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Versione completa: Caricabatterie e batterie
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(03-03-2018 18:16)GARIBALDI Ha scritto: [ -> ]Giusto.Un carica batterie da 25 Ah è sufficente.

Permettimi ...

Un carica batterie "può avere" dei volt, ovvero l'indicazione della sua tensione d'uscita, e "può avere" degli ampere, ovvero la quantità di corrente che riesce ad erogare.

L'ampere/ora (AH) è una unità di misura che indica la "quantità di carica" e non la "intensità di carica" (ampere, simbolo A)

Parlare di Ah (ampere-ora) in relazione ad un caricabatterie è inutile e fuorviante.
(03-03-2018 18:37)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]Permettimi ...

Un carica batterie "può avere" dei volt, ovvero l'indicazione della sua tensione d'uscita, e "può avere" degli ampere, ovvero la quantità di corrente che riesce ad erogare.

L'ampere/ora (AH) è una unità di misura che indica la "quantità di carica" e non la "intensità di carica" (ampere, simbolo A)

Parlare di Ah (ampere-ora) in relazione ad un caricabatterie è inutile e fuorviante.
Non sono un tecnico,volevo confermare che un carica batteria da 25 possa essere
sufficente per le batterie che ha nanni64.Oppure tu credi che sia poco da 25 ? Io
ho lo stesso carica batterie
(03-03-2018 18:37)Beppe222 Ha scritto: [ -> ]Permettimi ...

Un carica batterie "può avere" dei volt, ovvero l'indicazione della sua tensione d'uscita, e "può avere" degli ampere, ovvero la quantità di corrente che riesce ad erogare.

L'ampere/ora (AH) è una unità di misura che indica la "quantità di carica" e non la "intensità di carica" (ampere, simbolo A)

Parlare di Ah (ampere-ora) in relazione ad un caricabatterie è inutile e fuorviante.
sarà anche fuorviante ma le info che trovi sui bussolotti sono voltaggio e amperaggio.
noi poveri utenti disinformati\ignoranti che dovremmo guardare?
Vediamo di dare un po' di chiarimenti cercando di renderli adatti a chi non "mastica" elettricita' (perdonino gli altri per la troppo semplice spiegazione e magari intervengano a correggere le imperfezioni).

Un modo per capire bene di quanto si parla e' farne un "paragone idraulico" ovvero immaginando gli elettoni come molecole d'acqua, i fili come tubi e le batterie come serbatoi.
In questa accezione la corrente (gli Ampere) e' del tutto simile alla portata istantanea in un tubo ovvero alla quantita' di acqua che sta' fluendo in quel momento: piu' acqua passa e piu' alta e' la portata e, ovviamente, piu' il tubo e' grosso piu' facilmente si riesce a far passare piu' acqua se necessita farlo.
Estendendo la logica precedente se per un certo numero di ore raccogliamo in un serbatoio (elettricamente la batteria) l'acqua che passa nel tubo ne avremo accumulato un certo volume proporzionale alla portata (in termini elettrici gli "A") per le ore trascorse ("h") che letto nel linguaggio elettrico sono gli "Ah" (AmpereOra) accumulati.
Un tubo di maggiore sezione fa' passare l'acqua piu' facilmente perche' oppone meno "resistenza" di uno di piu' piccola sezione, analogamente un cavo elettrico piu' grosso permettera' il passaggio di piu' Ampere rispetto ad un cavo piu' sottile, anche in questo caso si parla di "resistenza" (che viene indicata in "Ohm") ed e' ovvio che piu' e' lungo il tubo o il cavo e maggiore sara' la resistenza opposta al passaggio dell'acqua o corrente secondo il caso.

Una batteria si ricarica semplicemente applicando una corrente ("A") per un certo tempo ("h") per immettervi una certa energia ("Ah") che non dovra' superare un certo valore corrispondente alla capacita' totale della batteria (analogamente ad un serbatoio che non si puo' riempire per piu' del suo volume).
Per non danneggiare la batteria la corrente immessa (in "A") per il miglior risultato in termini di vita dovra' essere, in termini numerici, circa pari ad un decimo della sua capacita' nominale (in "Ah") ovvero deve essere una corrente in Ampere tale che la ricaricherebbe in circa 10 ore qualora fosse completamente scarica. E' ovvio che se solo parzialmente scarica il tempo sara' proporzionalmente minore.
Correnti piu' basse non danneggiano ne' danno vantaggio, semplicemente allungano il tempo di ricarica.
Correnti piu' alte tendono a ridurre la vita della batteria ma sono accettabili valori anche doppi di quanto detto con riduzioni minori del 10% della vita attesa e, se necessario, saltuarie brevi ricariche a correnti anche fino a 4 volte sono tollerate a patto di non produrre eccessivo riscaldamento.

