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Versione completa: Giubbotti, si, no, quando ?
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Io mi domando anche come faresti un recupero di un COB ( a proposito MOB e' diventato politically incorrect e adesso ce lo fanno chiamare Crew Over Board ) con quell' equipaggio li' a 25+ nodi: Panico, inciampi, cadute e... un'altro COB.
non saranno 30 ma nemmeno 20, se fossero tali a mio parere la barca avrebbe meno reazioni, video molto triste , fa passare la voglia di barca
(08-03-2018 01:15)crafter Ha scritto: [ -> ]Io mi domando anche come faresti un recupero di un COB ( a proposito MOB e' diventato politically incorrect e adesso ce lo fanno chiamare Crew Over Board ) con quell' equipaggio li' a 25+ nodi: Panico, inciampi, cadute e... un'altro COB.
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Vedi che succede a stare negli USA? Rischi di contrarre il generale rincoxxxonimento: 26
pensa che stanno studiando come modificare "Leeward" in quanto chiara allusione al Gen. Lee, noto capo militare sudista durante la guerra civile e le cui statue hanno iniziato a coprire con teli neri. Smiley26
Qui continuiamo a chiamare "Uomoammare!", 'a ssorete!Smiley59
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Io penso sia corretto far sperimentare il timone in condizione di vento. Non c'è soluzione, devi solo fare "ore di volo".
A maggior ragione sapendo che chi sta timona commetterà certamente errori, l'assenza di supporti al galleggiamento e' incomprensibile.
Che una scuola insegni questo mi lascia esterrefatto. Smiley57
oltre il giunbotto io metterei anche un casco antinfortunistica e cuffia antirumore.
LA scorsa settimana ero nella mia pausa pranzo, mi sono messo a parlare di vela con un signore.
Dopo 10 minuti : "sai 2 anni fa ho perso in mare un amico...era senza giobbotto..." Provate a guardare in faccia chi vi racconta un simile avvenimento.
Basta un stupida onda fuori fase, una draglia che cede, un semplice inciampo che sei in acqua. Certo se esci in agosto con 2 nodi a 300 metri dalla costa, forse finisce in una risata, ma in altre situazioni ti può anche andare male.
(07-03-2018 22:19)ZK Ha scritto: [ -> ]a me sembrano tutti belli rilassati, sicuramente l' istruttore almeno in questo ha lavorato bene, al timone servono un po di ore di volo, le sta facendo, alternative non ce ne sono, quelli che nascono imparati sono pochi, il fiocco passa spesso sopravento, direi che sta molto spesso vicino al fil di ruota.. non e' facile per nessuno timonare in quelle condizioni.. o la senti col posteriore la barca o a ogni onda rischi.

i giubbotti ci stavano, almeno quelli autogonfiabili, quelli rigidi non so perche siano stati prodotti e messi in vendita, non ci si fa nulla... magari quelli c'erano in barca?

a vele bianche.. si fa veloci a recuperare il bischero caduto in acqua... a saperlo fare e ad essere attrezzati, questo, nel filmato per fortuna non si vede.

comunque penso che tra mezzora il giovanotto sara molto migliorato, meglio che le provi con un istruttore che da solo.. magari la patente per il noleggio l' ha gia in tasca.
Concordo con zk.
@Umeghu... fosse solo quella!
Ma tu cosa fai, resisti la political correctness? Sei gia' stato denunciato alla "Thought police"? 10089

Far legare la gente a bordo non e' un grosso problema, basta creare un po' di... Motivation...
Lo scorso anno prima della stagione delle lunghe locali qualche skipper ha fatto girare questo articolo:

Great White Shark Nursery Found in Waters Off Montauk:

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https://patch.com/new-york/montauk/great...k-research


