Sul Giornale della Vela leggo della "novità" per le barche della prox Coppa America: due rande parallele inferite ai lati del profili dell'albero, distanziate da apposite dime.
Il tutto ammainabile.
A parte che non mi sembra una novità (vedi Warram ad esempio) a me piace molto il sistema.
Sarebbe anche applicabile alle nostre barche (come ho scritto nei commenti all'articolo): due rotaie fissate ai lati del profilo dell'albero, la canalletta esistente per le dime distanziatrici e il gioco è fatto.
O forse funziona solo de l'albero è rotante?
Osef non ho capito. Costa già tanto una randa 2 il doppio?
Moooolto di più.
Non sanno più cosa inventarsi per mandare avanti l'economia.
Praticamente un "biplano".
Poi inventeranno il doppio genoa....la doppia ruota già fatto, il doppio timone anche...
@Bullo: se apri il sito "il giornale della vela" è spiegato bene.
Comunque son d'accordo. infatti ho commentato l'articolo scrivendo che gli attrezzisti e i velai ringraziano.
C'è mica in giro un disegnino. Credo di aver capito cosa intendi, vecchi progetti e tentativi ci son già stati, anche se mi pare non proprio azzeccati e performanti, vero anche che con i nuovi materiali, quello che non andava ieri oggi potrebbe riavere un senso.
Ciao
Non sono un ingegnere , pertanto perdonate le mie supposizioni .
Oltre al peso doppio sull'albero , che modifica il raddrizzamento , mi chiedo la randa che rimane sottovento come si comporta per la portanza ? Secondo me non lavora . Con andature portanti quella sopravento spinge e la seconda sottovento che cosa fa ??
Non ho visto l'articolo ma ricordo analoghi esperimenti di tanti anni fa.
Il tentativo di dare alla "vela" un profilo alare, senz'altro più efficiente di una lastra sottile con il disturbo dell'albero.
Se questo progetto è simile ai precedenti, le dime erano elastiche, la balumina ovviamente unica, albero e rande formavano un unico profilo variabile.
Al giorno d'oggi i nuovi materiali disponibili consentiranno nuovi approcci, da vedere.
Escluderei l'uso per i comuni mortali, questi giocattoli costeranno un numero con un sacco di zeri dietro.
Ora mi è più chiaro....
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la randa di warram ha un rendimento eccezionale, non ha due canalette, gira intorno all' albero, e questo e' fondamentale sia per l' apsetto economico che per quello aerodinamico.. tanto per capirsi, non e' necessario che l' albero sia rotante.
e certo che non si vedono quelle rande nel mondo delle regate, per l' "ims" la randa paga l' intera superficie, non quella utile.
altro problemino.. l' albero non puo avere crocette, e questo si.. e' un problema che puo essere risolto meglio di 30 anni fa.
in generale.. non e' necessario che sia tutta doppia.
Questa, a leggere l'articolo, pare abbia due canalette
se hai le crocette, o il diamante.. la randa di warram non va su.
Questi facili "entusiasmi" dei giornalai mi ricordano l'invenzione del Code 0 sempre da parte dei NZL, vela che in realtà in golfo e sul lago stavamo usando da un decennio ....
In questo caso a nessuno è venuta in mente (è un eufemismo, data la cultura nautica dei suddetti) la randa doppia con albero a D e doppia canalina di inferitura made in Bergamini/Viganò realizzata negli anni 80 per la Little America's Cup.
La vela funzionava bene (e consentiva di insartiare l'albero, fondamentale su un cat che non ha incastri) ma non quanto le wing rigide, dato che i profili erano difficilmente controllabili con precisione, dunque fu accantonata.
Ora è stata "reinventata" perchè il protocollo richiederà che la sera la randa possa essere messa a riposo senza l'ausilio di gru e carrelli ....
Le idee chiare sono prerogativa di pochi (velai) e quasi nessun
giorn...
(26-02-2018 09:54)ZK Ha scritto: [ -> ]se hai le crocette, o il diamante.. la randa di warram non va su.
Ma stiamo parlando della stessa cosa? Io credo di essere IT
dici cosi perche ho saltato un h?
ci sei mai salito su uno dei suoi cat? se riesce a muovere quelli..
canestrelli e stecche.. una vela tagliata piatta che qualunque autocostruttore puo costruire... pero.. ci vuole il palo della luce.
il "modo" e' lo stesso dei wind surf.. robba da corsa!
(26-02-2018 12:45)albert Ha scritto: [ -> ]In questo caso a nessuno è venuta in mente (è un eufemismo, data la cultura nautica dei suddetti) la randa doppia con albero a D e doppia canalina di inferitura made in Bergamini/Viganò realizzata negli anni 80 per la Little America's Cup.
(03-01-2018 10:49)marcofailla Ha scritto: [ -> ] (03-01-2018 09:54)Montecelio Ha scritto: [ -> ]Mister Lancia?
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asatto :-)
anche se per l'esattezza erano "mister g" e "miss lancia"
per restare in tema a uno dei due misero un flap però
(26-02-2018 14:46)ZK Ha scritto: [ -> ]dici cosi perche ho saltato un h?
non me ne ero nemmeno accorto...
(26-02-2018 14:46)ZK Ha scritto: [ -> ]ci sei mai salito su uno dei suoi cat? se riesce a muovere quelli...[]
Non ci siamo capiti. Stiamo parlando di sta nuova doppia randa che ha due canaline. Tu parli di un altro sistema che non ha canaline.
E' ovvio che stiamo parlando di due cose diverse, ma il tema della discussione mi pareva quella con le due canaline... o sbaglio?
Ciao
@marcofailla
Prima "miss lancia" (n.velico I-1), poi "mister G".
Ecco, visto ???
Sarebbe stato difficile per il giornalaio documentarsi prima di scrivere inesattezze ?
P.S. vedo che c'era di mezzo anche la Murpy & Nye, ma non so se come sponsor o veleria ...
(25-02-2018 13:50)osef Ha scritto: [ -> ]...
A parte che non mi sembra una novità (vedi Warram ad esempio) a me piace molto il sistema.
...
l' ot l' ha tirato fuori osef.. ma e' ot? la filosofia e' quella, dare uno spessore alle vele.
sfogliavo un vecchio ma sempre bel libro...
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notare anche le derive inclinate a 45°
siamo 35 anni prima della coppa america volante neh...
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roba da dilettanti....