Veniamo ora ai problemi che possono nascere dal porre in parallelo batterie di diversa eta' o di diversa fattura (intendendo diversa tecnologia costruttiva anche se semplicemente di diverso produttore visto che i processi produttivi adottati non sono necessariamente identici).
Il problema piu' importante nasce dalla diversa "resistenza interna" che batterie diverse (per eta' o per costruzione) possono avere. In pratica una batteria ha un certo limite nella sua capacita' di far scorrere la corrente (sia in carica che in scarica) a causa di diversi fattori fra cui i principali sono:
- La sezione dei suoi conduttori interni
che puo' variare in sezione cosi' come la dimensione delle piastre
- Il tipo di elettrolita usato
che puo' variare in concentrazione
- La composizione degli elettrodi
che possono essere addizionati di vari elementi per ottenere caratteristiche particolari
- Lo stato della superficie degli elettrodi
che puo' essere alterata prevalentemente dall'eta' o da scorretti cicli di ricarica (cariche poco frequenti che portano a tensione troppo bassa, cariche troppo rapide o a tensione troppo alta)

Ponendo in parallelo due batterie in stato fisico diverso normalmente non si osservano problemi a breve termine in quanto banalmente dopo pochi istanti le tensioni si equilibrano e tutto sembra normale fatto salvo il solo (raro) caso in cui una delle batterie sia in condizioni veramente pessime con un'autoscarica elevata e porti quindi le altre a scaricarsi a loro volta fornendole l'energia persa. Il problema vero nasce invece durante i successivi cicli di impiego quando utilizzando il banco sara' la batteria in migliori condizioni che avendo minore "resistenza interna" fornira' in prevalenza la corrente richiesta, viceversa sara' di nuovo la stessa ad assorbire in prevalenza la corrente di ricarica, il risultato sara' che:

LA BATTERIA IN MIGLIORI CONDIZIONI SARA' SOTTOPOSTA A CICLI DI CARICA/SCARICA PIU' PROFONDI DI QUELLA IN PEGGIORI CONDIZIONI E TENDERA' QUINDI AD INVECCHIARE PIU' RAPIDAMENTE FINO A PORTARSI ALLO STATO DELLA PEGGIORE.
Avremo quindi sprecato velocemente il vantaggio di avere una batteria nuova.


E' questo il fenomeno piu' rilevante che porta a sconsigliare il parallelo fra batterie di diversa eta' o di diversa fattura mentre quasi trascurabili sono i problemi quando si pongono in parallelo batterie di diversa capacita' purche' della stessa eta' e stessa fattura (produttore e tecnologia).
E' chiaro pero' che porre una batteria nuova in parallelo ad una di identica fattura che sia piuttosto recente e ben conservata non porta necessariamente al "disastro" ma e' semplicemente una pratica che puo' non garantire un buon risultato.
(03-03-2018 23:14)IanSolo Ha scritto: [ -> ]Vediamo di dare un po' di chiarimenti cercando di renderli adatti a chi non "mastica" elettricita' ...

Ammiro quest'uomo!
L'avrà spiegato 150 volte e ancora non è stanco di RI-spiegare tutto!
(03-03-2018 23:20)bludiprua Ha scritto: [ -> ]Ammiro quest'uomo!
L'avrà spiegato 150 volte e ancora non è stanco di RI-spiegare tutto!

+1
BV!
(03-03-2018 23:51)pepe1395 Ha scritto: [ -> ]+1
BV!

