barca a trazione prevalentemente anteriore, dopo che dai giù il code zero, fino ai diciamo 18/20 nodi la bolina diventa sofferenza perchè fai fatica ad uscire dall'onda in prua. Chiaramente non varrà per tutte ma diciamo che nella media... la bolina è una gran andatura ma se azzoppi la barca, al contrario che nelle andature più larghe, diventa davvero una condanna.
La rotaia sopraelevata messa per baglio a prua però pensaci davvero: aldilà che le signore che prendono il sole, se hai la fortuna di averne a bordo, ti tirano dei nomi, fa diventare pericoloso anche l'andare a prua in banchina. E' anche vero che più è grande la barca, più è bassa la tuga e meno si sente questo problema.
per un equipaggio ridotto il fiocco autovirante è un ottima soluzione sempre che la barca sia stata progettata per detta superfice velica es. hanse. I genoa 130% e oltre quindi a forte sovrapposizione sono per condizioni di vento molto leggero ma e quindi di grammatura bassa (per regata).Ricordo che i genoa leggeri hanno breve vita perché in regata magari si parte con 5 nodi ma poi si lascia il solito genova fino 15 con il risultato di abbreviarne la vita velocemente. Resta sempre il dilemma prestazioni o comodità
Giusto, kovalsky, dipende essenzialmente dalla barca. Probabilmente il ragionamento di tutto questo filo difetta di un presupposto che è l'identificazione della barca e del suo piano velico di progetto. Io sono tarato sul metro della mia che fino ai venti nodi porta sempre il 145%: nella versione a grammatura leggera fino a 8-10 nodi, nella grammatura medio-pesante da lì fino ai 20, poi olimpico steccato, poi scende la prima mano di randa, poi etc.etc.
le scelte dipendono da due fattori, rating e costi.
l' albero lungo costa di piu, non il profilo ma tutto cio che lo fa stare su.
l' albero lungo si paga anche in termini di compenso, il rischio e' di ritrovarsi con una barca cosi veloce che.. le perdi tutte.

per la crociera il fiocco di base offre una grande possibilta in piu, usare vele aggiuntive come drifter o code.

con poco vento una barca col genoa quando incontra una barca con l' albero lungo e nata per i fiocchi, se dotata di Code.. e' una barca che ammaina tutto e da motore.
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