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Versione completa: cambiare zinco SD120S sott'acqua: cerco consigli
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ciao, dopodomani vorrei pulire carena sott'acqua, con la bombola naturalmente e cambiare lo zinco al saildrive volvo 120s. l'elica é una radice due pale abbattibile e dunque cerco consigli l'ombrello lo so per parare eventuali cadute lo so un secchio per gli attrezzi lo so nel frattempo pensavo potrei uscire l'elica e rifare un trattamento con l'antivegetativa (marlin velox con mediocri risultati) ma comporterebbe una seconda immersione ravvicinata e relativa compagnia, non so altri consigli? ricordate per caso le chiavi che ci vogliono che me le preparo prima?
Sono le due mezze lune immagino...Con la bombola fai quello che vuoi, poi se hai pure il pepi come assistenza a secco con la cassetta dei ferri stai a cavallo! Piuttosto...è un po' che non leggo pepiline. Tutto bene?
pepilene tutto bene, lo puoi leggere ogni tanto su post di autopiloti a barra e varie sui motori ma lo zinco no, non é quello divisibile ma quello a collare, devo smontare l'elica, grani perni pale controdado dado e ogiva già fatto a secco naturalmente ma non mi ricordo le chiavi necessarir
a memoria e' un brugola, m5 mi pare piccola, nel caso la cava e' da 4 m6 mi pare sia lei, cava da 5 mm m8 mi pare grande cava da 6 m10 non e' di sicuro cava da 8. direi che se ti porti dietro una brugola da 5 e' facile sia lei. sull' elica ci sono due passi diversi per limitare il rischio si sviti, a memoria (ad avercela) quello piccolo e' un 8 mm chiave da 13, quello dell' asse e' minimo 16 chiave da 24 o da 18, chiave da 27. io partirei con brugola di 5, se non togli le pale ai bulloni non arrivi, poi chiave di 13 poi 24 e infine di nuovo brugola di 5 per lo zinco.
grazie é un buon punto di partenza quella a tubo del dado principale ce l'ho sott'occhio perché la comprai apposta e se non ricordo male é una 27 mentre il controdado forse 17
i grani mi ricordavo vagamente cacciavite a croce ma facile che sbagli
In acqua non potrai bloccare in maniera adeguata le viti che tengono lo zinco. Per evitare che si autosvitano ( mi è successo più volte ) ti consiglio di passare del nastro al teflon sula filettatura delle due viti.
Concordo con sventola, inoltre quando hai stretto bene dai una martellata sulla testa della brugola e stringi ancora un po’
Mi sembra di ricordare che esistano dei frena filetti che si possono mettere anche sott'acqua o comunque che messi a secco resistano quei secondi che ti servono ad andare sotto e avvitare. Un lavoro che a secco é banale sott'acqua può diventare complesso.
mi ero già posto il problema e girata la domanda al marinaio/sommozzatore/amico del circolo Sig. Santo (lui fa tutti sti lavoretti) e mi ha rassicurato, un po' semplicisticamente se volete, che non lo mette nessuno...quello del teflon mi sembra una buona idea, ma non é che blocca la conduzione elettrica?
Anni fa un tipo di Seattle commercializzava un adattatore (un anello in alluminio) che andava appplicato con i due vitoni dello zinco. A questo anello venivano poi fissato con viti radiali lo zinco vero e proprio che era di fatto come lo zinco originale diviso in due lungo l'asse verticale e con ricavata una gola che andava ad abbracciare e faceva da sede per il suddetto anello di alluminio. Con quello sono andato avanti circa 15 anni (cambiando zinchi s'intende visto che avevo fatto scorta). Ora la scorta sta finendo ed il tipo da un paio di anni non é rintracciabile. O trovo il modo di fare un calco dello zinco per far fare la fusione in loco o dovrò ricavare il tutto da uno zinco originale a forza di tornio e sega. Peccato. Riguardo alla loctite feci a suo tempo una ricerca. Mi risulta che la Flex-o-Fold abbia individuato una loctite idonea e di fatto fornisce le viti per la omonima elica già impregnate di tale loctite in modo che si possa intervenire sull'elica in acqua. Io non sono riuscito a trovare il prodotto corrispondente e loro non me lo hanno voluto indicare (si sono gentilmente offerti di darmi le viti ma non l'informazione). Solo in un forum Australiano trovai vaghi accenni ad un prodotto ch epoi non riuscii a reperire nel vecchio continente. Trovai poi una loctite in stick (una pasta rossa) credo sia una "forte" che in un caso ho spalmato sulle viti, messo le viti in un sacchettino sigillato ed applicato sott'acqua tirandole fuori dal sacchetto giusto il tempo per infilarle. La loctite dalle specifiche si induriva in assenza di ossigeno, essendo pastosa non veniva dilavata e il tutto non ha dato problemi.
bella pensata scud io nella mia ignoranza avevo pensato di attaccare a uno dei bulloni dell'invertitore/SD un filo con un fastom e nelle attuali, purtroppo troppo lunghe, soste, calare un cavo attaccato a un bel pezzo di zinco a mollo, da ritirare prima di mollare gli ormeggi
Non so dirti quanto possa essere efficace uno zinco appeso così distante dal piede. Le stray cirrents seguono percorsi imprevedibili funzione di salinità locale distanza etc
da anni cambio in acqua lo zinco. Il primo anno ebbi il problema con lo svitamento. Risolto con il teflon che però permette allo zinco di lavorare egregiamente tanto da doverlo cambiare ogni anno.Sono invece interessato al montaggio di una bipala in acqua...fammi sapere grazie.
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eccolo un tre quarti d'ora andando molto calmi l'acqua fredda e un po torbida non hanno aiutato ma nulla di che, con calma, i giusti pesi per la muta e un collaboratore paziente (grazie @pepilene) e si fa le dita delle mani con l'acqua fredda funzionano sensibilmente male la mia é una elica due pale radice pulito i buchi dei grani con un cacciavite sottile i miei grani hanno la testa da cacciavite piatto medio grande tolti quelli, via i perni delle pale aiutandosi piano piano con martello e cacciaspine (un bullone lungo) molta calma via i perni e le pale a uno a uno controdado chiave a tubo da tredici dado chiave a tubo da 27 mi pare via ogiva, era ancora bella morbida sul grasso bianco dell'anno scorso via distanziale lo zinco era tenuto con due viti con testa sempre da cacciavite piatto grosso via a una a una lentamente via lo zinco, entra lo zinco nuovo rimontato il tutto con un po' di grasso bianco come l'anno scorso, io non avevo messo frenafiletti ma era tutto ben fermissimo
l'ombrello é morto appena ha toccato l'acqua, si vede che era già con un piede nella fossa mi sono aiutato con un secchio mezzo immerso in acqua legato con un cimino al candeliere per tenere chiavi e bulloni poi con un'altra bombola ho pulito anche la carena, solo limo, devo dire bene, la velox invece sul piede sd aveva molti denti di cane, sullelica era già bella e andata da tempo lo zinco vecchio soppesandolo mi é sembrato ancora bello sodo e pesante ma un amico e membro dell'equipaggio ha bucato il saildrive quest'anno a catania su un elan e non ci potevo dormire su ulteriormente ci vuole solo molta calma, si fa tutto anche se a un terzo della velocità che ci si mette a terra, ma sono molto contento di esserci riuscito :-) a seguire panino con polpetta arrostita a cavallo city on the road, birra caffè e via al lavoro
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grazie per il racconto dettegliato
complimenti per il resoconto. io faccio fare a Santo e mi fido di lui.
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