Più chiaro di così...! Smiley32
Iansolo for presidentSmiley32Smiley32Smiley32
...e chi osa discutere piùSmiley30Smiley34
+1
Mi aggancio al post perchè ho una situazione un pò particolare a bordo che devo risolvere nel prossimo mese.
La barca possiede un banco servizi da 450 Ah (2x225), che verrà sostituito a breve da 2 nuove batterie AGM, spero sempre 450 Ah ma se riesco a farcele stare anche qualcosa in più. Poi c'è la batteria motore, altri 90Ah
Mi son ritrovato a bordo un piccolo Quick da 25Ah di ricarica, perchè il Mastervolt (da 50A credo) che era stato posizionato nel gavone fuori, deve aver preso acqua e tanti saluti.
All'interno ci sono problemi di spazio, per questo probabilmente è stato montato un piccolo 25.
Le domande sono diverse.
La prima, mi è stato detto che un caricatore così piccolo non riesce a ricaricare le batterie, perchè anche se rimane collegato alla rete per giorni, dopo poche ore termina il suo ciclo di carica e va in mantenimento, é vero ? a me sembra un pò strano, ma tant'è...
La seconda era un pò quella che chiedeva anche Nanni (credo), se metto un'altro caricabatterie piccolo, da 25A, riesco a dividere il lavoro sul banco servizi ?
Letto IanSolo, mi viene da chiedermi, se alla fine trovo un posto per un caricabatterie grande (di dimensioni), per un banco servizi da 450+90=540Ah, si riesce a starci dentro con un 40A o è certamente meglio un 50A, oppure ancora meglio un 60A (sempre più grosso...)
Grazie per ogni suggerimento
(08-03-2018 19:43)Ilviaggiatore Ha scritto: [ -> ]Mi aggancio al post perchè ho una situazione un pò particolare a bordo che devo risolvere nel prossimo mese.
La barca possiede un banco servizi da 450 Ah (2x225), che verrà sostituito a breve da 2 nuove batterie AGM, spero sempre 450 Ah ma se riesco a farcele stare anche qualcosa in più. Poi c'è la batteria motore, altri 90Ah
Mi son ritrovato a bordo un piccolo Quick da 25Ah di ricarica, perchè il Mastervolt (da 50A credo) che era stato posizionato nel gavone fuori, deve aver preso acqua e tanti saluti.
All'interno ci sono problemi di spazio, per questo probabilmente è stato montato un piccolo 25.
Le domande sono diverse.
La prima, mi è stato detto che un caricatore così piccolo non riesce a ricaricare le batterie, perchè anche se rimane collegato alla rete per giorni, dopo poche ore termina il suo ciclo di carica e va in mantenimento, é vero ? a me sembra un pò strano, ma tant'è...
La seconda era un pò quella che chiedeva anche Nanni (credo), se metto un'altro caricabatterie piccolo, da 25A, riesco a dividere il lavoro sul banco servizi ?
Letto IanSolo, mi viene da chiedermi, se alla fine trovo un posto per un caricabatterie grande (di dimensioni), per un banco servizi da 450+90=540Ah, si riesce a starci dentro con un 40A o è certamente meglio un 50A, oppure ancora meglio un 60A (sempre più grosso...)
Grazie per ogni suggerimento



Buonasera,

1) il tuo carica batterie da 25A non è vero che dopo Tot. ore termina il ciclo di ricarica, perché il fine carica interviene sulla tensione delle batterie, dunque se la capacità dell'accumulatore è maggiore aumentano le ore di carica.
Una volta raggiunta la tensione di 14/14,2 Volt ( circa ) interviene il mantenimento.
Vista la capacità delle tue batterie si consiglia di utilizzare un carica batterie di almeno 50A in modo tale di avere la sicurezza che le batterie siano sempre al 100%.

2) ti sconsiglio vivamente di mettere due carica batterie da 25A.

3) il carica batterie da 50A tiene sotto controllo le batterie avendo due uscite ( PRIMARIA mastervolt per il 12V. 450Ah dei servizi e SECONDARIA Slave per batteria avviamento ).

BV.
Ciao Claudio, il bello è che sta cosa del "tot ore termina il ciclo" mi è stato detto dalla casa costruttrice del caricabatterie.... che abbiano fatto un sistema del genere per non far scaldare troppo il caricabatterie ? Oppure non sanno neppure loro quel che dicono ?
Sta notte ho avuto una folgorazione, so dove mettere il caricabatterie da 40/60A... sotto al tavolo da carteggio, a vista, poi magari posso fargli anche una scatola bucherellata, ma intanto posso risolvere così. Fra l'altro le batterie sarebbero a 50cm di distanza invece di 6 mt come quando era nel gavone.
E mi tengo il 25 di scorta...
BV
(09-03-2018 10:44)Ilviaggiatore Ha scritto: [ -> ]Ciao Claudio, il bello è che sta cosa del "tot ore termina il ciclo" mi è stato detto dalla casa costruttrice del caricabatterie.... che abbiano fatto un sistema del genere per non far scaldare troppo il caricabatterie ? Oppure non sanno neppure loro quel che dicono ?
Sta notte ho avuto una folgorazione, so dove mettere il caricabatterie da 40/60A... sotto al tavolo da carteggio, a vista, poi magari posso fargli anche una scatola bucherellata, ma intanto posso risolvere così. Fra l'altro le batterie sarebbero a 50cm di distanza invece di 6 mt come quando era nel gavone.
E mi tengo il 25 di scorta...
BV