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Se per qualche motivo fosse caduto uno in acqua in quelle condizioni non è detto che sarebbero riusciti a portarlo su. Comunque visto che puo' servire, prescindendo dal fatto che nessuno di noi si sarebbe messo in quelle condizioni... ma ipotizziamo di essere improvvisamente catapultati in quella situazione, e prima di riuscire a dire a tutti di indossare i giubbotti e assicurarsi alla life-line uno cade in mare. Considerando quella velatura, quella andatura, quella velocità della barca e quella intensità del vento e quell'equipaggio, cosa avreste fatto? Risalire li bolina, specie con una barca da crociera, non è cosa ne semplice ne veloce ... Il mal capitato vestito di tutto punto potrebbe perdere il galleggiamento anche abbastanza velocemente...
sono anche cambiate tante cose, o comunque ci sono percezioni diverse che talvolta hanno cambiato i comportamenti, talvolta no.
Mio padre 80anni non so quanta barca abbia fatto ma non si è mai messo un salvagente; 30-35 anni fa quando facevamo regate lunghe o trasferimenti tipo per alessandria d egitto con equipaggio tosto non si guardava mai un bollettino perché tanto avevamo beccato tutto il beccabile quindi qualsiasi cosa venisse tutto ok; mai un salvagente, mai una cintura di sicurezza, "tanto siam capaci di tutto", leggerezza? presunzione? Direi in media abbiamo avuto gran fortuna, o il mare è stato estremamente tollerante, basta che vada male una 1 volta per le tragedie.
Per quanto mi riguarda è un approccio agli antipodi di come faccio oggi, altri saranno altrettanto convinti di fare bene in modo diverso Smile

Pensandoci, in parte c'è anche il fatto di stare sulla propria barca quindi avere la libertà/potere di decidere come comportarsi, che altri nelle proprie barche si regolino come credono. Viceversa per navigazioni un po' impegnative su barche altrui, o ho voce in capitolo su un certo numero di cose di base per me "non negoziabili", oppure amici come prima ognuno per la sua strada; esempio a caso nell'altro filo c'era chi preferisce il gommone alla zattera, benissimo basta saperlo prima. Smile
la prima cosa che guardo in barca e' il clima, la cosa che fa piu danno e' la paura, o se volete il panico. nel panico non c'e' salvagente che ti salvi.
una situazione di attenzione, tutto sotto controllo, e' questa la prima cosa che mi e' parso di notare nel filmato. troppo invelati? col timone cosi scontrato se sei troppo invelato la barca te la metti per cappello, che siano 30 28 o 25 non cambia la relata delle cose, la barca e' in sicurezza le persone potevano mettersi il giubbotto, secondo me ci stava tutto ma.. in barca e' il comandante che comanda, io forse l' avrei messo comunque, non e' paura di morire, per quella ci sono le automobili, e' una come dire.. consuetudine e non la rispetto sempre e comunque, di notte sempre!
Un aspetto da considerare e' l'effetto della temperatura dell' acqua sull' attitudine generale moderna, cioe' basata su dati, rispetto alla scelta di mettersi i giubbotti o meno. O forse se non e' dovrebbe esserlo.

Per esempio, Medie che ho trovato.

A Ravenna la temperatura dell' acqua e' al di sopra dei 20 dall' inizio di giugno fino a meta' ottobre, praticamente tutta la stagione normalmente navigabile si fa' sopra i 20.

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Nelle acque intorno all' isola di Alderney all' entrata della manica, l'acqua non sale mai poco sopra i 15, neanche in Agosto.

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In altri posti. la stagione velica comincia ad Aprile: Sui 7 gradi...

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Vari studi sono stati fatti su quello che succede se si cade sopratutto da una altezza di alcuni piedi in acqua fredda, praticamente un tuffo dove si rimane sommersi i primissimi 1-2 o forse piu' secondi sott'acqua, quando il corpo diventa freddo e poi nelle fasi di avvicinamento dove la vittima si sente sicura, l'adrenalina non scorre piu' e subentra il collasso.

Il giubbotto aiuta in tutte e tre le fasi di questa esperienza.

Costui e' una autorita' nel campo dell' immersione in acque fredde, interpellato spesso dalla US Sailing sul soggetto. Soprannominato il Professor ghiacciolo.

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Dati: Negli USA l'80% delle morti documentabili sull' acqua sono dovute ad annegamento anche se le cause delle cadute in acqua: Mare e lago sono molteplici. Di questi, l'80% non avevano il gibbotto. Pagina 6:
https://www.uscgboating.org/library/acci...s-2016.pdf
Crafter é sempre un piacere leggere i tuoi approfondimenti. Leggendoti, mi rendo conto che ci sono mille modi e posti diversi dove andare in vela. Ognuno di questi ha i suoi problemi.
L'immagine del White Shark convincerebbe chiunque !
(08-03-2018 21:42)crafter Ha scritto: [ -> ]@Umeghu... fosse solo quella!
Ma tu cosa fai, resisti la political correctness? Sei gia' stato denunciato alla "Thought police"? 10089

Far legare la gente a bordo non e' un grosso problema, basta creare un po' di... Motivation...
Lo scorso anno prima della stagione delle lunghe locali qualche skipper ha fatto girare questo articolo:

@crafter, ti mando bonariamente a 'ffanbagno.

Capisco l'intento positivo, ma incutere la paura di una cosa che non esiste (l'articolo non l'ho voluto nemmeno leggere, ma mi è bastata la foto), non è political correct. Spielberg lo mandato allo stesso posto già tanti anni fa.
Ti spiego il perchè. Da bambino mi facevo delle grandi e belle nuotate sempre e comunque, in spiaggia, sulle isole della Dalmazia, dal gommome, e dalla barca a vela al largo.
Da quando è uscito quel film, mi viene una leggera apprensione anche sottoriva. Paura assolutamnte ingiustificata, perchè sappiamo bene quanti sono e dove sono gli attacchi dello squalo all'uomo, quindi con un minimo di razionalità non ci sarebbe nulla da preoccuparsi. Eppure le paure personali sono poco razionali. Ora, ragionandoci su, riesco tranquillamente a farmi un bagno al largo, magari temendo più le meduse o le muccilaggini, ma il pensiero ti rimane sempre.
Io sto cercando con i miei figli di non farli mai passare per il cervello la paura degli squali, e se trovo uno che gliela fa venire, lo mondo in quel posto.
@mlipizer 100

Ha ragione @lord: "Ci sono mille posti diversi dove andare a vela.

Non mi e' mai capitato di preoccuparmi degli squali quando uscivo con l'optimist da Monfalcone, forse qualche medusa e i pesci ragno quando si arrivava a punta sdobba a fare il pic nic della scuola vela, e la bora.

Montauk, di cui parla l'articolo, e' uno dei dei posti piu' rinomati nel mondo per la pesca allo squalo perche' ci sono in grandi numeri. Frank Mundus, che fu l'ispirazione del carattere di Quint ne "lo Squalo" di Benchley, poi film di Spielberg, nel 1986 ha battuto il record per la pesca di squalo bianco con canna e pesca per quel tempo. Se ti ricordi, nel film Quin parla della sua esperienza sulla "Indianapolis". Questo e' un fatto realmente avvenuto, rimasto nella coscienza del popolo, a torto o ragione, come retaggio storico rimasto nella di quello che possono fare gli squali quando si rimane in alto mare senza barca.

Per il benestare degli ambientalisti: Le attitudini sono cambiate, non c'e' piu' la mattanza che si faceva nel passato, il fatto che si sia trovata una "nursery di Bianchi a Montauk e' un fatto positivo e testimonianza di un mare sano. Inoltre, i morsi sono rari: dal 2000 al 2015 solamente 630 persone sono state attaccate da squali negli USA.

Resta il fatto che la conoscenza, il folklore e la presenza ubiquita di un certo tipo di animale porta anche a fare un po' di humor nella comunita' di chi va per mare in diporto per rompere il nervosismo, anche se le ipotesi sono sono distaccate dalla statistiche.

Ci sono altri pesci che hanno la fama di far parlare di se' : c'e' la storia la storia del Pacu in Danimarca per esempio... 89


Comunque forse e' vero, meglio non legarsi, si potrebbe essere scambati per una bella foca ciciottella che fila in superficie a 6 nodi...19
Ciao @Lord, qui' un po di piu' sull' effetto del "Circum-rescue collapse", il fenomeno che se si viene immersi in acqua fredda il rischio di morte e' alto un po' prima, durante e dopo il salvataggio. Non so come tradurre "circum - rescue collapse". Le osservazioni del "Prof. Ghiacciolo" mostrano che il giubbotto aiuta a diminuire lo stress dell' immersione in acqua fredda e quindi diminuire i problemi in questa fase dell' incidente.