Ciao,

ignoriamo il carica batterie da 25A.
Generalmente come detto il carica batterie lavora con la tensione, non ad orario, va in base al Voltaggio delle batterie. Preoccupati più che altro di collocare il nuovo carica batterie ( 40/60 A. ) in una zona della barca arieggiata per evitare il surriscaldamento.
Un'altra informazione utile è il fatto che deve essere comperato adatto al tipo di batteria che andrai ad acquistare, visto che il fine carica varia a seconda delle batterie in AGM o ad acido libero.
Il fatto poi che sia più vicino alle batterie è solo un bene perché si evitano perdite e dispersioni lungo il tragitto.
Un consiglio ( visto che rientra nel mio lavoro ) prendi batterie ad acido libero, sono meno costose, si può eventualmente fare manutenzione quando rimangono in mantenimento e nell'eventualità in caso fossi in mezzo al mare e ti si guasta la batteria del motore puoi sempre intervenire in caso di emergenza per eventuali avviamenti.

Buona Giornata!
(09-03-2018 10:44)Ilviaggiatore Ha scritto: [ -> ]... sta cosa del "tot ore termina il ciclo" mi è stato detto dalla casa costruttrice del caricabatterie.... che abbiano fatto un sistema del genere per non far scaldare troppo il caricabatterie ? Oppure non sanno neppure loro quel che dicono ?...

Chiaramente chi ha parlato ha fatto riferimento al ciclo di "boost" o al ciclo di "equalizzazione" che hanno luogo quando la batteria sotto carica ha raggiunto praticamente il pieno livello di tensione prevista, tali cicli servono rispettivamente per dare quell'ultima percentuale (2-5%) di carica ancora possibile ("boost") e per riuscire a far raggiungere la piena carica anche alle celle meno attive ("equalizzazione"). Questi cicli vengono operati alzando di una discreta entita' la tensione di ricarica ma poiche' questo comporta un riscaldamento delle celle il processo e' temporizzato e interrotto dopo un certo periodo per non far danni, a ciclo interrotto il caricatore torna alla sua normale funzione di carica che prosegue normalmente.
L'errore di chi ha parlato e' stato di generalizzare il discorso attribuendolo anche al caso di una batteria non verso fine carica, unico caso in cui tali processi temporizzati vengono avviati. E' chiaro che una volta attivato il processo di "boost" se il caricatore non e' in grado di erogare corrente sufficiente quel 2-5% finale non potra' essere fornito prima che cessi la temporizzazione ma stiamo parlando di differenze insignificanti visto che la batteria e' gia' da considerare carica.
IanSolo, anche io penso ci sia stata un'incomprensione fra me e il tecnico, lo voglio sperare almeno...
Claudio, il caricabatterie lo piazzo nel salone, sotto al tavolo del carteggio, più arieggiato di così non si può, d'altronde all'interno non vi sono altre soluzioni, e non voglio metterlo nelle cabine. Fuori ne hanno già ammazzato uno da 900€...
Eventualmente poi penserò ad una protezione in legno, o qualcosa del genere.
Per le batterie, sono un estimatore delle AGM, a me quelle ad acido non piacciono, ho provato entrambe e che dire, per me AGM è meglio. Al massimo le Trojan, ma ho bisogno di qualcosa senza manutenzione, per l'uso che ne faccio della barca non posso chiedere ad altri di entrare in barca e dare un'occhiata a come stanno le batterie, al massimo posso chiedere ogni tanto di attaccarmi la barca alla 230V
Tu credi siano meglio ad acido libero ? Quelle sigillate ? Adesso ho due Exide da 225Ah (trovate a bordo, 2 anni di vita) che onestamente non mi fanno impazzire.
Ci sono molteplici opinioni in merito dovute prevalentemente a preferenze personali, io uso da sempre batterie ad acido libero per semitrazione (parlo dei Servizi) NON sigillate per poter ogni tanto verificare il livello del liquido e, se il caso, la sua densita', cose impossibili in batterie sigillate, AGM o GEL.
La frequenza delle verifiche non e' tale da creare problemi, basta una volta ogni 3-6 mesi e ci si impiegano pochi minuti (si svitano i tappi, si guarda, si rabbocca solo se necessario e si ritappa).
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