http://beyondcoldwaterbootcamp.com/en/4-...e-collapse
@crafter
Il Mediterraneo è un mare caldo, sempre di più, ai tedeschi insegnano che anche nelle mezze stagioni si può immergersi a controllare l'ancora, visto fare ad aprile e sono sopravvissutiSmiley34
A Venezia sappiamo fin da bambini che l'acqua dolce (fiumi/laghi e non solo...) fa male ed é assolutamente da evitare.
In Adriatico se proprio va male ci sono 30 miglia da fare a nuoto...che ci vuoleSmiley4
Dai che scherzo, però confesso. Quando navigo da solo comincio addobbato ma poi finisco in costume, l'alternativa è starmene a casa in divano.
Di qualcosa bisogna pur morire91
Diverso con equipaggio, subentra il senso di responsabilità e si diventa bacchettoni.
Io comunque quel filmato non lo avrei pubblicato, andava ancora bene come gita fra amici, ma una barca scuola...mah.
Lo skipper può infondere tranquillità quanto si vuole, ma se uno dei tanti vola...vola!!!
Ricorderò sempre anni fa una breve crociera con altri 11 colleghi con un 50 piedi, con traversata notturna.
Tutti con giubbotto ma sotto un groppo a 25 nodi (solo) il problema era fare la conta ogni tanto, temevo di perderne qualcuno.
Fino a quando va bene, tutti sono bravissimi.
(08-03-2018 07:46)umeghu Ha scritto: [ -> ]Smiley64
Vedi che succede a stare negli USA? Rischi di contrarre il generale rincoxxxonimento: 26
pensa che stanno studiando come modificare "Leeward" in quanto chiara allusione al Gen. Lee, noto capo militare sudista durante la guerra civile e le cui statue hanno iniziato a coprire con teli neri. Smiley26
Qui continuiamo a chiamare "Uomoammare!", 'a ssorete!Smiley59
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Vero! Già non amo le sigle, ma Cojon On Board è politically meglio
di Man Over Board????
79Smiley4
(08-03-2018 23:42)ZK Ha scritto: [ -> ]la prima cosa che guardo in barca e' il clima, la cosa che fa piu danno e' la paura, o se volete il panico. nel panico non c'e' salvagente che ti salvi.
una situazione di attenzione, tutto sotto controllo, e' questa la prima cosa che mi e' parso di notare nel filmato. troppo invelati? col timone cosi scontrato se sei troppo invelato la barca te la metti per cappello, che siano 30 28 o 25 non cambia la relata delle cose, la barca e' in sicurezza le persone potevano mettersi il giubbotto, secondo me ci stava tutto ma.. in barca e' il comandante che comanda, io forse l' avrei messo comunque, non e' paura di morire, per quella ci sono le automobili, e' una come dire.. consuetudine e non la rispetto sempre e comunque, di notte sempre!

ZX io non direi che paura e panico sono la stessa cosa... paura ok...ti fa stare piu attento, pensi, rifletti, agisci ma sempre con tanto rispetto e attenzione io direi come se si accendesse una luce "gialla", ma PANICO..per me è altra cosa: luce rossa ! non pensi, non ragioni, puoi perdere il controllo, non rifletti su cosa e come fare.... caos ! e questo si è molto molto pericoloso, penso anche per i piu esperti in qualsiasi cosa si faccia non solo navigare. +

Poi magari l'esperienza non ti fa cadere nel panico e rimane paura ? Penso che anche l'istruttore del filmato che ha l'obbligo di "trasmettere" calma e sicurezza in certo momento parlando al signore che è al timone lo riprende penso con un pò di preoccupazione. Forse per educazione non urla, ma secondo me se fosse solo con il timoniere due scazzettoni per farlo concentrare glieli avrebbe urlati !! e il timoniere cerca di partecipare della piacevole discussione con gli amici per "mitigare" la paura (o panico ?)... comunque no mi sembra di vedere tanta serenità e tranquillità a bordo..piuttosto una normalità per "mascherare" la tensione !

BV
anche se hai paura, meglio non mostrarlo agli altri, la paura e' contagiosa e quando si ha paura non si ragiona bene. come dalla paura si arrivi al panico non lo so, ho visto molti casi di panico, spesso nemmeno in situazioni critiche (di pericolo intendo), non ho sentito l' audio, gia e' tanto se ci ho dato un occhiata, i filmati delle scene in barca evidenziano sempre un sacco di magagne, preferisco soffrire in silenzio.

quelli che urlano in barca io li sopporto poco, mentre urlano perdono concentrazione e non vedono piu quello che devono guardare.

che gli urli a fare? pensi che il ragazzo non si stia rendendo conto dei suoi limiti o urli per scaricare la tua tensione o peggio l' insofferenza?

ciao
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